incesto
Con mio nipote e il ragazzo di mia figlia 03 il culo
di pattymilf
26.10.2022 |
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"-Noooooo, il culo nooooooo- urlava mia figlia cercando di sfuggirmi, ma era tenuta ferma da suo cugino
Affondai il dito nel culetto non più vergine di..."
Simone, il ragazzo di mia figlia, le aveva appena riempito la bocca di sborra mentre Andrea, mio nipote e suo cugino aveva da poco smesso di scoparla a pecora; era bendata; inerme di fronte a me; Simone ci aveva ordinato di limonare e passarci la sua sborra. Mi avvicinai ai lei, a quattro zampe, come la cagna che sono; sculettavo, le mie tettone penzolavano libere e dolenti dopo le smanazzate ricevute.
Iniziai a leccare Daniela sul viso, avvicinandomi alle sue labbra; fuoriusciva un filo di sborra che pulii con la lingua. Ci sollevammo tutte e due sulle ginocchia, il mio seno sfiorava il suo; sentivo i suoi capezzoli duri contro le tettone.
Le presi la testa fra le mani; posi le mie labbra sulle sue forzandole con la lingua. Mi prese per le spalle quasi volesse allontanarmi, caddi all’indietro, lei sopra di me. Sentivo il suo corpo caldo e flessuoso contro il mio, il suo pube contro il mio; fu lei a cercare la mia bocca; non trovò alcuna resistenza; la sua lingua mi penetrò facilmente passandomi la crema calda di Simone.
-Abbiamo la puttanella e il puttanone- sentii bisbigliare da Andrea –avevi ragione; sono proprio cagne in calore, golose di cazzo e sborra-
Mia figlia, bendata, non sapeva che fossi io con cui stava lesbicando né che fosse suo cugino a scoparla assieme al suo ragazzo. Avevo messo una coscia tra le mie premendo contro la mia figa; mi strofinavo contro la sua gamba, come una cagna. Continuavamo a baciarci, frugandoci con la lingua. Daniela si divertiva a tormentarmi i capezzoli, li prendeva uno alla volta tra le dita, tirandoli fino che mi sentiva contorcere per il dolore; mollava un po’ e riprendeva.
-Chi sei? Un troione sfondato, di sicuro per come ti sono entrata dentro e per come godi-
-Hai visto la puttanella come si diverte? – sentii dire a Simone. -Chissà se diventerà come sua madre-
-Perché com’è sua madre?- chiese Andrea facendo il finto tonto
-Dormo spesso da Daniela; sua madre ha la camera di fronte al bagno e lascia spesso la porta aperta così mi capita di vederla se mi alzo la notte. Usa camicie da notte tipo sottoveste, con le spalline sottili, molto scollate e corte, e niente sotto. Se dorme a pancia sotto le resta il culo nudo. Ti assicuro che me lo farei volentieri-
-Tutto qui?-
-Ha un compagno, talvolta si ferma li; lei è molto, come potrei dire, rumorosa, quando scopa, e lui ci da’ dentro per bene. Lei lo prende nel culo per dei quarti d’ora, gemendo e venendo come una puttana in calore. Con le tette che ha l’ho vista fare delle spagnole da professionista, se le fa sborrare per bene e lecca tutto.-
- Ho una zia così, una milfona affamata di cazzo. Ne prende due per volta, oltre ad essere una succhiacazzi favolosa. Le piace anche la figa. Ha due tette da vacca, da mungere e schiaffeggiare.
- Me la potresti presentare –
- Potremmo ripassarla per bene, un cazzo in culo e uno in figa. Ci divertiremmo, e anche lei-
Parlavamo di me come neanche fossi presente, considerandomi come sola carne per cazzo. Devo anche dire, che come spesso mi succedeva, essere tratta così non mi dispiaceva, anzi.
Avevo portato una mano sulla fighetta di Daniela, trovandola bagnata, il clitoride divenne rapidamente duro stimolato dalle mie dita esperte.
-Troia, così mi fai venire, leccami!-
-Per te è meglio qualcos’altro –disse Andrea- non sono ancora venuto e ho voglia di farlo dentro di te-
Si distese con il cazzo grosso, duro e svettante e fui io ancora una volta a guidarlo dentro mia figlia.
Sentire Simone parlare così di mia mamma mi aveva un po’ sorpresa: è sicuramente una donna piacente, veste in maniera molto giovanile e vedo che attira molto gli sguardi degli uomini. Al mare indossa costumi che coprono l’indispensabile. Se la situazione lo consente toglie volentieri la parte di sopra. Lo slippino, molto ridotto le lascia il culo semi nudo. Ricordo ancora la conversazione di due miei amici che, non pensando li sentissi, ne commentavano l‘aspetto, dicendo che aveva una bocca da pompini e due tette da spagnola; aggiungevano che l’avrebbero scopata volentieri, messa a pecorina. Non sapevo che Simone l’avesse vista in atteggiamenti così intimi. Pensandoci bene una volta ero giunta a casa improvvisamente per prendere un libro e dalla sua camera da letto si udivano provenire oltre alla sua voce quella di due voci maschili. Preso il libro ero subito uscita senza dare molta importanza alla cosa.
Fui guidata a cavallo del cazzone dello sconosciuto che mi riempiva la fighetta come raramente mi era successo. Avevo le mani appoggiate alle sue spalle, le sue si dedicarono alle mie tettine ed in particolare ai miei capezzoli che diventavano grossi e duri. Le prendeva a piene mani, spremendole fino a farmi male; io intanto saltavo letteralmente sul suo cazzo, su cui sentivo colare i miei umori.
