trans
Il piacere di essere totalmente donna

25.01.2025 |
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"Sotto, naturalmente splendida biancheria sexy bianca..."
Mara era trav da sempre. Sin da adolescente aveva iniziato a indossare calze e reggicalze sottraendoli a sua madre. Quando si ritrovava sola indossava la lingerie della madre e si sfiniva di clisteri. Cresciuta aveva provveduto per suo conto al suo guardaroba. Aveva conosciuto tanti uomini. In genere rapporti occasionali. Ultimamente sentiva di volere un rapporto stabile e sognava di fare l'amore indossando un vestito da sposa. Sotto, naturalmente splendida biancheria sexy bianca. Si sentiva sempre più donna. Pensava e sognava di sé come donna sexy, amata, ammirata, desiderata. Tra i sogni, coltivava quello di avere un uomo che la desiderasse, totalmente preso da lei.
Sinora aveva avuto troppe storie occasionali, ripetitive anche se con uomini sempre diversi. Voleva un suo uomo, suo ogni giorno. Essere la fonte e centro del suo desiderio. Corrispondere alle sue fantasie. Realizzarle insieme. Essere esaudita nella sua voglia di sedurre e trasgredire.
Un uomo così c'era. Ogni tanto usciva con lui. Aveva accettato di uscire con lei trav, en femme.
Non era da tutti. La maggior parte rifuggiva da questo.
Cercavano incontri clandestini. Ma quando si trattava di uscire insieme, di essere una coppia in pubblico, accampavano scuse e si defilavano. Quanta ipocrisia!
Invece Lucio aveva accettato.
Una prima volta si erano incontrati in una trattoria. Era stato bello. Un incontro semplice, senza pretese. Come altra coppie nel locale. E dopo si erano abbandonati all'amore, a darsi piacere.
Aveva conosciuto altri, superdotati, resistenti. E ne aveva goduto. Ma non cercava più solo quello. Voleva una relazione con un uomo che volesse proprio lei. Non una fica da riempire.
Sarebbe nato un gioco di seduzione. Avrebbero esplorato il reciproco piacere, le loro più diverse e riposte fantasie.. E non avrebbe lesinato nulla per il suo uomo. Lo avrebbe fatto godere realizzando i suoi sogni.
Mara aveva una fica dolce, morbida, ben allenata ormai, anche alle grandi dotazioni. E insieme un clito che, proprio quando donna, quando sentiva di essere totalmente assorbita nella sua identità femminile, presa dal maschio, svettava bagnato e gocciolando.
Questo piaceva molto ai suoi amanti che spesso si concentravano in lunghi sessantanove e leccavano, succhiavano il suo clito, i suoi umori. Alcuni ricevevano la sua sborra godendone pienamente.
Ecco finalmente che con il suo uomo poteva essere donna, come voleva essere, incominciando a esplorare liberamente il suo essere femmina nella quotidianità. Non avrebbe mai rinunciato a essere sexy. Donna per lei significava il suo boudoir. Lucio la amava tanto perchè sapeva che il suo fuoco di donna non si sarebbe spento mai. Lo viveva ogni giorno al massimo grado.
Lucio la desiderava sexy, femminile, e lei adorava questo. Prepararsi per lui era un piacere che dava a se stessa. Ormai aveva un largo guardaroba, tutto vintage, tutto donna e esaltazione del femminile. Calze velatissime, reggicalze di pizzo, vari reggicalze retrò, robusti con molti ganci, bustier stringivita, guepiere.
Solo a sfiorare e sentire i profumi di quella biancheria lei si bagnava tutta e si apriva. La sua fica iniziava a respirare affannosa desiderano, bramando di essere riempita.
Lo sorprendeva ogni giorno con mise affascinanti.
Ora stavano insieme, erano una coppia. Mara, sempre sexy, lo accoglieva ogni giorno nella sua alcova. Affascinante, profumata. Incontrandosi, subito si abbracciavano, lui la frugava sotto la gonna. Lei non aspettava altro.
Lo desiderava infinitamente. Le sue mani la esploravano, la carezzavano ovunque, accoglievano le natiche, percorrevano il solco, sfioravano la fica. La penetravano a piene dita, passavano a carezzare il clito.
