orge
Una fantastica serata
di batman100
16.01.2018 |
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"La donna del mio amico mi aveva dato l'idea di una piuttosto sveglia e pratica di certe cose..."
Eravamo amanti da un po' di tempo e ci concedevamo rare ma intensissime scopate.Lei a vederla era una santerellina, molto morigerata e poco appariscente. Solo i suoi profondi occhi azzurri e la sua bocca carnosa destavano l'attenzione degli uomini.
In realtà quando era a letto si trasformava in una macchina da sesso perfetta.
Era aperta a tutte le esperienze, basti pensare che la prima volta che scopammo, mi avvicinai con una certa attenzione al suo buchino anale accarezzandolo con le dita per vedere la sua reazione e la sua reazione fu che... fu lei a spingere le mie dita dentro. E poi anche tutto il resto, naturalmente.
Nelle nostre fantastiche chat fantasticavamo di tutte le fantasie che avremmo voluto mettere in pratica e spesso accadeva proprio così.
Come quella volta che le spiegai che mi sarebbe piaciuto sborrare dentro la sua bocca spalancata. Non se lo fece ripetere due volte e quando fu il momento si mise sotto di me, tirò fuori la lingua e si lasciò schizzare in gola tutto il mio succo. che scivolò sulla sua lingua prima che lo vedessi scomparire nelle profondità della sua gola.
Ma c'era una cosa che non riuscivo a convincerla. Visto che era così portata per il sesso, avrei voluto portarla a toccare il paradiso mettendola in mezzo fra due o tre uomini e magari anche una donna.
Nei nostri racconti, ci avevo provato più volte ma sentivo che era molto titubante su questo argomento.
Qualche volta avevamo quasi litigato per questo. Ma io lo facevo per lei... anche.
Ero convinto che le sarebbe piaciuto e che non voleva solo per blocchi psicologici.
Capitò che ci trovammo in uno dei nostri incontri clandestini, nel mio casolare in aperta campagna e già pregustava la serata di sesso puro che avremmo passato quando sento dei rumori di macchina intorno casa.
Essendo isolata la cosa mi stupì non poco e, anzi, ero anche un po' preoccupato.
Mi affacciai alla finestra e riconobbi la macchina di un amico.
Il cretino era venuto per utilizzare la mia casa senza dirmi nulla (sapeva dove stanno le chiavi nascoste) e non solo, si era portato dietro la zoccola di turno!
Aprii la porta proprio mentre stava tentando di mettere la chiave e lo cosi di sorpresa.
"Non sapevo che tu fossi qui" mi disse candidamente " ti disturbo?"
La sua faccia tosta non era seconda a nessuno.
Ma alla fine ci guardammo negli occhi e entrambi capimmo cosa eravamo venuti a fare lì e ci scambiammo uno sguardo di intesa.
La mia amante si era messa seduta sul divano come se nulla fosse cercando di non essere vista sperando che gli intrusi se ne andassero alla svelta.
Ma alla fine li feci entrare, per offrirgli un caffè e cercai di rendere ancora più interessante la serata.
"Ti presento Carla" dissi al mio amico mentre lo invitavo ad entrare in salotto.
Lei si alzò imbarazzata non sapendo dove guardare e io la tolsi dall'impaccio.
"perchè non ci prepari un caffè?" le dissi, dandole la possibilità di uscire dalla stanza.
Mentre era di là parlavo con il mio amico e la sua.... amica Sabrina, naturalmente non potevo nascondere cosa ero venuto lì a fare, per cui gli spiegai velocemente che sarebbero dovuti andare via da lì, a meno che... non riuscissimo a convincere la mia lei ad un qualcosa di ...particolare.
La donna del mio amico mi aveva dato l'idea di una piuttosto sveglia e pratica di certe cose.
Mi disse :"Ci penso io..."
Non mi dette il tempo di replicare che era già andata in cucina.
Io ero un po' preoccupato e pensavo che da lì a poco avrei sentito rumore di piatti che volavano.
Eravamo rimasti in salotto per diversi minuti prima di vederle comparire di nuovo alla porta che portavano i caffè parlando come se si fossero conosciute da sempre.
L'ambiente si stava sciogliendo e la tensione iniziale era scomparsa. Le due donne parlavano e ridevano fra loro e noi facevamo altrettanto con indifferenza. Immaginavo che prima o poi sarebbe successo qualcosa.
Infatti dopo un po' vedevo che le due donne erano sempre più vicine e le loro mani si sfioravano lievemente.
Poi Sabrina si avvicinò ancora di più e le sue labbra sfiorarono quelle di Carla. Che non reagì ma si lasciò baciare teneramente.
"Eccoci!" pensai... "adesso viene il bello"
Lasciarono le tazzine sul tavolo, e Sabrina iniziò ad accarezzarle il volto scendendo giù per il collo e sfiorandole il seno da sopra la camicetta. Quella donna era un portento, non avrei mai pensato che riuscisse a piegare la resistenza della mia Carla.
