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trans

Arturo


di tizytrav
02.11.2016    |    2.412    |    10 9.9
"Conobbi Arturo per caso, durante una mezza giornata di libertà in cui avevo deciso di andare a prendere l'ultimo sole di ottobre in un posto isolato sul fiume..."
"A quest'ora torni? sono stato in pensiero ti ho cercato ma non eri più in ufficio e nemmeno il tuo capo sapeva niente di te. Che hai fatto??" la voce di Antonio, il mio compagno a metà tra l'incazzato e l'investigativo mi risvegliò dai miei pensieri e sensi di colpa " Sono dovuta andare dall'avvocato a firmare dei fogli per mio padre e non ho voglia di sentire paternali ..... faccio una doccia e vado a letto!" tirai in fretta verso il bagno perché non sentisse l'odore di sperma e di maschio che due gocce di Laura Biagiotti a stento nascondevano. Mi chiusi dentro, tolsi in fretta i vestiti le scarpe e l'intimo e mi infilai sotto la doccia bollente con mille pensieri in testa. Aprii l'acqua e tolsi il Tampax che mi era messa dentro la passerina e un fiume di sperma cominciò a uscire. ne presi un pò con le dita e lo portai in bocca...... che mi era preso quella sera????? che cazzo avevo fatto????.
Stavo con Antonio ormai da tre anni lui era stato il primo che era entrato dentro di me, e l'unico fino a quella sera. Bell'uomo sulla cinquantina abbondante, realizzato nel lavoro e ricco, tirò fuori la femmina vera e mi impose a tante persone di cui si circondava che, malgrado la mia natura chiacchierata, mi portava il massimo rispetto. Vivevamo separati ma tre giorni la settimana stava con me e dormiva da me, in un appartamento sulle colline tra Firenze e Bologna che pagava lui. Conobbi Arturo per caso, durante una mezza giornata di libertà in cui avevo deciso di andare a prendere l'ultimo sole di ottobre in un posto isolato sul fiume. Ero distesa al sole quando lo vidi spuntare da un viottolo e con fare minaccioso mi esortò ad andarmene. M alzai e mi cinsi il telo alla vita nascondendo il pezzo di bikini bianco che avevo sotto e dicendogli di stare calmo che me ne sarei andata, presi le mie cose e scappai. Il giorno dopo in ufficio mi arrivò una telefonata ... era lui che aveva trovato il numero su un bigliettino da visita che mi era caduto. "Salve puttanella .... quando scappi porta via tutto che altrimenti ti si può trovare!" " cosa vuole da me? e come si permette??" " Guarda stronza frocia che ho visto come eri abbigliata ..... perché non vieni a trovarmi stasera? magari poi ti lascio in pace!" " Guardi che se si riferisce al mio essere femmina, lo sanno tutti per cui vada a fare in culo e mi lasci in pace!" " Ok ... io mi chiamo Arturo c... Mi trovi sull'elenco di S. ... stasera ti aspetto fino alle 23!!" Richiusi la telefonata e mi rividi quell'uomo alto, barba incolta e fare da scaricatore di porto, così lontano dall'uomo di cui ero ormai la compagna. Passai la giornata in preda ai turbamenti finché non presi l'elenco del telefono e trovai il suo indirizzo. Abitava in una frazione a 8 km. da casa mia, in una colonica alla fine di questo agglomerato di case. Uscii dall'uficio alle 8 circa e feci un giro al centro commerciale ( en femme). Comprai un paio di cosette e tornai verso le 9,30 verso casa con il pensiero di come sarebbe stato. Arrivai all'incrocio per casa sua e decisi di andarci come se una forza mistreriosa mi ci spingesse. Il fiato rotto dall'emozione e dalla paura, sentivo dei fremiti sotto la gonna e i capezzoli mi si inturgidirono. Arrivai a 100 metri dalla casa quando ormai era buio pesto e scesi di macchina e proseguii a piedi. vidi una figura nella penombra che fumava una sigaretta e appena mi avvicinai entrò in casa. Arrivata lì davanti la tentazione di fuggire era tanta ma col tacco 12 mi avrebbe sicuramente ripreso ed allora sarebbe stato peggio. Entrai e tutto era buio, mi sentii cingere i fianchi da dietro con vigore e spingere lentamente avanti "Visto che sei una puttanella???? " Arrivata vicino ad un divano mi alzò a gonna ai fianchi, abbasso le mutandine e mi mise sul divano alla pecorina, cominciando a leccarmi la passerina. Sentire la sua lingua e il fruscio della sua barba mi diede una scarica di eccitazione pazzesca. MI mise dentro un dito e con fare sgraziato cominciò a rotearlo, facendomi male visto che non avevo certo preso dei grossi calibri fino ad allora. Le dita diventarono due poi si sputò sopra e appoggiò la cappella dura come il marmo " Adesso sentirai un cazzo vero frocia!" " Ohhh fai piano ti prego ahiaaaaa FAI PIANOOOOO Sento maleeeeeee AAAHHHHHH!!" Me lo aveva messo tutto senza aspettare e il male era fortissimo. Piangevo tentavo di farlo uscire ma lui mi bloccava ed iniziò a pomparmi come un pistone prima piano e poi forte come un forsennato. Quando si accorse che ormai non sarei più fuggita mi aprì la camicetta e cominciò a strizzarmi i capezzoli facendomi raggiungere un orgasmo pazzesco tanto forte che pensavo di rimanerci. Continuò a pompare per venti minuti, ormai ero dilatata e alora mi girò supina , mi allargò le gambe e mi prese baciandomi in bocca e mordendo le mie tette. Sapeva come metterlo dentro e dove mandarlo a cercare il mio piacere tanto cbene che ebbi un altro orgasmo più forte del precedente mentre il suo cazzo diventava sempre più grosso fino a quando, dopo un ora che era dentro lo sentii irrigidirsi e allagarmi con quattro o cinque spruzzi del suo sperma. Rimase dentro di me ancora e dopo un pò ricominciò a spingerlo, ancora duro finché non ebbi un altro orgasmo che distrusse del tutto le mie ormai misere difese. Dopo poco lo tolse di dentro e me lo mise in bocca venendo con tre potenti spruzzi. Era la prima volta che bevevo sborra e mi piacque subito il sapore di lui. Non disse più niente, io aprii la borsa e tirai fuori un tampax per evitare le spiacevoli sorprese. Mi risistemai e uscii senza che nessuno dei due dicesse una parola. Avrei voluto rivederlo??? è questo il sesso che volevo e che Antonio non mi dava per una forma di rispetto? Ho fatto più cose con lui in due ore che con Antonio in tre anni. Cercai di scacciare i pensieri fumando ua sigaretta e torno a casa. Uscita dalla doccia, misi le mutandine pulite ed andai a letto nuda. Antonio mi abbracciò e quando gli dissi che dovevo dirgli cosa era successo mi disse "non lo voglio sapere!!!"
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