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Sorpresa della puttana


di AmoreCorna
01.09.2024    |    405    |    0 9.3
"Ci diamo la mano e lo invito ad entrare..."
Quel giorno ero terribilmente nervoso dovuto allo stress della giornata: a lavoro un po’ di cose storte, dei litigi senza senso con la mia ragazza e come se non bastasse la moto che mi da problemi quando esco da lavoro.
Karen mi aspettava a casa mia, aveva insistito per andare a casa con un’ amica per cose loro, non le avevo detto di no ma gliel’ avevo fatto capire, lei ha ignorato il mio volere e siccome ha le chiavi di casa mia è andata comunque, motivo per il quale nacque la discussione.

L’amica è Irene, altra latina come lei molto carina ma meno formosa della mia fidanzata. Irene ha sempre avuto un debole per me ed essendo abbastanza palese decise di confessarlo a Karen in confidenza pur essendo io il suo ragazzo.
A Karen non è fregato mai più di tanto in realtà perché non si sentiva minacciata essendo tra l’altro la mia padrona totale nell’ intimità e non considerandomi in grado di tradirla.
Vero! Non lo avrei mai fatto per paura di perdere la mia padrona che ormai da tempo immemore mi dava tanta di quella soddisfazione che non mi sarei mai immaginato.

Rientro e le trovo entrambe comode con morbidi pantaloncini inguinali dai quali straborda il culo ad entrambe ed una canotta leggerissima che non lascia nulla all’immaginazione.

Karen si alza e viene a baciarmi per darmi il bentornato chiedendomi se stessi meglio o se fossi ancora nervoso.
Io “un po’ nervoso ma molto meglio di prima, avrei spaccato qualunque cosa mi trovavo davanti prima ti giuro!”

Lei “ah allora peccato che ti è passato il nervoso perché avevo qualcosa che ti avrei fatto spaccare volentieri… sempre se ci fossi riuscito!” Mi fa un occhiolino e mi strizza leggermente un capezzolo poi si allontana.
Mi avvicino ad Irene per salutarla con i bacetti ed abbracciarla al che mi chiede “chissà cosa vorrà mai che tu spaccassi questa porcellina!”
mi fa anche lei un occhiolino molto strano che non riesco ben a decifrare e ritorna sul divano.

Era una giornata del cavolo quindi preferisco disinnescare lì per lì non avendo certezze, non sia mai peggiorava ancora di più la giornata con qualche figuraccia ed altri litigi.

Ero sul divano con il telecomando in mano cercando un film decente quando Karen propone “sai adesso cosa starebbe benissimo? Un bel massaggino!”
Si piazza dietro di me in piedi, mi fa appoggiare alla spalliera del divano e comincia a farmi un bel massaggio.

Karen “e tu che fai?” Rivolgendosi ad Irene “aiutalo a rilassarsi!”
Detto fatto! Irene si inginocchia tra le mie gambe e mentre pensavo già al mio primo pompino extraconiugale mi sorprende prendendomi in mano un piede e cominciando a massaggiarlo.

Mi fanno rilassare per davvero e mentre Karen mi accarezza la testa Irene faccia a terra comincia ad annusarmi un piede, poi l’altro poi sale lungo le cosce continuando ad annusare come un cane da tartufo fino ad arrivare all’inguine e poi sul mio pacco

Irene “adoro il fatto che non ti sia ancora fatto la doccia, è vero che siamo due grandi maiale però l’odore dell’uomo mi fa impazzire!”

Si alza facendo leva sulla mia patta, si scambia un cenno di assenso con Karen e mi sale a cavallo sedendosi su di me a gambe aperte. Ad onor del vero io non ci sto capendo nulla in quella situazione, non so se è uno scherzo o sono serie così guardo Karen che avvicinandosi mi sussurra “ti amo!” e proprio in quel momento, mentre stavo per baciarla, evita il mio volto allungandosi verso Irene cominciando a baciarla appassionatamente. Irene muove il bacino sul mio pacco mentre si baciano ed io ho le tette della mia ragazza ad un cm dalla faccia. Sto cominciando ad eccitarmi sul serio ora perché ho capito che anche loro fanno sul serio. Si staccano da quel fantastico bacio e Karen con uno sguardo davvero sexy dice ad Irene
“scatenati con il mio fidanzato puttanella!”
Lei sorride maliziosa e comincia a baciarmi, bacio che ovviamente io ricambio volentieri per poi cominciare ad armeggiare con quel culo che chissà quanti ne ha visti entrare!
Mentre Irene scende giù in ginocchio per togliermi pantaloni e mutande Karen si avvicina al mio orecchio e mi intima “non so perché sia fissata con te, non l’ho mai capito. L’ ho già avvisata di non aspettarsi nulla e che non le regalerai la prestazione che si aspetta per cerca di farla divertire almeno per quei pochi minuti che le darai sto cazzetto! Non farmi fare brutta figura!”
Io annuisco e sorrido consapevole che oggi mi sfogherò e sono anche consapevole che le regalerò una buona prestazione.
Irene liberando il mio cazzo già duro afferma “dai non è male come mi dicevi stronza! Non è paragonabile a quelli che siamo abituate a prendere ma è un bel cazzo e a dire il vero mi piace molto” dice segandomi lentamente