Tutta bagnata e aperta, gli chiedeva di attendere un attimo. Sculettava, allora, camminando sui suoi tacchi a spillo, e lo portava con sé verso il letto. Esponeva la fica per la sua lingua. Lui era deliziosamente votato a leccarle la fica in lunghi rimming. Lei adorava questo e anche lui amava particolarmente quella pratica. Vi si dedicavano per tanto tempo, sinché lei, fradicia di umori, i suoi e quelli che lui le dedicava, lo pregava di prenderla, di montarla.
Era una donna in ogni centimetro del suo corpo e della sua mente l e voleva essere presa da un cazzo poderoso e maschio.
Lucio non si poteva dire superdotato. Nella media. Ma sapeva scopare bene. E a volte suppliva con qualche ausilio per allargarla ancora di più. Lei cedeva sempre a quelle sue voglie. I suoi sogni erano anche quelli di lui. Voleva essere dilatata, addirittura fistata.
A volte si segava sognando quello. Come anche di essere la donna di tanti. Un gruppo di maschi che l'avrebbero inondata di sborra.
Le loro uscite in pubblico erano sempre più elettrizzanti. Lei molto femmina e sexy attraeva immediatamente lo sguardo di maschi vogliosi che la desideravano. Seguivano le sue forme, il suo malizioso esporsi, il suo ancheggiare sui tacchi. Lei ne godeva. Avesse potuto, li avrebbe soddisfatti tutti lì, all'istante, per strada o nel bar dove amava esibire la sua prorompente femminilità.
Come in ogni coppia sperimentavano il sesso. Anche all'aperto, in luoghi insoliti, con l'ansia eccitante di poter essere scoperti.
Sinché lui, un giorno, si mise in risonanza con una parte profonda di lei. Avevano, in effetti, entrambi uno stesso desiderio profondo che non erano riusciti a confessarsi interamente. Fu lui a dare la stura all'esplosione di voglia e trasgressione. Mentre la scopava e la riempiva del suo cazzo e lei lo accoglieva dolce e vogliosa, morbida e avvolgente, bellissima, adorabile, sexy come non mai, mentre entrambi aspettavano l'apice dell'esplosione di piacere, Lucio le disse: "Amore, pensa. Mentre io ti scopo un altro maschio, molto più dotato di me, ti offre il cazzo alla bocca e tu lo prendi, lo lecchi. Ti scopa in bocca e io in fica, e entrambi, tutti per te, ti sborriamo dentro, addosso, in fica, in bocca, ovunque".
Fu tutt'uno. Lui le venne in fica: ormai coppia in tutto , lei ammetteva che Lucio le sborrasse dentro e la scopasse senza preservativo. Anche lei, con il suo clito, esplose all'idea di due maschi e di essere riempita di sperma ovunque.
La passione li aveva travolti e lei prese a succhiargli il cazzo mentre lui continuava a delirare con le sue fantasie, di offrirle cazzi a ripetizione.
Si amarono tutta la notte. Baci travolgenti e diversi orgasmi li travolsero. Sinché si abbandonarono a un sonno rilassato e sereno.
Il giorno dopo tornarono sull'argomento. Lucio era ormai costantemente preso dall'idea. Probabilmente ci ragionava da molto e aveva avuto il coraggio di dirlo solo ora.
Era un cuckold. Lui lo sapeva bene. Le confessò, finalmente, che lo era sempre stato. Per lei quello era il massimo del piacere. Voleva da sempre un uomo attivo e maschio con lei, ma anche cuckold in situazioni altamente trasgressive.
Essere donata a più maschi. Al solo pensiero raggiungeva l'orgasmo. Allo stesso modo di lui, che veniva rapidamente immaginando maschi, anche estranei, che riempivano Mara. Entrambi amavano l'idea che lui stesse a guardare godendosi la scena di lei presa dai suoi amanti.
Fu così che decisero che avrebbero fatto qualcosa. Rispondere a un annuncio, invitare qualcuno. Lei ne era esperta. Così aveva conosciuto Lucio. E anche lui sapeva come funzionava. Oppure incontrare qualcuno in qualche posto in cui ci si ritrova per avere avventure di quel tipo. O un parcheggio. O un parcheggio di camionisti. Tutte fantasie che li facevano finire a sfinirsi di sesso, estasiati e eccitati. Finché un giorno avvenne.
Il suo uomo la avvisò. Veniva a casa con un collega che lei aveva già conosciuto, più giovane di lui, per lavorare insieme su un progetto da sviluppare. Si sarebbe fermato a cena.
