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Un massaggio in vacanza p. III


di DoraeMarito
21.07.2023    |    611    |    0 9.4
"Rivolgendomi la schiena, monta su Gino facendosi impalare, infilandosi in fica quell’arnese poco per volta, ma senza esitare, fino a quando non è in grado..."
Con una mano lo segava lentamente, lungo tutta l’asta; lo teneva stretto mentre la sua testa andava senza fretta su e giù spompinando e gustando una cappella gonfia e paonazza; si fermò solo mentre uscivo lentamente dal suo culo; si voltò, guardandomi, senza mollare l’uccello duro del nostro ospite, lasciando che la cappella coprisse in parte il suo sorriso per me. Continuando a guardami leccava e succhiava il cazzo di Gino con inequivocabile divertimento.
Seduto in poltrona, la vidi che abbandonava la sua posizione per rimettersi in posizione eretta, continuando a massaggiare quel cazzo duro, guardandolo e toccandosi a sua volta; era pronta per farsi scopare da quello sconosciuto.
Mi venne incontro, mentre Gino si preparava ad indossare il preservativo; con lo sguardo compiaciuto di compiacermi, prese la mia testa e mi guidò dolcemente giù dalla poltrona fino a farmi inginocchiare tra le sue cosce semiaperte: “Mangiami!” disse mettendomela in bocca e poggiando un piede sulla poltrona, aprendosi come la più troia delle femmine in calore; eseguii con devozione e lussuria, lappando i suoi umori e succhiando quella carne bollente mentre le afferravo le chiappe, regalandole un paio di sculacciate bene assestate.
Per non smentirsi, Gino, con il preservativo indosso, se lo menava lentamente mantenendo l’erezione mentre leccava e succhiava il buco del culo di mia Moglie; entrambi meritammo i suoi prolungati “sìììì….” per tutta la durata di quel lavoro a due lingue. Spingeva le nostre teste con le sue mani verso di Lei, mentre danzava tra le nostre facce muovendo vorticosamente il bacino.
Si fermò di colpo, ci allontanò entrambi e si andò a posizionare sul divano vicino, distendendosi mentre lentamente si massaggiava tra le cosce.
Gino le si piazzò accanto in piedi accarezzandole l’interno delle cosce, toccandosi l’uccello duro bene in vista; Lei, dopo avere giocato con me con un paio di sguardi a distanza, continuò a sgrillettarsi mantenendosi calda e bagnata, fissando il cazzo di Gino.
“Dammelo!” ordinò al suo giocattolo che inginocchiatosi tra le sue cosce, iniziò a strofinare la cappella tra le grandi labbra; Lei gradiva ma….aveva dato un ordine; con la sua mano prese l’asta di Gino e, sollevando leggermente il bacino, se lo infilò poco alla volta; ricevuto il messaggio, Gino, poggiate entrambe le mani a pugni chiusi sul divano, distese le braccia e, man mano che raddrizzava la schiena, le spingeva dentro l’uccello, muovendosi lentamente dentro e fuori.
Le mani di Lei si poggiarono delicatamente sulle braccia del giocattolo che iniziava a dare un ritmo sempre più assiduo alla penetrazione nella fica fradicia di mia Moglie. Entrambi guardavano tra le loro cosce fino a quando Dora non reclinò indietro la testa, chiudendo gli occhi, per godersi i colpi ricevuti dall’uccello duro di Gino che adesso l’aveva afferrata tenendole aperte le chiappe da sotto mentre le loro pance si toccano e lui le tortura i capezzoli con la bocca, assestando colpi di cazzo che fanno quasi grugnire quella splendida femmina che si sta scopando.
Mentre si faceva montare a cosce aperte, afferrò i glutei di Gino con forza e decisione, riempiendosi le mani e ficcandoci le unghie; a quelle sollecitazioni lui rispose intensificando gli affondi di cazzo che la scuotevano, provocando gemiti e sorrisi. Adoro la sua faccia disegnata dal piacere mentre si fa sbattere.