Ogni tanto, mi prendeva per il culo sollevandomi fin quasi a fare uscire il suo randello dalla mia vagina e poi mi tirava violentemente verso il basso, sfondandomela. Oppure, forse per raffreddarmi, mi arrivava qualche violento sculaccione o uno schiaffo sulle tette.
Andrea stava scopando Daniela proprio bene, la teneva sul filo del rasoio, senza consentirle di venire; la vedevo roteare il bacino e muovere il culetto cercando di infilarsi il cazzone nella pancia. Ogni tanto si sollevava con il busto e vedevo le sue tettine oscillare sotto i colpi che riceva da sotto. Era lei stessa che se le prendeva tra le mani gemendo come una cagnetta.
-E’ tempo che ci divertiamo con quel culetto- dissi a sua madre
-Cosa intendi?-
-Vieni-
-Stringitela al torace- disse Simone ad Andrea mentre ci mettevamo ai lati della coppia
L’uccello la stava arando, la sua rosellina stretta era bene esposta
-La puttanella è ancora vergine…-
-Non chiamarla così, ti prego-
-La chiamo come si merita, lei una puttanella, tu un troione. E’ ora di aprirglielo qual bel culetto-
-No. Mi stai usando come vuoi, in cambio non le rompi il culo, siamo d’accordo così-
-Ho pensato ad una cosa più divertente: non è il primo culo che apro, questo lo apri tu, una madre che svergina la figlia… ah che goduria-
-Non ci penso nemmeno!-
-Vuoi che tolga la benda alla puttanella?-
-Nnno-
-Succhiati l’indice-
Obbedii
-Coraggio, comincia ad aprire la troietta-
Come spesso mi accadeva vergogna ed eccitazione si mescolavano dentro di me; mi sentivo una troia e una madre perversa, ma sentivo la mia figa bagnarsi e i capezzoli indurirsi. Se ne accorse anche Simone che iniziò a titillarmene uno sapendo quanto questo mi eccitasse.
Appoggiai la punta dell’indice all’ingresso del secondo canale di mia figlia, spingendo timidamente.
Andrea si era fermato.
-Spingi!- mi ordinò Simone; mi aveva preso una tetta in mano e me la stringeva.
Entrai con una falange, poi con due.
-Noooooo, il culo nooooooo- urlava mia figlia cercando di sfuggirmi, ma era tenuta ferma da suo cugino
Affondai il dito nel culetto non più vergine di Daniela
-Ruotalo e vai avanti e indietro, devi scoparle il culo-
-Bastaaaaaaaa, mi fai male, porco, smettila-
-E’ la troia che ti incula, non io- disse Simone, mollandole nel contempo una gran pacca sul culetto
Andrea aveva ripreso a chiavarla e sentivo il suo cazzo sotto il mio dito
Daniela gemeva continuamente, il mio dito scorreva dentro di lei sempre più velocemente. Sentii mio nipote contrarsi dentro di lei sborrando copiosamente e rumorosamente. Si sfilò, dalla fighetta dilatata usciva abbondante il suo sperma. Tolsi anche il mio dito
-Non abbiamo finito, la puttanella non è ancora venuta- disse Simone
-Non sono una puttanella-
-Una che si fa scopare da uno sconosciuto e inculare da una donna cos’è?-
-Mi hai costretta-
-Non mi sembra di avere fatto molta fatica, anzi-
La fece mettere di schiena, le gambe flesse e bene aperte, un cuscino sotto al culo così da avere bene in evidenza i suoi buchi.
-Ficcale il pollice in figa e l’indice nel culo e comincia a scoparla-
Daniela cercò di coprirsi con le mani ma Andrea fu lesto a bloccarle le braccia dietro la testa.
Bagnai l’indice nella sborra e la penetrai facilmente. Ero inginocchiata al suo fianco. Andavo su e giù dentro di lei con una mano, mentre con l’altra le palpavo una tettina mentre le succhiavo il capezzolo.
-Che puttanone che sei, ti scopi la ragazzina-
Mi arrivarono due violente manate sulle natiche.
Mia figlia aveva smesso di resistere e il suo corpo cominciava a muoversi sinuosamente
-Le piace il trattamento- bisbigliò Andrea
-Tutta sua madre- aggiunse Simone
Sentivo le mie dita quasi toccarsi, mentre Daniela ansimava leggermente.
Mi posi dietro al troione, le presi le tettone tra le mani, il mio cazzo era tornato duro e glielo infilai facilmente nella figa
-Mettile anche il medio nel culo-
-Per oggi basta, lasciala stare-
Avevo le sue tette una per mano, cominciai a stringerle
-Smettila, aaaaaahi-
Il cazzo mi diventava ancora più duro, mi piaceva strapazzargliele e non avrei smesso finché non avesse obbedito.
Non durò molto. Tolse il dito dal culetto di Daniela, lo unì all’altro e spinse. Daniela si inarcò urlando un –nooooooooooooo- mentre sua madre entrò in lei fino alle nocche. Usciva ancora sborra dalla fighetta che contribuì a lubrificare le dita di Patrizia.
Incurante delle urla di sua figlia le masturbava la figa e il culetto, ormai aperto. Le urla si trasformarono in gemiti e i gemiti in piacere. Io scopavo il troione come se dovessi sfondarle la figa.
Daniela venne godendo con il culo per la prima volta in vita sua. Io mi spostai in fronte a sua madre.
-Apri la bocca, zoccola-
Mi svuotai sulla sua lingua-
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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