Io “ah si perché a cosa sei abituata?”
Irene “siamo! Anche la tua fidanzata lo è!”
Io “conosco i cazzi che prende la mia fidanzata! Dimmi di te!”
Karen “la mia amichetta frequenta solo neri, non importa da dove purché siano almeno mulatti!”
Irene fa per dire qualcosa ma non le do il tempo perché prendo la sua testa fra le mani e le faccio entrare tutto il cazzo in bocca tanto se è abituata ai neri non avrà problemi a prendere il mio tutto in gola, infatti in un solo colpo è già tutto sparito.
Spingo la sua testa verso il basso ulteriormente ma non c’è più nulla da far entrare così tira fuori la lingua stampandola sulle mie palle rimaste ovviamente fuori dalla bocca

Le lascio la testa per darle tempo di prendere aria, lei tira un sospiro e via di nuovo a succhiare e leccare
Karen mi sussurra all’orecchio “amore non ti agitare troppo altrimenti sborri troppo presto! Cerca almeno di entrarle un secondo nella fica!”
Io senza neanche guardarla “stai al tuo posto schifosa! Oggi non conti niente, lascia che mi diverta con la tua amica che già promette bene la sua bocca!”
Lei stupita dal mio atteggiamento mi dà una leccata all’ orecchio fa un passo indietro e riprende a massaggiarmi le spalle mentre la sua amica è assatanata e mi divora il cazzo che fa sparire con una facilità incredibile.

Dopo lunghi minuti di trattamento al mio cazzo mi alzo sfilandole il cazzo dalla bocca e prendendola per i capelli la trascino verso il tavolo dove la prendo di peso e la faccio stendere, le alzo le gambe e affondo la mia faccia fra le sue cosce leccandola e succhiandola famelico. Lei comincia a gemere.
Chiamo Karen per raggiungerci al tavolo e le dico di darmi prova che la sua amica non è più brava di lei “va sotto al tavolo e succhiamelo mentre io mi dedico al piacere della tua amica, che gran fica che ha!”

Karen guardandomi negli occhi sparisce sotto al tavolo senza fiatare ed appena apre la bocca ed accoglie il mio cazzo ho un fremito! Dio mio è una professionista ed è nettamente superiore alla sua amica, non glielo dico ma se ne accorge e comincia a succhiarmelo divinamente mentre io continuo a leccare e succhiare la figona di Irene.

Mentre le succhio il clitoride gonfissimo le ficco la mano come faccio con Karen: tutta la mano aperta, le quattro dita meno il pollice che è ciò che mi blocca per potergliela ficcare ancora più in fondo.
Lei comincia a contorcersi ed ora geme fortissimo ad alta voce. Le sua figa sgorga umori come un rubinetto con una perdita, arrivano fino al buchino del culo per poi sporcare il tavolo così approfitto di quel liquido per ficcarle anche due dita nel culo che entrano con una facilità disarmante. Non gliela sto più leccando ma mi dedico a fotterle figa e culo con le mani fino a quando non rivolgo lo sguardo alla mia ragazza ancora in ginocchio e con il cazzo in bocca e le chiedo “culo o figa?”
Lei “culo! La figa ce l’ha sfondata quanto me!”
Così le tolgo il cazzo dalla bocca lo punto sul buco di Irene e mi rivolgo di nuovo a Karen “tu non muoverti da lì!”

Comincio a fotterle il culo quasi con cattiveria, quasi a sfogare lo stress della giornata e con la mano dentro continuo a frugare nella sua fica. Irene urla, è indemoniata ma più urla più mi dà carica per sbatterla nel culo ancora più forte fino a che Karen mi riporta sulla terra dicendomi “amore calma che altrimenti il tavolo si rompe! Portala sul divano e spaccala!”

