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LEA capitolo terzo


di trikeko0
29.07.2024    |    55    |    1 9.0
"Stavamo quasi per cominciare una scopata mattutina quando squillò il telefono di Lea..."
Lea
terzo capitolo

Eravamo tutti stanchi morti e ci siamo messi seduti in macchina noi dietro e loro due davanti .
Il cornuto aveva riposto il foruncolo che aveva al posto del cazzo e avevamo iniziato una breve conversazione .Personalmente avevo voglia di una bella doccia e di rilassarmi su un letto e cercai di farlo capire a Lea questa mi da uno sguardo come per dire “ancora due minuti” e così rimanemmo in auto. Ad un certo punto la signora che sapemmo di chiamarsi Anna e lui Roberto per gli amici Roby ci dice se di mattina avremmo voluto fare un giro per le campagne circostanti .Io pensando ( a torto ) di riposarmi un po' accettai di slancio ricevendo una occhiataccia da Lea che probabilmente aveva capito i miei piani che però contrastavano coi suoi e cercò di tergiversare ma Anna le disse che saremmo andati a mangiare in un casale di loro proprietà a una decina di km dalla città al sentire parlare di casale e di mangiare anche le ultime remore di Lea caddero e crollarono definitivamente quando Anna le fece l’occhiolino ci accompagnarono al B&B e ci lasciammo con l’intesa che ci saremmo visti per le 10 per la colazione . Appena entrati mi fiondai sotto la doccia e ne uscii con l’accappatoio semi chiuso dal quale si intravedeva il cazzo con annesse palle a questa vista Lea diede un fischio e disse : Ora capisco cosa provano gli uomini quando vedono una bella gnocca uscire da sotto la doccia seminuda.Io mi schernii dicendole di farla finita e che sarei andato a dormire immediatamente perché ero stanco morto anche lei era d’accordo e così ci mettemmo a letto e ci addormentammo profondamente .Mi svegliai la mattina presto saranno state non più delle sette con un certo languorino e con uno strano prurito alle palle e quando aprii definitivamente gli occhi mi accorsi che il prurito era dovuto alla lingua di Lea che mi leccava delicatamente le palle e la base del cazzo che si stava svegliando anche lui . Alzai la testa e Lea mi guardò negli occhi e ci diede il buongiorno a tutt’edue a me con un bacio sulla coscia destra a lui con un bacio sulla cappella bacio che si stava tramutando in pompino se non mi fossi alzato di scatto dicendo che dovevo fare la pipì Lea mi corse incontro mi passò davanti e si mise ni ginocchio nella comoda doccia e mi disse di farle assaggiare il mio nettare .
Dentro di me pensai che era veramente una troia ma me ne fregai e cominciai ad urinarle sul seno ma quando vedevo che con la bocca cercava di raggiungere il getto decisi di farla bere e indirizzai il getto dritto verso la sua bocca lea tratteneva la piscia in bocca faceva una sorta di gargarismi e poi una parte la buttava fuori facendola colare sul petto e sulla pancia ma la maggior parte la deglutiva riaprendo immediatamente la bocca per un’altra sorsata mentre ero intento a dirigere il getto notai la mano destra di Lea che stava sgrillettando la fica e , quando le inondai la faccia , raggiunse un orgasmo gutturale da sembrare un’orsa incominciò a scuotere tutta per poi accasciarsi sul piatto doccia .Quando si riprese non aveva il coraggio di guardarmi negli occhi e avendo capito le dissi se aveva qualcosa anche per me e così facendo mi misi al suo posto lea si mise di fronte a me in piedi si allargò le grandi labbra e cominciò a scaricarmi in viso un getto di urina che mi sembrò bollente misi la lingua di fuori e leccai un po di urina era asprigna ma nello stesso tempo dolce alla fine mi alzai e ci baciammo di un bacio talmente caloroso che il cazzo mi si drizzò all’istante.
Stavamo quasi per cominciare una scopata mattutina quando squillò il telefono di Lea .
Era Anna che gli annunciava un piccolo anticipo d’orario così rinunciammo alla scopata e ci dedicammo alla toletta mattutina.
Alle 9,20 arrivarono i nostri (amici) scendemmo e dopo un caloroso saluto da parte di entrambi ci avviammo verso le campagne .
Anna di giorno sembrava molto più giovane di quanto mi fossi immaginato ed infatti aveva 51 anni portati benissimo chi era un relitto era il marito che aveva solo 59 anni ma ne dimostrava almeno 70 .
