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Lui & Lei

Viaggiatrice solitaria


di batman100
11.06.2021    |    9.305    |    2 9.9
"Sono qui per dargli una mano e mi ha dato un bungalow da 4 posti tutto per me, tanto il campeggio e quasi vuoto..."
Mi trovo ospite di un amico che gestisce un campeggio.
In questo periodo di pandemia la situazione di cui lavora con il turismo e davvero critica ei segnali di ripresa stentano a farsi vedere.
Sono qui per dargli una mano e mi ha dato un bungalow da 4 posti tutto per me, tanto il campeggio e quasi vuoto.
I pochissimi equipaggio che arrivano sono camper di pensionati che gironzolano su e giù per l'Italia.
L'altra sera, verso le 20,00 ero a sostituirlo alla reception. Stavo per chiudere, tanto a quell'ora non arriva più nessuno.
Vedo arrivare una macchina, una vecchia Renault familiare targata francese "questo è qualcuno che ha sbagliato strada" penso.
Invece di ferma davanti all'ingresso.
Alla guida c'era una ragazza Molto carina che con un italiano stentato si affaccia al finestrino e mi chiede
"Mi dispiace, non ho prenotato. Avete una casetta per una notte per me e il mio cane?"
Mi avvicino alla macchina e con un sorriso smagliante le rispondo
"Certamente, non ci sono problemi!" D'altra parte con questa crisi dobbiamo accettare tutto e tutti.
Arriva anche il mio amico che però storce un po' la bocca perché per una sola notte sono più alti i costi di pulizia e biancheria che l'incasso.
Per cui pensava di applicare una maggiorazione che però alla ragazza faceva apparire il prezzo un po' caro.
Io riguardo la ragazza per bene. Alta, coscia lunga, non troppo seno, vestita con un abitino corto e leggero che nel muoversi in macchina si era sollevato e mostrava le sue belle gambe, un viso simpatico e quell'accento francese che la rendeva ancora di più sbarazzina. Non potevo lasciarla andare via!
Oltretutto mi dispiaceva anche per lei, perché temevo che avrebbe dovuto dormire in macchina, visto che nella zona non ci sono altre soluzioni più economiche.
"Ho un idea, la potrei ospitare nel mio bungalow, così non ne devi sporcare un altro, tanto c'è la camerina con i letto singolo che non utilizzo" proposi al mio amico. Ero sicuro che lei avrebbe accettato qualsiasi soluzione pur di trovare un tetto.
Così lui le fece un'offerta ad un prezzo ribassato con quella condizione.
Alla ragazza di illuminarono gli occhi.
"Parfait!" Gridò " ma sei sicuro che il cane non ti dà noia?"
"Non preoccuparti, io amo i cani"risposi sorridendo .
Lei contraccambiò con il suo sorriso e uno sguardo di gratitudine che, confesso, mi stravolse letteralmente.
Espletate tutte le formalità, la aiutai a scaricare pochi bagagli e l'accompagnai nel mio bungalow.
Le feci vedere la sua sistemazione e lei mi ringraziò tanti per la mia disponibilità.
"Nessun problema, l'ho fatto volentieri. Mi sarebbe dispiaciuto immaginarti a dormire in macchina, oltretutto il tempo sta peggiorando e sta per venire giù un temporale"
"Infatti, non avrei avuto altre possibilità" mi rispose e così dicendo, si avvicinò e mi dette un piccolo bacio sulle labbra che mi spiazzò.
La lascia nel bungalow libera di farsi una doccia calda in libertà e lei gradí molto tutte le attenzioni che prestavo..
Cenammo tutti e tre insieme con qualcosa che avevo in frigo e lei ci offrì del formaggio e dei biscotti.
La serata passò bene. Christine, così si chiamava, ci raccontò che erano due mesi che era in giro per l'Italia con il suo cane e si arrangiava a dormire dove trovava posto, ma spesso aveva dormito in macchina.
Era davvero simpatica e socievole, ma non poteva essere altrimenti.
Dopo cena chiese se poteva andare a letto perché si sentiva stanca.
Ci abbracciò e ci baciò entrambi ed andò verso la nostra casetta.
Io e il mio amico rimanemmo ancora s fare due chiacchiere e a rimettere la tavola a posto.
