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Gay & Bisex

una mano.... e molto di più


di skizzoinfoiato
04.10.2016    |    14.338    |    1 9.5
"Luca non era un grande studioso e così i professori mi chiesero di dargli una mano, non apprezzai il fatto che lo fecero difronte a tutta la classe, come..."
RITROVARSI

Mi chiamo Tommaso, erano sei anni che non incontravo Luca, dall'ultimo anno di elementari... complice un trasferimento in altra casa dovetti cambiare scuola.
Luca fu il mio compagno per tre anni di lunghe sessioni di seghe, arrivammo ad apprezzare la mano dell’altro e il ritmo che una persona diversa da noi poteva impartire sul proprio membro, Non siamo mai andati oltre.

Quando ci ritrovammo non eravamo più dei bambini, eravamo dei ragazzi, Luca si trasferì nel mio liceo, finì nella mia classe e fu messo come mio compagno di banco…coincidenze.
Luca non era un grande studioso e così i professori mi chiesero di dargli una mano, non apprezzai il fatto che lo fecero difronte a tutta la classe, come rappresentante lo feci presente.
Ero considerato un secchione atipico bravo che però difendeva le proprie convinzioni e quindi ero rispettato e avevo un sacco di amici.
Durante la prima preparazione per l’interrogazione con il mio aiuto Luca fu molto diligente… fu così che mente si ripassava....
“Tommy” , esordì Luca chiamandomi col diminutivo che tutti usavano…
“grazie dell’aiuto che mi dai… mi trovi migliorato?”
“si senza dubbio alcuno mi aspetto che tu prenda 7 o poco meno…”
“la tua mano è stata fondamentale in questa settimana….. pensavo …”, pese un poco di tempo
“… se ci prendessimo una pausa… io avrei un certo bisogno…. E se lo avessi pure te…. Potrei ricambiare l’aiuto e darti la mia mano”.
Non risposi subito, avendo però perfettamente capito l’allusione, pensavo se accettare o meno, non avevo una ragazza ancora, ed ero in astinenza da qualche giorno.
“ci pensi mai a noi?.... a me in questi anni è mancato il nostro programma intensivo”. Intanto si era alzato e posizionato sul divano. Lo fissavo ma ancora non avevo proferito parola.
“dai vieni in mancanza di una donna una mano amica è sempre meglio della propria no?” iniziando a toccarsi da sopra i jeans.
“ dai ho voglia! Non fare il prezioso…. Sono curioso di vedere come è diventato…”, senza chiedermi nulla sentii scendere la zip, le sue mani con lentezza studiata slacciarono la cintura poi il bottone…. Allargati quel tanto che basta affinché la propria mano potesse insinuarsi alla ricerca del proprio membro.
Iniziavo ad eccitarmi anche per l’astinenza non proprio voluta.
“dai Tommy se vieni qui …. Ti faccio un pompino!”.
Il messaggio fu recepito prima dal mio cazzo che dalla mia testa, iniziando a pulsare freneticamente e gonfiandosi oltremodo.
“Allora ti tira!”
“che dici ,che dici?”
“bestia !guarda che bestia tieni nascosta sotto i jeans! Dai su tiralo fuori fammi vedere quanto è grosso!”
disse Luca alzandosi mentre al contempo faceva volare a poca distanza le sue scarpe da ginnastica e in un sol colpo abbassava pantaloni e slip posandoli ai pieni del divano.
Era nudo dalla cinta in giù teneva il suo pene dalla base, non era così lontano dai miei ricordi infantili, lungo e sottile, una cappella affusolata come un ditale per cucito, non si vedevano grosse vene sembrava una pelle morbida e setosa….
Mentre lo stavo guardando mi alzai tolsi le scarpe slacciati i pantaloni e mutande raggiunsero entrambi le scarpe, ora anch'io nudo mi avvicinai a Luca che nel frattempo si era seduto nuovamente sul divano.
“oh mio Dio! Hai un cazzo statuario! Mio dio quanto è grosso!!!, speriamo bene non so se riuscirò a prenderlo tutto!”
Ormai ero a pochi centimetri dal suo viso, allungò entrambe le mani, una raggiunse il mio membro l’altra lo scroto a soppesarmi i testicoli.
“è divino! Vorrei averlo io un cazzo come il tuo ….. guarda te non riesco a toccarmi le dita tanto è largo….”,in silenzio lo lasciavo fare. Iniziò una lentissima sega mentre continuava a parlare e lodare le mie dimensioni.
“basta cazzo! Forza! Lo volevi no? Adesso succhialo!” dissi mentre con una spinta di bacino feci sbatter ela mia cappella sul suo naso.