Ad un certo punto Anna si slacciò la cintura di salvataggio e con un balzo venne a sedersi vicino a noi io in mezzo Lea a destra e Anna a sinistra le due donne si guardarono negli occhi avvicinarono i loro visi e cominciarono a limonare di brutto io ero incastrato in mezzo e non volendo disturbare stavo fermo e immobile tutto ad un tratto sentii due mano appoggiarsi simultaneamente sopra il cazzo le due si guardarono e cominciarono a ridere del fatto che avevano avuto lo stesso pensiero .
Si staccarono e mentre una si toglieva le mutande (Lea) l’altra armeggiò con i bottoni dei miei pantaloni e,uscito il cazzo , si fiondò con la bocca sulla cappella cominciando un pompino da manuale leccava e succhiava alternativamente, il cazzo, da duro, divenne di marmo e ne approfittò Lea impalandosi con una discesa lenta ma continua e solo dopo che era tutto dentro si fermò girò lo sguardo verso Anna e le disse di baciarla e di togliersi le mutande Anna avvicinando la bocca a quella di Lea le disse che non le aveva messe per l’occasione e iniziò a baciarla con passione Lea cominciò un movimento rotatorio facendosi strusciare la cappella sul collo dell’utero per iniziare subito dopo un saliscendi molto lento ma continuo arrivava a fare quasi uscire la cappella per poi infilare di nuovo tutto il cazzo dentro. Mentre era intenta in questo splendido gioco si fermò con la cappella quasi tutta di fuori mi guardò negli occhi e mi disse : se così ti piace dimmi cosa ne pensi di questo e così dicendo si calò di colpo sul cazzo e cominciò una cavalcata pazzesca al punto tale che stavo per venirmene di tutto questo se ne accorse Anna e mi afferrò un capezzolo e strinse talmente forte che mi fece perdere la concentrazione bastò questo per riprendermi e subito dopo Lea ebbe un orgasmo talmente bagnato da inzuppare i sedili dell’auto si fermò e si accasciò con la testa sulla mia spalla dopo poco si riprese uscì il cazzo dalla bagnatissima fica e si mise a sedere di fianco aveva la faccia stravolta dal godimento .
Il cornuto alla guida disse che stavamo per arrivare e che ci saremmo dovuti ricomporre visto che ci aspettavano i loro domestici per il pranzo ma Anna non ne volle sapere si mise sopra di me e si impalò di colpo fagocitando tutto il cazzo in un solo colpo le bastarono una decina di colpi per avere anche lei un orgasmo accompagnato da uno tsunami di secrezioni vaginali si tolse dal cazzo e si ricompose cosa che aveva già fatto Lea ma il problema ero io che avendo ritardato l’orgasmo mi ritrovavo con un cazzo durissimo che non sarebbe rientrato tanto facilmente nei pantaloni Anna si guardò intorno e disse che mancavano meno di 500 metri al casale e che mi dovevo sistemare e nel dire questo ritornò sul sedile davanti insieme a suo marito .
Lea mi diede una mano a rinfoderare la spada ma era evidente il bozzo nei pantaloni .
Arrivammo al casale che chiamarlo casale era un eufemismo un edificio grandissimo con forma a “L” con davanti l’entrata uno slargo dove avrebbe potuto voltare un TIR e un giardino curatissimo con la classica fontanella col putto che fa la pipì .
Parcheggiammo davanti il portone principale e ci venne incontro una cameriera sicuramente di origini dell’est alta almeno un metro e novanta con una chioma di capelli che le arrivavano fino al culo seguita subito dopo da un cameriere che sarebbe stato meglio in una formazione di rugby entrambi avevano la stessa divisa composta da camicia bianca e pantaloni neri solo che l’effetto era completamente diverso in quelli di lei si notavano le grandi labbra che dovevano essere molto carnose e un culo a mandolino talmente alto che i pantaloni si infilavano nel solco dividendi le chiappe come fossero state tagliate col coltello.
Lui invece aveva davanti un bozzo che se era a riposo doveva essere di taglia XXXXL si notavano anche i muscoli delle cosce e le spalle larghe che conferivano al ragazzo un portamento da sportivo .
Lea rimase a bocca aperta e io già pensavo a cosa immaginava la vacca dal canto mio l’erezione che scendendo dalla macchina si stava affievolendo guardando la ragazza tornò più prepotente di prima .
Salimmo i pochi gradini ed entrammo in quella che doveva essere la sala di ricevimento degli ospiti Anna e Roby ci fecero accomodare nella sala da pranzo e cominciammo ad assaggiare la montagna di antipasti che erano stati preparati e…………….il resto al prossimo capitolo

Un bacio alle donne e una pacca sulle spalle agli uomini.
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