"Sei un porco"mi disse "tanto lo so che stanotte te la trombi"
Io lo guardai, ma non risposi.
Certo, la voglia mi era venuta fin dal primo momento, ma non volevo sembrare quello che si approfitta della situazione. In fondo avevo rispetto per quella ragazza e, anche se sembrava molto esuberante, il suo poteva essere un atteggiamento normale dalle sue parti mentre qui poteva essere mal interpretato.
Finito di rimettere, andai a casa cercando di fare meno rumore possibile per non disturbare la ragazza.
Andato a letto, spensi la luce e come previsto di li a poco iniziò a piovere.
Un brutto temporale, tuoni e fulmini che sembrava giorno.
Senti un rumore che proveniva dalla stanza e una luce che si accese.
Dopo pochi secondi mi comparve lei.
Meravigliosa... Aveva indosso solo le mutandine e un piccolo top che le copriva le tettine. Il suo fisico slanciato apparve come una magia e rimasi senza parole.
"Ti dispiace se mi metto vicino a te? Tutti questi fulmini mi mettono paura"
Non feci in tempo a rispondere che era già sotto la mia coperta, rannicchiata, rivolta verso di me e con il braccio che mi abbracciava.
"Scusami se ti do noia, ho tanto bisogno di un contatto, viaggio sempre da sola ed avere qualcuno che dorme accanto a me mi sembra un sogno"
A lei sembrava un sogno... E a me?
Nemmeno nella mia pur fervida immaginazione avrei mai pensato di vivere una situazione come questa!
"Ma figurati, non mi disturbi affatto. Non immagini quanto mi faccia piacere... Il tuo abbraccio".
Intanto ad ogni tuono, lei si stringeva sempre di più a me. Ormai potevo sentire la punta del suoi capezzoli che spingeva sulla mia pelle
Cercavo di essere impassibile, ma fra le mie gambe qualcosa si muoveva.
E che cazzo, sono un uomo fatto di carne!
Mi voltai verso di lei e ci ritrovammo faccia a faccia, vicini vicini, percepivo il suo alito fresco e il calore del suo corpo. Lei fece un piccolo movimento e sfioró qualcosa di duro.
Aprí gli occhi mi guardò e sorridendo mi disse "mi sa che sei contento che io sia qui e che non ti disturbo"
"Scusami, non ce la faccio. Sei troppo bella e il mio corpo reagisce ai miei desideri" balbettai io.
"Non preoccuparti, conosco un modo per risolvere la cosa" e dicendo così allungò il braccio e me lo prese in mano. Con estrema delicatezza, guardandomi negli occhi per scrutare ogni mia reazione, iniziò a segarlo con la sua mano delicata. Percorreva tutta l'asta, seguendo il profilo e percependo ogni rilievo. Senza forzare, come per saggiare il terreno.
Ormai le danze si erano aperte, per cui non c'era più da trattenersi.
Feci altrettanto sollevandole il piccolo top e mettendo allo scoperto il seno appena pronunciato che avevo solo immaginato. I suoi capezzoli erano grandi in confronto e soprattutto erano già turgidi, segno della sua eccitazione.
Lo accarezzai con una mano e con l'altra scesi nella sua intimità. Non fu difficile superare il tessuto delle mutandine e raggiunsi il piccolo boschetto morbido e caldo.
La senti gemere.
"Pensavo che tu non mi volessi" mi confessó.
"Stai scherzando? Ti ho desiderato appena ti ho visto!"
"Di solito mi saltano tutti addosso alla prima occasione. Voi uomini pensate che se una donna viaggia da sola debba necessariamente andare a letto con tutti, ma non è così. Tu sei stato un signore ed io lo ho molto apprezzato."
Finito di dire così, mi mise la lingua in bocca e ci baciammo profondamente.
Poi prese a baciarmi le orecchie, il collo, arrivo si miei capezzoli e li succhió con passione.
Io le tenevo la mano sulla testa e delicatamente la stimolavo a scendere sempre più giù. Ma non ne aveva bisogno.
Dopo pochi secondi sentii il calore delle sue labbra avvolgermi la cappella.
