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Un supereroe biondo


di LiquiriziaDucale
14.07.2021    |    245    |    0 9.2
"Torno nel posto d'appuntamenti, ora si che mi voglio divertire quasi come una sorta di vedetta, di rivendicazione al femminile, e li mi fermo di nuovo nel..."
Un supereroe biondo travestito da donna, pronto/a a vegliare sulla città, a percorrere metri , kilometri di strada e marciapiede, ad infrangere inopinati tabù, a levare il sonno a monotoni benpensanti e a redimere questioni peccaminose di gola, di voglie sopite di insospettabili godimenti anali. Tutto all'ombra del cupolone, in una serata che diventerà notte a tinte forti e vivaci, col chiaroscuro della benedizione di semplici cittadini passanti, guardoni non per caso, e la benedizione del movimento in battere e levare, di chi si fa il segno della croce e prega, che questa beatitudine sconfessata non finisca mai.
Si eccomi qua in veste di protagonista, con la mia valigia del trucco e parrucco, e le armi segrete ben nascoste, sotto la gonna.
Si esce stasera? chissà? perchè fino all'ultimo momento non si sa mai, eppure farebbe bene prendersi una giornata di vacanza, domani mattina almeno, dal lavoro, eppure non sarebbe male allontanarsi dalla routine del lettone di casa, per affrontare giungle di sensazioni outdoor, vivacità dei pensieri che, basterebbe tradurli in realtà, quando si può, ogni tanto.
Come dove truccarsi e vestirsi, e fino a che punto, prepararsi per quello che si può , sotto abiti da uomo normale, per poter uscire inosservato/a da casa, dal condominio, l'identità segreta del super eroe non deve essere scoperta dalla impicciona del primo piano, brutta e zitella. Oppure prepararsi per strada, dove tutto è più difficile, con la sensazione ineguagliata della trasgressione all'aperto.
Ci sono! mi metto i fidati collant magici, quelli dei superpoteri, addosso da subito, con la sottana, facendo attenzione che li alla vita e bretelline sopra la spalla non possano essere scorte da sotto la maglietta fina estiva; la barba preoccupati che sia ben rasata, la pelle più liscia per quanto si può, e usciamo cosi, al resto ci penserò per strada, ed ecco il dilemma, dove trovare un luogo appartato per la trasformazione? è pura fantasia sperare in una cabina telefonica alla superman, questa cosa qui solo nei fumetti.
Girando e rigirando mi ritrovo in un luogo che so essere di appuntamenti, c'è tanto spazio nel piazzale, e qui poi, coperto/a dalla siepe, non mi si nota, la valigia dei giochi è al mio fianco, la apro per scoprire i colori che metterò addosso, un po di copribarba e fondotinta, ma che succede , questi qui chi sono? omuncoli motorizzati ora mi ronzano attorno come mosche, o api al miele, ed io ancora maschietto un desiderio per loro, ma come è possibile, e con quanta celerità sono accorsi, ma che posto è mai questo? avvio il motore e di nuovo in tentativi di appartarmi solitario/a, ma tra runners, passeggiatori canili e senili, impiegati a fine turno, non si riesce, in nulla e per nulla, e si fa buio. Ora trovo pace per i miei sensi e le operazioni da compiere, dopo aver migrato in un altro quartiere, c'è gente ma è distante, me ne frego, completo il trucco, occhi, ciglia, rossetto, ora si che stai acquisendo i connotati da bambolina, ma non mi soffermo sul posto, tocca la parte più difficile e da tenere lontano dalla vista della città residenziale. Un po più in la ci sono dei villoni da ricchi, isolati e recitanti, si certo qualche telecamera di sorveglianza mi avrà beccato, ma ho libertà di movimento per poter indossare, vestire, trasformare: scarpe con i tacchi, gonna, maglia elegante, accessori e poi lei, la parrucca, eccomi angelo, demone biondo anzi no, supereroe eroina bionda, a garantire l'eroticità della nottata.