Ha ragione e faccio così. Spingo Irene sul divano, noto che questo trattamento bruto le piace e continuo su questa linea: la prendo per la gola, le spunto in viso e poi la bacio, le do un paio di ceffoni in viso che quasi mi fa male la mano e la bacio di nuovo al che lei mi implora “scopami la fica ti prego!”
Sorrido e richiamo Karen “spogliati completamente e mettiti vicino a lei, accarezzale le tette, stringigliele, mordile i capezzoli!”
Cambiamo posizione diverse volte, duro tantissimo tanto che Karen è enormemente sorpresa ma io no, so che la mia ragazza è il mio punto debole, colei che mi eccita trattandomi con superiorità ed umiliandomi ma solo lei può farlo.
Cambiamo ancora posizione: Irene è a pecora e con la faccia schiacciata sul divano, sta sbavando. Karen le apre le gambe davanti al viso e mostrandole la figona bagnata ed aperta le dice “sai cosa farai ora vero?”
Irene sta sbavando, la guarda con gli occhi semi chiusi e fa un cenno di assenso ma mentre sta per leccarla la prendo forte per i capelli tirandola indietro ed impedendole di dare piacere alla mia ragazza.
Io “non oggi! O almeno non se non sono io a dirlo!”
Mentre dico ciò metto un piede sulla faccia di Irene e continuo a scoparla a pecora. Lei comincia a leccarmi il piede e dice a Karen “mi sa che non c’è bisogno di chiamare Kamil, penso che sia più che sufficiente così!” Al che Karen sorride annuendo con la testa, è d’accordo con lei ma su cosa? Non capisco e chiedo spiegazioni.
Karen “avevamo avvisato Kamil, gli avevamo detto che doveva tenersi pronto in caso non ti fossi rivelato all’altezza e che quindi gli avremmo detto di raggiungerci e darci il piacere che tu non eri in grado di darci!”

Io “ma chi diavolo è Kamil?”

Irene “il tipo con cui esco!”

Karen “ma zitta che ti fai solo scopare perché ti piace quel cazzone!”

Irene ride e sotto i miei colpi le risponde “ti assicuro che questo è molto meglio!”

Io “chiamalo!”

Karen ha già capito tutto

Irene “ma tu mi stai scopando meglio!”

Io “ho detto chiamatelo!”

Karen “lo chiamo io!”
Va a prendere il telefono e mentre lo chiama ci do dentro ancora più duro con Irene.
Io ad Irene “urla ed esagera puttana, che il tuo amico ti senta dal telefono!”
Lei comincia ad urlare e mentre la scopo le ficco improvvisamente tre dita del culo; urla per davvero.

Io “amore corri qui che questa Troia sta per arrivare!”

Karen al telefono “kami ti devo lasciare, sbrigati!” Poi rivolgendosi a noi “ci mette massimo 5 minuti!”

Corre anche Karen sul divano, si piazza davanti ad Irene ed incitandola la invita a venire rumorosamente e di lasciarsi andare completamente. Così Irene esplode in un orgasmo davvero intenso!

In seguito a quelle urla e alla vista di quella ragazza bella e totalmente sfatta dall’orgasmo non riesco più a trattenermi (già mi stavo trattenendo da un po’) così esco dalla sua fica avvicinandomi ai visi di entrambe e mi svuoto anche io rumorosamente, grugnendo come un animale ma centrando solo il viso di Irene che però non reagisce in nessun modo, rimane solo lì ferma con la faccia piena di sborra.

Dico a Karen di inginocchiarsi guardando in direzione della porta d’ingresso, suonano alla porta e dico ad Irene di prendere posto affianco alla mia ragazza in ginocchio ma senza pulirsi la faccia dalla sborra.

Vado ad aprire la porta, nudo e sudato com’ero, con il cazzo ormai moscio dato che ero appena arrivato (adesso si che era piccolo!)
Mi si presenta questo ragazzone nero, molto alto, non palestrato ma in forma, mani molto grosse. Ci diamo la mano e lo invito ad entrare.
Le due troie sono in ginocchio: una di loro per il momento non ne può più, è rossa su tutto il corpo, piena di sborra e saliva totalmente sfatta dalla testa ai piedi.
L’altra è pulita, sorridente, fresca come una rosa ed ha una faccia vogliosa all’inverosimile che trasuda voglia di subire lo stesso trattamento dell’amica se non peggio.

