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Zia Eli: la bocca


di Membro VIP di Annunci69.it pattymilf
26.11.2024    |    40.263    |    27 9.6
"In un secondo tempo ai loro incontri aveva iniziato a partecipare il Preside della sua scuola..."
Breve riassunto: ero al mare dalla zia Eli, divorziata, una figlia (in quel periodo assente), insegnante di matematica che mi doveva aiutare a recuperare il debito scolastico e iniziare così l’ultimo anno delle superiori. Nel suo garage avevo trovato alcune cassette che stavo guardando su un vecchio videolettore. Nella prima i protagonisti erano la zia e suo marito. Il regista era lui, lei l’attrice principale. Era proprio una gran figa: veniva scopata in bocca, in figa ma soprattutto nel culo.
Nella seconda cassetta entrava in scena un terzo attore, l’allora Preside della zia. I due uomini se la sbattevano allegramente, da soli o insieme. La troiona sembrava gradire il trattamento.
La stavo appunto guardando ricevere due sborrate in viso quando si aprì la porta della mia camera.

Era zia Elisabetta. Cercai il telecomando ma era troppo tardi
-Ciao…-
Si interruppe, guardò me, poi il televisore non capendo subito cosa stessi vedendo, poi guardò meglio e comprese.
-Che cazzo fai?!- mi urlò addosso
-Tu, piuttosto, che cazzo facevi?!-
Si afflosciò letteralmente, si sedette.
-Non puoi capire-
-Fammi capire-
Mi raccontò quanto era successo.
I primi filmati erano partiti come un gioco tra lei e suo marito. Abitavano ancora a Faenza. In un secondo tempo ai loro incontri aveva iniziato a partecipare il Preside della sua scuola. I due minacciavano di fare vedere le cassette ad amici e conoscenti. Come avevo notato anch’io non sembrava proprio costretta…
Nel tempo le cose erano peggiorate: partecipò ai loro incontri un terzo uomo; poi un ragazzo. Da ultimo venne invitata una giovane collega con cui lesbicò più volte.
Mi confessò che lo zio e il Preside avessero rapidamente scoperto ed esaltata la sua indole sottomessa e nel contempo un suo fondo di masochismo. Si vergognava per quello che le facevano fare ma il più spesso raggiungeva vette di piacere cui non pensava di potere arrivare. Alcune volte non aveva voglia di sottostare ai desideri due compari, ma questo li eccitava maggiormente: veniva presa con la forza e non solo.
Uno dei due le teneva le braccia bloccate dietro la schiena, così che le sue tettone venissero ben messe in evidenza, l’altro gliele scopriva e si divertiva a strapazzarla; le prendeva i capezzoli fra le dita tirandoli verso di sé, oppure le prendeva le mammelle una per mano mungendola come una vacca, più raramente le schiaffeggiava.
Se resisteva, veniva legata ad un tavolino, di traverso; le tette pendevano libere da una parte, le gambe erano divaricate, il culo e la figa bene esposti; la usavano come volevano e dove volevano. Veniva penetrata allo sfinimento, utilizzavano le mani, e il cazzo, vero o finto. Si accanivano sul culo, dentro fuori, anche con l’uso di una larga cinghia.
In un paio di occasioni era presente la sua giovane collega, che si divertiva più di loro a tormentarla; si accaniva sui suoi capezzoli, per il gusto di farlo. Un’altra volta si era procurata un grosso strap-on con cui l’aveva aperta senza pietà in doppia con il preside.
Veniva spesso filmata e le cassette, dove il suo viso veniva nascosto, finivano su siti porno; il suo nick era Eli maiala, e riscuoteva un certo successo.
La storia ebbe fine quando le proposero una gang-bang. A quel punto, anche temendo che sua figlia potesse scoprire questa sua seconda vita, si separò e si fece trasferire dove abitava ora.

Intanto sullo schermo del televisore scorrevano le immagini di lei che cavalcava suo marito; i movimenti sensuali del bacino esaltavano da una parte il seno che ballava libero e sodo e dall’altra il generoso fondoschiena. Il preside le era dietro, la spinse in avanti così da avere bene in vista il suo culone che cominciò a schiaffeggiare con forza, incurante dei suoi gemiti. Lo zio la teneva imprigionata tra le braccia il cazzone piantato profondamente nella figa.
-Scommetto che vuoi anche il mio- disse l’altro uomo
-Sssi-
-Chiedilo! - disse aggiungendo una manata
-Dammelo, per piacere-
-Meglio, dimmelo meglio, troia! -
-Incula la tua puttana rotta in culo-
-Brava-
Le divaricò le chiappone sode e rosse ed entrò dentro zia Eli senza alcuna fatica. Se la scoparono in doppio, e la riempirono: prima lo zio in figa, poi il Preside in bocca e sul viso.

