trio
La Bella e la Bestia I
di DoraeMarito
30.10.2023 |
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"Gli chiedo di seguirmi nella mia stanza per le copie dei documenti e mi accorgo camminando lungo il corridoio di stare ancheggiando …..."
P. ISuonano, sbircio il monitor del videocitofono seduta alla mia scrivania; qualcuno che chiede di entrare; lo vedo all’ingresso, attraverso i vetri della mia stanza, dare all’addetto della vigilanza un biglietto che questi mi porta dicendo che quel signore desidera parlare con me, consegnandomi il biglietto mi accorgo che è un biglietto da visita di mio marito.
Il tizio entra nella mia stanza e, quasi intimidito, mi consegna un involucro con attaccata una busta. “Buongiorno Signora, questo lo manda suo marito” sento qualcosa di morbido al tatto; apro la busta e leggo il cartoncino “Non ho visto cosa indossi oggi. Se pensi questo sia meglio per il gioco indossalo”…. quale gioco? Perplessa, ringrazio il tipo che mi ha consegnato il pacchetto che, quasi deluso, mi sorride e si allontana. Mando un messaggio a mio marito “Non fare scherzi!! Niente giochi in ufficio!! Abbi pazienza domani è venerdì ;)”. Mi risponde “tu pensa a decidere cosa ti va meglio che alla cura della tua riservatezza sul luogo di lavoro oggi ci penso io; attendo foto per vedere cosa decidi di indossare”.
Beh una foto ci può stare, giusto per tenerlo caldo e attento a me; vado al bagno, apro il pacchetto: delle culotte in pizzo nero con una particolarità, un’apertura lungo tutta la parte posteriore fino in mezzo alle gambe. Le indosso, foto del mio sedere e invio “Porco”.
La gonna leggera e quell’intimo addosso cominciano a dare i primi segnali dopo circa un quarto d’ora; spostandomi da una stanza all’altra inizio a sentirmi leggermente umida, ma cerco di non pensarci, tra mezz’ora ho una riunione con un nuovo buon cliente che ci ha segnalato mio marito e devo preparare anche gli altri partecipanti.
Puntuale si presenta nei nostri uffici il Sig. Curò, un uomo sui quaranta, di corporatura massiccia, vistosamente villoso e la barba leggermente incolta, insieme a due suoi consulenti. La riunione va per le lunghe ma l’accordo è ormai cosa fatta. Firmiamo e quando è il momento di salutarci il sig. Curò mi dice che mio marito gli ha detto di aspettarlo qui per un saluto veloce. Gli altri ci salutano e vanno via e, mentre io comincio a sistemare le carte, sento riaffiorare quell’umidità tra le mie gambe che quasi mi imbarazza come se il cliente potesse vedere. Gli chiedo di seguirmi nella mia stanza per le copie dei documenti e mi accorgo camminando lungo il corridoio di stare ancheggiando …. Leggermente, ma sto ancheggiando…
Sono le 20,30 e siamo rimasti soli in attesa di mio marito e visto che anche la vigilanza ha cessato il servizio chiedo scusa al Curò dicendo che devo allontanarmi un attimo per attivare il servizio di videosorveglianza; lui, guardando il display del suo telefono mi chiede cortesemente di soprassedere per il momento mostrandomi quello che stava guardando. Avrei voluto morire. Godendosi la mia espressione da ebete mi mostra la foto che avevo inviato stamattina a mio marito, portandosi al mio fianco fino a farmi sentire il calore del suo respiro sul mio collo. Mi mostra la foto di un altro sedere di donna “questo è di mia moglie, me l’ha mandata oggi suo marito” dice con un sorriso; “… e questa me l’ha inviata sempre suo marito qualche minuto fa” lo stesso sedere dopo essere stato ampiamente utilizzato, schiaffeggiato ed imbrattato di sborra schizzata dall’uccello in bella mostra di mio marito che riconoscerei tra mille.