Io “kami serviti pure, scegli quella che preferisci!”

Kamil guardando Irene “non mi piace l’usato, guarda che schifo!” Poi mettendomi la manona sulla spalla continua “mi sa che approfitterò della tua ragazza amico!”

Io “serviti pure! Non è affatto mia, amico! È tutta tua e puoi farle tutto ciò che vuoi!”

Karen “si non vedevo l’ora!”

Kamil sbottonandosi i pantaloni e tirandolo fuori “zitta Troia! Non voglio neanche una parola, usa la bocca solo per succhiarmelo!” Tira fuori un cazzo lunghissimo, nero e discretamente cicciotto. Se lo scappella mostrando una cappella bellissima e lo accompagna verso la bocca della mia ragazza.
È un cazzo davvero incredibile e già sto immaginando quando lo prendera nel culo.

Per qualche minuto rimango ipnotizzato a guardare la mia ragazza succhiando quel cazzone nero, che bella è! Vado matto per quella visione, se lo sta gustando.
Ritorno in me! Non posso già cadere di nuovo nel ruolo di cornuto consapevole e felice, per lo meno devo aspettare un altro po così guardo Irene e le dico con falso disprezzo “beh? che fai ancora lì? Non hai sentito che gli fai schifo così? Vai a lavarti no? Dopo deve fottere anche te, mica può farlo in queste condizioni pietose!”

Irene “hai ragione, dov’è il bagno?”

Io “vieni puttanella che ti faccio vedere”

L’accompagno in bagno lasciando i due soli nel pieno della pompa, mostro il bagno ad Irene e una volta davanti alla doccia le dico di entrare e sedersi in doccia proprio con il culo per terra e le gambe oscenamente aperte e proprio mentre guarda verso di me con sguardo interrogativo la colpisco con un bel getto di pipì in viso. Faccio attenzione a ricoprirla per bene sul viso, sulle tette, in mezzo alle gambe su quella bellissima fica. Una volta finito le porgo il cazzo moscio per pulire le ultime gocce (cosa che fa egregiamente) ci guardiamo negli occhi e capisco che ha bisogno di un po’ di tenerezza. Calata l’eccitazione e l’entusiasmo del proibito e di quello che stavamo facendo aveva la faccia da gattina che ti chiede di essere adottata con gli occhi così mi inginocchio e comincio a baciarla fregandomene di quanto fosse sporca, d’altronde di solito al suo posto ci sono io!
Ci baciamo a lungo, lei mi abbraccia, mi lecca il collo, mi morde i lobi delle orecchie e così sono di nuovo eccitato.
La alzo in piedi e lei girandosi faccia alla parete e dandomi il culo mi dice “di nuovo ti prego però questa volta con calma.”

