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incesto
Patty madre perversa; aiuto il ragazzo di mia figlia a sverginarle il culo
di pattymilf
14.03.2023 |
44.023 |
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"-Aprila-
Slacciai la cintura che la teneva chiusa..."
Daniela, mia figlia, si convinse, dopo alcune “sedute” preparatorie che avrebbe potuto affrontare il cazzo di Simone. Mi chiese però di essere presente, per fermarlo, all’occorrenza.Sapevo che non vi sarei mai riuscita. Come sapevo che non avrebbe obiettato nulla sulla mia presenza.
Mia figlia non era a conoscenza del fatto che il suo ragazzo mi scopava ogni volta che ne aveva voglia nè che avessi lesbicato con lei, bendata e inconsapevole.
Eravamo in tre a cena e Daniela disse a Simone cosa voleva fare. Lui fece finta di non sapere nulla, cascò dalle nuvole e le chiese se era sicura di volermi presente.
-Si-
-C’è una cosa però-
-Cosa-
-La voglio vedere prima-
-Ce l’hai davanti-
-La voglio vedere nuda, non penserai che ti scopi con tua madre vestita davanti; la voglio nuda e vi voglio obbedienti-
-Ma..-
-Se non ti va bene, non se ne fa niente-
-Daniela, se Simone vuole vedermi posso farlo, pur di saperti tranquilla.-
-Alzati allora-
Era una giornata calda. Avevo una vestaglietta di cotone leggera, incrociata davanti, abbastanza scollata. Sotto avevo solo gli slip, per altro assai ridotti.
-Aprila-
Slacciai la cintura che la teneva chiusa. Ho una quarta di seno che esplose libero non appena mollai la cintura.
-Chissà che belle spagnole sai fare!-
-Simone! E’ mia mamma-
-Lascia che risponda lei; le fai le spagnole Patty?-
Ne avevo fatte tante, e non solo a lui, e lo sapeva bene.
-Si, e mi piace-
-E poi cosa fai?-
-Lecco tutto-
-Vedi Daniela tua mamma è una donna calda…-
Mentre diceva questo si era alzato e si era posto dietro a me; prese la vestaglietta facendola scivolare sulle spalle fino a farla cadere a terra.
-Toccale le tette-
-Non voglio-
-Lo faccio io?-
-Non ne saresti capace, è mia mamma-
Simone mi mise le mani a coppa sulle tette, impastandole e stuzzicandomi i capezzoli duri.
-Spogliati puttanella-
-Se non lo faccio?-
Cominciò a spremermi, mi contorcevo sotto le sue mani, mentre sentivo il suo cazzone indurirsi contro il mio culo seminudo.
Poco dopo Daniela era nuda davanti a noi.
-Siete due belle troie-
Ci pese per mano e ci portò in camera da letto.
-Guarda come scopo tua figlia-
Daniela era distesa, le gambe piegate e aperte, le braccia sopra la testa, le tettine con i cpezzoli che sporgevano grossi ed eretti.
Simone si era spogliato, portò il cazzone barzotto tra le labbra di mia figlia che iniziò a succhiarlo come non avesse fatto altro in vita sua.
-Tu vieni qui e togliti gli slip-
Aveva le mani libere, mi avvicinai
-Allarga le gambe-
Unì due dita, risalì lungo le mie cosce. Arrivò alla mia figa e mi penetrò
-Il troione è già bagnato-
Mentre lei gli faceva un pompino, lui mi masturbava. Non voleva farmi venire, mi teneva sul filo.
Mi lasciò eccitata ed insoddisfatta, mentre sfilava il cazzo dalla bocca di Daniela per infilarglielo nella passerina.
La scopava selvaggiamente, duramente. Ci mise poco a farle perdere il controllo. Quando sentiva che stava per venire rallentava, le prendeva le schiaffeggiava le tettine oppure le prendeva tra le mani, strizzandole, incurante delle sue grida. Decise che era ora di farla godere, la girò a pancia sotto e rientrò in lei, martellandola fino all’orgasmo.
-Ora tocca a te, Patty-
Vedevo la figa d Daniela ancora semiaperta.
-Guidami dentro il suo culo; prendi il mio cazzo e portalo dentro di lei-
Avevo perso ogni ritegno.
