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05.08.2016 |
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"Lo cospargo sopra il preservativo..."
Ritornare dalle ferie e' dura specie quando si torna a lavoro in una città come Roma. Il caldo strozza ogni fantasia ed attività. Si cerca la frescura artificiale dei condizionatori e ci si rinchiude come topi evitando il sole come fosse il più acerrimo nemico.Tutta un'altra storia se però al pomeriggio ci si fionda presso il litorale e ci si rilassa sotto l'ombrellone nelle retrovie di uno stabilimento (i posti avanti li lascio a chi cerca la bolgia, il chiasso, gli odori insistenti di crema da sole spalmata su pelli sudate, no grazie). Arrivo e mi metto sotto l'ombrellone con il mio bel lettino a leggere un bel libro, rigorosamente in formato elettronico.
Bene ultima fila.
Ormai stabilimento in fase di svuotamento.
All'ultima fila dove sono io ormai solo due famiglie tranquille con ragazzi non piccoli ma nemmeno grandi.
Mi immergo nella lettura.
Entro in un altra dimensione. Mi sposto nello spazio nel tempo. Fantastico. La gente che non legge non sa cosa si perde.
Preso dalla storia non mi guardo troppo intorno ma comunque percepisco con la coda dell'occhio movimenti di persone in fase di chiudere l'ennesima giornata di mare. Le bistecche sono cotte a puntino.
Il rumore del mare, e' lontano. Peccato, ma in questo periodo è tutto caos.
Masse di carne a cuocere sotto il sole. A refrigerarsi in un'acqua che ha perso i connotati originali di mare ma sembra più una pozza, un acquitrino.
Va comunque tutto bene.
Mi sdraio e parto. Ciao.
Leggo con interesse e partecipazione sono calato nella storia quando sento saluti tra persone degli ombrelloni intorno a me che mi disturbano e mi fanno ritornare sul piano reale.
Le due coppie della mia fila si salutano con i rispettivi frontisti della fila davanti. Saluti e baci.
Ci vediamo domani.
Ciao.
Ciao.
La doccia la faccio prima io. Dice uno dei bambini all'altro. No io. No io. Basta interviene la madre. Solite faccende.
Il caldo sotto l'ombra si sente poco. Si sta bene. Con il passare dei minuti diventa sempre più vuoto. Più fresco. Più piacevole.
Mi fisso ad osservare il mare all'orizzonte.
All'ultima fila sono quasi solo. Ormai è rimasto solo l'uomo di una delle due coppie. Probabilmente preferisce lasciare alla moglie le dispute delle docce dei figli. Preferisce non prendere parte alle discussioni alle urla della madre e moglie che deve coordinare le operazioni di fine giornata al rientro dalla spiaggia.
Pochi capelli ormai diradati dal tempo e forse da un'alimentazione un po eccessiva. La pancetta ormai c'è l'hanno un po tutti. Quel po di capelli sono comunque scuri. Avrà circa 45/48 anni. Seduto sulla sdraia guarda il cellulare. Te pare.
Tutti con cellulari in mano immersi magari su facebook o altro.
Sorride da solo. Chissà cosa avrà visto.
Nota che lo osservo, si gira.
Mi rimetto a leggere. Lo avrò disturbato osservandolo nelle sue azioni familiari e con il cellulare.
Continuo la lettura per qualche altra riga e rialzo lo sguardo. Non mi guarda. Meno male non si è stranito. Di questi tempi e con il caldo ci vuole poco per fomentare una persona e sentirsi dire con gran finezza: "che cazzo te guardi?"
Leggo ma sono un po distratto da questa presenza. Qualche parola letta e alzo lo sguardo al mare e a due ombrelloni vicini dove c'è il tizio.
Nella mia osservazione non mi è sfuggito il dettaglio del costume.
Marrone. Quasi del colore dell'abbronzatura.
La mia parte femminile non mi fa non immaginare cosa c'è dentro al costume. E devo dire che ad immaginare non ci vuole molto dato che con un costume abbastanza morbido come quello non c'è molto da immaginare si vede bene cosa c'è dentro.
Devo ammettere che una quantità di carne non indifferente e contenuta dal costume da cui peraltro si scorge anche il bordo del glande di sostanziose dimensioni.
Non riesco più a leggere. Sono distratto. Comincio ad osservare con la coda dell'occhio a immaginare.....