Da quella posizione riprendo a scoparla da dietro ma questa volta solo in fica e non nel culo, lei comincia a gemere ed ammetto che a me sta piacendo tantissimo ma non resisterò a lungo ed è proprio lì che sento il rumore di uno schiaffone proveniente dal salone con conseguente esclamazione di dolore di Karen, quanto dev’essere stato forte per sentirlo fino al bagno e per aver portato la mia fidanzata a lamentarsi, di solito incassa in silenzio.
Così propongo ad Irene di tornare in salone e magari continuare lì, quella situazione si stava trasformando in qualcosa di troppo intimo e non sarebbe stato rispettoso per Karen.
Quando arriviamo in salone la situazione è più o meno la stessa di quando siamo andati via: lei ancora in ginocchio ma già con la faccia molto rossa e con degli sputi su di essa, lui le mantiene la testa e cerca di ficcarglielo tutto in gola ma è troppo lungo e Karen non riesce così mi avvicino lui lascia che lei sfili per un attimo il cazzone dalla bocca (sembrava non finisse mai!)
La bacio e finalmente sento il sapore di un altro cazzo nella sua bocca.
“Amore Kamil è venuto qui per farsi una troia che gli rimarrà impressa a lungo. Ora se tu non riesci a prendere questo cazzo, per guanto grosso esso sia, lui andrà via deluso da qui, domani ti avrà già dimenticata e farai fare una brutta figura anche a noi quindi ora rilassati, prenditi un attimo e ricomincia cercando di fare quel lavoro di gola che fai di solito ai cazzi così grossi. So che puoi, lo hai fatto già innumerevoli volte quindi concentrati e fallo godere! Ora ci sono io qui, facciamogli vedere che sai fare su!”
Karen mi guarda con sguardo di assenso e ricomincia i tentativi sapendomi adesso al suo fianco mentre Kamil afferma esterrefatto “wow amico sei incredibile”
Io “lei lo è, vero amore?”
Così Karen per tutta risposta fa scivolare in gola quasi tutto il cazzo senza molti problemi e si blocca ad un paio di cm dal traguardo ma non lo tira fuori, rimane lì e a sentirmi incitarla fa l’ultimo sforzo e lo spinge tutto in gola.
Lui emana un grugnito di liberazione quasi animale che mi fa fare il cazzo durissimo e mi congratulo con lei dicendole che è fantastica, una puttana delle migliori, che siamo tutti fortunati ad averla… lei così, presa consapevolezza, ricomincia a succhiarlo ma stavolta alla grande facendo ripetutamente questi affondi che le tolgono il respiro così finalmente la lascio fare e vado a sedermi su di una poltrona per gustarmi la scena dove invito anche Irene che sedendosi su un bracciolo della poltrona comincia ad accarezzarmi il cazzo al che le domando se le andasse di nuovo e senza perdere tempo mi sale su a cavalcioni, si ficca il mio cazzo dentro senza neanche darmi il tempo di prendere un preservativo e comincia a muoversi. Ho le sue tette sode davanti così comincio a succhiargliele lei gode come una ragazzina alle sue prime volte e non mi spiego come possa piacerle tanto il mio cazzo essendo abituata a auell’enormita nera ma non ci penso più di tanto e mi godo il momento: i rumori gutturali della mia ragazza in sottofondo, il ragazzone nero che la incita, Irene che continua il su e giù mentre geme. Sono in paradiso!
Irene si avvicina al mio orecchio, mi lecca e mi dice “sei fantastico! E sei stato fantastico con Karen!”
Io mi lascio andare e le rispondo “sei davvero stupenda!”
Se ci avesse sentiti Karen mi avrebbe dato sicuramente una delle sue punizioni memorabili ma di qualcosa si accorge perché ci chiama a raccolta. Ordina ad Irene di inginocchiarsi affianco a lei e rivolgendosi a me mi chiede “non pensi sia giunta l’ora di mostrare un po’ il vero te?”
Io per timore avesse sentito le nostre frasi precedenti mi mostro d’accordo con lei così lei mi ordina di inginocchiarmi tra le due ragazze e di gustarmi la scena così invita il ragazzone a ficcarglielo di nuovo in bocca, lo sfila, mi bacia e dice di fare lo stesso con Irene.
