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Pomeriggio vacanziero a base di pesci da scoglio


di Membro VIP di Annunci69.it LaTuaLei
01.08.2018    |    1.198    |    2 9.8
"Si ferma di botto dentro di me mentre geme come un porco e dice “cavolo che scopata”…Si toglie e mentre si sfila il preservativo pieno di liquido mi chiede una..."

Quest’anno mi faccio due settimane di ferie sulla costiera marchigiana. Non sono solo. Dovrò barcamenarmi un pochino se voglio ritagliarmi qualche momento piccante al femminile.
Mi informo su annunci69 se vicino a dove sono ci sono dei posti di incontri hot, in questo modo, appena mi ritaglio un’oretta, provo a vedere di andare.
Vicino a Porto Sant’Elpidio mi informano che sono presenti svariati posti. Ne cerco uno andando verso sud. Una scogliera nei pressi di Marina Palmense.
Individuo il posto su internet e il primo pomeriggio, subito dopo pranzo, prendo e parto nonostante il forte caldo.
Questa scogliera si trova al’ di là della linea ferroviaria. Quindi dalla statale devo trovare un sottopasso che mi ci porti. Passo davanti la lunga scogliera e già intravedo uomini che fanno capolino tra uno scoglio e l’altro. Fremo dall’eccitazione di trovare qualche bel maschio che goda di me. Ho qualche difficoltà a trovare il sottopasso ma alla fine riesco e alle 14,30 parcheggio. Non indosserò che un perizoma, quindi lo metto, metto il telo da mare a pareo e mi dirigo verso la scogliera.
C’è un ragazzo che arriva con me. Sistema il suo telo su uno scoglio piano. Non da segni di cercare. Forse prende solo il sole. Vado avanti. Sulla destra ho gli scogli e il mare. Cammino su una piccola stradina sterrata. Qualcuno è arrivato fino a li con la macchina. Infatti, sparse, ci sono alcune macchine vuote. Mentre cammino ad un certo punto un uomo anziano scende dagli scogli e si dirige verso la sua panda mentre, passandomi ad una decina di metri avanti con la mano destra si tocca e mi guarda. Mi fermo. Salgo sugli scogli e cerco uno scoglio piano. Lo trovo. Mi tolgo il pareo mostrando il lato B, purtroppo con il segno del costume (è un costume minimale comunque) ma che perizomato fa la sua figura. Difatti il tizio in piedi di fianco alla sua panda, tira giù il costume mostrando il suo fallo e menandoselo un po’. Mi siedo sul telo facendogli segno con la lingua che sarei lieto di sentirlo crescere tra le labbra. Lo vedo fermo. Non si muove. Mi guarda e non si muove a parte menarselo. Non capisco cosa aspetti. Mi guardo intorno e nelle vicinanze non noto particolari movimenti. Mi alzo in piedi, girandomi e toccandomi il fondoschiena lo invito. Mi fa cenno di andare li. Riavvolgo il telo da mare in vita. Essendo cotone leggero lo riesco a mettere tipo minigonna. Mi avvicino, noto la sua misura ragguardevole. Però, nonostante la lunghezza e larghezza sembra non gli si tiri su. Nell’avvicinarmi mi giro. Allunga la mano e mi tasta il culo mentre io allungo la mia e glielo prendo in mano. Sembra un serpente che dalla vita gli arriva a metà coscia. Voluminoso e consistente ma di alzarsi sembra non ne voglia sapere nonostante glielo meni caldamente. Con la salvietta umida gli do una pulita dopo di che mi accovaccio. La testa del serpente mi riempie la bocca. Ha veramente una cappella enorme, peccato rimanga li quasi morto. Che spettacolo sarà stato ai bei tempi della gioventu quando quell’arnese in verticale impalava donne o maschi che sia. Ora è li, defunto ma abbondante. Lo gusto. Lo assaporo. E, proprio sul più bello ad un certo punto, così, da morto, inizia a riempirmi la bocca di latte caldo. Mi tolgo nel gesto di sputarlo, il biscione, in verticale, ma a testa in giù schizza come un forsennato. Mi bagna tutte le cosce. Cavoli quanto ce n’aveva dentro. Mi ricompongo e mi pulisco con le salviette. Lo saluto e con la voglia a mille proseguo per la stradina sterrata con la speranza di trovare qualcuno che me lo faccia sentire duro, dentro.
