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SVOLTA INASPETTATA


di skizzoinfoiato
10.10.2016    |    19.906    |    0 9.5
"Si … fermiamoci a casa mia non posso riportarti in queste condizioni dia tuoi genitori!”..."

Frequentavo una scuola americana per volontà dei miei genitori, ero molto contento del modo di insegnare, seguivamo in tutto e per tutto la tipologia di un High school americana, le classi, l’orario le feste etc.
Scusate non mi sono presentato mi chiamo Andrea adesso ho 27 anni, ma questa storia mi ha segnato per la vita e la ricordo con tanto piacere.
Ero al penultimo anno, ma ogni estate viene indetta una festa di fine corso, una festa dove ci mettiamo in tiro, cravatta nera per i ragazzi, abiti da sera per le ragazze, macchinone noleggiate etc.
Quell'anno venne a frequentare la nostra classe la figlia dell’ambasciatore americano Chris un vero schianto, bionda capelli ricci lunghi fino a metà schiena alta fisico longilineo, faceva la cheerleader in america. Occhi … vorrei dire azzurri ma più che altro erano di un blu zaffiro, un seno bello pieno.
Con mia grande sfortuna mi innamorai di lei diventando ben presto oggetto di scherno da parte di una bella fetta di compagni si scuola, io il secchione che voleva la bella ragazza….
Non sono brutto anzi anche io ho un bel fisico palestrato faccio il centravanti di una squadra di calcio professionistica ma non sono come Edoardo, il capitano che già aveva debuttato in prima squadra.
Chris mi fece credere di poter andare con lei al ballo salvo rimangiarsi al parola data al presunto tardivo invito da parte di Edo, peccato che non facendo parte della scuola doveva esser stato invitato, decisi di accettare l’invito di Camilla, una mia compagna di classe.
Anche Camilla era una ragazza davvero bella e adesso è la mia attuale ragazza, ma prima che lo diventasse …
Arrivati alla festa nonostante la sua bellezza le mie attenzioni ricadevano un po’ troppo spesso su Chris ed Edo, attenzioni che non potevano sfuggire alla mia compagna. La mia maleducazione fu davvero rasente l’indecenza così, a metà festa, mi mollò nella sala da ballo preferendo rincasare da sola.
Il gesto fu un cazzotto nello stomaco, togliendomi ogni voglia di restare alla festa e me ne andai pure io.
Camminai per ore sotto un diluvio incessante, la giusta punizione per i miei comportamenti, vagavo senza una meta rimuginando sulle mie colpe… avevo anche vomitato per l’ansia e i sensi di colpa fermandomi in un bar a bere qualcosa per togliermi il tanfo di dosso.
Mi ero allontanato davvero tanto da casa e decisi di tornare indietro, riflettendo su come potessi scusarmi.
Ad un certo punto venni affiancato da una macchina; La professoressa di lettere la Sig.ra TESTA (cognome di fantasia) di nome Emily.
“ Andrea?.... Andrea sei te?!”, mi disse dal finestrino proseguendo adagio mentre incurante di tutto continuavo a camminare.
“Dio santo sei tutto fradicio! Che stai facendo ! Fermati monta in macchina ti accompagno!” e fermò la macchina.
Ebbi un attimo di indecisione, mi fermai, la guardai e salii.
La prof era una nota rompiscatole bacchettona severa ma con lei tutti avevamo un rendimento molto alto.
“allora , proseguì avviando la macchina, che cosa stavi facendo così lontano da scuola e sotto questa tormenta! Guarda te sembri un pulcino da strizzare!”, passando una mano fra i miei capelli scompigliandoli.
“dove abiti?”
“al 27 di xxxx “
“è dalla parte opposta della città! Così ti prendi un malanno! Ci fermiamo a casa mia e ti dai una sistemata!”.
Guardandomi notò una ferita al naso che perdeva sangue: “che che hai fatto al naso? Hai bisogno di esser medicato! Si .. si … fermiamoci a casa mia non posso riportarti in queste condizioni dia tuoi genitori!”.
Ero ancora in silenzio.
“allora in questi 5 minuti che servono per arrivare a casa mia…. Dimmi che è successo”
“niente di che…”, la prof ebbe il buon gusto di non indagare oltre.
Abitava in una villetta parcheggiò nel garage dal quale si accedeva alla casa.
Mi fece accomodare in cucina, e tornò con la cassetta del pronto soccorso, iniziando a ripulire il sangue.
“non capisco come un ragazzo come te, bello educato e diligente possa finire a fare a botte! “
“ecco ora va meglio, guarda questo bel viso con questa ferita!”, la prof mi accarezzava le guance e sentivo il tepore che riscaldava la mia fredda pelle.
Fu così che anche io iniziai ad osservare la prof, il primo sguardo fu superficiale al vestito un vestito rosso senza spalline con coppe a cuore che mettevano in risalto le forme del suo petto, la gonna arrivava a metà coscia…. Aveva delle belle gambe pensai, tornando in su notai che aveva anche una vita stretta il vestito sembrava formare un piramide tronca con base verso l’alto….
Ancora più in alto notai quanto fosse grande il suo seno… notai il movimento della pelle scoperta ad ogni suo respiro, salendo ancora persi nei suoi occhi neri, il trucco leggero azzurro con tonalità perlate, era mora riccia e i capelli racchiusi in uno chignon laterale. Di solito in classe li portava lisci e a coda di cavallo lunghi appena al di sopra delle spalle.
Iniziò a sbottonarmi la camicia: “togliti questi abiti fradici che ti ammali li mettiamo vicino al camino ad asciugarsi.
“è bella prof vestita così”
“io? Io sono una vecchia qua il bello sei te!”, mi stava carezzando i pettorali : “ finisci di toglierti ti prendo una maglia asciutta, e mi cambio che …. Sarò bella vestita così ma non è il massimo della comodità.
Si alzò andando in camera, mi alzai per andare in salotto dove c’era il camino, mi fermai però in corridoio, la porta della camera era aperta… vidi la prof in piedi che difronte allo specchio iniziò a spogliarsi.
Le mani raggiunsero la zip posteriormente che calò fino all'altezza della gonna, le mani presero i lembi della stoffa calandoli , ondeggiando i fianchi il vestito lasciò che il mio sguardo ammirasse nella sua interezza il suo corpo… il lato anteriore di riflesso nello specchio.
Era molto più bella di quanto pensassi, aveva un reggiseno una leggerissima sottoveste di pizzo, perizoma, calze e reggicalze, tutto abbinato color nero.

continua

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