trio
ACQUISTI GALEOTTI
di milissa67
07.01.2015 |
12.158 |
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"Tra una foto di collant ed una di falli, la mia mano continuava a scivolare lenta su e giù, ma non volevo ancora iniziare a farmi una bella sega, perché..."
Giornata tranquilla, passata a casa tra una cosa e l'altra: le faccende domestiche, un po' di TV, un po' di musica, un paio di docce e PC.Sono a casa da solo, poiché mia moglie è via per lavoro e, sua figlia, è fuori con il fidanzato.
Indosso un tanga nero, un paio di collant neri, una felpa e mi siedo al computer dove inizio a navigare su un po' di siti porno ed a rispondere ad un po' di mail e di annunci vari.
Poi decido di visitare qualche sexy shop on-line ed inizio ad eccitarmi tra i vari collant e calze in vendita, acquistandone un po'.
Successivamente, nel reparto "falli", procedo con altri acquisti, soprattutto mega cazzi anali con in più un butt-plug con la coda da cavallo che -immaginandomi già con questo infilato nel culetto, guepiere e calze nere- mi faceva sentire una vacca in attesa di essere montata per bene e mi faceva salire l'eccitazione.
Il mio cazzo era già tutto bagnato e, siccome era posizionato all'ingiù all'interno dello slippino, sentivo che me lo bagnava dandomi la sensazione di avere tra le gambe una fica bagnata.
Iniziai, quindi, ad accarezzarlo da sopra il tanga ed i miei umori continuavano ad alimentare il senso di bagnato, facendomelo diventare in breve tempo duro come un sasso, tanto da non riuscire più a trattenerlo dentro le mutandine.
Lo strinsi, quindi, nella mia mano facendolo scivolare lentamente su e giù, fino a fare fuoriuscire il glande che era diventato al massimo della sua grandezza.
Era tutto bagnato e così, dopo aver raccolto un po' dei miei umori con le dita, me le succhiai avidamente.
Tra una foto di collant ed una di falli, la mia mano continuava a scivolare lenta su e giù, ma non volevo ancora iniziare a farmi una bella sega, perché... avevo come un sesto senso,,,, che la cosa potesse andare meglio di come effettivamente stava andando.
Per chi non avesse letto il mio precedente racconto, la porta di casa mia -quando ci siamo- è sempre aperta ed i nostri amici/amiche, anche quelli della mia figliastra, entrano tranquillamente senza bussare, un po' come fanno gli americani.
Infatti, nel mentre ero lì intento a menarmi piano piano l'uccello, vestito solamente con il collant e la felpa, mi si presenta dinanzi la mia figliastra che era tornata a casa e, come se l'avesse immaginato, era entrata senza fare alcun rumore, sorprendendomi in quella maniera.
Era splendida nel suo abitino nero e le calze color carne!!! Mi venne vicino fino a strusciare le sue gambe sulle mie e, con la voce rotta dall'eccitazione, mi chiese se sapevo a che ora sarebbe tornata sua madre.
Le accarezzai la schiena fino al suo bel culetto e la strinsi ancora più vicino a me facendole sfiorare con la mano che teneva a penzoloni, il mio cazzo caldo e bagnato.
La troietta, che ha vent'anni, non fece nulla per ritrarsi, anzi... Si lasciò palpeggiare caldamente il culetto e mi lascò scorrere la mano ad accarezzarle le gambe fasciate da morbide calze velate.
Non sentivo la cucitura delle mutandine, ma pensavo indossasse un perizoma. Niente di più sbagliato!!
Dopo aver iniziato ad accarezzare con le dita il mio cazzo -che era dritto e duro come una sbarra di ferro- le alzai piano piano l'abitino e scoprii che indossava un paio di collant aperti sull'inguine, senza le mutandine.
La girai bruscamente verso di me e, dopo averle completamente alzato l'abito fino a scoprirle completamente tutto l'inguine e la pancia, appoggiai la mia lingua sulla sua meravigliosa fichetta che era completamente depilata e fradicia, titillandole il clitoride avidamente.
Sentii un fremito che la fece irrigidire di piacere e, contestualmente, afferrò il mio cazzo iniziando a menarmelo con foga.
Lei avvertì che in quella maniera sarei durato ben poco e così, si sedette sulla mie gambe strusciando le sue gambe sulle mie e la sua fica sulla mia verga.
La sua lingua si era già infilata nella mia bocca e le mie mani erano sui suoi seni, medi e belli sodi.
Dopo poco si infilò il mio cazzo nella fica e cominciò a dimenarsi fino a raggiungere il primo orgasmo.
Si alzò e mi disse: aspetta un attimo, torno subito.
Pochi istanti dopo, tornò da me con un ragazzo che, subito, mi accorsi non essere il suo fidanzato....
Prima che io chiedessi chi fosse, Valentina mi disse che era un suo amico -bisex- con il quale esce di tanto in tanto, per divertirsi.
Nemmeno il tempo di realizzare, che questo era già nudo ed inginocchiato davanti a me con il mio cazzo in bocca. Andammo tutti sul tappeto del salotto e così, mentre mi scopavo Valentina che era stesa supina con le gambe spalancate, Claudio mi inculava con il meraviglioso cazzo di cui i suoi genitori lo avevano dotato.
Valentina godeva a più non posso e la scopai in tutte le posizioni possibili, mentre anch'io venivo continuamente montato da quello stallone galattico finchè mi sentii inondato da un fiotto di calda e meravigliosa sborra che mi colava anche sulle calze.
La sborrata nel culo mi fece culminare nell'eccitazione e così, anch'io, sborrai violentemente su tutto il corpo di Valentina che -oramai- era giunta al quarto o quinto orgasmo e venne, praticamente, assieme a me.
Claudio si mise a leccare la mia sborra sulla pancia di Valentina, mentre io le leccai la fica che era completamente inondata dei suoi e dei miei liquidi, mentre lei mi ricambiò il favore, ripulendomi l'uccello con un pompino da favola.
Dieci minuti di pausa, una doccia e Claudio se ne andò, ringraziando.
Io e Valentina, invece, abbiamo continuato il discorso intrapreso poco prima, scopando ripetutamente altre tre volte.
Dopo aver nuovamente fatto una doccia, abbiamo cenato e ci siamo stesi sul divano, accarezzandoci ancora fino a circa un'ora fa, quando è tornata sua mamma.
Un saluto veloce, uno sguardo ammiccante e.... alla prossima giornata da soli....
Proprio prima di scrivere questo racconto, ho trovato le sue calze nella tasca del mio accappatoio. Le ho indossate ed ora, nel suo ricordo, visto che mia moglie (fortunatamente) è andata a letto perché era stanca, mi faccio una sega sborrandoci sopra. Poi, quando salgo per andare a letto anch'io, gliele lascio sopra il suo comodino così al risveglio -se vuole- può avere anche lei qualcosa di mio...
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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