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Un massaggio in vacanza I


di DoraeMarito
21.07.2023    |    2.962    |    2 9.8
"Non c’erano dubbi che Dora gradisse il trattamento; guardandola, mentre continuavo a massaggiarla, notai una smorfia di piacere sul suo volto accompagnata da..."
Terminato il mio massaggio avvertivo un senso di benessere diffuso ed una leggerezza mentale che solo le vacanze con mia moglie riuscivano a darmi. Scambiando un intenso sguardo con Dora che si apprestava a sedere sul lettino lasciato libero da me per il suo massaggio, avvertì un tono quasi canzonatorio nel suo “allora? Come va’ Amore?”; sapevo che non l’aveva lasciata indifferente guardarmi nudo mentre un’altra donna mi massaggiava; sembrava… non solo divertita…
La massaggiatrice, con nostro stupore, uscì dalla stanza per lasciare il posto al collega che avrebbe massaggiato Dora e, stavolta, fui io a sorridere a mia moglie…molto più che divertito e prontamente ricambiato dal suo sguardo più espressivo di mille parole.
Con fare educatamente confidenziale il massaggiatore si presentò ed invitò Dora a togliere l’accappatoio e distendersi sul lettino a pancia sotto con indosso solo le mutandine di carta fornite dall’albergo per il massaggio.
Notando la mia ammirazione, quasi sbavando, nel guardare Dora che rimaneva praticamente nuda e lo sguardo divertito di mia moglie verso di me, Gino mi invitò a servirmi da bere dal minibar ed a prendere posto sulla poltrona di fianco al lettino da dove potevo vedere in primo piano il corpo di mia moglie e le sue mani che iniziavano a spargere l’olio sulle spalle di Dora.
Le mani di Gino si muovevano lentamente, andando dalla schiena al collo di mia moglie che, beata, ad occhi chiusi sentiva tutto il benessere di quel sapiente massaggio; dopo aver massaggiato la schiena, si spostò ai piedi del lettino iniziando lentamente a massaggiarle i polpacci per poi arrivare ai piedi; le sue dita scioglievano quelle dei piedi di Dora, infilandosi tra queste, massaggiandone l’attaccatura e passandoci i mezzo le sue con un movimento intenso e continuo.
“Sdraiati sulla schiena per piacere”; lentamente Lei eseguì guardandomi; aveva una faccia meravigliosamente rilassata e divertita.
Dopo averla cosparsa d’olio fino all’inguine, Gino iniziò a massaggiarle le gambe; le sue mani manipolavano le cosce di Dora arrivando fino alle natiche; le fece poggiare il piede destro sul lettino in modo da poter massaggiare anche il retro e l’interno coscia, prima una gamba, poi l’altra; poi di nuovo la prima gamba; stavolta il massaggio era dedicato solo all’interno coscia con una mano che, in prossimità dell’inguine, passava dietro fino alla natica.
Sinuosamente, le dita del massaggiatore giungevano sempre più vicine, da un lato, alla rada peluria del monte di Venere, dall’altro, all’ano senza mai toccarlo; ma anche la semplice pressione doveva aver avuto i suoi effetti a giudicare da come Dora volse lo sguardo verso me, girando la testa nella mia direzione.
Il massaggio ora era dedicato alla sua pancia ed ai suoi seni avvolti da quelle mani che volutamente strofinavano i capezzoli turgidi di mia moglie che lasciava trapelare velati sospiri.
“Sdraiati di nuovo sulla pancia, se vuoi puoi togliere le mutandine” disse il massaggiatore abbandonando gradatamente il massaggio e sfiorandole lungamente con le mani aperte i seni. Dora si voltò senza alzare lo sguardo e da distesa, sporgendo leggermente in alto il sedere, tolse le mutandine ormai intrise fissandomi negli occhi mentre lo faceva.
Gino, cospargendola integralmente d’olio iniziò a massaggiarle le spalle, quindi, la schiena fino ad arrivare ai glutei che, al contrario di prima, adesso venivano avviluppati dalle sue mani che massaggiavano a tutto tondo quell’appetitoso culo, passando i pollici unti lungo il solco delle chiappe; il respiro di Dora era sempre più profondo. “vuoi sentire com’è rilassata?” mi chiese Gino continuando a massaggiarla. “ungiti le mani e passale lentamente sulle sue spalle e sulla schiena”.
Mi avvicinai al lato del lettino e, facendo quello che mi aveva detto, iniziai a massaggiare piano la schiena di mia moglie completamente abbandonata a quel massaggio a quattro mani.
Continuai a massaggiarla non perdendo di vista le mani di Gino che adesso massaggiavano l’interno delle cosce di Dora risalendo, ancora, lungo il solco del suo culo; il movimento era sempre più lento e più deciso; le sue dita si soffermavano sull’ano in quello che, effettivamente, era solo un massaggio!