Invece lei si lasciava fare tutto, anche quando la camicetta iniziò a sbottonarsi per liberare il piccolo seno, dai capezzoli turgidi della mia lei.
Noi guardavamo affascinati questa iniziazione all'amore saffico.
Le loro labbra morbide si incrociavano sfiorandosi dolcemente. Sabrina era sapiente e sapeva che non doveva forzare minimamente la mano a Carla per non sciupare tutto.
Le prese una mano e se la portò sul suo seno. Era la prima volta che quella mano toccava il seno di un'altra donna. Carla era imbarazzata, ma allo stesso tempo la vedevo avvolta da un'aurea di piacere.
Si lasciò togliere la camicia e Sabrina la invitò a togliere anche la sua.
Dopo un minuto erano tutte e due a seno nudo che si toccavano e si baciavano.
I nostri cazzi spingevano dentro i pantaloni, ma non volevamo interrompere quell'idillio fino a che non ce lo avrebbero chiesto.
Sabrina si chinò ed iniziò a leccare e succhiare i capezzoli di Carla che chiudeva gli occhi ed ansimava a quel tocco delicato. Poi fu la stessa Sabrina che prese la testa di Carla e la spinse contro il suo seno per avere lo stesso trattamento.
Carla fu titubante, ma non resistette al profumo della pelle ti Sabrina e baciò il suo seno prima delicatamente, poi, con più decisione fino a leccarlo e succhiarlo come una poppante.
Mentre Carla era sommersa fra le dolci colline, Sabrina si volse verso di noi e ci fece cenno di avvicinarci.
Non vedevamo l'ora... e in pochi secondi eravamo intorno alle due ragazze con i nostri cazzi svettanti davanti a loro.
Carla si risollevò, mi lanciò uno sguardo misto tra una pugnalata e un cenno di approvazione, mi prese l'uccello con una mano e iniziò a segarlo mentre baciava Sabrina, questa volta con la lingua in bocca.
Io mi avvicinai ancora di più, ormai la mia cappella gonfia era ad un centimetro da quelle bocche aperte che quasi all'unisono si presero cura del mio bastone, una da una parte, una dall'altra. Un pompino doppio che mi ricorderò finchè campo!
Il mio amico era un po' da parte che si stava masturbando lentamente, tanto sapeva che sarebbe toccato anche a lui. Io intanto godevo quelle magnifiche bocche che lavoravano bene di lingua e di labbra insalivando la cappella scambiandosela da brave amiche.
Allora lo chiamai con un cenno e si mise dalla parte opposta a me avvicinando il suo bastone (che era veramente notevole!) alle due bocche indaffarate, che non si fecero pregare più di tanto cambiando rotta e avvolgendolo con le loro labbra umide si concedettero con passione.
Mai e poi mai mi sarei aspettato di vedere una scena del genere. La mia santerellina che spompinava con dedizione il cazzo di uno sconosciuto con la complicità di un’altra bocca femminile.
E la cosa curiosa è che ancora non era stata detta una parola! Tutto si era svolto nella più assoluta tranquillità, come se fosse la cosa più normale di questo mondo.
Le loro lingue saltavano da una cappella all’altra muovendosi con estrema coordinazione come delle ballerine sul palco. Intanto le nostre mani saggiavano i loro seni. Quello di Carla più piccolo, con i capezzoli rossi, sodi e turgidi. Quello di Sabrina era più grande, morbido e pastoso.
Dopo un po’ le sollevammo e le aiutammo a spogliarsi completamente. Poi adagiammo Carla sul divano e Sabrina si adagiò fra le sue gambe affondando il volto nella sua fica bagnata. Il contatto con la lingua femminile, la fece sussultare ma non ebbe tempo di gemere che già l’uccello del mio amico affondò nella sua bocca semiaperta.
Mentre Sabrina la leccava avidamente, vedevo Marco (il mio amico) che la scopava in bocca, deformandole le guance con la sua grossa cappella.
Io godevo nel guardarla così e lei mi volse lo sguardo in maniera complice, mi prese il cazzo in mano e cominciò a menarlo. Voleva godere di più contatti possibile, ormai era lanciata a partecipare a questa orgia inaspettata.
Intanto la lingua di Sabrina affondava fra le labbra della sua fica grondante, suggeva il clitoride sensibile e la faceva godere come forse non aveva mai goduto. La lingua di una donna sa come far godere un’altra donna.