Mentre distratto cerco comunque di mettere gli occhi sul libro per riconcentrarmi nella lettura, si sono fatte ormai le 19, vedo che forse il tizio ha notato che lo osservo. Si mette in posizione più comoda sulla sdraia, completamente all'ombra. Braccia appoggiate in alto sul legno della sdraia, gambe dritte aperte. Occhi chiusi. Forse farà un pisolino prima di cena. Prima di rientrare nella bolgia della famiglia.
Ogni tanto l'occhio va li. Ora che ha gli occhi chiusi lo guardo con maggiore attenzione, in quella posizione gli si vede il coso sotto al costume in tutta la sua dimensione. Devo dire non da poco.
Sempre con gli occhi chiusi se lo tocca. Se l'aggiusta. Rialza il braccio. Io continuo a guardare fisso dato che ha gli occhi chiusi.
Sembra più grosso.
Sta crescendo.
Riempie sempre di più lo spazio del costume starà sognando qualcosa di eccitante.
Si sta eccitando sempre di più. Il coso ha preso una direzione. O di qua o di la. Per non uscire.. E' girato a sinistra e prende sempre più spazio nel costume arrivando all'elastico e continuando di lato. Il glande e' la locomotiva che conduce il treno in un posto non all'aperto.
Ormai sono fisso sul costume e non mi interesso di guardare altro. Mi accorgo troppo tardi che ha aperto gli occhi. Giro di colpo lo sguardo verso il mare. Verso le file avanti. Lo riguardo velocemente in faccia per vedere se il suo sguardo è ancora su di me.
Io sono in costume normale. Versione uomo.
Mi osserva ancora cavoli. Chissà cosa starà pensando. Chissà cose pensa di me.
Ha ancora le braccia alte e le gambe allungate. Occhi aperti verso di me. Mezzo sorriso. Il suo coso riempie prepotentemente il costume.
Il suo atteggiamento è come a voler dire guarda il mio cazzo.
Metto giu lo sguardo. Lo rialzo. Lo metto sul libro. Sulla spiaggia. Sul costume. Mi sorride. Rimetto lo sguardo sul libro. Faccio finta di leggere. Cerco di resistere senza alzare lo sguardo. Sento che mi osserva.
Resisto.
Resisto.
Non leggo non vado avanti di una parola.
Percepisco un movimento con la coda dell'occhio dalla sua parte. Si alza.
Meno male andrà via.
L'eccitazione si nota molto ora che è in piedi.
Cavoli mi capita di nuovo di guardare il costume. Poi lui. Sorride.
Metto giu gli occhi sul libro.
Si veste.
Bene.
Pantaloncini maglietta. Prende le borse. La tela dei giochi.
Meno male va via.
Si muove.
Viene verso di me. Cavoli.
Forse mi dirà che cazzo te guardi che vuoi il cazzo?
Invece no. Si avvicina. Mi dice con un sorriso larghissimo. Ciao.
Cosa leggi di bello?
Vedo che sei molto assorto nella lettura.
In piedi di fianco a me l'eccitazione si nota anche da sotto i pantaloncini larghi.
Gli dico cosa leggo. Non sembra interessato. Guarda il mare.
Mi dice ti va di venire dietro dove ho la cabina. Si gira. Mi dice quella in fondo con il tavolino. Quella che fa angolo tra le tante.
Mi sorride.
Divento di un rosso intenso.
Non dico niente. Faccio un mezzo sorriso.
Allora? Che mi dici?
Non parlo. Sono imbarazzatissimo. Mi giro verso la cabina.
Mi dice guarda, io mi avvio se vuoi rimango li a rilassarmi qualche minuto.
Continuo a tenere gli occhi sul libro. Rosso di fuoco. Lo guardo un attimo e giu di nuovo.
Si gira e si dirige verso le cabine. Lo seguo con gli occhi. Mi guardo un po intorno.
La cabina è all'angolo e lontana da quelle che al momento sono occupate dalle persone che si cambiano e chiacchierano.
Dentro di me l'eccitazione è veramente alta.
Mi dico sti cavoli. Vado a vedere.
Mi alzo e a una decina di metri dietro lo seguo. Si gira. Mi sorride.
Penserà ci ho visto giusto è uno che gli piace il cazzo.
Arriva, posa la borse sul tavolo. Prende la chiave, apre. Mette dentro la borsa telata con i giochi. Intravedo anche un canotto per due persone. Il classico color arancio.
