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La Bella e la Bestia II


di DoraeMarito
30.10.2023    |    218    |    1 8.7
"Mi apre e mi riempie con il suo bastone di carne piantato dentro di me; lo prendo tutto e mi ci muovo sopra come solo una femmina in calore può fare, come una..."
Voglio farmi guardare ancora e ancora da mio marito mentre sono in calore nelle mani di quel porco peloso sconosciuto; mi fermo sulla soglia della porta di accesso al salottino privato, rimanendo di fianco al Curò che sbava guardando le sue dita entrare e uscire dai miei buchi; allargo le braccia verso l’alto, appoggio le mani agli stipiti della porta e con le cosce ben aperte lascio intendere inequivocabilmente la mia attesa affinché il maschio intensifichi la sua azione senza distrazioni. Sento la sua bocca tormentare di piacere le mie natiche; avverto altre mani sul mio sedere … giro poco la testa, mio marito mi bacia sulla bocca mentre gli dò la schiena, la sua lingua lecca le mie labbra che si schiudono dietro quella dolce pressione per avviluppare la sua lingua, succhiandola intensamente, mugolando sommessamente per il piacere ricevuto ad ogni colpo di quelle mani che mi fanno sobbalzare dolcemente. Lentamente mi stacco da quelle attenzioni per avviarmi alla poltrona “Voglio stare comoda” dico guardando i tre mentre raccolgo i miei capelli in un elastico mettendomi a sedere, aprendo per bene, con fare distratto, le mie gambe con aria di sfida.
Entrando nel salottino mio marito sussurra un “Vai !”, indicandomi al tipo della consegna (Gino) che si inginocchia davanti a me accarezzandomi tra le cosce guardandomi con estasiata devozione; il Curò inginocchiatosi al mio fianco si ciba dei miei seni, succhiandomeli meravigliosamente; dall’altro lato mio marito mi attira al suo viso per un altro lunghissimo bacio dal quale mi stacco solo per il sussulto di piacere che avverto con il calore della bocca di Gino sulla fica. Ancora dita dentro di me, sono meno potenti delle altre ma lunghe e sapienti. “Come se la passa la mia splendida moglie ?” mi sussurra Claudio; rispondo con un sorriso carico del piacere che sento montare di nuovo e, guardandolo, afferro la nuca del Curò con una mano per sentirlo meglio sul mio petto e con l’altra guido la testa di Gino che ha intensificato il suo andirivieni sulla mia vagina accompagnandolo con uno grandioso lavoro di lingua. Poche lappate e spingo la faccia di Gino contro la mia fica; vibrando gliela struscio sulla bocca sul naso fino a lasciargli prendere il mio orgasmo liberatorio.
“Devi spogliarlo tu” mi ordina mio marito senza neanche specificare; ebbra di un piacere che sentivo colare in caldi rivoli giù dalla mia fica, volto piano la mia faccia dall’altra parte; il Curò accarezzandomi la pancia, mi lecca le labbra con tanto di lingua spianata … ha un buon sapore; i miei occhi si chiudono ricevendo la lingua dell’uomo in bocca che tratto come fosse un cazzo. Liberatosi delle scarpe inizia spogliarsi e via i pantaloni; “Non ho fatto in tempo” dico sorridendo a mio marito alzandomi dalla poltrona; mi avvicino e inizio sbottonare la camicia del Curò che mette in mostra tutta la peluria esagerata di quell’uomo che riesco a toccare solo per il fremito che la bocca di Gino mi regala inginocchiato dietro di me tenendomi aperte per bene le chiappe. La bocca del Curò sul mio collo, le sue mani sui miei capezzoli, tra le cosce; il mio culo lavorato da un’altra bocca … passo la mano sul pacco dell’uomo e ne sento la consistenza, abbasso i suoi slip; è un cazzo di tutto rispetto, tonico; massaggiandolo per scappellarlo noto delle goccioline, segno che si è divertito sino ad ora. Mi sistemo in modo da non perdere il contatto della bocca di Gino con il mio sedere, mi chino in avanti, senza piegare le gambe – come piace vedermi a quel porco di mio marito – ed assaggio il sapore della nerchia nerboruta del nostro villoso ospite cercando gli occhi di Claudio.
Ricevo la cappella in bocca e di gusto ne assaporo aroma e consistenza, muovendo lentamente le mie mani lungo l’asta di quel cazzo che inizia ad assumere misure ragguardevoli, rivelandosi tozzo ma bello grosso; inizio il mio su e giù imboccandolo; le sue mani sulla mia testa accompagnano il mio movimento con delicatezza; lo massaggio a lungo con la bocca ed è una sensazione molto piacevole sentire, intanto, la mia fica ancora grondante che si scalda per la prospettiva mentre Gino mi regala due dita nel culo che ci stanno proprio bene. Mi ammorbidiscono e mi lavorano.
