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Lui & Lei

Sulla barchetta a vela - Storia vera


di batman100
20.11.2019    |    11.844    |    6 9.4
"A quei tempi possedevo una barchetta a vela, una piccola deriva di 4 metri con la quale mi divertivo a bordeggiare nelle calde giornate estive, invece di..."
Storia vera.
Non è tanto il gesto in se, spesso è la situazione intrigante che rende interessante un fatto.
E' vero eravamo giovanissimi (intorno ai 20 anni) e i momenti per stare soli in intimità erano pochi, soprattutto in vacanza con i genitori.
La mia lei era davvero una bella ragazza, vincitrice di piccole gare fra miss della zona, un bel seno sodo e un culo che parlava, per non parlare della sua bocca morbida e carnosa che viene tipicamente definita in modo volgare fra uomini "bocca a pipe".
A quei tempi possedevo una barchetta a vela, una piccola deriva di 4 metri con la quale mi divertivo a bordeggiare nelle calde giornate estive, invece di stare ad oziare sulla spiaggia.
Lei non era molto sportiva, ma per stare con me mi avrebbe seguito in capo al mondo.
Al mare con i suoi costumini ridotti ai minimi termini, era uno spettacolo per tutti e io non ne ero geloso, anzi mi faceva piacere che fosse così apprezzata e notavo con soddisfazione gli sguardi allupati degli uomini quando passava vicino a loro sculettando in modo provocatorio.
Un giorno me la portai in barca. Naturalmente su questi piccoli gusci si va in costume e dobbiamo spostarci di lato a seconda di dove tira il vento.
Quando fummo un po' al largo la invitai a torgliersi il reggiseno per prendere il sole in topless.
"Tanto non ti vede nessuno qui" le dissi.
Un po' riluttante, (non era abituata a farlo sulla spiaggia) mi accontentò.
"Mamma mia, che meraviglia!" Esclamai ridendo guardando le sue belle tette al vento baciate dal sole.
"Scemo pensa a tenere la barca dritta" mi rispose lei sorridendomi, sapendo che non era così facile farlo visto che la barca a vela sta sempre un po' torta. "Sennò non riesco a distendermi per prendere il sole!"
Cercai di impegnarmi al massimo per accontentarla anche se avrei dovuto rallentare quasi a fermare la barca. Non avrei mai voluto che cambiasse posizione. Si era adagiata sul pavimento dello scafo appoggiando la testa sulla poppa (della barca, non la sua!).
Sole, mare, vento e la mia bella ragazza seminuda...cosa volevo di più dalla vita? Ero al settimo cielo, davvero.
"Certo" dissi io " si potrebbe prendere anche il sole in modo integrale"
E mentre dicevo così mi calai un po il costume mettendo in mostra il mio uccello che era in evidente stato di eccitazione.
"Ma che fai? e se ti vedono?" mi disse lei
"Chi mi può vedere? non c'è nessuno nell'arco di 3 miglia! Dai, fallo anche te!"
"Tu sei matto!" mi rispose
Intanto il mi ero sfilato del tutto il costume e una volta completata l'azione, provai ad avvicinarmi a lei con la poca mobilità che mi permetteva la barca che si regge su un equilibrio piuttosto instabile.
Consapevole di ciò, puntai la prua un po' verso il vento per ridurne la spinta. Eravamo quasi fermi e la randa iniziava un po' a sventolare.
Allungai una mano e mi attaccai al laccetto delle sue mutandine che si sciolse in un attimo.
"Ecco fatto, che ci voleva!" Le dissi cercando di capire la sua reazione.
Lei non disse nulle e soprattutto non cercò di fermarmi.
Ancora un altro piccolo sforzo e andai sull'altro fianco e sciolsi anche l'altro, liberando il triangolino di tessuto che le copriva il sesso.
Adesso era completamente nuda davanti a me, con il sole che illuminava la sua pelle abbronzata che faceva un bel contrasto il bianco fondo della barca.
Avevo l'uccello che sembrava fosse un secondo albero dritto e duro, se ci mettevo una vela, vincevo la Coppa America!
Mi ero portato vicino a lei, naturalmente compatibilmente con il vento e l'andatura, quasi disteso appoggiando la schiene sullo specchio di poppa.
