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Metrò p. II


di DoraeMarito
09.08.2023    |    400    |    5 9.0
"In piedi mi liberano degli indumenti rimasti; tengo la testa di Claudio sui miei seni e lo guardo mentre li afferra, leccando e succhiando voracemente i miei..."
In piedi mi liberano degli indumenti rimasti; tengo la testa di Claudio sui miei seni e lo guardo mentre li afferra, leccando e succhiando voracemente i miei capezzoli; non posso fare a meno di chiudere gli occhi e reclinare indietro il capo quando la lingua di Gino inizia ad accarezzare ed assaggiare la mia nuca, poi il collo… le spalle; sento il suo ventre nudo contro la mia schiena, le sue mani sui miei fianchi; i sottili peli delle sue cosce carezzarmi, la sua asta scendere e risalire lascivamente nel solco del mio sedere; lo cerco portando una mano dietro senza mollare la testa di mio marito; lo trovo, lo afferro con la sfrontata voglia di stringerlo in mano e menarlo lentamente tra le mie chiappe; accarezzo insistentemente le grandi labbra con la sua cappella che umida dei nostri umori, faccio risalire per poggiarla sul mio ano iniziando un lento, circolare e profondo massaggio proprio lì mentre Gino afferra dolcemente i miei fianchi; ho voglia di sentirmi ancora più morbida e l’immagine della progressiva cedevolezza del mio culo al cazzo duro di un giocattolo sconosciuto assume i connotati di un delirio nell’attesa del piacere di essere posseduta.
Li allontano dolcemente interrompendoli e dopo un paio di sorsi alla birra ancora fresca, con gli occhi piantati sui loro membri eretti, offro la visione del mio culo che sui tacchi si avvia verso il divano dove prendo posto con una inequivoca pecorina, poggiando mani e ginocchia; proprio come la troia che ho voglia di essere.
Mio marito, alle mie spalle, si accomoda delicatamente in fica; un brivido esagerato mi scuote nel sentire la sua cappella, prima entrare, poi farsi largo dentro di me; sento la sua asta scivolare lentamente risucchiata dal fuoco che ho tra le cosce, le sue mani afferrarmi le chiappe; il suo movimento ora è più ritmico, più deciso, più profondo; sento le sue dita tra le mie labbra mentre mi scopa; le lecco, le succhio, cerco il mio Giocattolo con gli occhi; Gino accosta la sua bocca alla mia e, dopo avermi slinguazzata e torturato i capezzoli per un tempo interminabile, mi porge il suo uccello. Con quel cazzo davanti la faccia subisco i colpi di mio marito che si gode la scena infoiato più che mai; volgendo lo sguardo indietro gli sorrido, chiudo gli occhi e avvicino il mio volto al cazzo che mi viene offerto; lo sento sulla faccia, carezzarmi con calma e duro desiderio, schiudo appena le labbra umide a quella carne sconosciuta; Claudio adesso ha rallentato il suo ritmo, massaggiando il suo uccello in profondità nella mia vagina, riempiendomi.