Luca prese a tenere la mai asta fra il palmo della sua mano e una qualsiasi parte anatomica del suo viso, andò aventi parecchio… odorandolo e dando lievi leccatine in qua e là.
“apri la bocca e succhialo come hai promesso di fare”.
“Tommy non l’ho mai fatto…. Hai una cappella cazzo è grossa come una palla da tennis tra poco! Non ce la faccio!”.
“certo che ce la fai … apri la bocca tira fuori la lingua e inizia a leccarlo dal basso in alto”.
Luca eseguì ripetendo da solo quell'indicazione.
“ti piace?”
“si hai un buon sapore….” “ allora sai cosa fare”, dissi mentre ci stavamo fissando negli occhi, lessi un misto di terrore paura ed eccitazione nei suoi occhi.
Seguì un silenzio tombale, chinò lo sguardo sul mio membro nodoso, le sue umide labbra si posarono sull'apice della mia cappella. Sentivo la sua esitazione.
“lo hai chiesto te”, pronunciai e poco dopo le sue labbra si schiusero lasciando che il mio membro prendesse possesso della sua cavità orale.
Lo accolse per più della metà, intanto si stava segando furiosamente, non si muoveva allora detti un paio di colpi di bacino entrando ed estraendo il mio membro fino al bordo della cappella per poi spingerlo a fondo.
“muoviti….. usa la lingua!”, un secondo e Luca iniziò a muoversi sul mio membro mentre la lingua prese a ruotare sulla mia ruvida cappella.
Cavolo se era eccitante una bocca stava sollazzando il mio piacere e soddisfacendo le mie voglie represse, mi piaceva eccome!. Ansimavo.
Andò avanti ca 10 minuti …s i fermò.
“Mi piace… vuoi provare ad incularmi?”, il mio membro iniziò a pulsare come animato di vita propria, Luca ne fu contento.
“sono vergine…. Fa piano che col tuo cannone mi sventri!”.
Si mise carponi sul divano spingendo all'indietro quel bianco culo glabro…. Sembrava davvero il culo di una ragazza.
Si chinò in avanti aspettandomi, mise con le proprie dita della saliva sull'orifizio, mi cercò con lo sguardo…
“dai vieni voglio che si tua la mia verginità!”.
Mi avvicinai, come se ritenessi il gesto naturale indirizzai la cappella sul suo orifizio iniziando a spingere poco a poco.
“ohhhh…. Ohhh dioooo ahhhh! “gemiti uscivano dalla bocca di Luca ai soli tentativi di entrare dentro di lui ma appena la cappella riusciva a dilatare il buchino gemendo si muoveva in avanti interrompendo la penetrazione.
“stai fermo… o non ce la faccio”.
Mi riposizionai all'ingresso, lo afferrai per i fianchi e spinsi. Luca provò a sgusciare di nuovo dalla mia presa di posizione ma non ce la fece. La cappella era entrata per metà.
Una lieve pressione delle mie mani sui suoi fianchi lo fecero tornare alal posizione iniziale ed io assecondai questo movimento a ritroso.
“hai metà cappella…. Se senti male muoviti te…. Quando ti sei abituato gestisci te la cosa… quando vorrai che riprenda il controllo me lo dici!”, Luca annuì.
Ci volle un paio di minuti prima che iniziasse ad indietreggiar eco nel sue natiche verso il mi bacino, consentendo al mio membro di avanzare dentro di se un centimetro per volta.
Percepivo la sua fatica, ma la mia voglia ormai era esponenziale e quel pertugio stretto mi procurava piacere ogni volta che avanzava e poi indietreggiava.
Un sordo “ploff” fu l’indice che tutta la cappella era dentro, Luca ansimava, il fiato corto.
“come va!”
“è tremendamente grosso cazzo!”
“fa male? Annuì leggermente poi…
“non lo so…. Il dolore e fastidio per la presenza del tuo cazzo sono le stesse cose che mi stanno procurando piacere….. ho el gambe molli!”
“non voglio fermarmi”, “ no , no nemmeno io… non ho le forze…. “
Stavo immobile aspettando una sua indicazione.
“dai muoviti te se no stiamo qua tutta la sera! Ma fai piano.”
Sputai più volte, centrando sia l’asta che il solco delle sue natiche … saliva che portai allo sfintere.
Indietreggiai quel tanto da far spuntare la corona del glande e poi spinsi senza sosta fino alla base.
Mi fermai quando il mio inguine si arrestò sulle sue natiche, Luca aveva la facies sospesa in una smorfia fra dolore e piacere.
“sono dentro!”, dissi chinandomi sulla sua schiena raggiungendo quasi il lobo destro del suo orecchio, consentendo così un parziale indietreggiamento della mia asta che mentre mi rialzai tornò tutta dentro il suo intestino. Luca ansimò di piacere.

continua
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