Entra dentro. Si mette in fondo con la schiena poggiata alla parte e si tira giu prima i pantaloncini. Si tocca il costume. Si aggiusta il coso. Si tira giu il costume ed emerge un cazzo largo. Molto largo. Una cappella enorme. Lungo una ventine di centimetri forse un po di più. Se lo prende in mano e se lo mena.
Mi guarda.
Fa cenno di entrare.
Mi guardo intorno.
Entro.
Lo prendo con una mano.
La cabina e' bollente. Cavoli che caldo.
Sudo da subito.
Sento al tatto il suo cazzo con la mano lo percorro in su e in giu. Gli accarezzo il lande. Lo smanetto un po.
Non resisto lo voglio in bocca.
Socchiudo la porta. Siamo nella penombra. Fa ancora più caldo. Ho le gocce di sudore dappertutto.
Mi metto giu e prendo il glande tra le labbra gustandomelo piano piano.
Mi dice che bocca.
Il suo glande mi riempie la bocca. Sento quando lo tira. Quando lo indurisce.
Con gusto comincio a leccarlo. Ha un po si sabbia. Il cazzo sa di sale. Sa di mare.
Con appetito gli ciuccio il coso che è' sempre più duro. Mi chiede scopi?
Fa caldo. Rispondo.
Poi senza preservativo no.
Continuo con gusto senza prendere il respiro. Su e giu. Ciuccio con forza. Sento che gode, gli piace. Pochi attimi e sento il suo liquido bollente invadermi la bocca, mi tolgo mi schizza in faccia, sul petto. Schizza dappertutto. Da quanto non scopa? Ha tanto di quel liquido da riempire una bottiglietta di acqua.
Mi ha completamente inondato dappertutto.
Finisce di ansimare.
Prende un fazzoletto. Me lo porge. Ne prende uno per lui.
Cavoli che pompino mi dice.
Hai un bel cazzone gli dico toccandoglielo.
Ci sei domani?
Lo guardo.
Si.
Ciao a domani.
Era martedì scorso. Ci sono riandato anche mercoledì e giovedì. Anche oggi andrò.
Il giorno dopo. Arrivo. C'è ancora molta gente. Tutta la famiglia.
Mi guarda. Ciao mi dice davanti alla moglie.
Ciao gli rispondo.
Dice alla moglie un amico. Ci ho fatto due chiacchiere ieri.
Come il giorno prima alle 19 circa comincia l'esodo del rientro. La famiglia va via.
Pochi minuti e mi passa davanti e mi dice vado alla cabina.
Lo faccio andare avanti. Arriva apre. Io aspetto ancora un po sotto l'ombrellone. Mi fa cenno di andare.
Questa volta ho con me anche il preservativo e il lubrificante vediamo se il caldo permette di fare........
Arrivo.
Che caldo.
Entriamo. Sudo da subito.
Inizio come il giorno prima. Dopo un po gli dico ho il pres.
Lo prendo e gli dico di aprirlo. Gli lo metto su.
Prendo il lubrificante. Lo cospargo sopra il preservativo. Me lo metto anche io abbondante.
Mi giro. In piedi. Gli dico fai piano con calma. Ho le gocce di sudore che mi colano sulla schiena.
Lo prendo con le mani e lo conduco piano verso di me. Dentro di me. Sento il suo glande entrare. Un po di dolore. Si abitua. La voglia è tanta.
Gli dico di stare fermo all'inizio fai muovere me. Devo abituramici.
Lo accompagno dentro di me sempre più in profondità. Mi sento aperto. Gli dico ora fai tu.
Mi metto in avanti a 90 gradi. Mi prende per i fianchi. Me li stringe forte. Inizia a pomparmi dentro.
Mi prende i fianchi e mi sbatte con i glutei sul suo ventre. Si sente clap, clap. Affonda dentro sempre più forte. Con più vigore. Più voglia. Viene. Lo fa in silenzio ma lo sento contorcersi dal piacere.
Il preservativo è pieno di liquido. Ne produce in quantità.
Mi metto un po apposto.
Do un'occhiata intorno.
Tranquillo.
Ciao a domani gli dico.
Ci sono andato anche ieri. Lo abbiamo fatto di nuovo.
Andrò anche oggi.
Poi parte. E' del nord.
Settimana finita. Poi sabato il caos quindi nisba.
Non so neanche il suo nome.
Oggi gole lo chiedo. Poi gli dico che sono su annunci 69. Guarda le mie foto gli dirò.
Chissà se gli piacerà vedermi al femminile.......
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