tradimenti
Giovedì, vigilia di festa in ufficio
di DoraeMarito
20.06.2023 |
707 |
3
"Vieni qua ora, tirati su” disse infoiato afferrandole i capelli “Voltati e offrimelo come hai fatto con lui”..."
Sono passate più due ore da quando sua moglie gli ha inviato la foto del suo sontuoso sedere dal bagno dell’ufficio e finalmente il suo telefono squilla.“Sta leccando il mio interno coscia tesoro…e…sale…”
Ascoltandola sussurrare, ansimando piano al telefono, la sensazione di pentimento per non aver voluto presenziare lasciava spazio alle violente pulsazioni che dal cervello arrivavano al suo membro attraverso intense fitte allo stomaco.
L’aveva guardata prepararsi per il suo appuntamento, indossare l’intimo fissando suo marito allo specchio rimirare le sue forme.
Adesso le mani di un altro l’avevano spogliata.
“La sua testa tra le mie cosce, la sua bocca mi succhia delicatamente il clitoride mentre mi lecca mmm… mi lecca benissimo amore”
Lo tirò fuori turgido, scappellandolo gocce di rugiada colarono giù lungo l’asta; ancora una volta sua moglie lo stava facendo impazzire; più di sempre.
“Dovresti essere qui tesoro, sono distesa … il mio culo è nudo di fronte a lui, la sua bocca sta ammorbidendo quel buco che ti piace tanto…ah! …piano con le dita porco…mmm…”.
Al suo rientro un lungo bacio sulla bocca gli rivelò un miscuglio di sapori, tra i quali ne spiccava uno in particolare per lui irriconoscibile, ma intuitivamente…
“Faccio una doccia amore, eccoti il telefono” disse porgendoglielo e mostrandogli sorridendo una sua foto in primo piano con un nerboruto cazzo in bocca.
Lasciò scivolare il corto vestito osservando la reazione divertita di suo marito nel notare che era rientrata senza mutandine e senza reggiseno “Non ti spiace se ho fatto benzina prima di rientrare vero? Quel vecchio pervertito di Ugo aveva la bava alla bocca” disse sorridendo avviandosi verso il bagno.
Gelosia profonda e inestricabile miscuglio di perversione amorosa per la carne di sua moglie che nei brevi video sul telefono era afferrata, schiaffeggiata, penetrata, sollazzando un altro maschio.
Lo raggiunse in terrazza indossando soltanto un camicia appositamente sbottonata fino all’ombelico; lui mordendosi appena il labbro inferiore, continuava a guardare i souvenir fotografici del pomeriggio trascorso da sua moglie che si versava un bicchiere di vino bianco fresco.
Dora si accomodò sulla poltrona vicino al marito; le sue gambe semiaperte mostravano la sagoma disegnata dai peli tra le sue cosce tornite che Claudio beveva con gli occhi ascoltando più volte un audio dal telefono “…tutto… ahhh…dai porco…così…scopami il culo… sìì inculami….aaahhssììì…”.
“Mentre me lo leccava mi ha confessato che erano almeno due anni che sognava il mio culo, non me la sono sentita di negarglielo” disse con un ghigno beffardo e maliardo allo stesso tempo “e ho fatto proprio bene Tesoro” aggiunse, allungando una mano per tastare la consistenza del visibile gonfiore del pacco del marito che, rapito da quella bocca voluttuosa e sorridente, si avvicinò a lei baciandola a lungo in un vorticoso roteare di lingue.
Le mani di Claudio si riempivano dei suoi seni; la sua di mano afferrava l’asta dura che sentiva attraverso il costume di suo marito, stringendola sempre più forte quando lui le mungeva i capezzoli, iniziando a succhiarli e mordicchiarli con delicata avidità.
Sentì che le dita di suo marito la trovarono umida tra le cosce entrando in lei senza alcun attrito; mettendosi comoda sulla sedia le aprì per bene, sorseggiando il vino fresco e ricevendo un delizioso lavoro di lingua e di labbra sul clitoride. “Ti avrei voluto così mentre glielo prendevo in bocca Amore; spompinare quel bel cazzo e intanto tu che mi tratti così da tua Signora…mmmhh…”.
