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Erice p. III


di DoraeMarito
03.10.2023    |    911    |    7 9.7
"Walter vieni a insaponarci ?” disse Dora guardando con un sorriso quasi di sfida Gino che non mollava il suo membro in erezione..."
Dora stese un braccio verso di me mentre Hbdah la ripuliva con delle salviette; mi avvicinai, prendendola per mano la aiutai a rialzarsi; lentamente si rimise in piedi sorridendomi “piaciuto lo spettacolo al mio maritino a quanto vedo tra le sue gambe”; abbracciandomi mi regalò un vorticoso bacio lingua in bocca.
“Se volete, da quelle scale si accede ad un confortevole bagno con doccia” disse Gino indicandoci la scala a chiocciola vicino alla libreria. “Oh perfetto, Grazie. Walter vieni a insaponarci ?” disse Dora guardando con un sorriso quasi di sfida Gino che non mollava il suo membro in erezione. “Andate pure, Walter vi raggiungerà subito” rispose lui ricambiando il sorriso e aggiungendo: “e tu vieni un attimo qua prima di andare da loro”.
Mentre salivamo guardai Walter che si avvicinava al suo capo con incedere lento e scherzosamente ancheggiante, devo dire, sensuale. “Ti piace il culo di quel maschio vero caro?”; la guardai mentre mi precedeva nuda sulle scale “Ti assicura che anche da questa posizione il tuo di culo rimane per me il più desiderabile in assoluto”.
La doccia sembrava molto comoda, circondata dalla cabina a vetri con finanche un piccola panchetta all’interno; liberate le vesciche, limonammo teneramente prima di entrare in doccia; era morbida e appiccicosa la mia Femmina, sentivo le palle che ardevano, memori per lo spettacolo di poco prima, e il mio uccello gonfiarsi fino a voler esplodere.
Lingua in bocca, tastai con la mia cappella la sua fica pronto a svuotarmi, ma lei non era dello stesso avviso; con scherzosa recalcitranza mi allontanò per infilarsi sotto la doccia; la guardai a lungo mentre lasciava scorrere sul suo corpo l’acqua “Non entri?” chiese; “Preferisco fare il tuo guardone ancora per un po’ “.
“Credo che Walter abbia bussato alla porta” le dissi. “Bene, fallo entrare, voglio che sia lui a insaponarmi…insaponarci” rispose con un ghigno quasi beffardo.
Aprendo la porta vidi il nostro servitore nudo e sorridente “posso?” sussurrò; con un vistoso gesto di invito ad accomodarsi gli indicai il box doccia dove entrò con accurata delicatezza. Dora, chiusa quasi completamente l’acqua, si fece porgere le mani nelle quali versò del bagnoschiuma; lui iniziò a cospargerle le spalle, il petto ed il ventre, frizionando morbidamente la sua pelle, insaponandole le braccia e le cosce.
Lei guardava divertita il suo servo in ginocchio a lavoro che ora si soffermava a massaggiarla proprio tra le cosce, senza invadenza, ma con ricercata sensualità e la cosa era molto gradita da mia moglie che con un cenno mi ordinò di entrare; riempì le mie mani di sapone e, volgendomi la schiena, si lasciò insaponare anche dietro. Mi dedicai a lei massaggiandola con l’abbondante schiuma, soffermandomi a lungo sulle sue sontuose natiche da manza.
“Sciacquatemi” disse riaprendo l’acqua. Obbedimmo. Walter le toglieva la schiuma dai capelli e lei, ad occhi chiusi, cominciò a tastargli il culo con sempre più vigoria; io toccavo il suo culo e lei sculacciava quello di un altro; poggiando la mano sulla nuca di Walter lo attirò a sé, voleva la sua lingua in bocca; lui non esitò un attimo e iniziò a limonarla ora succhiandole la lingua che lei estraeva nella ricerca della bocca di lui, ora scopandola in bocca con la sua, leccandole le labbra, mordicchiandole.
Mi strusciavo gonfio tra le chiappe di mia moglie, lei sembrava assecondare il mio desiderio di prenderla; si staccò dalla bocca e dalle mani di Walter mettendolo faccia al muro contro una delle pareti; si approcciava al tornito culo di quell’uomo come se volesse penetrarlo; lo afferrava, lo apriva; andai fuori di testa quando lei si inginocchiò dietro di lui e, aprendogli le chiappe, iniziò un lavoro di lingua al suo ano, senza esimersi dal penetrarlo ritmicamente con lingua.
Mi godevo la scena tra l’estasiato e l’inviperito; so bene quanto sia piacevole sentire la bocca di mia moglie che ti lavora il culo; guardandomi lascivamente, allontanò la sua bocca dal culo di Walter per tastarlo con due dita che roteavano lentamente attorno all’orifizio, massaggiandolo; avvicinai il mio cazzo duro alla sua bocca con fare quasi supplichevole; lei mi accolse mentre Walter mugolava per le due dita che ora Dora gli aveva infilato su per il culo. Gli masturbava lo sfintere con un movimento lento, trapanandolo, facendogli sentire le dita fino alle nocche mentre mi insalivava per bene la cappella.
Togliendo la bocca dal mio uccello, lo afferrò per l’asta e, scostandosi leggermente, lo portò verso il buco del culo del servo “Voglio che te lo inculi. Voglio vederti fottere questo bel culo di maschio. Voglio vedere come lo apri e te lo scopi”. “Cazzo Amore” dissi sorridendo “Questa è circonvenzione di incapace…”. Walter spingeva piano il suo morbido culo contro il mio cazzo; entrai tutto dopo un paio di affondi; era già molto caldo e accogliente. Lei, in piedi al nostro fianco, si accarezzava tra le cosce slinguandomi in bocca, masturbando il cazzo di Walter fino a quando non si inginocchiò davanti a lui per spompinarlo mentre il mio cazzo continuava, con un ritmo sempre più intenso, a prendersi cura del suo culo; questo qui aveva proprio un culo da troia…e se la godeva come una troia. Non resistetti a lungo, glielo sbattevo dentro tenendogli le chiappe ben aperte per ricevermi. Gli sborrai sul culo eruttando una quantità impressionante di sperma. Finalmente le mie palle si alleggerivano.
Una volta finito di farsi penetrare il sedere, Walter si voltò appoggiando la schiena alla parete e raccogliendo i capelli di Dora con le mani in una coda, assecondava e guidava il movimento della testa di mia moglie verso il suo cazzo; durò poco anche lui; estratto l’uccello dalla bocca della Signora, si masturbò furiosamente fino a schizzarle addosso la sua sborra; ancora ansimante, si chinò verso di lei carezzandole il volto imbrattato e la baciò voluttuosamente con tanto di lingua in bocca.
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