tradimenti
Paolino il cazzino
di Cazzone76
13.01.2024 |
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"Jeans, camicia, un cardigan leggero e il Moncler bianco..."
Era una serata come tante altre. Una di quelle cene natalizie "di lavoro" alle quali non potevo dire no. Sorrisi finti, battute di circostanza e la necessità di farsi vedere. Perché in certi ambienti si fa più rumore se non si va che se si fa presenza, ma si resta in silenzio (la citazione di Ecce Bombo è voluta). Avevo un doppio petto a righe, ma, come da pressi, non avevo indossato la cravatta. Al mio tavolo c'era, tra gli altri, una coppia di miei coetanei. Lui un medico convinto che "il cappuccio" avesse il peso degli anni che furono. Lei, molto carina, pareva però insignificante, a livello di conversazione. In realtà mi sbagliavo. E non di poco. Quando una signora che avrà avuto l'età di mia madre mi fece notare come io fossi l'unico, tra gli uomini, a non indossare la cravatta, il mio coetaneo, Paolo, intervenne in modo sguaiato."Ma lui è lui". Alludendo al mio presunto potere. Ma non basta. Già ubriaco, aggiunse. "E poi non vede che collo ha. E il collo è direttamente proporzionale a qualcosa altro". E giù una sguaiata risata. Pareva di essere sul set di un cinepanettone. Mi alzai, piuttosto scazzato e andai in bagno. La toilette era comune a uomini e donne. Apro la porta e mi vedo arrivare la moglie di Paolo, Vanessa. "Scusalo, è fradicio, come al solito". Io la guardai con aria di compassione. Mentre mi lavavo le mani, mi resi conto che mi stava guardando il pacco. "Cavolo, ma allora è vero". Io la lasciai in bagno, senza nemmeno risponderle. In certi ambienti tutti sanno tutto. Scopare Vanessa era fuori discussione. Tornai a casa con una strana sensazione, ma finì lì. Un paio di settimane più tardi ero in palestra e vedo entrare Vanessa a chiedere informazioni. Mi vede e, una volta terminato di parlare con la segreteria della palestra mi viene vicino. "Questi short non riescono a contenere tutto quel ben diddio". Arrossisco. "Oh finalmente. Domani mattina sono libera, avrei bisogno di una persona che mi dà alcune indicazioni su cosa mangiare e cosa no. Passi da noi?". Anche un cretino avrebbe capito che, della dieta,non le interessava un bel niente. Feci un rapido calcolo mentale e poi le dissi. "Vengo ad una condizione. Prima di sposare Paolo non lavoravi come estetista e massaggiatrice? Ecco, voglio un massaggio". Lei mi strizzò l'occhio e, maliziosamente, mi rispose. "Senza happy ending eh...". La mattina seguente mi presentai all'ora prescelta con l'idea di chiavare Vanessa. Certi dubbi si erano volatilizzati in un amen. Alle nove in punto ero al campanello. Jeans, camicia, un cardigan leggero e il Moncler bianco. Mi aprì il portone, presi l'ascensore e salii fino all'ultimo piano. Ero convinto che l'avrei trovata vestita da troione. Invece aveva una tenuta da estetista. Una pantalone bianco e una maglietta. "Dai, così mentre ti massaggio mi spieghi un po'. Che devo togliere queste ciccette". In realtà aveva si, un paio di kg forse di troppo, ma stava tutt'altro che male. "Ah togli tutto eh, anche le mutande. Sopra le tue grazie mettiamo questo". E indicò un mini asciugamano che, forse mi avrebbe coperto in una condizione di normalità. Avessi avuto un'erezione....Vanesse iniziò dalla schiena. Era davvero brava. Nel frattempo le spiegavo di dover abbassare i carboidrati, aumentare le proteine e tenere sotto controllo i grassi. Ma soprattutto che andavano evitati gli zuccheri. Arrivata al culo, mise una mano sotto l'asciugamano. Ed iniziò a massaggiarmi il buchetto. Non dissi nulla. Non ho mai amato aver il dito dentro. Non per motivi "politici", ma semplicemente perché, le volte che ho provato non mi hai mai provocato alcun piacere. Ma il movimento di dolce roteazione eseguito da Vanessa mi piaceva eccome. Sentivo che il mio cazzo si stava svegliando. "Dai, girati, che dobbiamo fare la parte davanti". Per girarmi dovetti scendere dal lettino e...zac. L'asciugamano cadde a terra ed io rimasi nudo. Col cazzo duro in bella vista. Vanessa non disse nulla. Me lo prese in mano, iniziò a segarmi e mi baciò. Fu una pomiciata meravigliosa. Ma ora volevo arrivare al dunque. La presi in collo e la portai sul letto. Aveva la fica depilata a zero. Iniziai a leccarla senza tregua. "Mettimelo dentro, ti prego". Non me lo feci ripetere due volte. La chiavai con foga. Poi, sul comodino, vidi la foto di lei con Paolo. Non so cosa mi prese. La girai, le leccai in culo e glielo misi dentro. "Fa piano, è grosso". Io invece iniziai a pomparla, senza sosta. "Dimmi che Paolo è un cornuto, pensa ti sto inculando nel letto dove dormire. Dimmi che sei la mia troia". Le toccai la fica. Era un lago. "Si, sono una troia. Paolo ha un cazzino. Io voglio essere scopata dal tuo. Cornuto cornuto cornuto". Non riuscii a dirlo una quarta volta che le venni tutto in culo. Mentre le farcivo il culo, Vanessa iniziò ad urlare. Vidi un lago sul letto. Fu la prima volta che feci squirtare una donna. Una volta ricomposti, Vanessa mi baciò e mi disse. "La prossima volta la voglia tutta in bocca. Così quando il cornuto mi bacerà, sentirà il tuo odore". Quella donna era un diavolo...
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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