Lui & Lei
quella volta che....2
di batman100
27.10.2017 |
5.695 |
1
"Ti piaceva essere trattata così, lo sapevo..."
Bendata, ti aiutai a salire le scale che ti avrebbero portato in camera.Non sapevi cosa ti aspettava, ma sapevi che non avevi possibilità di scelta.
Entrasti in camera e fosti avvolta da un'ondata di aria tiepida.
Sapevo che la casa era piuttosto fresca di sera, essendo anche inabitata da tempo, perciò avevo provveduto a concentrare il riscaldamento in quella stanza che avevo destinato a nostra alcova.
Richiusi la porta, lasciandoti in piedi nella stanza, mi avvicinai di nuovo a te e ti bacia, ma lo feci con più forza delle volte precedenti e la mia lingua scavò fra le tue labbra come a cercare qualcosa.
Poi mi staccai di nuovo e ti ordinai in modo perentorio: "Spogliati!"
Iniziasti a sganciarti lentamente la camicetta, poi ti sganciasti il reggiseno e rimanesti a petto nudo.
Vedevo il tuo seno che si sollevava ad ogni tuo respiro profondo e godevo nel guardarti.
Ti sostenni un po' mentre ti toglievi i pantaloni e le mutandine, per non farti cadere.
Volevo vederti lì in piedi, nuda e bendata... eri bellissima! Inizia i girarti intorno, ma tu non potevi vedermi.
Poi, da dietro, mi avvicinai e ti baciai sul collo e le mie mani presero a scorrere lungo il tuo corpo nudo, agguantai i tuoi seno come fossero morbidi cuscini, strinsi i tuoi capezzoli eretti fra le dita, mentre tu già gemevi,scesi lungo il tuo corpo, fino a raggiungere il piccolo cespuglio che nascondeva la tua fica pulsante che trovai già completamente fradicia.
"TI piace questo gioco, eh?" ti chiesi.
Tu non emettesti un suono ,ma accennasti con la testa un "sì" che mi convinse a portare in fondo il mio piano.
Intanto le mie dita erano affondate dentro di te, dolcemente ma con decisione e sentivo il tuo calore che le stringeva. Le tirai fuori completamente bagnate dei tuoi umori e le portai vicino alle tue labbra.
"leccale!" furono le mie parole decise e tu come un'automa obbedisti al mio ordine: Tirando fuori la lingua, le ripulisti per bene e con le labbra le succhiasti come fossero un piccolo cazzo.
Poi ti baciai, mi piaceva da morire baciarti sentendo il sapore della tua fica sulle tue labbra.
Dopo ti accompagnai in prossimità del grande letto, ti feci sedere, e poi distendere.
Tu ti facevi guidare, piccolo robot in carne ed ossa, ma ti sentivo tremare e non dal freddo.
Tremavi dall'eccitazione e dalla paura che ti stavo infondendo dicendoti che ti saresti dovuta aspettare di tutto, anch'io non sapevo fino a dove sarei arrivato.
Era una novità anche per me questo gioco, ma devo dire che fino a quel momento stava andando alla grande.
Eccoti completamente nuda, distesa sul letto, bendata ed eccitata da morire.
Mi avvicino a te e faccio qualcosa che non ti saresti aspettata. Prendo le tue braccia e le porto sopra la tua testa, con un laccio che avevo preparato lego prima un braccio e poi l'altro, poi faccio la stessa cosa alle tue gambe ed in un minuto ti trovi legata con le gambe e le braccia aperte, come una schiava da sacrificare all'altare del dio del sesso.
Il mio cazzo mi implorava di scoparti, stava scoppiando tanto era duro.
Iniziai ad accarezzarti, a baciarti partendo dal collo, le labbra , scendendo sui seni, caldi e morbidi, succhiavo i tuoi capezzoli come fragole mature, arrivai alla tua fica, bollente, e aspirai il suo inebriante profumo.
Interminabili minuti passarono prima che la mia lingua affondasse nel tuo sesso. TU ti muovevi come un'indiavolata, avresti voluto liberarti per spingermi contro il tuo grembo, ma eri impotente, dovevi solo godere... e basta.
