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SCOUT: una partita a scacchi
di skizzoinfoiato
14.11.2016 |
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"Mio padre un alto ufficiale dell’esercito comandava un reparto scelto, facile forse per voi intuire quale e sfruttando la sua formazione aveva tirato su un..."
Tornato nella mia cuccetta non chiusi occhio ipotizzando cosa potesse succedere non solo nell'immediato ma anche nel futuro prossimo sia a me che a Edo, ma confesso ero molto più preoccupato per me. Mio padre un alto ufficiale dell’esercito comandava un reparto scelto, facile forse per voi intuire quale e sfruttando la sua formazione aveva tirato su un agenzia investigativa diretta da mia madre, ero quindi stato erudito su molte attività intraprese in ambito di sicurezza o meglio di spionaggio dovrei dire.
Questo tornò molto utile, il saper trasgredire le regole la mia smania di documentare tutto con registrazioni, mi ero portato il cellulare e un microfono camuffato in una spilla piazzato sulla mia promessa (la promessa negli scout è il fazzoletto annodato attorno al collo).
Riuscii con una certa lucidità ad analizzare al situazione, era una partita a scacchi dove per adesso risultavo soccombere, elaborai una strategia che inizia a mettere in atto per difendermi.
La mattina dopo nessun imprevisto e sorpresa, io ed Edoardo fummo gli unici assegnatari di una camera doppia, non mi stupii del fatto che scoprimmo ci fosse una porta di comunicazione con un’altra camera, lesto tolsi al chiave che era dalla parte dell’altra camere e altrettanto rapidamente chiusi quella fonte di problemi a chiave, nessuna sorpresa Cosimo aveva detto la verità.
Dopo dieci minuti ci recammo all'adunata e partimmo per il nostro tour. Tornammo molto tardi e crollammo in un sonno profondo specie l’ignaro Edo, io , invece mi accorsi che qualcuno provò ad aprire una certa porta ma poi desistette.
La mattina dopo non mi meravigliai dell’appostamento che Cosimo mi fece all'ascensore:
“Allora? Cosa credi di fare? Non fare il furbo ragazzo! Non sfidarmi farò ciò che ho detto!”
Senza darmi tempo di rispondere:
“hai preso qualcosa di mio , dalla mia stanza contravvenendo ai miei ordini! Tutto deve tornare come stava!”.
Cosimo era davanti a me, mi dava le spalle, io avevo premuto il tasto rec, stavo registrando tutto a sua insaputa.
“io non ho preso niente!”
“ehi ragazzino con chi pensi di aver a che fare! Sto parlando della chiave! “ disse girandosi verso di me.
“oggi rientriamo per pranzo non mi importa che scusa troverete ma te e il tuo amico…. Troverete una scusa per non uscire e restare in albergo, e fatevi trovare pronti e disponibili ad obbedirmi ! CHIARO?!”
“Io non voglio! Non sono un frocio e non voglio!”
“pensi che mi freghi qualcosa di cosa vuoi? Prima lezione , non usare quel termine, noi siamo cultori del sesso maschile, seconda lezione vi darò così tanto cazzo che diventerà una droga poi… e io vi darò ciò che volete!”
“no!” .
Mi strizzò il cazzo ; “noooo? Senti testina di minchia un altro no e te lo pianto dentro senza complimenti talmente dentro che diventerà un nuovo tunnel per la TAV se osi dire ancora NO! Ora fila ed esegui ciò che ti ho detto o te ne pentirai!”.
Un suono sordo avvertì dell’arrivo al piano della hall.. mi stavo allontanando :
“NON FARE STUPIDAGGINI CHIARO?!”
La partita a scacchi era cominciata, stavo apparentemente perdendo Cosimo avventatamente stava muovendo le fila del gioco, pur ignaro che alcuni punti già li stavo segnando.
Durante la strada del ritorno vidi li sguardo iroso di Cosimo, in attesa del nostro acuto.
Edoardo, era la mia pedina …aveva preso un bibita ghiacciata eravamo in coda al gruppo a ca 20’ dall'albergo.