I suoi gemiti diventavano più gutturali e continui sotto i colpi di cazzo che riceveva. “Così vengo…” avvertì; “Sbattimi ancora… Non ti fermare bastardo! Scopami”. Con le gambe avvinghiate alla schiena di Gino dava il ritmo alla sua cavalcata spingendo in basso i talloni sul culo del giocattolo; sentiva le sue palle sbatterle sul culo mentre si concedeva in profondità a quel cazzo, grondando di umori. Lo pretendeva più a fondo, di più! E lui glielo sbatteva dentro come serviva in quel momento. La fece godere leccandole la faccia e scaricando dei colpi di cazzo che sembravano non finire mai, squassandola mentre Lei godeva di un orgasmo interminabile; ad ogni sua contrazione di piacere esplosivo sentiva il cazzo di lui che le arrivava sempre più in fondo.
Il giocattolo, fermandosi, si assestò per bene dentro di Lei; glielo fece sentire oscillandole dentro ed allargandola ancora di più. Uscì lentamente da Lei; seduto accanto a Lei poggiò, delicatamente, la sua mano aperta sulla fica di Dora che, dopo un iniziale trasalimento, si lasciò tenere tutta in mano. Gli umori che le grondavano dalla fica diventavano unguento per il massaggio che Gino stava facendo all’ano di mia Moglie; voleva il culo e, a giudicare da come si apriva per ricevere lentamente le due dita di Gino, Lei voleva darglielo.
“Lo voglio ancora in fica” ordinò, sfilandosi lentamente le dita di Gino dal culo.
Si stava divertendo la mia Signora.
Rivolgendomi la schiena, monta su Gino facendosi impalare, infilandosi in fica quell’arnese poco per volta, ma senza esitare, fino a quando non è in grado di sollevarsi e ricadere pesantemente ficcandoselo tutto in corpo. Le mani di Gino le afferrano i fianchi sollevandola e risbattendola; le sue sontuose chiappe sembrano mare con le onde di carne dettate dai colpi dati e presi allo stesso tempo.
Ha smesso di cavalcare adesso; lo tiene dentro strofinandosi, sentendolo nelle viscere, dal profondo delle quali sta rinvenendo il suo piacere più accecante, nonostante la sua stessa incredulità. Si muove su di lui sempre più in fretta con le chiappe afferrate e tenute aperte da quel porco che intanto le succhia e le morde i capezzoli.
Mi avvicino, le infilo due dita in bocca da leccare; Lei mi guarda ed esegue senza smettere di godersi quel cazzo dentro; è bravissima con la bocca simulando un pompino per i miei occhi; mi succhia le dita guardandomi; le afferro i capelli e le do la mia lingua da succhiare mentre le mie dita bagnate vanno ad accarezzarle il buco del culo. Ora è Gino che se la sta scopando dandole dei colpi da sotto che la sollevano ripetutamente; le mie dita non si staccano dal suo ano; premo mentre Lei continua a farsi sbattere sentendo il culo aprirsi poco per volta. Le affondo due dita nel culo; Lei rallenta la sua danza porgendomi ancor di più il suo sedere; il cazzo di Gino che la riempie si ferma, mi lascia entrare; la scopo in culo con le dita; Lei se la gode e ricomincia la sua strusciante danza ondeggiando il bacino per sentire l’alternanza del piacere nei suoi buchi.
Con l’altra mano le stringo una tetta accompagnando il suo incedere da cavallerizza; si ferma ancora; sfila le mie dita piano guardandomi negli occhi con un’espressione da troia felice; serra parte del labbro inferiore tra i denti scavallandosi da Gino. Distende le sue gambe per poi posizionarsi alla pecorina, sul divano, mettendo il suo culo in faccia a Gino senza distogliere gli occhi dai miei. “Se l’è meritato no?” afferma lanciando un’occhiata alle sue spalle dove lui sta già sistemandosi tra le sue chiappe aprendole leggermente il foro con due dita.
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