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Una vita quasi normale 3


di simona27
15.06.2021    |    815    |    2 4.9
"Io) Ma ti rendi conto che è venuto qui a casa mia per insultarmi, dicendomi apertamente che lui ha il cazzo grosso, che io col mio non posso competere con..."
ci sarebbe ricaduta ancora.
Dopo quella Domenica di dolore per me, la nostra vita è continuata sulla stessa falsariga di prima. E' trascorso circa un mese, una sera che sono in casa, mi squilla il cell. con un numero sconosciuto, rispondo e dall'altro capo c'è Sandro, mi chiede scusa per aver messo a rischio la mia unione con Maria, che se avesse pensato ad un rischio così non ci avrebbe provato, anche se Maria era il suo ideale da quando andavano a scuola.
Per avvalorare la cosa mi dice che vorrebbe invitarci a cena fuori, sarebbe un modo per sdebitarsi e per chiedere scusa. Io rispondo che non so se la cosa si potrà fare, adesso è troppo presto, vedremo in futuro, così termina la telefonata. Maria era sulle spine, non sapendo cosa lui mi aveva detto, volontariamente non avevo messo il vivavoce, così spiego il senso della chiamata e del conseguente invito a cena.
Quella telefonata è arrivata proprio nel momento in stavamo ritrovando la tranquillità della famiglia. Dico a Maria che per il momento non ho intenzione di accettare scuse o altro, la ferita è ancora aperta e sanguinante, lei mi fa una faccia quasi da delusa, al che capisco che il mio numero a Sandro lo ha dato lei, che voleva un'altra occasione per farsi dare una bella sbattuta tra le gambe.
La settimana dopo, una sera quando rientra dal lavoro, mi dice che lui le ha mandato dei messaggi a cui lei non ha risposto e che per quel motivo le aveva telefonato per rinnovare l'invito a cena. Le ho risposto che non me la sentivo di andare fuori a fare buon viso a cattivo gioco, al che:
Maria) Se non vuoi andare in giro a farti vedere con lui, potremo invitarlo noi a cena qua, aveste la possibilità di spiegarvi e chiudere la faccenda. Stavolta Maria è stata furba, ha aggirato l'ostacolo.
Io) Con questo tuo pensiero mi stai dicendo che dovrei accettare le sue scuse, farlo venire qua a casa e forse anche accettare che ti scopi sul nostro letto, ho capito bene? E' questo che vuoi? Mi pento di non aver rotto tutto quando era il momento, ma se hai deciso di fare di testa tua a questo punto non so cosa dire, potrei anche non essere in casa la sera del tuo incontro.
Maria) Dai non fare così, se ti vuole chiedere scusa, non puoi andartene in giro, devi sentire cosa ha da dire.
Così va avanti con il suo disegno, lo invita per il sabato successivo. Arriva il fatidico giorno, come sempre si prepara al meglio, sta ai fornelli quasi tutto il pomeriggio e quando arriva è tutta bella sorridente, in tiro, fa le presentazioni, io resto alquanto freddo e distaccato, almeno in apparenza, dentro avevo una voglia matta di spaccargli la faccia per togliere via quel sorriso da guascone. Ci mettiamo a mangiare, in silenzio, l'atmosfera è pesante, Maria con i suoi sorrisi cerca di alzare la temperatura, ma senza successo. Dopo il caffè ci trasferiamo sul divano e ci troviamo uno di fronte all'altro.
Io) In tutto questo, l'offeso sono io, tu mio caro sei andato ad insidiare e corrompere mia moglie, non avendone nessun diritto, se la cosa fosse capitata a te, come avresti reagito e come l'avresti presa?
Sandro) So che hai tutte le ragioni del mondo, ma devi sapere che all'epoca della scuola, io ero invaghito di Maria, ma eravamo troppo giovani, io andavo di fiore in fiore nella speranza di farla ingelosire ma senza successo. Poi ci siamo persi di vista dopo la maturità, abbiamo preso strade diverse, ho fatto l'università in un'altra città, mi sono laureato e dopo tanti anni sono riuscito a trovare un impiego qua nella mia città e sono tornato. Per caso quella sera ho rivisto Maria e mi è scattata ancora la voglia di averla, era l'unica che non avevo avuto, così ho cominciato a farle il filo, a mandarle messaggi, telefonate. La colpa è quasi tutta mia, ma io sono uno che non si arrende mai, ho insistito e poi avendo conosciuto due sue amiche, tramite loro ho combinato la cena di cui sai tutto, ma quello che non sai è che mi è arrivata una confidenza che riguarda te, che quando ho saputo, mi ha fatto perseverare maggiormente.
Io) E di cosa saresti stato informato se non ti disturba dirlo, visto che la colpa di quello che è successo sembra mia e di altri.
Sandro) E' una cosa molto personale, non vorrei andare a buttare un sasso in un vespaio. Insomma sono venuto a conoscenza delle tue misure e delle tue prestazioni, mi è bastato sapere quello per giocarmi per giocarmi la carta vincente con tua moglie.
Se mi avesse sparato non avrei sentito lo stesso dolore e umiliazione, stavo fremendo, ero sul punto di scoppiare, quando mia moglie rendendosi conto di quello che stava per succedere, è intervenuta cercando di calmare il mio animo, in fondo questo era venuto in casa mia ad oltraggiarmi.
Maria) Dai Mauro, da chissà chi avrà poi saputo una cosa del genere, non tutti hanno la fortuna di avere un cazzo grosso e lungo, la natura è fatta così, non ci puoi fare nulla, questo lo devi accettare, Sandro non ti ha detto questo per umiliarti ma per farti capire quale argomento ha usato per convincermi a cedere alle sue voglie.
Mi sono sentito andare via il terreno sotto i piedi, anche se ero seduto, per fortuna lui ha capito, si è alzato, ci ha salutato e se ne è andato.
Io) Ma ti rendi conto che è venuto qui a casa mia per insultarmi, dicendomi apertamente che lui ha il cazzo grosso, che io col mio non posso competere con lui e che ti ha convinta con le sue misure?
Maria) Tu sai benissimo che le voci sulle tue misure circolavano fin da quando ci dovevamo sposare, infatti in molti mi chiedevano se era vero, quindi da chi può averlo saputo non lo so. Quello che so è che quando ce l'ho dentro è una bella goduria.
Io) Allora da questo posso capire che costui stasera non è venuto per chiedere scusa, ma per farmi sapere che te lo metterà dentro ancora tante volte, con o senza la mia approvazione, è corretto il mio pensiero?
Maria) Sì è così, sinceramente prima di provare Sandro, mi bastavi tu, ma dopo, mi spiace ammetterlo, col tuo fatico a venire. Sono certa che capirai che quando sentirò la necessità fisica, mi farò scopare da lui, ma sarà solo sesso, con te sarà sempre amore.
La storia continua.
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