NO! NON È STATO UN SOGNO *** (storia brevissima)

Sollevo le braccia e stendo le gambe per stiracchiarmi.
Ieri ho fatto le ore piccole.
Lo sento addosso perché fatico ad aprire gli occhi completamente.

Le tapparelle sono abbassate e la prima luce del giorno è entrata con forza nella stanza. Non riconosco questa camera da letto.

Il tempo di destarmi, acquisire lucidità dopo il risveglio, liberarmi dal rumore delle casse che ancora battono nella testa ... il tempo di attivare il pensiero e un ricordo arriva come un lampo fino al centro della fronte ... non é un sogno.

"Vanessa" ... così mi ha detto di chiamarsi, è distesa sul mio letto con le calze autoreggenti addosso.
Nient'altro.
Dorme.
Dorme ancora.


Io sono completamente nudo, attorno a noi, sul pavimento e sul letto:
Jeans, scarpe col tacco, rosse, una cravatta. Una gonna.
Un oggetto che riconosco come un vibratore, nero. Una borsetta aperta dalla quale esce il pacco di Marlboro rosse e uno specchio da donna.

Non è stato un sogno.

Un odore, o forse profumo molto forte, diverso da ogni altro profumo sentito prima, pervade la stanza.
Fumo misto ad acqua di colonia e alcool. Cicche di sigaretta nel posacenere.
Una bottiglia di vino a metà sul comodino.
L'altra rovesciata sulla specchiera ... vuota.

Due calici vuoti ... anche loro.

No. Non è stato un sogno.

Adesso è più chiaro.
Mi ha portato a casa sua. Sul suo letto.
Conosciuta solo ieri sera in quel locale.
"Beh si li si fanno gli incontri quelli ... particolari".
... non ricordo neppure chi me l'ha detto e perché.
"È un locale frequentato da persone con la mentalità aperta".

Si.

Ho dei dolori sui fianchi e dietro le natiche.
Sposto il braccio per sedermi sul letto e tocco qualcosa di morbido sotto al lenzuolo.

Un preservativo. È stato usato certamente perché all'interno è inequivocabilmente pieno di liquido seminale.
Scopro il lenzuolo per uscire dal letto e vedo l'altro preservativo ancora addosso a me.

Non capisco subito. Una sensazione di nudità pervade la mia mente. So di essere nudo fisicamente. Ma mi scopro nudo, fragile anche nel mio intimo. Sudo freddo quando si palesa quanto di più inaspettato ho vissuto.
E per singole e confuse immagini tutto scorre davanti a me.

Colori e ombre offuscate, risate ovattate. Ricordi di corpi al buio.
Scatti repentini. Bocche affamate.
Bocche colme.
Movimenti lenti e profondi.

Più e più volte gemiti e piacere.
Risate.

Sotto effetto dell'alcool ho portato a termine il mio sogno proibito.

Mi alzo dal letto col mal di testa.
Vado in bagno ... apro l'acqua della doccia per ripulirmi dai sensi di colpa.
Il pensiero mi rimanda a quel letto e a chi adesso ci sta dormendo sopra.
Alzo il viso verso la cornetta per farmi cadere l'acqua sulle guance.
Apro la bocca.
... voglio rimuovere tutto quanto accaduto ma non riesco ... no non riesco ...

Il pensiero anziché sparire irrompe ancora di più... mi eccita e delude allo stesso tempo.

Scappo dal momento. Mi sciacquo. Mi sciacquo ancora ma il sapore non va via.

Non va via il sapore delle sue labbra dalle mie.
Non va via il sapore del suo membro dalle mie labbra.

Tremo davanti alla realta di non poter più tornare indietro.
Mi nascondo a me stesso. Adesso ho un segreto che non confesso neppure a me stesso.

Esco fuori dal bagno indossando un accapatoio.
Mi siedo accanto a "Vanessa" ... indosso i suoi tacchi a spillo.

Brivido ed eccitazione.
La guardo mentre dorme.
Ha il rossetto confuso.
Le accarezzo il petto.
Scendo sull'addome.
Sfioro il suo menbro.
I genitali tutti.

La bacio proprio li.
Appoggio il mio viso.
Sento il suo profumo.

No, non é stato un sogno.
Ho vissuto il sogno.

"Svegliati Vanessa. Devo andare a lavoro"

(Tutto il racconto, i fatti e i personaggi in esso contenuti, per quanto verosimili, sono assolutamente casuali e sono frutto della creatività dell'autore)