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La mamma è sempre la mamma


di LiquiriziaDucale
02.01.2024    |    517    |    1 9.2
"E al dimenarsi dei due ragazzini, che si trovavano a recitare una parte di cui non avevano consapevolezza, al calar dei pantaloni, ecco una palpata di culo,..."
e tu potessi indossare calze e qualcosa adatto a valorizzare le tette, le forme, la sinuosità dei fianchi ed il tuo sorriso, se potessi vestire cosi sexy, seducente, ammaliante e nella maniera che vorresti essere, ti penseresti una donna, una donna un po particolare, forse speciale. Saresti seduta sul letto a parlare con due dei ragazzi del vicinato. Ti troveresti a chiedergli, non senza malizia, come mai vengono sempre a casa tua invece di stare fuori a giocare con tutti gli altri ragazzi. Hmmm dici che pensi di sapere il perché, si lo so, stai giocando e provochi, ora fai la finta ingenua. Cosa succede? forse hanno sentito le voci, malignità o racconti mitici, leggende pruriginose del quartiere, lo sai li abita, quella li, lei è cosi, si lo giuro, io l'ho vista , io l'ho toccata, ma sarà vero? quello che si dice, ma loro sono la, curiosi, intimiditi, e vogliono vederlo! vogliono la prova. Sono confusi sul fatto che tu sia una donna così bella ma che potresti effettivamente ......., potresti averlo, nascondendolo a dovere li tra le gambe, sotto la gonna, cosi da suscitare quella esasperata e morbosa curiosità. Tu sorridi, ti passi la lingua sulle labbra, e alla loro richiesta rispondi bene, e con voce suadente, "non lo so", continuando ad esaltare la tua femminilissima sensualità in movenze ammiccanti, valorizzando ancor di più quel corpo sublime e tornito, esasperando il dubbio, e se fosse? "ragazzi miei ma se anche fosse voi non sareste pronti, ma che dite? lo siete? siete pronti a tutto?" Ci pensi ancora un po' e dici "va bene, ma dovete mantenere il segreto" e loro devono fare e dire qualunque cosa tu dica loro di fare, ubbidire insomma, e questo ti fa piacere, istigare quel gioco di ruolo. Loro annuiscono, un po spaventati, ma non sanno resistere, e come potrebbe essere altrimenti, disposti cosi a tutto, ad ogni eventuale sorpresa. Te inizi chiedendo loro di essere chiamata mamma, l'età lo consentirebbe, una bellissima mamma, una mamma da sogno, che chiunque vorrebbe, e cosi inizia il gioco, con delle richieste a comando, guidate, per entrare nella parte, "dovete chiedere alla mamma di mostrarsi ed intanto io riprendo con la telecamera le vostre emozioni". E cosi a, questa richiesta da parte dei due giovani, inizia un sensuale spogliarello che li porta inevitabilmente e intuitivamente e furtivamente a iniziare a toccarsi, in preda ad un principio di eccitazione, ora chiedete , incitate la mamma, a mostrare le tette, e si perchè già la camicia era volata via e rimaneva quel fantastico reggiseno di pizzo, da togliere abilmente, da liberare, completamente alla vista, tette grosse e capezzoli turgidi, eretti in sublime stato eccitamentale anche da parte di lei, loro con salivazione alle stelle tentano di avvicinarsi, ma tu con nonchalance ed anche certa vigoria fisica, per nulla consueta in una donna, li allontani via, con fare deciso, ma sempre accompagnato da un sorriso, malizioso e beffardo, "ragazzi volete che la mamma continui? ma state li eh, mi raccomando, è un ordine, non vi toccate, tanto lo so che basterà la vista a rendervelo duro", e cosi, dato che le calze erano già state tolte in precedenza, sganciandole dal reggicalze e srotolandole con maestria, suscitando feticistico entusiasmo nei due ragazzini, si è arrivati alla gonna, che come per magia, et voilà, volata via anch'essa, con slancio, ed inseguita con gli occhi strabuzzanti nel depositarsi per terra un po più in la, la signora (la mamma) finalmente sta in mutande, ma non si percepisce nulla; "ma allora non chiedete alla mamma se vi mostra il suo gingillino?, il suo cazzo da femmina, quello di cui si parla tanto?"