Accenno ad un sorriso tra l’imbarazzato e l’ansioso; senza dire altro, poggia la sua mano sulle mie spalle e mi volta delicatamente facendomi appoggiare le mani sulla scrivania porgendogli la schiena; mi sfiora la nuca con le dita grosse e pelose provocandomi brividi lungo tutta la schiena che, a metà tra il panico e la lussuria, vanno a prendermi tra le gambe. La sua mano aperta, ora, scende sui miei fianchi tastandoli, massaggiandoli fino a scivolare sulle natiche; attraverso la gonna, le carezza, le palpa mentre mi squadra dalla testa ai piedi compiaciuto tenendomi la tozza mano sul ventre. Sento la sua mano sul mio sedere ed il suo fiato sul collo dove la sua lingua comincia a prendersi delle confidenze. Con fare particolarmente lento si insinua sotto la gonna per arrivare a tastarmi tra le cosce; istintivamente inarco ancora di più la schiena per porgere meglio il mio sedere; mi guarda in faccia sorridendo mentre gusta il piacere di infilare lascivamente due dita tra le mie cosce; mi esplora poco per volta. Sento di essere fradicia e ne ho la conferma quando le sue dita lasciano la mia fica per tastarmi tra le chiappe; inumidisce per bene il mio ano con le dita inzuppate di me liberandomi della gonna. Rimango appoggiata alla scrivania mentre monta in me la voglia di essere femmina fino in fondo; con quelle mutande indosso, con il mio sedere offerto a quel modo, con i tacchi ancora ai piedi … lo sento accovacciarsi dietro di me ed iniziare a rendere omaggio alla mia carne con la sua bocca; non mi disturba neppure la sua barba tra le chiappe quando inizia a scoparmi il culo con la sua lingua sapiente tenendomi aperti i glutei. Le sue dita scivolano dentro e fuori dalla mia fica intensificando il ritmo; la sua lingua nel culo sta ammorbidendo le mie ultime remore.
Mi volto e gliela metto proprio davanti la faccia poggiando una gamba sulle sue spalle attirandolo; mi lecca come se volesse mangiarmi mentre le sue dita continuano a massaggiarmi la fica, intrufolandosi piano anche nel sedere. Più muovo i fianchi per gustarmi quella leccata e quelle dita, più il suo dito trova spazio nel mio sedere, sento che entra ed esce facendomi desiderare di essere infilata anche lì, nel culo.
Lo faccio alzare e punto con le mani sul suo vistoso pacco “No Signora” dice “… non ancora, ho avuto disposizioni precise, non posso né farti prendere né mostrarti il mio uccello se non è presente tuo marito” e così dicendo sbottona la mia camicia fino a poter arrivare ai miei capezzoli che comincia a leccare e succhiare avidamente mentre le sue mani ricominciano a giocare con i miei buchi. Sorridendo mi abbandono a quei preliminari. Per un istante lascia la mia fica, sento una pressione più intensa tra le chiappe … due dita, …..hmm …mi sta lavorando il culo con due dita … e lo fa benissimo; giusto il tempo di realizzare il piacere che mi regalano quelle due dita dietro e sento la mia fica riempirsi di nuovo; il movimento alternato, costante e profondo delle sue mani, la sua bocca che ora slinguazza il clitoride, ora lappa, mordicchia e succhia l’interno coscia provoca dei fremiti che preannunciano il mio orgasmo.
Il citofono! Nooo! … forse è lui. Dal monitor lo vedo in compagnia del ragazzotto che mi ha consegnato il pacchetto stamane; rispondo, mio marito guarda nella camera del videocitofono “Dora, sono io. Stai tranquilla vieni a riceverci all’ingresso in qualsiasi condizione ti trovi”. Sorridendo mi avvio all’ingresso seguita dal Curò che ovviamente si gode la scena della mia camminata col culo esposto lungo tutto il corridoio, fradicia e aperta. Apro senza dire una parola “Ciao Amore Mio” mio marito si gusta la visione salutandomi con un lungo bacio lingua in bocca davanti a quei due. “Ci porti dove eravate ?”. Ripercorrendo il corridoio stavolta il Curò si prende il lusso di palparmi e infilarmi per tutta la camminata mentre mio marito e quell’altro ci seguono.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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