Un calore umido, morbido, delicatissimo, come era lei. Iniziò ad assaggiarlo, facendolo scivolare dentro fino in fondo per poi risalire lentamente, come aveva fatto con la mano, seguendo tutte le pieghe fino ad arrivare all'ingrossamento della cappella. Roba da svenire!
Io intanto con le mani cercavo di rovistare fra le sue mutandine, così lei si spostò in modo da aiutarmi a raggiungere il centro del suo piacere. Adesso era praticamente in ginocchio e potevo vedere il suo bel culetto rotondo.
Le presi una gamba e la feci passare sopra di me. Ora sì che potevo vederla bene. Era proprio sopra il mio viso in perfetta posizione 69.
Scostai le mutandine che ancora indossava e affondai la lingua tra le pieghe della sua fica. Aveva un sapore dolce e fresco e la leccai con grande avidità. La sentivo gemere e il tremito della sua voce si trasmetteva sull'asta del cazzo che teneva in bocca dandomi ulteriore piacere.
La mia lingua scorreva tra il clitoride e il buchino del culo che era particolarmente stretto. Probabilmente non era avvezza a prenderlo dietro, però notavo che come lo leccavo lei gemeva di più. Perciò mi soffermavo li e le allegavo le natiche per raggiungerlo meglio
Continuiamo così per qualche minuto
Poi lei si voltò e si mise a cavallo su di me,
"Prendimi" mi disse con il suo accento francese. Aveva il viso stravolto dal piacere. Non fu difficile puntare il cazzo contro la sua figa bagnata e farlo scivolare dentro.
Dio come era bello. Si muoveva su e giù con lentezza, lasciandosi impalare fino in fondo per poi sollevarsi a ritirarlo fuori quasi tutto e poi ricominciare.
Avevo avanti a me i suoi piccoli seni, presi a succhiarli e a leccarli. Mentre lei mi cavalcava con sempre maggiore ardore.
Poi si spostò e di mise a quattro zampe invitandomi a andare dietro di lei.
Non mi feci pregare, ed inizia a scoparla a pecorina.
Avevo davanti agli occhi il suo culo e il mio pensiero ricadde lì.
Mentre la scopavo, con le dita le frugavo nel buchetto, bagnandolo bene con la mia saliva.
Lei capì le mie intenzioni, si voltò verso di me e mi disse "però fai piano, perché non sono troppo abituata"
"Stai tranquilla, sarò delicatissimo" le risposi ancora più eccitato.
Uscii fuori dal suo sesso e inizia a leccarle il culo facendo scivolare più saliva possibile al suo interno.
Poi inzuppai le dita nella sua fica che gocciolava di umori, ne raccolsi il più possibile e li distribuii all'ingresso del pertugio
Il mio uccello era già ben lubrificato, lo appoggiai nel solco fra le natiche e la invitai a rilassarsi.
Sentii lentamente cedere la resistenza e potevo ben vedere che, mentre il buco di allargava, il mio uccello scompariva al suo interno.
Lei gemeva un po' di dolore. Mi fermai, aspettando che si abituasse e poi ricominciai ad affondare.
Ci volle un po' ma ne valeva la pena!
Era stretto, ma accogliente e dopo qualche minuto la sentivo muoversi per farsi penetrare.
Mentre la inculavo con la mano cercavo la sua fica, stuzzicando il clitoride per aumentare la sua eccitazione.
Dopo un po' la sentii irrigidirsi e gemere di piacere. Stava godendo il suo tanto desiderato orgasmo. Si contorceva con il mio cazzo nel suo culo come se lo avesse sempre preso.
E dopo poco sentii anch'io che stavo per esplodere. Lo sfilai dal suo culo e le venni sulle chiappe e sulla schiena.
Lei si voltò velocemente e fece in tempo a prendere gli ultimi schizzi, in bocca ripulendolo fino all'ultima goccia.
"Grazie" mi disse "sei stato fantastico, di solito mi prendono con la forza ed io sento male. Con mi è proprio piaciuto"
"Sono io che ti devo ringraziare, sei stata una stella caduta dal cielo veramente inaspettata"
Ci addormentammo abbracciati.
La mattina preparò il suo bagaglio e partí.
In un biglietto trovato il suo numero di telefono ed un invito. "Ti aspetto ancora"


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