Torno nel posto d'appuntamenti, ora si che mi voglio divertire quasi come una sorta di vedetta, di rivendicazione al femminile, e li mi fermo di nuovo nel piazzale, ma questa volta spavalda vista la mia condizione, di pupona tutta gambe e tette finte che non passa inosservata, la stessa persona di prima, che balbetta mentre prova a dirmi qualcosa, "leccami i piedi ti va?"........"parcheggia più in la e metteti in ginocchio a leccarmi i piedi" ..........e quando il poverino stava li eslaved nella sua mansione linguistica ecco arrivare un altro "che fai impalato li a guardare'" rivolto a quello nuovo, mentre al mio schiavetto acquisito " da prendilo tutto in bocca (il piede), fai vedere come fai un bocchino al mio piede" e a quell'altro in macchina " dato che vuoi guardare , vedi bene di tirarti una sega, lo vedo che ti stai toccando, esci anche tu dalla macchina e vieni qui a segarti"....spettacolo nello spettacolo per altra gente che passando sbirciava a distanza. "e tu schiavetto lo vedi come gli è diventato duro? finiscilo te di grazia con un pompino" e cosi mi allontanai lasciando i due in quella fellatio da palcoscenico guardonesco.
Puttan tour? ma certo, e che puttan tour sia, magari mi fermo a parlare con qualche amica. Ma come fanno le donne, ma come fanno le trans, a rinunciare a calze e collant d'estate, va bene il caldo, ma a me eccitano da morire, loro no, non le portano. Cerco un approccio di amicizia, con una figura femminilissima che sebbene nella piazzola delle transessuali avrei il legittimo dubbio, lei mi scambia per un pervertito, e da professionista mi invita per una prestazione, che io immagino a pagamento, e lo fa con quel suo olezzo indistinguibile di preservativo usato, che anche a distanza si capisce quello che aveva fatto solo poco prima. Lo racconta, dopo aver chiarito l'equivoco, e dopo avermi fatto accomodare accanto a lei sul marciapiede, quale onore, a condividere sensazione di stare all'aperto col venticello che sale sulle gambe e ti accarezza la minigonna ed il resto. "Si sono venuti in tre, giovanissimi, sai non ho resistito, tre al prezzo di uno, gli ho fatto lo sconto, cosi per fargli festeggiare l'Italia, e me li son trovati tutte e tre addosso, sul mio viso, belli eretti e fusti, duri, e vogliosi da smania giovanile, evidentemente io non sono da meno", raccontava, "e gli ho tenuto testa alla grande, concedendomi per far continuare l'ebrezza del momento, ma con arte, non tanto per farli cedere, venire subito, perchè quel trio me lo volevo gustare appieno, ed è stato bello, come può esser bello il proprio lavoro quando ti piace, tanto è vero che sono ancora eccitata, mi chiedevi se sono donna o trans, tocca, e giudica te". Cosi prendendo la mia mano se la porta davanti, dove meravigliosamente, sotto i fuseaux attillati e neri da pantera, in bassorilievo c'era il suo segreto spettacolare, ed io cretina che non l'avevo notato, lei femminilissima, sotto da far invidia ad un porno attore. "Vuoi che ti faccio venire in bellezza? e scusa il gioco di parole, bella quale sei" ..."no no lascia stare, mi devo risparmiare, io ci lavoro col mio fratellino, e sono famosa per questo, gli uomini sai non cercano altro, strano ma vero"..........."gli uomini vogliono in te il cazzo?" ..."si si è proprio cosi, e sono dei maiali, anzi delle troie!!, prova anche tu, se glie lo mostri vedi come rimorchi"........."buono a sapersi , grazie del consiglio, ma adesso vado di nuovo in giro, vuoi qualcosa al bar? offro io"...."no grazie, ma devo lavorare, sai è stato un momento difficile con tutto quello che c'è stato, ora, stasera, oggi, c'è di nuovo movimento, grazie lo stesso, per un'altra volta". Si ci sarà pure movimento, ma il bar notturno, palcoscenico consueto del mio esibizionismo è desolato e desolante, ed il luogo che è quello della movida, poco movimentato, quasi come un disco della Carrà portato dai 45 giri alla lentezza del 33, poco brio, e tanta nostalgia per le avventure che furono, e non ho voglia di soffermarmi sul bicchiere, di sambuca, a rigirare il liquido rimirando lesbicissima le fiche agghindate da discoteca e pronte per il rimorchio, in parte mie simili, esibizioniste parimenti. Ma è ancora presto, e c'è tempo di andare a trovare qualche vecchia amica, passando da una parte all'altra della città che a quest'ora è una bellezza