Ma lo volevo anch'io perciò mi risollevai e avvicinai il mio uccello alla tua bocca. Appena ne percepisti il contatto, apristi le labbra e ti lasciasti penetrare. Ti scopai in bocca come ti avrei scopato tra un po'.
Mi piaceva vedere le tue guance gonfiarsi e prendere la forma della mia cappella, mi piaceva tutto di te...
Mi staccai da quel paradiso, ora volevo giocare.
Mi allontanai dalla stanza lasciandoti così, nuda e legata sul letto.
Immagino i tuoi pensieri dove erano in quel momento...
Rientrai dopo un minuto che per te era sembrato un'ora.
"Adesso giochiamo un po'" ti dissi
Sentivi che ero vicino a te, improvvisamente un qualcosa toccò il tuo capezzolo dandoti una sensazione indescrivibile.
Un attimo, un morso, una puntura... il gelo... ecco cosa era. Freddo! dopo qualche secondo focalizzasti la sensazione di freddo. "Che cos'è?" Mi chiedesti.
Non ti risposi e improvvisamente anche l'altro capezzolo subì la stessa sensazione.
Era semplicemente del gelato che ti stavo spalmando sul corpo e che ti trasmetteva brividi intensi e violenti.
Poi toccò alla pancia ed infine alla tua fica.
Al contatto con le labbra, il gelato iniziò subito a sciogliersi, tanto erano bollenti, e per non macchiare il letto fui "costretto" a precipitarmi a leccare quella coppa da gran gourmet. Gelato alla vaniglia in coppa di fica, affogato al succo di passera eccitata. Roba da Master chef!
Leccai bene fino in fondo, e tu godevi come una pazza. poi mi avvicinai al tuo viso e ti passai sulle labbra il sapore del gelato che avevo appena gustato. "Devi indovinare il gusto!"
"Panna!"
"Sbagliato, era vaniglia, devi subire una punizione! ma andiamo avanti" ti dissi
ripresi a leccarti la pancia a raccogliere quel gelato rimasto, poi passai alle tue tette, bellissime sulle quali avevo messo la fragola..
Ti leccai bene e ripulii tutto il tuo corpo. Poi presi un po' di gelato e lo portai alla tua bocca.
Immediatamente dopo il mio uccello si infilò fra le labbra e potei godere di quello strano contatto caldo freddo, che invito tutti a provare...Divino.
" E adesso, la punizione...!" allentai un poco il nastro che teneva le tue gambe così che potevi sollevare un po' le ginocchia, tirai fuori una candela che avevo preparato, ma che tu non potevi vedere, la unsi con un po' di burro e la feci scivolare nel tuo stretto buco del culo.
"No, ti prego, cosa mi fai"
"Zitta, sei la mia schiava e faccio quello che voglio di te!" ti dissi.
Non potevi ribellarti, ma sapevi che non avrei mai superato certi limiti.
Comunque ti trovasti il culo invaso da quella bella candela, mentre io presi due mollette da panni e le misi delicatamente sui tuoi capezzoli. "Ahi, fanno male" non era vero, non eri convincente. ti piaceva essere trattata così, lo sapevo.
poi montai sopra di te e finalmente inizia a scoparti.
Bella la mia schiava sessuale, inerme sotto i miei colpi ti lasciasti sfondare la fica dal mio cazzo poderoso e duro come il marmo, ti sentii urlare di piacere, ed esplodere in un orgasmo profondo ( in seguito mi confessasti che non avevi mai goduto così forte).
Dopo di chè anch'io mi liberai, ed esplosi in una sborrata enorme, schizzandoti sulla pancia con alcuni schizzi che raggiunsero anche i tuoi capelli e il tuo viso.
Dio che bellezza, una delle più belle scopate degli ultimi tempi!
Sentii un tuo sussurro, che chiedeva una cosa.
Lo sapevo, non ti basta mai, e avresti voluto bere il mio seme. Lo so che ti piace.
Presi il cucchiaino del gelato e raccolsi tutto lo sperma che era sul tuo corpo, per portarlo alla tua bocca spalancata con la lingua di fuori dove lo facevo scivolare fino a vederlo scomparire nella tua gola.
TI baciai e tu mi ringraziasti delle sensazioni che ti avevo fatto provare.
Ma la notte era ancora lunga e altre emozioni si sarebbero succedute
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.