Incontro in hotel

"Mi piacerebbe trovarti bendato a pecora sul mio letto, qui in camera".

È questo il messaggio che qualche giorno fa mi ha mandato un turista inglese di passaggio in zona. Dalle foto sembra un bel torello, di 45 anni, con un pisello spesso, ma non troppo lungo. È qualche giorno che mi chiede di vedersi, ma non sono ancora riuscito a trovare un po' di tempo per lui.
Queste sue ultime parole, però, mi intrigano parecchio. Credo che si sia capito che gli incontri in anonimo mi piacciono parecchio e l'idea di fare la puttana su richiesta in una stanza d'albergo mi eccita davvero tanto.
Mi convinco rapidamente e, vincendo la mia pigrizia, gli dico di poterlo raggiungere di lì a un'ora. Accetta ben volentieri, mi invia il nome dell'albergo e il numero della camera e mi fornisce qualche altra indicazione.
Non perdo altro tempo, mi faccio una doccia e mi vesto con abiti comodi, recupero uno dei miei passamontagna neri e mi metto in macchina per raggiungere questo maschietto voglioso. In circa venti minuti sono arrivato, parcheggio e gli comunico di essere arrivato. Mi ha spiegato dov'è l'ascensore e fornito tutte le indicazioni necessarie su come muovermi all'ingresso. Per fortuna alla reception non c'è nessuno, mi dirigo rapido all'ascensore, premo il pulsante del quarto piano e le porte si chiudono.
Mi ha detto di entrare in camera, spogliarmi completamente e sistemarmi a pecora sul letto con una maschera sugli occhi: lui aspetterà in bagno che io mi sia preparato e poi entrerà in azione.
Arrivo al piano, raggiungo la camera e la porta è tenuta aperta da un asciugamano arrotolato gettato a terra. Entro furtivo e mi sistemo sul letto come mi ha richiesto, come una cagnetta ubbidiente.
Appena indosso il passamontagna l'oscurità mi avvolge: riesco a intravedere solo ombre confuse nella penombra della stanza. Sento distintamente una porta (quella del bagno) socchiudersi e dei passi muoversi verso di me. In pochi istanti un dito mi sfiora la mucosa, che ho inumidito con un po' di saliva prima di piegarmi, e preme per entrare senza trovare resistenza. Sprofonda dentro di me ed entrambi gemiamo sommessamente. Mi sditalina per un paio di minuti aggiungendo anche un secondo dito che ricevo con piacere.
Si sta masturbando con un certo vigore, come percepisco dai pochi rumori della stanza. Incuriosito, allungo una mano a tastargli il cazzo e lo sento già barzotto. Ho parecchia voglia e non resisto.
Mi alzo dal letto e mi metto in ginocchio, girandomi e aprendo la bocca nella sua direzione. Non ci vuole molto che la sua cappella mi scivoli in bocca. Accolgo tutto il cazzo, ormai quasi completamente indurito, e prendo a pompare. Lo sento imprecare in alto, quando mi sbatte in fondo alla gola, ma io continuo nel mio lavoro di bocca. Raggiunge in breve una buona lunghezza e mi entra perfettamente dentro. Lo succhio con decisione, alternando anche alcune intense leccate alle palle che sembrano eccitarlo particolarmente.
La situazione piace a lui tanto quanto a me e in pochi istanti ho a disposizione un cazzo in piena erezione. La sua voglia di culo me l'ha ribadita spesso nei messaggi di questi giorni e decido di accontentarlo subito, senza perdere altro tempo.
Me lo faccio uscire dalla bocca, dò un'ultima leccata ai coglioni e mi rimetto a pecorina sul letto, come mi ha trovato all'inizio. Con fare voluttuoso (almeno così credo, non vedendo nulla), mi inumidisco la mano e mi spalmo la saliva sulla mucosa per facilitargli l'ingresso. Lui deve aver seguito con attenzione tutte le mie azioni, perché in due secondi è la sua cappella a premermi sul buco.
Tiro di popper per un paio di volte e lo lascio sprofondare in me. Lo sento imprecare quando il suo bacino mi sbatte sul culo. Si riprende subito e inizia a montarmi con decisione, tenendosi prima sui miei fianchi poi sulle mie spalle. Dà colpi decisi e ravvicinati e in un paio di occasioni mi preme addosso con forza, quasi a volermi spingere in culo altro oltre al suo bel cazzo.
Prosegue ad aprirmi il culo, alternando colpi più tranquilli a momenti in cui la monta assume un ritmo animalesco. Fregandosene dei vicini di camera, lo sento imprecare e gemere con particolare veemenza e decido di seguire il suo esempio, chiedendogli più volte di allargarmi e riempirmi il culo.
È passato un buon quarto d'ora da quando ha preso a scoparmi e lo sento gemere con intensità crescente. Avviene tutto rapidamente. Mordicchiandomi il collo, lancia un urlo che viene attutito dalla mia pelle e inizia a fiottarmi sborra in culo. È calda e tanta: mi aveva avvisato di essere pieno e ha mantenuto la promessa! Finisce di schizzarmi in culo e, ancora col fiatone, esce dal mio corpo, lasciandomi appagato, ma con un senso di vuoto.
Mi ringrazia della scopata e io ricambio, ridacchiando. Lo sento allontanarsi nel silenzio e il rumore di una porta mi avverte che è tornato nel bagno. Mi porto due dita al culo, percepisco la mia apertura e me le infilo dentro. Raccolgo un po' di sborra dell'inglese e me la porto rapido alla bocca: è dolce e ancora calda e me la gusto con piacere.
Soddisfatto, mi tolgo il passamontagna e recupero i vestiti che avevo lasciato all'ingresso. Quando sono pronto, lancio un saluto verso il bagno (ricevendo risposta) ed esco dalla camera. Guardo l'orologio mentre la porta si chiude verso di me e raggiungo l'ascensore: il tutto è durato meno di venti minuti. Con un bel sorriso sul volto esco dall'hotel senza incrociare nessuno anche questa volta alla reception e mi dirigo verso la macchina.
Mi arriva subito un suo messaggio di ringraziamento in cui mi chiede di rivedersi prima della sua partenza. Credo proprio che accetterò.