attraversarla, guidarla, senza traffico, come stare in una fiaba. Dopo sguardi incrociati al semaforo con qualche maschio invaghito forse dell'ambiguità di falsa donna al volante, pericolo costante, e che pericolo! E' buffo quando ti guardano in quella maniera, ti fissano come se tu fossi un alieno, e poi gesti, mimica facciale, espressione, e se trovi l'occasione tu provochi, col dito, con le labbra con le unghie lunghe che ti sei messa addosso, qualcuno coraggioso apre il finestrino e fa proposte, io timida per lo più le schivo, ma che stronza! prima provoco e poi mi tiro indietro, oppure ribatto spaventandoli, giocando sul lato ambiguo delle cose per vedere pruriginosamente quanto sono disposti a subire, qualcuno ti segue, ed allora accosto in luogo ben pubblico, per farli desistere, oppure propongo dirottamenti verso amiche e chiedo cifre da capogiro da professionista, "ah pensavo che fosse gratis" oppure "non pensavo fossi una mignotta" alcuni rispondono cosi. Eccomi sul vialone, c'è la riccia, trans operata, siamo amiche da tempo, la carico e ci scappa una risata, lei mi confida "mi piace molto la tua pagina su facebook" .."ho visto che hai fatto il posto noi che usavamo lo smalto trasparente per limitare la smagliatura della calza"..."si, è mi è capitato in antichità remota di usare quel trucchetto, e te?"..."certo, non sino nata mica ieri", ora si che un bicchiere ci sta bene, al bar la solita sfilata, la passerella, come dico io, da dive, e questa volta però, per entrambe, un apprezzamento forse volgare, ma dipende dalla situazione, una pacca sul fondoschiena, che la battuta seguente ha edulcorato, .."allora però ci offrite da bere" e cosi un galante corteggiamento di quelli a buon fine, che finisce e svanisce nel nulla, ci sta, si apprezza l'uomo cavaliere, e la situazione. Girando ancor a un poco incontro Lella, lei è una di quelle storiche, ora avanti negli anni, dopo tutto non sono neanche io una bambina, aveva un corpo mozzafiato, è antipatico fare classifiche, ma sicuramente tra le prime tre della città, ora è ancora una bella signora, cordiale, naturale, ed anche se non ci vedevamo da tempo, che ti mette a suo agio, finisce sempre che parla del Brasile, e, debolezza di donna "mi accompagni a casa che a quest'ora c'è la telenovela, non mi perdo una puntata" "certo Lella, ci mancherebbe altro, siamo amiche" e poi li, sulla porta di casa "ma come non vieni con me? sali su a casa ti offro qualcosa"..."ma volentieri", lei mi piace ancora molto, è attraente nella sua maturità, e mentre mi fa i complimenti per il mio trasformismo, passato dalla parrucca nera con la quale mi conosceva a quella bionda, io le dimostro dolcissimamente che sono sempre la stessa, e non riesco a resistere nel dispensare coccole e carezze di fronte a certi argomenti. Le curve sinuose e burrose si lasciano percorrere, lentissimamente, in punta di dita delicatamente, per poi stuzzicare quasi in forma di dispetto o per capire quale approccio fa più piacere, alle dita segue la bocca, con baci, bacetti e approcci bocca a bocca, e le mani non rimangono inoperose, è un approccio lesbico e pudico, non ci tocchiamo li, andiamo caute mentre lo schermo scorre la novela che banale, più banale non si può, mentre siamo noi de in coppia la vicenda avvincente, affascinante, di magia creata a dovere, indurisco eccitata ma non la importuno, anche lei ha il clito se cosi si può dire, che si inerpica sulla fantasia, e provvede poi con la mano, cosi come faccio io sul mio, guardandoci sorridendo e non smettendo, non volendo mai smettere, finchè non se ne può, ed anche dopo continuando in effusioni di incoraggiamento per quel congiungimento dopo tanto tempo. " ci rivediamo me lo prometti?" "si andiamo a ballare, se mai si potrà" constatazione amara ,.."noi due per sempre amiche" ..."e chi ci ferma, sai come li eccitiamo i maschi? per poi stare bene insieme noi due sole"..........."rimani ancora un po" ..."no lo sai che purtroppo devo andare, e fra tre ore-quattro lavoro, non so neanche se riuscirò a dormire".......Non ricordo più nulla, so solo che mi sono risvegliato/a nel mio letto, ah allora è stato tutto un sogno, il supereroe biondo, mi alzo e vedo allo specchio ancora il segno del reggiseno, ed un po di trucco che ha resistito e non ha voluto andarsene via.
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