..." si si mamma siamo qui per questo, ma davvero ce l'hai?"..."eccolo", e lei mostra il pube sotto le mutandine dove non traspare nulla, anticipo da cronista che c'era un perfetto tucking che mimetizzava e nascondeva alla vista frontale, "ecco lo vedete? noooo? ah creduloni, siete dei creduloni, ma che davvero pensavate, allora son tutte balle, e voi c'avete creduto, e dai su finiamo lo spogliarello, chiedete ora alla mamma di togliere le mutandine, dai fate la musica di nove settimane e mezzo, cosi da far continuare lo show", ed anche le mutandine, del completo di pizzo, a quella canzone intonata dai ragazzi, vanno via, ancora celando quanto di sorprendente sarà a venire, perchè lei lo nascondeva tirato indietro tra le gambe, e facendosi vedere solo sul davanti sembrava non avere nulla, una fica, effettivamente la mamma era un gran pezzo di fica. Continuando la danza sulle parole "you can leave your hat on", ma ci sarebbe stata bene anche una mossa alla ohhohh ooohhh ninì tirabusciò, e al punto clou della canzone o del coretti di osannanti oohhh ooohhhh, come preferite voi, in questa sequenza di immagini che il modesto narratore vi propone, con la massima fantasia che potete, immaginate allo scatto fulmineo dell'apertura delle gambe, ecco ergersi un fallo maestoso, maestosissimo, da lasciare sbigottiti i ragazzi, che oramai non se l'aspettavano, a bocca aperta, ed è proprio il caso di dirlo, ed è quello che servirebbe in tali circostanze. La mamma sorride, ride, beffarda, compiaciuta di quello scherzetto e consapevole della meraviglia, "scommetto che è molto più grande del vostro" , e grande lo era, enorme, ritto e duro come un bazooka, "dai adesso tirate fuori i vostri cazzetti, fateli vedere alla mamma", ed i due , ancora esterefatti ma obbedienti, aprirono la patta, già gonfia da subita eccitazione per tutto il perdurare dello spettacolino, ma forse ancor più da quanto appreso negli istanti finali, tirarono fuori il loro membro barzotto, "tutto li?" con fare autorevole la mamma sapeva come cambiare registro e provocare, ora seducente, ora concedendosi, ed adesso a pretendere con ordini perentori; sapeva bene anche servirsi di quel senso di superiorità che il complesso di comparazione suscitava, è evidente che non ci sarebbe stata gara, confronto, con un oversize come il suo, e chi è più piccolo sarebbe stato destinato a soccombere, per lei era facile prevedere quel tipo di gioco certo, sicuro, quello del finale sottomesso a tanto splendore, una femminona, un donnone, giunonico, con tette grandi, culo grande e sodo e bellissimo, ed altrettanta bellezza dalla parte del lato A. "Tutto li? ma che fate? siete imbranati o vi siete incantati a vedere il mio fratellino?, dai su spogliatevi, adesso tocca a voi" e riprendendoli con la telecamera pretese uno strip tease improvvisato, da parte dei due maschietti, adesso canto io nove settimane e mezzo e vi dovete spogliare cercando di imitare Kim Bassinger, cosi ecco bravi, che se non lo fate bene vi frusto con la mia arma letale, mollando improvvisamente due fendenti, due sganassoni, con quella sciabola, sulla guancia del ragazzetto che gli stava più vicino, facendo capire, ce ne fosse stato bisogno, chi comandava, facendo assaggiare quel suo modo di fare femminilissimo, ma che poteva essere fero e poteva essere piuma, tanto per fare citazione, ed in quel fendente, la rigidità del suo membro era senz'altro fero, chissà poi chissà come mai si usa il termine "cazzotto", ma insomma quasi un cazzotto ricevuto in bocca. E