Presi l’uccello di Simone in mano; era grosso, lungo e duro. Non riuscivo quasi a circondarlo con le dita. Era bagnato dagli umori di mia figlia, rilassata dall’orgasmo che l’aveva appena squassata.
Con la mano libera le divaricai le chiappette rotonde e sode, esponendo il suo buchetto contro cui cominciai a sfregare la cappella di Simone: muoveva il culetto come se volesse evitarla però nel contempo sembrava quasi offrirlo.
-Appoggialo bene, voglio aprirla come una cozza –
Era appoggiato solo sulle braccia, il corpo teso da cui sporgeva il suo cazzone, guidato da me per sverginare mia figlia. Mi sentivo una troia, eccitata e perversa.
Diede un’unica potente spinta, cui seguì l’urlo di Daniela, solo parzialmente soffocato dal cuscino: il cazzone di Simone le entrò nel culo, fino in fondo
Non le diede il tempo di respirare, cominciò a martellarla senza pietà; il suo corpo snello sobbalzava sotto i colpi che riceveva. Sapevo per ripetuta esperienza personale quanto poteva essere devastante.
Andò avanti per dieci minuti, incurante dei lamenti ma anche dei gemiti di mia figlia; tirò fuori l’uccello rimirando il buco aperto e arrossato.
-Passami quello che trovi nel cassetto- mi disse indicandomi un mobiletto a fianco del letto
Era un grosso cazzo finto
-Leccalo-
Obbedii
Intanto aveva infilato il suo cazzone nella fighetta di Daniela
-Mettiglielo nel culo, le faremo provare una bella doppia-
-Simone, no..-
Non mi fece finire, diede una violenta manata sul sedere di mia figlia
-Gliene do ancora?-
Era già diventata rossa e obbedii ancora; era un dildone ma entrò senza difficoltà dopo il lavoro precedente.
-E ora diamoci da fare, voglio sfondare questa troietta come merita, assieme a te.-
-Basta per oggi, ti prego Simone- mugolò
-Abbiamo appena iniziato, devo venire io e anche tu-
Quel porco di Simone e quella troia di mia madre mi stavano rompendo il culo. Lui me lo aveva aperto con il suo cazzone e lei andava avanti e indietro con un cazzo finto che Simone in passato aveva usato nella mia fighetta. Mi avevano messa a pecora. Le mie tettine piccole e sode venivano palpeggiate, i capezzoli duri arrotolati fra le dita: mia mamma era più delicata, mentre lui si divertiva a spremere e tirare.
Ero già venuta una volta quando mi aveva scopata, e stavo quasi per venire una seconda mentre mi aveva sverginato il culetto, ma il dolore era stati troppo forte. Ora la doppia penetrazione cui mi stavano sottoponendo mi stava provocando un profondo languore. Come spesso faceva Simone mi stava coprendo di insulti e schiaffi sulle natiche.
Ero finalmente riuscito a fare il culo a Daniela, averglielo rotto con l’aiuto del puttanone di sua madre Patrizia mi aveva eccitato ulteriormente. Pensando alle future scopate con le due donne, magari assieme a qualche amico o al loro nipote e cugino Andrea, rendeva la cosa assolutamente piacevole.
-Mettiti davanti alla troietta a gambe aperte, come la puttana che sei, fattela leccare-
Mentre Patty faceva quello che le avevo ordinato, sfilai il cazzo finto da Daniela, e vi infilai ancora il mio. Le spinsi la testa contro la figa di sua madre, costringendola a piegarsi ed esponendo il suo fondoschiena alle mie voglie.
-Leccala fino a farla venire!-
Cercò di ritrarsi, ma un’energica strizzata alle tettine la convinse a mettersi all’opera
Entravo e uscivo da lei ormai senza difficoltà.
Osservavo la porcona spingere sui talloni per offrire la figa alla bocca della figlia mentre si palpava voluttuosamente le tettone. Daniela spingeva il sedere verso di me, la sentivo stringere l’ano attorno al mio uccello. Lasciò un attimo la passera di sua madre per dire solo
-Riempimi-
La presi per i fianchi è le scaricai nell’intestino la più grande quantità di sborra che avessi mai prodotto mentre quasi contemporaneamente venivano madre e figlia.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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