Allungai la mano e inizia a toccarle il seno. Bellissimo, i suoi capezzoli erano duri ed eccitati, le colline sode e calde dal sole. Lei mi redarguì:
"così non si abbronzano!" però ci stava a farsele toccare e la sentivo sempre più eccitata.
Vidi la sua mano che lentamente scivolava in mezzo alle gambe e le punte delle dita raggiungere il piccolo cespuglietto ben curato. Indifferentemente iniziò a toccarsi, come per istinto.
Il sole era alto e rifletteva sulla vela bianca aumentando l'effetto dei suoi raggi. Sarà stato per quello, sarà stato perchè ormai era ben eccitata anche lei, allungò l'altra mano e iniziò a masturbarmi.
Dio, che goduria! Ero al settimo cielo! Ma ancora il bello doveva venire, perchè ormai partita, non si fermava più. Sollevò la testa per controllare che non ci fosse nessuno in giro. Eravamo soli in mezzo al mare.
Si voltò verso di me e mi disse "controlla che non arrivi nessuno!"
Ed io come un marinaio risposi "Agli ordini! sei tu che hai il timone in mano ora" E le sorrisi.
Anche lei sorrise, ma non si limitò a quello. Si spostò lentamente sopra di me e me lo prese in bocca.
Vidi chiaramente le sue labbra che si dischiudevano al passaggio della cappella, modificandosi dove è più gonfia per poi assorbirla tutta e raggiungere l'asta.Lo tenne per qualche secondo così. Sentivo la sua lingua che giocava sul buchino, cercava di penetrarlo, roteva sulla punta e mi trasmetteva vibrazioni fantastiche. Intanto con l'altra mano ormai si stava masturbando veramente, senza pudore. Si strofinava il clitoride violentemente con il dito medio e ogni tanto lo affondava fra le sue labbra .bagnatissime per fuoriuscire completamente lucido dei suoi umori.
Sollevò di nuovo la testa, lentamente. Così facendo una grande quantità di saliva, fuoriuscì dalla sua bocca e colò sul mio uccello .
"Vai tranquilla, non c'e nessuno" le dissi spingendola di nuovo verso il basso.
Spostai leggermente il timone per mantenere una rotta che ci permettesse di viaggiare tranquilli,
Lei si avvicinò ancora e allungò la lingua ad accarezzare il mio pisellone turgido. Mamma mia, come mi piaceva quando mi leccava così. Prese a far scivolare la sua lingua lungo tutta l'asta, fino ad arrivare alle palle. Qui si ferml un attimo e poi le prese in bocca e mi succhiò i coglioni, prima uno e poi lì'altro. Piano piano, dolcemente per non farmi male. Poi scese ancora a raggiungere il perineo, così sensibile ai tocchi della sua lingua. Io credevo di sognare, invece era tutto vero!
Risalì ancora e ricominciò a succhiarmelo bene La sua testa andava su e già tenendolo stretto fra le labbra, con la mano seguiva il movimento aumentando la sensazione.
Ad un tratto la sentii mugolare.Il movimento della sua mano sinistra sul suo sesso si fece ancor di più energico e poi si fermò di colpo. Aveva avuto un orgasmo! Era la prima volta che la vedevo masturbarsi fino ad godere e anch'io ero pronto a farlo.
Sentii un fremito partire dal basso e un fiotto caldo le inondò la bocca. Tenne strette le labbra in attesa degli altri schizzi che si susseguirono copiosi. Fino a che anch'io mi rilassai mentre lei ancora lo teneva fra le labbra. Percepivo la sua lingua che giocava con il liquido vischiso sulla cappella. Una sensazione di calore piacevolissima. Poi si fermò e la sentii deglutire tutta la mia sborra..
Si sollevò un po' mi sorrise con ancora una goccia di sperma sul labbro inferiore, e si rimise a prendere il sole nuda.
"Adesso però rientriamo... ho voglia di fare l'amore davvero" mi disse.
Con una virata portai la prua in direzione terra "Ma avvisami quando siamo vicini, perchè mi devo rivestire"
Fu una gira bellissima che non dimenticherò mai
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