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La sorpresa tra le gambe (prima parte)


di Cazzone76
05.01.2024    |    533    |    1 9.6
"I miei jeans stavano esplodendo..."
Non avevo mai valutato l'ipotesi di andare con una trans. Pratico sport da quando ho sei anni. Negli spogliatoi ho visto uomini belli e brutti. Cazzi clamorosi e minuscoli. Ma il corpo maschile non mi ha mai suscitato eccitazione. Nemmeno repulsione eh. L'ho sempre osservato con distacco. Come si può guardare un cane o un gatto. Una sera andai a ballare in discoteca. Nulla di clamoroso, solito sabato sera. Impreziosito da un imbrocco super, quello di una gran gnocca. Io all'epoca avevo 23 anni e diciamo brutto brutto non ero, ecco.183, palestratissimo, capelli sciolti. Una via di mezzo tra Lorenzo Lamas e il Brad Pitt di "Vento di passioni". E un cazzo sontuoso, lungo 22 cm, larghissimo e perennemente dritto. Lei aveva 22 anni. Studiava all'università nella mia città, anche se era siciliana. Due occhi neri e profondi, capelli lunghi tenuti da 11 e un seno clamoroso. Una quarta, forse una quinta su un corpo sportivo. Avrà avuto una 42. Culo da applausi. Ci lanciammo varie serie di sguardi in pista. Poi dissi al mio amico. "Io mi butto, al massimo prendo un rimbalzo". Le andai vicino, ma da dietro. Le appoggia il monumento al culo e le sussurrai all'orecchio. "Avrei una proposta da farti". Lei si girò e, senza rispondermi, mi mise le braccia al collo e la lingua in gola. Fu un bacio appassionato. Di due esseri umani che, pur non conoscendosi, si desideravano ardentemente. Era tardi, l'orologio segnava la tre. Dopo quel bacio, che durò un'eternità, ci presentammo. Le proposi di andare, insieme al mio amico e alla sua amica (con la quale era venuta in disco) a mangiare dei cornetti. Ma lei mi risposte, guardandomi negli occhi: "Io voglio un altro tipo di dolce. E i nostri amici non sono invitati. Ah io vivo sola, se ti interessa". Avevo il cazzo che mi strabuzzava dai jeans. Lei, demonio, se ne accorse subito. "Il tuo corpo ha risposto per te. Ah complimenti alla mamma, ad occhio hai un cazzo da applausi". Non avevo mai incontrato una ragazza così diretta. Ero eccitato come un caimano e le risposi mettendomi sulla sua stessa linea di comunicazione. "Andiamo, sennò ti porto nei bagni e ti scopo qui, davanti a tutti". Lei era divertita come non mai. Sapeva di avermi in pugno. E, per la prima volta in vita mia, non ero io a condurre le danze. Come d'abitudine, io e il mio amico eravamo venuti entrambi con la propria auto. Elisabetta invece era in macchina con l'amica. Dalla quale si congedò con un bacio. Io dissi a Francesco: "Io questa stasera la sfondo". In realtà, avevo paura di venire in dodici secondi, tanta era l'eccitazione. Elisabetta mi spiegò la strada e arrivammo a casa sua in dieci minuti. In auto aveva fatto finta di non essersi accorta che la minigonna non si era abbassata. E che la balza delle autoreggenti, nere, non a rete, 15, massimo 20 denari, velatissime, era in bella vista. Cinguettava, ma non era scema. Frequentava lettere e sognava di diventare regista. Avevamo una valanga di interessi comuni. Parcheggiai e salimmo le scale. "Scusa purtroppo l'ascensore è guasto. Altrimenti ti ho avrei fatto un pompino lì dentro". I miei jeans stavano esplodendo. Lei iniziò a ridere. Mi venne vicino e mi disse. "Dai, mister muscolo, dimmelo che non vedi l'ora di scoparmi". Io la guardai e, mentre eravamo ancora per le scale, tirai fuori il cazzo. "Cristo Santo!! Dai, metti dentro la proboscide". Prima di aprire casa mi avverti. "Io vivo in una doppia. Nell'altra c'è una secchiona acida. Facciamo tutto il casino che vogliamo, lei stasera non c'è". Come la chiave girò, io le saltai letteralmente addosso. La presi in collo ed inizia a baciarla. Le toccavo quelle tette enormi. Stavo per giungere alla sua fica, quando lei mi fermo'. "Voglio succhiarti il cazzo, porco". Mi sdraiai sul letto, lei mi sfilò mutande jeans e calzini ed iniziò una pompa clamorosa. Dovetti pensare al codice Fibonacci per non sborrarle in gola. Ma volevo scoparla. Così, di impero, la ribaltai, le misi la mano sotto la gonna e trovai una sorpresa che mai mi sarei aspettato. "Sì ho il cazzo. Oddio il cazzo, guardalo. È un clitoride, di fatto. Sono nato in un corpo non mio, sul viso non ho fatto mezzo ritocco. Prendo gli ormoni da due anni, ho rifatto il seno e tra tre mesi ho fissato la vagino-plastica. Ora hai due possibilità. Girarmi e sfondarmi il culo senza pietà o dimostrare di un essere un piccolo, patetico provinciale". A mente fredda l'avrei presa a cazzotti. Letteralmente. Invece le misi prima il cazzo in gola, poi le iniziali a leccare il buco e zac, glielo infilai. Senza preservativo. "Te sei matto, fa piano, forse non ti rendi del cazzo che ti ritrovi". Non le diedi retta ed inizia a cavalcarla con una furia inaudita. Lei non si ribellò, anzi. Gemeva come una cagna. "Scopami toro, sono roba tua". Durai si e no tre minuti. Le sborrai tutto dentro. "Sei stato magnifico. E sta tranquillo. Sono super controllata e sanissima. E te sei un figo della madonna". Tornai a casa, non dopo essermi fumato una canna e aver scambiati i numeri di telefono. Con la convinzione di aver fatto una delle più belle scopate della mia vita.
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