Intimo al Curò di sedersi sulla poltrona, mi voglio impalare su quel cazzo; mi accomodo su di lui, struscio la mia carne viva e bagnata su quello sfrontato bastone che inizio a prendere piano accompagnandolo con una mano dentro di me con piccoli movimenti sussultori del mio bacino. Mi volto per assicurarmi che Lui si stia godendo la scena, lo vedo seduto sul divano di fronte ancora vestito regalarmi un sorriso che è solo nostro. Noto che Gino è nudo e rimane fermo a guardarmi, quasi sia in attesa di ordini. Il Curò, con le mani saldamente ancorate alle mie natiche, inizia a dare il ritmo giusto alla cavalcata; sento di aprirmi sempre di più ad ogni penetrazione, lo ricevo poco alla volta ma tutto … tutto … non riesco a dire altro mentre gli sbatto le mie mammelle in bocca e mi arrampico su di lui per poi lasciarmi trafiggere con continuità. Mi apre e mi riempie con il suo bastone di carne piantato dentro di me; lo prendo tutto e mi ci muovo sopra come solo una femmina in calore può fare, come una troia. Mi sposto per un attimo cambiando posizione; mi seggo ancora su di lui a gambe larghe dandogli la schiena e così, con le mani poggiate sulle sue ginocchia, inizio il mio gioco preferito in questi casi: farmi sbattere facendomi sollevare dalle chiappe. Gino si inginocchia tra di noi e ci regala la sua lingua che spazia dal mio clitoride all’asta ed alle palle del Curò. Guardo Claudio che nudo si avvicina, accarezza dolcemente il mio volto ebbro di piacere e mi offre la sua cappella da succhiare; lo sento gonfio e turgido scoparmi dolcemente la bocca. Sento di non poter ancora resistere a lungo a quel trattamento. È l’estasi. Poggio la mia schiena sul petto peloso del maschio che continua a scoparmi incessantemente con il suo cazzo tempestandomi di colpi profondi, mi godo la frenetica lingua di Gino e mi abbandono ad un vibrante orgasmo liberatorio “Ssììììì” la mia voce è spezzata dai fremiti e dai colpi che continuo a ricevere.
Con l’aiuto di Claudio, dopo aver smesso di fremere, mi alzo baciando in bocca mio marito che abbracciati mi conduce sul divano afferrandomi e sculacciandomi con dolce fermezza. “Sigaretta ?” mi chiede, porgendomene una accesa mentre mi accomodo sul divano; gradisco molto e aspiro a grandi boccate mentre Gino si prende cura con la sua bocca di massaggiarmi dolcemente la fica in fiamme. Gino è praticamente glabro ed ha proprio un bel cazzo. Lungo, di circonferenza non esagerata e dritto!
Non voglio una pausa, penso, guardando l’incedere del Curò nudo che si massaggia l’uccello avvicinandosi mentre mi guarda con lascivia; poggiando un ginocchio sul divano mi avvicina il suo arnese alla faccia accarezzandomela fino a portarmi la cappella in bocca che si apre a lei, avvertendo il sapore del mio piacere sul cazzo di uno sconosciuto, alternando boccate di fumo. Gino si stacca, il Curò mi prende con delicatezza; mi volta; appoggio i gomiti al bracciolo del divano consapevole che l’animale vorrà fottermi a pecorina; guardando con divertita concupiscenza Claudio, porgo il mio sedere per bene al Curò. Con circospezione poggia la sua cappella nel solco delle mie chiappe strusciandola, indugiando sull’ano per poi posizionarsi all’interno delle mie grandi labbra nuovamente pronte per l’uso. Spompinando mi marito vengo montata a lungo in quella posizione con quelle mani forti e pelose che mi tengono ben salda per i fianchi; li muovo agevolando la profonda penetrazione; Gino si affianca a mio marito porgendomi la sua mazza che prima sego seguendo il ritmo dettato dal porco che mi scopa mentre succhio mio marito e poi spompino mugolando di piacere.
Dall’intensità dei colpi che ricevo e dal suo pesante ansimare, sento che l’orgasmo del Curò è vicino come quello di mio marito. “Voglio sborrarti in faccia” mi dice Claudio “e la sua sborra dove la vuoi ? Eh ?”. Vengo selvaggiamente scopata da dietro sentendo pure le sue palle. “Sssììììì” godo come una forsennata ricevendo la sborra di mio marito sulla faccia mentre come una vacca continuo a farmi montare da quel cazzo enorme con possenti colpi “Dentro! Deve venirmi dentro. Fammi riempire. … Godooo!” sibilo a mio marito.
Sento grugnire di piacere quel porco che mi inonda la vagina continuando a pomparmi; vengo ancora senza poter trattenere dei suoni gutturali che montano dalla vagina, gustandomi le carezze del cazzo di mio marito sulla faccia impiastricciata della sua sborra.
Svuotatosi, il Curò lascia dolcemente il mio corpo; non mi muovo e sento rivoli di calore scendermi lungo l’interno coscia; lascio che Gino, il cui ruolo non mi è ancora completamente chiaro, mi asciughi senza lasciarmi sporcare il divano.
Esausta e leggera mi alzo piano; Gino asciuga la mia faccia mentre guardo mio marito. “ho bisogno un attimo del bagno” e così dicendo mi avvio nuda.
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