al dimenarsi dei due ragazzini, che si trovavano a recitare una parte di cui non avevano consapevolezza, al calar dei pantaloni, ecco una palpata di culo, come di compiaciuta inversione di ruolo, e voglia di fornire quell'apprezzamento tipicamente maschile e volgare " ummmmm carne giovane, culetto sodo", accentuando lo spirito della situazione, "ma ragazzi, non siete per niente sexy, cosi tutti nudi, meglio mettere qualcosa di consono", e tirando loro da parte, prendendoli con la mano per il loro cazzetto, li spinse a seguirla in un'altra stanza, " vedete, questo è il ripostiglio dei giochi, in quel comò, in quel cassetto, ci sono coordinati di intimo da donna, mutandine, reggiseni, body, calze, e di varia misura, mettete quello che vi sembrerà essere più sexy e appropriato a voi, che poi vi darò un voto, vediamo chi vince, vi aspetto di là, e non dimenticate la mia arma", mollando un "cazzotto" di sorpresa all'altro ragazzo che ancora non aveva ricevuto l'ebrezza di quella particolarissima sculacciata, ehmm guanciata. "Oh che carini, eccovi di nuovo qui, vi chiamerò Paola e Chiara, le due sorelline", con una scelta che era su un coordinato slip reggiseno rossi e autoreggenti bianche per Paola e body di pizzo nero con autoreggenti nere per Chiara ...."adesso baciatevi, appassionatamente, e toccatevi" ...." ora strusciatevi addosso, strofinatevi, con i vostri cazzetti intrappolati nelle vesti femminili che fremono di voglia, strusciatevi" e mentre parlava e impartiva ordini, partecipava saltuariamente toccando il culo delle "bambine" , "ora Paola porgi un dito in bocca a Chiara, e te Chiara immagina di fare un pompino" e da abile regista riprendendo tutto ad un certo punto la mamma si accorse che " no cosi, non va, le labbra più sensuali, non viene bene il video, ci vuole più colore", "aspettate un attimo e non continuate senza di me, tantomeno venite, tanto lo so che, a pensare a me, non ce la fate a durare tanto", e si allontanò penombrando una sorta di elle che quel cazzone dritto dava alla sua immagine di profilo, "eccomi qua, ci vuole questo" tirò fuori da una borsa del rossetto, "ecco con le labbra cosi state molto meglio, più da baci non trovate? voglio che lo consumiate quel rossetto, una addosso all'altra" .... "riprendete da dove avevamo interrotto e chi viene per prima paga pegno" , "brave ragazze, vedo che state imparando, a comportarvi da femminucce quali siete, chi vuole assaggiare quello della mamma? inizia tu Chiara", mollandogli una sequenza di sberle in modalità ravvicinata e velocissima, con quella verga, roba che avrebbe steso pure Moahemmed Ali, "dai su schiavetta della mamma obbedisci, e allarga quella bocca, non stringere cosi coi denti, lo so è grande ma ti ci abituerai" e chiavando oralmente Chiara la mamma con fare sicuro inizia a fistare col dito Paola, e rivolgendosi a lei "non ti preoccupare ce n'è pure per te" ed ad un certo punto " vieni cagnetta, prendi", rimuovendo il bastone da una bocca e ponendolo come offerta versa l'altra ancora più famelica, "ah ti piace il biberon della mamma, ti piace, e come succhi bene" e mentre una spompinava, l'altra aveva trovato rimedio leccando e succhiando i capezzoli, anche loro enormi e duri, due chiodi ma di quelli da roccia, da appenderci altro che quadro, due supercapezzoli, per quella superdonna maggiorata e dotatissima. "Dai su, da brave cagnette, ora succhiate a turno", un po di botte, a ribadire rigidezza duratura e senso del comando da parte della mamma, un po di leccate alternate ed in contemporanea da troie affamatissime, per i ragazzini ben calati nella parte, e poi scopata orale prima con una, poi con l'altra, e tutto questo ad alternare per lunghi, dolcissimi, emozionanti minuti, col