Non devo attendere molto e intravedo più avanti sugli scogli due tizi. Uno con i capelli bianchi, l’altro con una pancia prominente e baffetti da siculo. Si stanno toccando a vicenda. Salgo sugli scogli. Sono ad una decina di metri da loro. Il siculo mi fa segno di avvicinarmi. L’anziano non mi guarda. Rimango li dubbioso se avvicinarmi. Se lo spompinano a vicenda facendomi vedere lo spettacolo. Diciamo che non amo molto la scena uomo, uomo. In genere chi viene con me cerca la parte femminile. Li invece di femminile non c’è proprio nulla. Sono due maschi che fanno cose.
Li continuo a guardare. Il siculo insistentemente mi fa cenno con la mano di andare li da loro. Devo dire che questa volta i loro pesci sono belli arzilli e consistenti e l’idea di fare il terzo mi intriga. Mi avvicino sono a 5 metri. Tolgo il telo e lo metto a terra mentre faccio mostra del perizoma. Chiamato dal siculo il più vecchio con i capelli bianchi si gira a guardarmi. A quel punto tutti e due dirigono i loro cannoni verso di me menandoseli vistosamente. Questa volta tutti e due fanno segno di avvicinarmi. Gli dico sottovoce (come se mi sentissero altri), sono solo passivo. Fanno entrambe cenno di si con la testa in maniera ripetuta mentre con una mano si menano e l’altra mi fanno cenno.
Mi avvicino. Si sono trovati un’angolo di scogliera che è abbastanza appartato. Sono da loro. Ho subito le loro mani sul culo mentre entrambe si fanno avanti con i loro cosi alzati e gonfi. Uso tutte e due le mani. Sono bollenti. Il siculo in dialetto marchigiano mi dice “ci fai scopare?” Gli faccio cenno di approvazione con il capo dicendo con calma però. Il siculo è più intraprendente. Me lo ritrovo in un batter d’occhio dietro con l’idea di entrare così. Calma gli dico. Con il preservativo mica così. Mi dice non abbiamo preservativi. Li ho io rispondo. Tiro fuori dallo zainetto le salviette e li pulisco. Poi mi accovaccio e li prendo in bocca, spompinandoli alternativamente con molta voglia. Dai gemiti noto approvazione e piacere. Il più anziano è taciturno e si gode il servizio senza nulla chiedere. Il siculo, invece, mi apostrofa come troia, “che culo che hai”, “fammi entrare” e via così.
Dato che il siculo è così ansioso, prendo dallo zainetto un preservativo e mentre ciuccio il fallo del vecchio, glielo calzo. Mi alzo e prendendo il lubrificante mi metto in posizione di favore sicula. Mi lubrifico e lubrifico il suo condom. Con la mano introduco la cappella dentro di me e faccio adattare il mio buchino. Il vecchio mentre assiste alla scena se lo mena, ha una faccia da porco. Non appena il buchino si è adattato alla misura, lascio campo libero. Mi spinge con la mano a 90, arcuo la schiena, sento le sue mani callose sui miei fianchi, sulle cosce. Mi dice che cosce da femmina che hai. Entra ed esce nella sua interezza, tirandomi per i fianchi. Non ha fretta. Guarda mentre entra ed esce. Si affaccia anche il vecchio a cui prendo il fallo in mano per continuare io a masturbarlo. Glielo prendo in bocca mentre sento crescere il ritmo pompante dentro di me. La sua pancia sbatte con sempre più violenza sui miei glutei. Il ritmo è velocissimo, mi sbatte ad una velocità da coniglio in calore. Si ferma di botto dentro di me mentre geme come un porco e dice “cavolo che scopata”…Si toglie e mentre si sfila il preservativo pieno di liquido mi chiede una salvietta. Guardo il vecchio. Gli dico vieni? Vuoi Fare? Allo stesso tempo il siculo dice “vai che scopa come una femmina”. Silenzioso prende il posto del siculo. Gli infilo il guanto, mi lubrifico un po’, ormai sono aperto. Lo accompagno dentro. Inizia a muoversi con poco vigore. Niente a che fare con il caloroso siculo. Vedo che non ha molto ritmo. Allora lo aiuto ed inizio io a muovermi infilandomelo in profondità e sfilandolo. Il ritmo lo detto io sempre crescente. Lui mi tiene per la vita. Sento le mani che ogni tanto accarezzano la liscezza delle cosce. Mi sbatto al contrario e alla fine sotto l’occhio arrapato del siculo anche lui emette gemiti di piacere e riempie a sua volta il preservativo di liquido caldo. Il siculo mi dice di non avermi mai visto li. Sono in vacanza rispondo. Ricapiti? Mi chiede. Non lo so, rispondo. Il siculo fuma…….

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