trans
Ninfomane
di LaTuaLei
14.12.2018 |
1.523 |
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"Mangio questi momenti con avidità attendendo con trepidazione il maschio sgorgare..."
Mi scopro ninfomane.La mia lei, si fa sempre più esigente. Cerca momenti sempre più presenti nella vita quotidiana. Non si accontenta più di pochi sprazzi di luce femminile in un contesto di vita con predominanza maschile. Maschile a lavoro, a casa, con gli amici di tutti i giorni. E LEI, li che aspetta paziente il suo momento. Il momento di uscire allo scoperto.
Assapora il tessuto delle autoreggenti mentre centimetro dopo centimetro salgono ad avvolgere prima la gamba poli la tornita coscia liscia. Inforco con gusto il perizoma mentre dalle caviglie si infila fin su tra quelle natiche che tanto sono apprezzate dal maschio di turno che mi monta con plateale piacere.
E’ il turno del reggipetto che sorreggerà quei grossi seni in silicone sui quali la maglietta aderente segnerà senza pudori curve audaci. Indosso la mini che al momento mi ispira e che di certo ingriferà il lui di turno rendendolo subito duro. Pronto ad assaporare il caldo della bocca come anticipazione dell’immancabile penetrazione che coronerà col succo caldo il momento dell’incontro.
Le scarpe con tacco 12 chiudono il sublime momento della vestizione. Un po di fondotinta sul viso. Rossetto. Lucidalabbra. Parrucca. Sono pronta. E’ il mio momento. La mia zona di luce dopo tanta ombra.
I vari appuntamenti presi saranno da rispettare in poche ore. Ore che saranno piene di estasi. Vedrò sgorgare liquidi caldi. Sentirò gemiti di piacere di vecchi e nuovi amici.
Negli ultimi tempi ho pochi momenti di luce. E in questi momenti concentro con maggiore intensità gli incontri. Spesso sono solo due tre ore in una interminabile settimana. Non ho tempo di uno solo. Voglio maschi. Li voglio dolci, affettuosi stupiti. Caldi.
Fisso tre, quattro cinque e anche più appuntamenti. Mangio questi momenti con avidità attendendo con trepidazione il maschio sgorgare. Sentendo il sugo gonfio glande riempirmi la bocca. Lo gusto. Lo assaporo. Lo lecco come fosse il gelato più buono del mondo.
Faccio questi veloci e numerosi incontri in macchina. Prediligo per ragione di cose macchine comode, suv o pulmini. Dove girato a quattro zampe con la testa appoggiata al bracciolo dello sportello lo accolgo, duro, gonfio dentro di me. Chiedo dolcezza ai primi affondi. Cerco vigore nel mentre ile mie natiche sbattono con rumore eccitante al suo ventre caldo. Lo sento nelle mani che cingono i fianchi. Che stringono. Che tirano. Lo schianto dello sbattere, il rimbalzo. Il ritmo pneumatico del pistone maskio che affonda, colpo dopo colpo sempre più in profondità in me. Geme, riempie il preservativo del suo succo bollente che sento caldo in me.
Un veloce ciao. Un sorriso e un certo arrivederci alla prossima. Scendo dall’auto soddisfatta. Femmina. Adoro il battere dei tacchi sul cemento. L’andare delle gambe che intravedo dal giaccone. Lo sguardo del passante che mi confonde per una lei.
Mi preparo per il prossimo che non tarderà e sarà di nuovo gusto. Sarò di nuovo femmina posseduta. Sarò fonte di godute. Sarò fonte di pensieri masturbatori in quello che è stato.
Salgo nella macchina. Lo cerco. Lo assaporo. D i nuovo. Diverso. Più grande. Più piccolo. Non mi importa, è un maskio che gode di me femmina. Mi sbatte, mi monta gode. E un altro e un altro e un altro…….
Vivo queste ore intensamente. Nel dopo ripenso ai maschietti. Ripenso ai loro modi sempre gentili. Ne vorrei ancora un altro e un altro ancora ma non posso. E ora di tornare nell’ombra. E’ ora di dare spazio alla normalità di uomo.
La mia lei vivrà di ricordi fino al momento successivo. Di dolci ricordi fatti di forte femminilità.
Mi chiedo spesso se un giorno potrei desiderare che la mia lei prenda il sopravvento che voglia vivere sempre e costantemente. Sarebbe eccitante ma al tempo stesso saprei di perdere quel momento dell’attesa che è anche esso stesso sublime e quindi vivo.
Vivo questa duplicità. Convivo in positivo con due parti di me intese non di certo come due aspetti negativi ma come fonti esperienziali. Convivo senza psicosi questa duplicità che è presente in tutti e che in me si fa realtà.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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