“Edo, ho voglia di farti una sorpresa… qua con questi tour forzati arriviamo sempre stanchi…. Fingiamo un malore e restiamo in albergo a giocare un po’, ti va?!”
“una sorpresa? WOW” , “shhh che ci sentono!”
“pensavo ti fossi pentito è da ieri che ti vedo strano, pensavo… “ mi guardò e acconsentì.
Devo dire che mise su una scena quasi da oscar, simulò un mal di pancia e a metà primo, una volta arrivati simulò altrettanto bene un mal di pancia e intestinale correndo in camera per bisogni fisiologici.
A fine pranzo pure io imitai lo stesso disturbo additando come causa la bibita gelata che avevamo condiviso, mentre i nostri capi discutevano il da farsi già per Edo. L’aggiunta del mio malore indirizzò la scelta.
Cosimo mi accompagnò all'ascensore: “davvero bravi, preparatevi con cura… la porta aperta chiaro? Rimetti al chiave in camera mia… e aspetta”
Arrivai in camera Edo si era già preparato per me, docciato con indosso solo l’accappatoio, seduto sul letto.
Non tardò la telefonata di Cosimo: “tutto a posto? Bravo !”
Mi passò Camilla che ci informò che Cosimo sarebbe rimasto per soddisfare i nostri bisogni, che loro tornavano per cena, Cosimo mi informò che entro 10 minuti sarebbe arrivato a soddisfarci molto volentieri.
Mi dedicai alla preparazione:
“chiudi gli occhi, ti bendo”
“wow, mi piace esser bendato e non sapere cosa farai!”.
“ne sono certo, ci vedi? Perfetto vado a prepararmi resta qua!”, feci una doccia veloce mi rivestii, aprii la porta rimisi la chiave dove chiesto misi degli abiti per terra a bloccare la porta fra queste la mia promessa, nel caso ci fosse stato un cambio di sede, decisi di far indossare a Edo la sua promessa con una mia spilla microfono.
“ti faccio dono di una mia spilla per questa sera! Sei pronto amico mio? Paura?” scosse la testa in segno negativo, non poteva parlare avendo messo un altro calzino in mezzo alla sua bocca e annodato dietro la nuca.
Dalla porta si affacciò Cosmo che mi chiamò a se, mi fece leggere dei fogli dove c’erano delle istruzioni, quindi ad esempio non dovevo mai fare il suo nome, tutti gli ordini che sarebbero pervenuti sarebbero dovuti diventare delle nostre richieste.
Furbo, non me lo aspettavo, una scaltrezza davvero impressionante, dovevo quanto prima capovolgere quel diktat, intanto con un cenno capii che dovevo portare Edo nella sua camera e chiudere la porta.
Eseguii. Portando pure i nostri abiti.
“e quelli che ci fanno qua?”
“scusa Cosimo ma se bussano o succede un imprevisto vuoi che ci trovino nudi a far sesso con te?!”. Ottimo pretesto per iniziare a far si che il microfono registrasse il fatto che c’era Cosimo.
“mmmm va bene! Ma niente nomi chiaro?!”
Preso Edo lo feci sedere sul letto, l’aguzzino nel frattempo ad una velocità assurda si era denudato, il suo cazzo enorme già svettava voglioso.
Fu lui che iniziò a giocare col corpo di Edo, mi rendevo conto che quella mossa astuta del silenzio passivo era oltremodo intelligente.
“ecco la tua sorpresa Edo vieni … la vuoi toccare Edo la tua sorpresa? Vuoi giocare col nuovo giocattolo, dia Cosimo che vorresti prendere il suo pisello!”.
“ basta nomi cazzo e datevi da fare spogliati te che ci fai ancora vestito e inizia a succhiare pisellino!”
Presi le mani di Edo poggiandole sulle palle di Cosimo.
Poi rimescolai le carte in tavola ancora una volta,
“Cazzo Cosimo ora basta dicci almeno perché tutta questa segretezza perché non dobbiamo dire il tuo nome perché i tuoi ordini devono passare per nostre richieste! Io Cosimo non voglio fare nulla e prima non spieghi!”