Ogni volta Kamil sfilava il cazzone dalla bocca di una delle due dovevo baciare quest’ultima. Ero sottomesso con una sola azione della mia ragazza ed avevo già il cazzo che mi stava scoppiando. Era fantastico baciarle entrambe con il sapore fresco di cazzone nero appena uscito dalle loro fauci. Kamil se la ride e tirando fuori il cazzo mentre passa da una ragazza all’altra mi tira qualche pisellata “involontaria”
Io ormai ho l’acquolina in bocca e Karen capisce tutto dicendomi “che cosa aspetti? Lo so cosa vuoi cornuto, fallo! O devo darti del frocio adesso?” Così in maniera inaspettata mentre mi guardavano tutti agguanto quel cazzone e lo metto in bocca cominciando a succhiare!
Kamil è un po’ interdetto ma non dice nulla, Irene rimane a bocca aperta incredula e Karen se la ride “ecco finalmente la femminuccia che sei!” La situazione mi eccita e non ho la minima voglia di staccarmi dal cazzone, mi piace tantissimo ma non riesco a prenderlo tutto come Karen così Karen mi da gli stessi consigli che avevo dato io a lei precedentemente prendendomi in giro ma per quanto possa essere eccitato non riesco proprio a prenderlo tutto così lei si impossessa del cazzone e mi mostra come fare. Io sono ancora affamato e con la bava alla bocca ma Karen non me lo restituisce più. Comincia a dare ordini a tutti i presenti (che donna fantastica)
Si stende sul divano con la testa sul bordo del bracciolo indicandoci ed ordinandoci cose, prima a Kamil poi ad Irene ed infine a me “tu kami vieni a fottermi la gola fino in fondo. Tu Irene a pecora e ficcami la faccia nella figa e non smettere di leccarmela e tu… se la vuoi fottere a pecora alla tua amichetta altrimenti fai ciò che ti pare, non mi frega un cazzo di ciò che farai!”
parole forti che mi danno una scarica di eccitazione assurda. Tutti in posizione: Karen apre le gambe e prende Irene per i capelli che comincia a leccarle la fica, io decido di scoparla e lo faccio lentamente come lei voleva prima, nel frattempo Karen segando il cazzone di Kamil dice ad Irene “vedi come va piano adesso? È nella modalità cornuto e contento, stai attenta che ti sborra dentro in un secondo” e se la ride mentre io a questo suo commento sono già costretto a fermarmi per non sborrare. Ha un potere impressionante su di me e ridendosela lascia cadere indietro la testa accogliendo di nuovo il cazzone nero in gola che scompare tutto fino alle palle per poi cominciare a fotterle la gola non senza difficoltà da parte della mia ragazza. Irene mi guarda e mi chiede di scoparla di nuovo e non importa quanto poco io durerò, che posso anche sborrare nella fica e che se riesco posso anche continuare dopo averla farcita così prendo coraggio e le entro dentro. La scopo lentamente come voleva lei prima, piace ad entrambi e lei comincia a gemere, anche io emetto qualche gemito mentre Kamil grugnisce come un animale ogni volta che affonda tutto il cazzo nella gola della mia ragazza.
Improvvisamente il ragazzone sfila quel serpentone dalla gola di Karen e la fa girare: ora è a pancia in su con il culo sul bracciolo pronta ad accogliere in figa quell’animale e con il viso in corrispondenza del viso di Irene.
Irene “rilassati perché a tratti fa male, si dimentica che ha un cazzo enorme e a volte esagera”
Karen “meglio!” Poi guardando Kamil “ti prego non ti contenere! Se senti di voler esagerare fallo!”
Kamil sorride e senza rispondere le entra lentamente dentro però infilandole tutto il cazzo possibile. Karen lancia un gemito assurdo, credo la stia sentendo tutto il vicinato. Irene comincia a baciarla ma Karen non riesce a ricambiare il bacio quindi Irene passa a leccarle e succhiarle le tette, io sono fermo dentro Irene per poter ammirare la scena e per non sborrare ora perché non mi sarei trattenuto. Guardo Kamil che mi commenta “che figa la tua ragazza! È spettacolare!”
Io “comincia a sfondarla, non dovrà neanche tenersi in piedi quando avrai finito!”
Kamil “è un piacere aiutarti a spaccare questa troia!”