La stava lavorando lentamente ed in profondità con due dita, le mani di Dora titillavano, spremevano i suoi capezzoli mentre il marito intensificava il suo movimento dentro e fuori di lei. “Gli hai dato la lingua in bocca troia? Ti sei strofinata a lui facendogli sentire quanto bisogno di cazzo avessi? Dimmelo che hai preso il cazzo di un altro…”. “Aveva proprio un gran cazzo amore mio” aggiunse lei con gli occhi chiusi tenendo premuta la testa del marito contro la sua fica bollente “Ha iniziato a palparmi mentre attendevamo l’ascensore con il rischio che il portiere ci vedesse…mi guardavo riflessa nello specchio della cabina durante la salita, facendomi slinguare in bocca, le sue mani che afferravano le mie natiche sollevandomi il vestito…” Le dita del marito la scopavano freneticamente ora mentre lei massaggiava il suo clitoride con sempre maggiore velocità “Mi fai venire così tesoro..aaahhh…sìììì…Penso al suo cazzo…sììì vengo…vengo ancoraaa….”.
Claudio pasteggiò con gusto la fica carnosa, calda e bagnata della moglie che continuava a fremere. “Impazzisco se penso che solo qualche ora fa eri a pecorina a farti trapanare da quel fottuttissimo porco” le disse alzandosi in piedi, liberando finalmente il cazzo duro dalla morsa del costume. “Stavolta è il tuo turno marito mio” disse lei imboccando la cappella dopo averla leccata adeguatamente per assaporare il liquido del quale era irrorata. Tenendole la testa per piantarle bene il cazzo in bocca, la fece alzare dalla poltrona, lasciando che continuasse il lavoro a 90° in modo da poter guardare e toccare il suo splendido culo.
“Sei ancora morbida e aperta zoccola, ho appoggiato due dita ed il tuo culo ha già ceduto…così mia bella troia, continua a succhiare e bagnalo per bene. ….Vieni qua ora, tirati su” disse infoiato afferrandole i capelli “Voltati e offrimelo come hai fatto con lui”.
Tenendo la testa indietro per la ferma presa del marito, Dora si inginocchiò sulla poltrona porgendo le sue sontuose chiappe alle sculacciate di lui che ora le stava furiosamente lappando e succhiando lo sfintere.
“Mi ha inculata facendomi appoggiare alla sua scrivania…mmm e proprio così…ahh …come stai facendo tu adesso…mi schiaffeggiava il culo …lo afferrava aprendomelo per la sua lingua…”, sentendo la cappella del marito iniziare a spingersi dentro il sedere, avvertiva dei rivoli del suo piacere colarle lungo le cosce, non resistendo alla voglia di toccarsi.
“Oohh sììì..dammelo…”
Spingendo lentamente entrò tutta l’asta nel culo di sua moglie “Cos’è? Stavolta non mi chiedi di farlo piano eh puttana? Ce l’hai ben allenato mia splendida troia…” le sussurrava con voce roca dalla libido, tenendola per i fianchi ed iniziando a pomparglielo dentro fino in fondo.
“Sì tesoro. Sentivo il suo cazzo enorme massaggiarsi dentro il mio culo…e mi piaceva sentire le sue palle sbattermi sulla fica ad ogni colpo che mi dava…ahhssììì…cosìì..così amore…aahh…fottimi il culo… impazzisco …godo ancora…ancora…non fermarti…sbattimelo nel culo questo cazzo duro…sìììì….Voglio godere di culo…col tuo cazzo nel culo..aahh..mmm..”; all’unisono la mano di Dora sulla sua fica ed il cazzo del marito avevano movimenti frenetici e sempre più profondi; i colpi nel culo assestati dal marito erano sempre più veloci; le teneva le chiappe ben aperte ed in preda ad un orgasmo furibondo le riempì l’intestino di sborra, vuotandosi le palle dopo una lunga attesa durata tutto il giorno.
Dora, sazia e appagata, quella sera non cenò, salì in camera con la consapevolezza che il marito, dopo un paio di bicchieri, avrebbe avuto tutto il piacere di godersi una bella sega riguardando i reperti della scopata extraconiugale della moglie.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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