“sbammmm!” una manata mi colpì sulla guancia! “Brutto impertinente del cazzo ! ti ho detto NIENTE NOMI MERDA! QUA TU FAI QUELLO CHE VOGLIO IO CHIARO! NON TI AZZARDARE O TI SLABBRO QUEL CULO A SECCO! Non sono affari che ti riguardano ! vieni qua! Giù chinati e succhia pisellino!”
Tolto la benda sia dagli occhi che dalla bocca poteva eseguire gli ordini ricevuti:
"oh mio dio e come lo prendo in bocca un cosa così!”
“ecco hai visto cosa hai combinato? Chi cazzo ti ha detto di parlarmi a quel modo ! sei un deficiente Fra!”. Dentro di me già gongolavo.
“allora? te ! ti piace il cazzo no? E allora apri quella leccalo e ciuccialo come un gelato su ! e non fare l’ebete! “ disse rivolto ad Edoardo mentre io , mentre lo succhiavo mi stavo spogliando.
Sentii il mugolare di Edo che appena presa la cappella iniziò ad esser letteralmente scopato di bocca, Cosimo ormai, preso e perso dal piacere non si curava più delle sue stesse precauzioni vorrei dire e si era lasciato andare, ordinando in prima persona le posizioni e le sue intenzioni goderecce. Scopammo per un ora, Edo aveva già goduto un paio di volte io avevo la mascella indolenzita da quanto avevo succhiato, entrambi, Cosimo instancabile …. Dimostrò una durata sopra la media.
“è ora che venga pure io! Giratevi tutti e due a quattro zampe ai bordi del letto forza!”
Iniziò a massaggiare il culo di Edo io mi voltai aiutando l’operazione divaricando le chiappe di Edo.
“che cazzo fai! Girati!”
“No, hai detto un culo! E un culo sarà!”
“piccolo bastardo! Va bene lui sarà la mia troia da culo e tu la troia da bocca!” e scoppio in una risata.
Sfondò letteralmente piano piano il culo a Edo che si chinò a mordere il cuscino per soffocare in esso il dolore provato per quel tronco che dilaniava le sue carni, nonostante saliva e sapone usati per lenire il dolore e favorire l’inculata.
Mentre Cosimo assestava colpi più profondi e decisi anche Edo sentì cambiare qualcosa il dolore si tramutò in una sensazione piacevole iniziando ad ansimare, io mi ero sdraiato sotto di loro a leccare ora le palle di Cosimo ora il cazzo di Edo.
Cambiammo tante posizioni, l’ultima era con Cosimo supino , Edo supino sopra di lui dopo essersi letteralmente impalato, e di io sdraiato a giocare con i loro cazzi.
Cosimo riempì finalmente il culo di Edo .
“Bravi ragazzi! Bravissimi ci divertiremo molto assieme! Ora levatevi dalle palle!”.
Erano passate ore, la comitiva tornò il mal di pancia a Edo era venuto col dolore al culo che si sentiva… disse a Camilla:
“Cami, sono stato così tante volte al bagno… che mi sento il culo sfondato!”
“EDOARDO!!!! Contegno che linguaggio è questo!”
La sera sul tardi Edo era ancora dolorante e pretese che io andassi in camera sua a succhiargli di nuovo il cazzo, cosa che eseguii , e ancora una volta tutto registrato!.
Tornammo a casa il giorno seguente: “ehi voi due …questi sono per voi!”
Ci dette due cellulari.
“devono esser sempre carichi, quando avrò bisogno di voi ci chiamo qua! Intesi? Sempre disponibili ! e se ci penso mi torna duro!”, e mise in evidenza con una mano al sua erezione.
La partita a scacchi era in corso, forse mi piaceva gestire la cosa in questo modo, non so rendeva meno angoscioso il prossimo futuro.
La partita a scacchi era solo agli inizi , dovevo far ben scoprire Cosimo, e poi avrei mosso le mie pedine, rapide come una truppa d’assalto … le mie mosse dovevano esser ancora attendiste e sottostare al carnefice.
Le mie paure si stavano concretizzando ci considerava le sue troie…. A che fine? Lo avremo scoperto di li a breve.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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