Comincia ad andare più veloce, più forte.
Karen urla e si dimena, si vede che sta provando un po’ di dolore ma se continua vuol dire che il dolore è accettabile.
Irene ne vuole ancora quindi ricomincio ma so che a breve non reggerò più
Io “amore ti sta piacendo come ti scopa questo bel ragazzone?”
Lei prova a rispondere ma non ci riesce quindi farfuglia solo qualcosa di incomprensibile che io traduco come un sì.
Io mi fermo spesso per non sborrare ma spazientita Irene mi guarda e mi dice “ti ho detto che devi fottermi e che devi riempirmi la fica, poi se ne sei capace continui a fottermi!”
Così eseguo: aumento un po’ il ritmo ma dopo soli tre affondi comincio a scaricarle tutto nella fica, non riesco a contenermi quindi lo faccio rumorosamente. Irene ne è felice e geme anche lei forte, Karen se la ride e mi prende in giro ma non sento nulla in quel momento e quando mi scarico completamente e rinsavisco mi rendo conto che le ho sborrato nella fica ma Irene mi dice che è ok e che posso continuare anche se il mio cazzo sta perdendo vigore, lo sente.
Io continuo e credo che il mio cazzo che si sta afflosciando ad Irene già non faccia più alcun effetto perché comincia a parlare con Karen come se niente fosse
“Per fortuna che prendo la pillola altrimenti con tutta la sborra che fa il tuo fidanzato sicuramente rimanevo incinta!”
Karen sorride ma non riesce a rispondere, sta godendo troppo.
Irene “vai veloce come fai sempre, falle vedere le stelle come fai con me!”
Kamil aumenta il ritmo, Karen emette gemiti oltre ogni immaginazione, a volte trattiene il respiro e poi emette un gemito fortissimo gli umori cominciano a colare sul divano.
Irene parla come se non avesse niente dentro di lei e per me è un po’ umiliante ma continuo. Irene “mettile le dita in culo, comincia ad allargarlo un po’ per abituarlo”
Kamil prende un po’ dei suoi umori dalla fica, lubrifica il buchino e affonda due dita dicendomi “Madonna fra sono sparite le dita nel culo! È larghissima!”
Io “per come è eccitata adesso devi metterle per lo meno altre due dita per farle sentire qualcosa”
Kamil lo fa, entrano facilmente ma Karen si lascia andare ad una lamentela molto fugace e dopo due tre minuti così Kamil dice che è arrivato il momento di mettere qualcosa di più consistente nel culo e mentre sfila quella bestia dalla figa della mia ragazza lei quasi si sente svenire.
Prontamente però mi ordina di distendermi sul divano. Mi stupisce e si mette il cazzetto mezzo moscio e sporco di sborra nella fica, Irene mi sale sul viso facendomi leccare la sua figa appena riempita di sborra facendomela colare in viso e in bocca ed obbligandomi a mangiare la mia stessa sborra.
Karen col cazzetto dentro “come immaginavo non lo sento neanche, davvero non mi rendo conto se è dentro o no”
Irene “io neanche lo sentivo più e neanche sono stata scopata da kami”
Sono eccitato per l’ umiliazione ma ancora non da segni di vita il cazzetto
Kamil comincia ad entrarle in culo, Karen lo sente eccome questo e prova a rilassarsi
Irene “lo so che è dura tesoro ma resisti perché dopo viene il bello!”
Io vorrei solo essere lì su a guardare quel cazzone che si fa spazio nel suo culo e capisco che ha già cominciato ad entrare perché sento che lo spazio nella figa diminuisce, sento che entrando allarga le pareti del culo a discapito di quelle della fica, questa cosa mi manda fuori.
Karen ormai prosegue con un unico lungo gemito.
Kamil “anche se è grosso ti entra facile eh, sei abituata, non sono l’unico cazzo grosso che hai preso eh?”
Karen non risponde e così Kamil le infila tutto il resto del cazzo senza fermarsi fino in fondo. Karen urla, lui grugnisce, il mio cazzetto è ormai stretto nella fica ma comincia a riprendere un po’ di vigore ma ancora non abbastanza. Irene è sorpresa dalla facilità con la quale prende tutto quanto quel cazzone nel culo e le chiede “Ma come fai??”
Karen che già si è abituata a quel cazzone “voglia ed esperienza amica, dimentichi il mio trascorso ahahah” poi rivolgendosi a Kamil gli chiede con voglia di cominciare a spanarle il culo e di non fermarsi.
Kamil capisce che le sue dimensioni non sono un problema e quindi comincia a fotterla come non può fare con altre. A differenza della figa nel culo entrava tutto e la fotte come a doverla aprire in due: forte, veloce, a fondo… è davvero una gran scopata. Tra una botta e l’altra il mio cazzo fuoriesce ma karen neanche se ne accorge così decido di alzarmi e di godermi un po’ la scena e quando mi ci trovo davanti ne sono realmente impressionato. Credo che certe cose siano in grado di farle solo le porno star e la mia ragazza ne è perfettamente all’altezza. Sono incredulo ma la scopata procede alla grande con Karen che mi ignora e Kamil che mi guarda soddisfatto e con aria di superiorità le dà delle sculacciate fortissime con quelle mani enormi, io lo guardo negli occhi e faccio un cenno di assenso con la testa così poco dopo comincio ad incitarlo e a dirgli cose del tipo “che fortuna che sei venuto! Meno male tu sia qui a far godere la mia ragazza! Non avrebbe mai goduto così con me!” ed altre cose simili che lo caricano tantissimo e lo spingono a fare ancora più forte ma Karen comincia a lamentare dolore interno ma più che al culo alla pancia