La zia indossava un vestito corto e leggero, sostenuto da due spalline sottili, l’attaccatura del seno ben visibile; nel sedersi era risalito scoprendole le cosce abbronzate e ben tornite; sotto il sottile tessuto si notavano i capezzoli; forse era solo una mia fantasia ma durante il suo racconto, o forse a causa del filmato, erano ancor più in rilievo.
Mi alzai per prendere qualcosa da bere in cucina. Tornando mi fermai dietro alla zia;
-Certo ti sei data da fare-
-Sono cose passate-
-Io invece penso che ti manchino, il carattere non cambia e la tua indole nemmeno. Forse ti è mancata l’occasione; se capita ci ricaschi. -
-Non hai una gran opinione di me-
-Perché? Non c’è niente di male in quello che hai fatto e che sei-
-Cosa sarei? -
-Una gran figona cui piace il cazzo- mi venne spontaneo dirle. Nel frattempo mi ero messo dietro di lei: appoggiai le mani sulle spalle nude, cominciai un lento massaggio.

Il video proseguiva; era comparso un ragazzo, poteva essere un suo studente, forse la conosceva perché le avevano messo una maschera che le copriva gran parte del volto.
-Preparalo, come sai fare tu-
Il ragazzo era seduto, nudo; il pene già semieretto; lei gli inginocchiò davanti, glielo prese tra le mani segandolo lentamente; non ci mise molto a farlo drizzare, lo leccò per bene, lo bagnò tutto, lo avvolse infine tra le tette.
-Scopamele, per piacere-
Era brava, glielo teneva stretto tra le poppe sode, il ragazzo era visibilmente emozionato, ansimava, non ci mise molto a venire

Le avevo scostato le spalline del vestito, mi spostai con le mani dalle spalle, lentamente in avanti e verso il basso. Si irrigidì un attimo. Con la punta delle dita scivolai sotto il tessuto leggero; il suo respiro era più frequente.
Raccolsi le mani a coppa sotto il seno che iniziai a palpare avidamente; mi piaceva sentire tra le dita i suoi capezzoli, grossi e duri. I suoi gemiti, non so se di piacere o dolore, mentre li stringevo con forza mi eccitavano oltre modo. Era la prima volta che toccavo le tette di una donna adulta; avevo palpeggiato tante ragazze, ma qui era tutta un’altra cosa; certamente meno sode, anche se non più di tanto, ma soffici e abbondanti, direi sensuali. Il vestito era sceso in vita lasciandola seminuda, la pelle bianca non colpita dai raggi solari metteva in risalto le ampie aureole scure.
-Alzati zietta porcella, vieni qui da me-
-No-
-Non vorrai che questi film vengano messi in rete, vero? -
-Sei un porco! -
-Sì zietta, come te-
Si alzò come le avevo chiesto, cercò di fermare il vestito che stava cadendo a terra
-Lascialo stare-
Restò con i sandali e gli slip, per altro assai ridotti
Provò a coprirsi il seno, ma le scostai il braccio.
-Girati-
Obbedì senza protestare. Aveva un culo da sogno, il tacco alto del sandalo lo esaltava ulteriormente
-Appoggiati allo schienale del divano-
Ne era un po’ distante per cui dovette un po’ chinarsi. Era proprio uno spettacolo: le gettone pendevano libere ma sode; il culo era bene in evidenza. Ero di fianco a lei, con una mano le presi una tetta e con l’altra iniziai a palparle le chiappone sode. Cercò di scostarmi. Le diedi uno sculaccione, e poi un altro. Si arrossò un po’, e mi lasciò fare.
-Bisognerà rimetterlo in esercizio, e non solo lui...-
-Lasciami stare, sono tua zia, tua zia carnale-
-Non sei solo quello, sei anche un bel troione, o per lo meno lo eri. Ma penso ti basti poco per tornare ad esserlo-
-Ridammi quei film-
-Te li dovrai guadagnare, uno per uno-
-Immagino come …-
-Togliamo le cose inutili – le dissi indicando quanto rimaneva dei suoi indumenti.
Era nuda di fronte a me, il seno si sollevava e abbassava consensualmente al suo respiro affannato per la rabbia che provava, impotente nei confronti di quanto le chiedevo e le avrei chiesto. Il suo monte di Venere appariva morbido e rilevato coperto da una peluria bionda che lasciava la sua passerina scoperta.
-Mettiti in ginocchio e guardami –
-Non vorrai che…-
-Voglio proprio che – le dissi abbassandomi pantaloncini e slip
Ero già pronto, duro come raramente lo ero mai stato; lo avvicinai alle sue labbra socchiuse.
Lo prese tra le sue mani relativamente piccole ma calde. Me lo scappello’ completamente guardandomi come le avevo chiesto; vi era un’aria di sfida nei suoi occhi. Lo prese tra le labbra, lo segava, lo succhiava, lo leccava. Cercavo di affondarlo dentro la sua bocca ma riusciva a tenere dentro solo la punta. Volevo scoparle la bocca. La presi per i capelli raccogliendoli in una coda che tirai con forza.
-Troia succhiacazzi, voglio riempirti la bocca, lavora solo con la bocca e con la lingua, e guardami –
Usai la sua bocca come una figa, calda e umida, entrai in lei fino alle palle. Feci la più grande sborrata della mia vita. Inghiottì quasi tutto, ma una parte le uscì scivolando sulle sue tettone rotonde.
Non ebbi bisogno di dirle nulla. Si spalmò tutta per bene.
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