Quando fu pronta, Sabrina si scostò e mi invitò a scoparla. Non me lo feci ripetere due volte, Mi misi fra le sue gambe e appoggiai la punta del cazzo sulle grandi labbra. Fu come aspirata all’interno e in un attimo mi trovai dentro di lei. Aveva un calore che mi arrivava al cervello e dovetti concentrarmi per non goderle subito dentro. Rimasi fermo per qualche secondo prima di iniziare a stantuffare. Intanto Sabrina si era messa a cavalcioni sulla sua faccia e per la prima volta Carla si ritrovò una fica da leccare davanti a sé.
Ebbe qualche secondo di titubanza, mai aveva assaporato il sapore del succo di un’altra donna. Ma la circostanza e il profumo che emanava quella conchiglia aperta le dettero il coraggio di subire questa nuova iniziazione senza troppe remore.
Così, mollò il cazzo di Marco al suo destino e la sua lingua si addentrò fra le pieghe morbide della vulva di Sabrina. Mille sensazioni la stavano pervadendo, il suo cervello avevo preso il volo, la ragione non esisteva più, esisteva solo la voglia di sesso in ogni sua forma. Così la santerellina si trasformò nella Dea del Piacere.
Aveva un cazzo conficcato nella fica, una passera fradicia che le riempiva la bocca di umori non suoi, e un altro cazzo in mano pronto ad essere soddisfatto in qualche maniera.
Era appagata, sentiva che voleva provare tutto quella sera.
Mio malgrado mi sfilai dal suo nido caldo, sciolsi quel groviglio di corpi e feci distendere Marco sul tappeto, anche lui voleva scoparla e dovevo rendergli il favore.
Carla si lasciò guidare come un automa e la feci mettere a cavalcioni su Marco che la impalò con piacere.
Eccola che cavalcava infilata sulla verga taurina del mio amico con i seni che le sobbalzavano su e giù mentre urlava tutto il suo piacere. L’odore dei nostri corpi sudati ormai aveva pervaso la stanza e sarebbe bastato quello per mandare in subbuglio chiunque.
Sabrina si mise in ginocchio davanti a lei e mi porse il suo bel culo alla mia portata. Non mi feci pregare e dopo pochi secondi la stavo scopando alla pecorina mentre lei tentava di toccare e baciare i seni di Carla.
Andammo avanti ancora un po’ così quando fu Sabrina ad interrompere la scopata perché aveva in mente altro.
Si sfilò il mio uccello dalla fica e mi portò dietro a Carla che ancora godeva delle attenzioni di Marco.
Il culo tondo di Carla si muoveva a ritmo lento, si apriva e si contraeva mentre Sabrina si avvicinò e prese a leccare il buchino lasciando scivolare una buona quantità di saliva al suo interno.
Capii cosa voleva farle. Voleva farle provare la doppia penetrazione. Io ero eccitato più che mai, mi avvicinai e appoggiai la mia cappella gonfia fra i sui glutei.
Carla si fermò un attimo, lasciò che Sabrina le aprisse le chiappe e fece in modo che il mio cazzo scivolasse lento e inesorabile nel suo culo. Un piccolo gemito uscì dalle sue labbra, la sua fronte si aggrottò per qualche secondo, era la prima volta che si sentiva così piena e doveva abituarsi all’idea.
Aveva il culo sfondato mentre un cazzo enorme le allargava la fica. Si sentiva una vera maiala, una troia da usare e da riempire, ma allo stesso tempo si sentiva appagata e piena di attenzioni.
Sabrina le si presentò davanti e prese a baciarla voluttuosamente, massaggiandole i seni e mordicchiando le sue labbra. Intanto con un tempismo perfetto io e Marco prendemmo a scoparla con il ritmo di un bicilindrico. Mentre uno entrava, l’altro usciva e viceversa. Sabrina baciava Carla e intanto si masturbava furiosamente.
Il culo di Carla era veramente accogliente, sentivo le pareti che mi stringevano l’uccello che si allargavano al mio passaggio. Il godimento era al massimo.
Stavo per scoppiare in un orgasmo violento. Uscii fuori dal suo culo che rimase oscenamente aperto e la feci distendere per terra, Sabrina si mise accanto a lei e dopo pochi secondi una scarica di sperma colpì i loro visi e le loro bocche aperte. Si aggiunse anche Marco con il suo idrante ad allagare quei volti disfatti dal piacere. Schizzi bianchi colavano sulle guance e sui capelli, le loro labbra erano piene di caldo seme e quando i getti si conclusero si affrettarono a ripulirsi reciprocamente con le loro lingue fino a che anche l’ultima goccia era finita.
Ci distendemmo vicino a loro tutti e quattro sfiniti e svuotati dalle energie. Ma sapevamo che da lì a poco ci sarebbe stato un altro round. E mentre fantasticavamo con le nostre menti, le nostre mani cercavano ancora i loro sessi caldi.
Fu una bella serata e ne seguirono molte altre. Ormai il tabù era stato sconfitto.
(ma non ho mai saputo cosa disse Sabrina a Carla per convincerla a cedere)
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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