“Amore mi sta spostando l’intestino!” Mi dice la mia ragazza ridendo.
Irene “che puttana che sei!”
Karen mi ordina di mettermi nella posizione del cornuto: con il viso sotto alla sua fica leccandogliela mentre lui la scopa a pecora e da ordini anche a lui dicendogli “basta il culo adesso aprimi di nuovo la fica che il suo cazzetto non lo sentivo neanche”
Capisco che è pronta per avere un grande orgasmo così lui entra dentro di lei e la mia ragazza emette un gemito di liberazione disumano, comincia a pomparla di nuovo come un animale mentre io continuo a leccare e a guardare da vicino quel cazzone allargare la mia ragazza quando lei si libera cominciando a squirtare ovunque mentre lui la sta ancora fottendo. Devo chiudere gli occhi perché squirta molto come sempre e mi riempie la faccia di umori mentre lui è allo stremo e le dice che sta per arrivare anche lui.
“Riempimi la pancia! Ingravidami con tutto il tuo latte ti prego!”
Così che lui comincia a grugnire e le scarica una gran quantità di sborra nella sua figa sfondata. Continua ad avere spasmi a lungo che continuano a dare brividi a Karen e quando finalmente sfila quel cazzone che mi sbatte sulla fronte lei si mette dritta sul mio viso ordinandomi di leccare, succhiare e ripulire ciò che le ha scaricato dentro quello stallone. Lo faccio senza battere ciglio per poi eseguire l’ingoio che lei mi aveva ordinato.
Karen a Kamil “non andare in bagno, adesso ci pensa quest’ essere inutile!”
Così una volta finito di ripulire la mia ragazza da tutta quella sborra sono subito in ginocchio a ripulire quel cazzone nero. Sono principalmente gli umori della mia ragazza su quel cazzone e lo ripulisco a dovere con la lingua lasciandolo perfettamente lucido. Ormai il cazzone è limpido, Karen è pulita e mentre faccio per alzarmi Karen mi dice “aspetta amore, il tuo compito non è ancora finito, stenditi per terra che devo fare la pipì”
Io “sì amore ma andiamo in doccia”
Karen “assolutamente no, la faccio qui, tanto dopo avrai tempo per pulire tutto!”
Comincia a farmela in faccia e sul corpo e mentre lo fa chiede “qualcun altro vuole farla in questo water?”
Sono tutti esterrefatti ma Kamil si fa avanti ridendo e dicendo “aspetta un secondo che a me viene…” ed ho giusto il tempo di aprire un secondo gli occhi che mi raggiunge un getto potentissimo di pipì da quel cazzone che dura a lungo. Il mio cazzo é di nuovo duro così Irene si avvicina e si impala di nuovo senza che me ne accorgessi ma solo per un istante perché comincia a farmela sui miei genitali. Una volta terminato rimangono lì a guardarmi, io mi pulisco gli occhi per poterli aprire e quando li apro li vedo tutti lì a guardarmi: Karen sorride soddisfatta, Irene mi guarda con occhi teneri e Kamil esclama “mamma mia che schifo!”
Sono in un lago di piscio, per terra nel salone di casa mia, l’odore forte mi eccita quindi sono ancora duro e Karen mi ordina di farmi una sega per sborrare di nuovo mentre loro mi guardano. Comincio a farlo, Karen prende il telefono e comincia a registrare un video di me che mi sego e galleggio nella pipì. Duro poco ovviamente, mi sborro addosso dimenandomi un po’ e lei interviene “ok andiamo noi tre a fare la doccia e tu comincia a ripulire questo schifo, ti laverai quando avrai finito e mi raccomando non voglio rimanga la puzza in casa!”
Loro tre vanno insieme in bagno ridendo e scherzando di gusto mentre io mi alzo, guardo cosa c’è lì per terra e poi mi guardo allo specchio: faccio schifo ma sono fiero di me, sono davvero felice.
Comincio a pulire mentre loro continuano a scherzare in bagno, poi mi diranno che le due avevano continuato a stuzzicarlo tutto il tempo della doccia e lui le ficcava le mani ovunque.
Quando escono ovviamente sto ancora pulendo, si rivestono e Kamil fa per andare via così lo fermo lo saluto e lo ringrazio vivamente per tutto quello che ha fatto per noi.
Lui mi risponde “di niente amico, la tua puttana ha il mio numero, quando vuole può chiamarmi senza problemi!”
Io “non mancherà, ti ringrazio.”

Le ragazze si accomodano al tavolo della cucina a chiacchierare sul maschione appena andato via mentre io rimango ancora nudo e sporco da far schifo a ripulire quel disastro sul pavimento e lo squirt di lei dal divano.
Il cazzo ormai è minuscolo, Karen lo fa notare a Irene e ne ridono un po’.
Io “amore aspettate che mi ricomponga per cenare insieme?”
Karen “no amore, mangiamo adesso. Tu hai già mangiato e bevuto abbastanza per oggi… tutta quella sborra non ti è bastata per cena? Direi che va bene così!”
Io senza rispondere vado a fare la doccia e quando esco mi metto sul divano a guardare la tv come se nulla fosse successo mentre loro continuano a cenare senza problemi.
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