segno del rossetto ad anello che colorava tutta l'estensione circonferenziale di quell'enorme sontuoso clitoride, il rosso quasi come una ciambella di slavataggio a suggellare il limite della profondità di gola delle "ragazze" coinvolte in questo avventuroso e alquanto strano incontro. "Ora dovete chiedere alla mamma se vi fa provare il biscotto"..."Mamma ci fai provare il biscotto?" ...."si care, ma avete la fica pronta? non penso" la mamma . dalla borsetta del rossetto, tirò fuori anche del lubrificante e dei guanti in lattice, "ecco vi serve questo" ...."ora mettetevi allineate con le mutandine giu e a pecorina, inizia lispezione" e dopo aver lubrificato bene la fichetta anale delle due, ecco la mamma che "si gioca ad un due tre stella" intendendo prima un dito, poi due, poi tre, ed il tentativo di fisting con tutto il pugno, cioè la stella, cercando sempre una maggiora dilatazione, "vi faccio male?" ...."e un poco mamma, poi con tutta la mano no, è troppo" ...."e lo so care ma vi abituerete, con una mamma come me per forza vi abituerete"........."è troppo presto per provarmi, però la mamma desidera che vi vogliate tanto bene, e come inizio potete fare da voi a vicenda, chi inizia? chi prende il biberon della mamma in bocca e si fa inculare dall'altra?" .... "Inizio io rispose Paola", con la curiosità di essere sverginata per prima e con la voglia matta di avere quel cazzone materno in bocca, e poi è la volta di Chiara, più timorosa, timida quasi, in questa nuova consapevolezza di poter vivere al femminile, e questa scioccante realtà dell'attrazione per il membro maschile, " non regalate un po di cremina alla mamma? vi voglio veder venire" e con fare superbo la mamma pose le calze color carne, prese li per terra, gettate nello spogliarello, alle due girls, "mettetevi le calze sul cazzo, lo so vi eccita quel nylon, quella sensazione, vi eccita tutto di me, passate le calze sul vostro inutile cazzetto, chiudete gli occhi, e tiratevi una sega, pensando a me, al mio profumo, ai miei capelli, alla mia bocca, ai miei piedi, alle mie unghie smaltate, il mio seno e capezzoli, e al mio talentuoso sesso maschile, pur essendo io una donna" parole suavi, espresse languidamente con voce calda, mentre le due , una accanto all'altra si segavano morbosamente e sognanti, mentre lei strusciando col corpo sulle loro teste e strofinando quella mazza vigorosa con delicatezza sul loro viso le istigava, straripanti, a dare tutta la loro ammirazione e devozione alla mamma. "Tutto qui?" come solo lei sapeva dire, a fatto compiuto, a venuta per la verità quasi simultanea "tutto qui?" ...."adesso la mamma vi fa vedere come si fa", portando le due con il viso verso l suo membro eretto "aprite la bocca, vi va il latte della mamma, o no?" ...."certo che ci va mamma" e cosi, a seguire, dopo concitazione di movimento e frenesia, e fantasia ad immaginare qualunque delle perversioni che si possono immaginare, una innaffiata generale, abbondantissima, e fortissima, a getto continuo, a inondare di amore quello che è stato, sin dall'inizio, il gusto e la scoperta dell'avventura. le due, dopo essersi asciugate e pulite, "Ma mamma hai ripreso tutto, non vorremmo, sai, ci vergogniamo se gli amichetti sapessero" " Lo so, lo so, e per questo vi ho ripreso, sarà solo per me, cosi come tutto questo non è stato altro che un sogno, non è accaduto, non lo saprà nessuno, sarà il nostro segreto"......."ma ogni tanto, quando starete da soli, pensate bene alla mamma, che è contenta se vi farà eccitare e passare dei bei momenti di fantasia autoerotica, e poi non si vive di sole seghe, passate pure a trovare la mamma ogni tanto, in fondo la mamma è sempre la mamma"
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