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Lui & Lei

La porcellina della mia figliastra


di milissa67
18.06.2015    |    17.406    |    1 8.6
"Alla troietta piaceva molto e iniziò ad ondeggiare facendo si che anche la fica ricevesse lo stesso trattamento..."
Come ho già raccontato in altre occasioni, la mia figliastra è decisamente una porcellina di prim'ordine.
Abbiamo già scopato in diverse occasioni, ma tra noi è sempre come se ciò accadesse per la prima volta.
Ieri pomeriggio ero a casa da solo e, sapendo che era più o meno l'ora in cui lei tornava a casa dal lavoro, mi organizzai per creare una delle solite situazioni nelle quali sarebbe potuto succedere qualcosa.
La sentii parcheggiare l'auto e così mi fiondai in doccia.
Lasciai la porta completamente spalancata e, come volevasi dimostrare, dopo qualche minuto, dallo specchio, vidi che mi stava guardando. Facendo finta di non averla vista, presi in mano il mio cazzo che era duro come il marmo e cominciai a scappellarlo su e giù.
Lei si era slacciata i jeans e, con la mano infilata dentro le mutandine, si stava accarezzando la fichetta.
Continuammo così per qualche minuto, dopodiché non la vidi più.
Uscii dalla doccia, mi asciugai e sentii che da sopra, l'acqua scorreva nella doccia.
Le scale erano disseminate dei suoi indumenti e della sua biancheria intima. Raccolsi le mutandine e, con piacere, vidi che erano bagnate dei suoi umori.
Per poco non venni all'istante, ma mi trattenni e cominciai ad annusarle e a leccare la parte che appoggiava sulla sua meravigliosa fica. Sentivo il suo profumo ed assaporavo il suo nettare gelatinoso e dolciastro.
Mi infilai rapidamente un paio di autoreggenti ed andai a spiarla in doccia.
La troietta aveva lasciato la porta del bagno spalancata ed in più, non aveva chiuso completamente le ante del box doccia così che potevo vederla completamente nuda, nel mentre si infilava il flacone dello shampoo nella fica.
Quando chiuse l'acqua, andai nella sua camera e mi distesi -così com'ero, sul suo letto.
Avevo ancora in mano le sue mutandine e continuavo ad annusarle ed a leccarle quando arrivò lei, completamente nuda e bellissima...
Come se io non esistessi, continuò ad asciugarsi e, preso dal cassetto del suo étagère un paio di autoreggenti, se le infilò con cura e si avvicinò al letto.
Si chinò davanti a me, dandomi la schiena per cercare qualcosa nel suo comodino e, così facendo, praticamente appoggiò il suo splendido culetto sulla mia faccia.
La mia lingua iniziò subito a cercare, trovandolo, il buchino di quel culo sodo e tornito.
Alla troietta piaceva molto e iniziò ad ondeggiare facendo si che anche la fica ricevesse lo stesso trattamento.
Dopo qualche minuto si rialzò e, sedendosi a cavalcioni su di me, mi mise la fica in bocca, allargandosi le labbra con le mani. Era un lago di umori caldi e profumati ed io glieli leccai per bene per almeno venti minuti, sentendola gemere e mugolare di piacere, mentre le accarezzavo le gambe fasciate dalle calze color carne.
Si rigirò e continuammo in un 69 fantastico. Lei si prese in bocca il mio cazzo e, con molta abilità me lo succhiava avidamente facendo scorrere la sua lingua per tutta la lunghezza e succhiandomi anche le palle.
Presi in mano la situazione e la feci stendere sul letto. Le presi i piedi -che posso affermare essere i più bei piedi che io abbia mai visto- e cominciai a baciarglieli ed a succhiarli.
Io so che a lei piace moltissimo farsi massaggiare i piedi e così mi soffermai sul mio particolare massaggio.
Lei si accarezzava la fica che continuava a sbrodolare di caldo nettare.
Decisi che era ora di scoparla e così feci. Appoggiai le sue gambe sulle mie spalle e la penetrai. Era come affondare una lama incandescente sul burro...
La scopai per circa un'ora, spalancandole le gambe per poter affondare ancor di più il mio cazzone dentro di lei e rigirandola alla pecorina perché so che a lei piace molto.
E così, alla pecorina, facendola rizzare per premere la sua schiena contro il mio petto e prendere il suo seno nelle mie mani, dopo che mi aveva sussurrato "...stai tranquillo che ho preso la pillola...", sborrai come un cavallo in calore venendole dentro.
Lei quasi stramazzò, soffocando a fatica un gemito, in un orgasmo multiplo che quasi mi fece venire nuovamente.
La coccolai così per qualche minuto e poi, togliendosi il mio cazzo dalla sua fichetta, lo prese in bocca e me lo ripulì per bene.
Prese le mutandine che prima avevo raccolto, le passò sulla fica, bagnandole dei suoi umori misti alla mia sborra e, dopo essersi nuovamente stesa vicino a me, strusciando le sua gambe sulle mie, me le appoggiò sulle labbra facendomele leccare. Dopo avermi impiastricciato per bene la bocca, mi baciò con la lingua aiutandomi a ripulirmi da quel meraviglioso nettare.
Scopammo ancora finchè, accortici dell'ora tarda e, soprattutto, prima che tornasse sua mamma, ci siamo nuovamente fatti una doccia....in attesa di una nuova occasione...

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