Si fece bella per ricevere l,'ospite: lingerie sexy, calze molto belle e un vestito fasciante che le esaltava le forme. Le sue gambe perfette , il culetto sodo, il suo profumo, tutto da lei emanava sensualità. Il suo uomo e l,'ospite ne furono estasiati.
Ricevette i complimenti di Fabio; così si chiamava l'amico del suo Lucio. Li invitò a lavorare nello studio. Lei intanto avrebbe preparato la cena.
Sui suoi tacchi si sentiva una dea. Lavorava ai fornelli, ma desiderava mani su di lei che la frugassero dappertutto.
Gli sguardi vogliosi di Fabio, appena arrivato, l'avevano accesa. Dopo un'ora gli uomini, lasciato lo studio, erano venuti in cucina. Lei annunciò che a breve avrebbero cenato.
Il suo uomo disse che doveva scendere, avrebbe tardato solo dieci minuti. Così li lasciò soli. Lei capì il motivo, perciò non protestò. Era il segnale. Poteva farsi sedurre. Glielo chiedeva Lucio. E lei voleva obbedire al suo uomo.
Rimasti soli fu Fabio a rompere l'imbarazzo, dicendo quanto la trovasse affascinante. Lei aveva capito il gioco del suo uomo. L
A lei Fabio non dispiaceva affatto. Era un bel ragazzo. Sedette vicino a lui. Con malizia aveva fatto in modo di fare salire un po' la gonna attillata sino all'orlo della calza. L'uomo comprese che indossava il reggicalze. Fu un tutt'uno, le sue mani furono sulle gambe velate, sotto la gonna. Non aveva potuto resistere. Era pazzo di lei. E lei lo faceva fare. Lo desiderava. L'uomo continuò sino al clito che prese a carezzare con passione.
A quel punto fu lei a prendere l'iniziativa. Cominciò ad accarezzargli la verga da sopra i pantaloni. Poi la estrasse e la bocca la avvolse completamente. Fu una sensazione di dolcezza e abbandono. Lo spompinava con arte sapiente, quella che le veniva dagli innumerevoli cazzi che aveva ricevuto in bocca, in fica, in tutti quegli anni.
Sapeva che il suo Lucio sarebbe presto tornato. Il suo uomo l'avrebbe finalmente ammirata tra le braccia di un altro. L'avrebbe vista riempita da lui in bocca e nella fica.
Lui, il suo uomo, era già lì da qualche minuto e si godeva la scena. Era infoiatissimo.
Si avvicinò. Lo guardarono. Fece cenno di continuare. Fu dietro a lei che spompinava l'amico, e iniziò a leccarle la fica. Lei ansimava di piacere, e spompinava con tutta la passione che le veniva da quella situazione eroticissima.
Il suo uomo allora, dopo averla aperta totalmente con la lingua, prese a montarla. Lei era piena doppiamente: in bocca da Fabio, in fica il suo uomo.
Li volle scambiati nei ruoli e gli uomini le ubbidirono. L'ospite aveva un bel cazzo che le scivolò dentro riempiendola. La monta fu potente e avvolgente. Il marito le riempiva la bocca e lei ne godeva. L'altro affondava dentro di lei con ritmo possente.
Godeva di entrambi i maschi. Era bagnata. Il suo seme colava costante dal suo clito. Non esplodeva. Era un'onda lenta e lunga.
Sentì il suo uomo pronto a venire. Ecco lo zampillo in bocca e poi due altri fiotti abbondanti.
Mara ingoia tutto famelica mentre anche l'ospite, totalmente preso da lei e dalla situazione, sussulta e sborra urlando: "Che fica. Sborro". E lei: "Sfondatemi, sborratemi. Vi voglio. Ancora".
Sono un unico amplesso e si desiderano totalmente. Riposano abbracciati, carezzandosi.
L'amico deve congedarsi.. È lei ad accompagnarlo alla porta. Si fa mettere le mani sul culo, le dita nella fica e lo saluta con un bacio. "Ti aspettiamo presto. Voglio ancora la tua sborra. Di più e dappertutto. Ti dirà lui quando sarà. Non vedo l'ora che mi scopiate tanto di nuovo".
Lui le dice che non ha conosciuto donna più donna di lei. Se Lucio è d'accordo sarà il loro bull, per i loro giochi, i loro video, le loro foto, le loro avventure. Il sogno era finalmente realtà.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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