Tenendole semiaperte morbidamente le chiappe, lasciava scivolare i suoi pollici intorno all’ano fino a poggiarceli sopra entrambi, premendo piano per poi allentare e proseguire fino alle fessura in mezzo alle cosce senza, tuttavia, soffermarvisi, per ricominciare a manipolare le natiche, le chiappe ed ancora il culo.
Non c’erano dubbi che Dora gradisse il trattamento; guardandola, mentre continuavo a massaggiarla, notai una smorfia di piacere sul suo volto accompagnata da un sorriso ad occhi chiusi ed un sussurro"Ah!” che mi spiegai non appena guardai le mani di Gino e vidi il suo pollice entrare e uscire lentamente dal culo di mia Moglie.
Istintivamente lasciai uscire attraverso le pieghe dell’accappatoio il mio uccello tonico e umido proprio vicino al volto di Dora che adesso aveva schiuso la bocca per il piacere provocatole dalle dita del massaggiatore che, senza abbandonare il culo, iniziavano ad occuparsi con costanza della fica, strusciandoci sopra fino ad aprire le grandi labbra, completamente bagnata; con due dita le accarezzò l’interno massaggiandola e penetrandola piano, poco per volta.
Avvicinai il cazzo alle labbra di mia Moglie; per niente sorpresa assaggiò senza fretta la cappella emettendo leggerissimi mugolii per il piacere che la situazione e le dita di Gino le stavano regalando; la stava scopando lentamente ed in profondità con due dita in fica e due in culo con ritmo lento, alternando gli affondi tra gli umori di Dora.
Poggiandole una mano sulla testa e stringendo nell’altra una sua chiappa, accarezzandola, iniziai a scoparla lentamente in bocca per poi tirarlo fuori dandole le palle da leccare. Gino aumentava il suo ritmo e Lei lo agevolava poggiando i gomiti sul lettino sollevando leggermente il bacino; le strusciavo il cazzo sulla faccia mentre ansimava di piacere, battendo piano la cappella sulle sue labbra fino a quando non me lo riprese in bocca, spompinandomi come una femmina in calore che sente il proprio orgasmo arrivare da lontano. Mi stava succhiando il cervello.
Con un cenno interruppe il gioco di Gino e lasciando il mio cazzo duro, si voltò, mettendosi seduta con i piedi poggiati sul lettino e le cosce ben aperte in faccia al massaggiatore che, senza alcuna esitazione, iniziò a slinguazzarle e succhiare il clitoride gustandosi gli umori della fica di mia Moglie che con una mano mi masturbava, stringendomi, mentre entrambi ci godevamo la scena di quella testa tra le sue gambe. La lingua di Gino lappava e massaggiava il clitoride di Dora che sentiva il suo culo aprirsi nuovamente alle dita del massaggiatore fino a penetrala, riempiendole anche la fica con tre dita; ricominciò a fotterla in quella doppia penetrazione che fece reclinare la testa di Dora che accompagnava i colpi ricevuti mugolando e cercando con la bocca mio uccello.
Torturandole i capezzoli con le dita, glielo misi in bocca; spompinandomi mugolava proprio come deve fare una brava troia che vuol far sentire quanto le piace quello le stanno facendo; il suo orgasmo si avvicinava, la sua pancia vibrava, reclinata la testa all’indietro iniziò a masturbarmi furiosamente, si apriva sempre di più alle dita di Gino che la fottevano tutta bagnata; afferrata la testa del massaggiatore con entrambe le mani per premerla contro il suo clitoride, sentiva che le bastavano pochi colpi ancora per esplodere nel più accecante degli orgasmi; le succhiavo i capezzoli masturbandomi, stavo per venire anch’io…
“Sborrami addosso ti prego…Sììììì….” Il suo corpo ebbe mille fremiti; tra le cosce strette la testa di Gino che danzava abbeverandosi… avvicinai il cazzo alla faccia di mia Moglie continuando a segarmi mentre Lei gemeva di piacere per il prolungato orgasmo senza mollare la testa del nostro ospite; godendomi la scena, poggiai la punta del cazzo sulla sua bocca e, dopo un paio di colpi, finalmente sborrai tra le sue labbra che lasciavano ricadere sul mento e sui seni rivoli del mio seme caldo, ingoiando avidamente il resto. Mi tenne in bocca succhiandomi piano, fino all’ultima goccia; la mia vista annebbiata mi mostrò Gino che allontanava la sua testa dalla fica di mia Moglie, estraendo lentamente le dita dal culo guidato dalla mano di Dora apparentemente sazia.
In quella posizione non potei fare a meno di poggiarle una mano tra le cosce per sentire quanto fosse gonfia e bagnata; Lei ebbe ancora un fremito … poi allontanò delicatamente la mia mano.


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