“Voglio tutto” sussurro; Gino mi accarezza la nuca, porta la mano sulla mia testa e mi accompagna nell’imboccare quella cappella turgida e umida, la sento in bocca, sulla lingua il suo frenulo, il suo sapore misto al mio mi inebria ancor più del suo odore; assecondo la sua mano, la mia testa si muove ora piano su è giù agli occhi di mio marito sul cazzo che sto spompinando con sempre maggiore gusto, tastando con una mano le palle gonfie del nostro ospite. Claudio ricomincia a muoversi, ricomincia a scoparmi con calma, senza alterare il ritmo del mio lavoro di bocca; sento le sue dita bagnate giocare sul mio ano, premono, entrano. Che sensazione sentirsi aprire dietro così! Con un cazzo in fica e uno in bocca! Gino ha lasciato la mia testa per mungere le mie tette come fossi una vacca e l’idea di esserlo mi bagna sempre più; sempre più velocemente Claudio assesta i suoi colpi dietro e dentro di me, alternando la penetrazione delle due dita nel culo al suo cazzo in fica. Il Giocattolo ha deciso di continuare a presentarsi bene: spostandosi leggermente, senza privarmi di continuare a tenerlo in mano leccandolo e spompinandolo, mette una mano tra le mie cosce. Sento il mio piacere rimontare prepotentemente; le dita di Gino lavorano con sapienza il mio clitoride, mio marito mi sbatte, nell’impossibilità di resistere oltre al suo orgasmo, tenendomi strette le chiappe, sculacciandomi; lascio che il cazzo di Gino sbatta sulla mia faccia per i colpi che arrivano da dietro e per le contrazioni di piacere provocate dai miei buchi riempiti da mio marito e dalle sue dita tra le mie cosce. Abbasso la mia faccia in modo da poter assaggiare le palle del Giocattolo, voglio tenerle in bocca, leccarle; così facendo alzo di più il bacino, mi sento sfondare dal cazzo di mio marito che mi monta come una cavalla; piazza i suoi colpi in profondità, ripetutamente; arriva, sento che sta’ per esplodere, ancora qualche colpo e avrò la sua sborra mentre succhio le palle di uno sconosciuto. Claudio sfila il suo uccello piano, svuotandomi; lo masturba in preda al piacere accecante e, tenendomi ferma per una chiappa, riversa la sua sborra calda sulla mia schiena e sul mio sedere mentre sua moglie massaggia e succhia il cazzo duro di un altro.
Con il cazzo di Gino tra le labbra sorrido di piacere e complicità a mio marito che strofina il suo uccello bagnato sul mio culo e tra le chiappe; con queste carezze al mio posteriore rivolgo le mie attenzioni al membro eretto davanti alla mia faccia, spompinandolo con dovizia e desiderio; le sue mani tengono ora i miei cappelli raccolti in una coda che lui tira leggermente su, mettendosi a sedere sul divano accanto a me.
Indossa il preservativo su quel cazzo duro e nerboruto mentre Claudio passa un asciugamani sulla mia schiena per rimuovere la sua sborra; non lo lascio finire e salgo in groppa a quel pezzo di carne gonfio e duro che entra con dolcezza dentro la mia fica ben pronta a riceverlo dopo l’uso prolungato di mio marito; me lo lascio scivolare dentro fino all’elsa arrivando a sentire le palle gonfie di Gino toccarmi il culo; inizio a cavalcarlo lentamente, massaggiandogli quell’uccello imperioso con le pareti della mia fica che avverto bollente; le sue mani mi afferrano i glutei, li tengono aperti; mi sbatte sul suo cazzo; il mio movimento ora è più intenso e veloce; salto su e giù su quel pezzo di carne, lasciandomi cadere fino a sentirlo in gola ogni volta che arriva in fondo.
La sua bocca si diverte parecchio sui miei capezzoli che succhia e mordicchia; il mio incedere si è trasformato in uno strusciamento senza fine, lasciando tutto il suo cazzo dentro di me, lo massaggio andando avanti e indietro con il bacino, sentendo perfettamente la forma della sua cappella al mio interno, bagnandomi sempre di più.
Le mani di mio marito mi afferrano le chiappe da dietro bloccando per un attimo la mia danza su quel cazzo per mettermi prima la lingua nel buco del culo poi, poco per volta, due dita. Ricomincio a muovermi lentamente solo per qualche secondo, poi devo velocizzare, sento il mio orgasmo montare dalle viscere più nascoste e voglio sempre più cazzo dentro di me, beandomi di quelle dita in culo.
Gino porta le sue mani alle mie tempie mentre lo cavalco con famelica voluttà, vuole guardarmi in faccia mentre mi fa godere il porco e io godo; godo come un fiume in piena in preda agli spasmi che rendono ancor più piacevole sentire i mie buchi pieni.
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