Lui & Lei
La villetta al mare
di Cazzone76
02.01.2024 |
239 |
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"Almeno, non mi venire dentro eh"..."
Dopo anni di sacrifici e di sogni, finalmente avevo comprato la casa al mare. Una villetta a due piani con giardino. Sopra di noi, una famiglia di indigeni, che vivevano tutto l'anno in quel paesino di mare che tanto mi piaceva. Vi era poi anche un sottotetto, diviso a metà, ed adibito a cantina. Un giorno andai a portare su una vecchia sedia, con l'intento poi di gettarla in discarica e notai che era stato messo, nella parte dei miei vicini, un divano e un impianto per vedere film. Un proiettore e un enorme telo. Una sorta di minicinema. La famiglia che viveva sopra di me era composta da una coppia tra i 55 ed i 60 anni e la loro figlia. Una rockettara, tutt'altro che femminile, di 26 anni. La incrociavo spesso, io a buttare l'immondizia, lei a portar fuori il cane. Un saluto, una battuta, ma certo non si poteva dire ci fosse confidenza. Anzi. Non sapevo manco il suo nome. Una sera, saranno state le 23, mia moglie e mia figlia dormivano. Ed io notai una sorta di pianale di legno appoggiato all'armadio. Che non aveva alcun senso di restare lì. Così decisi di portarlo sù. Mentre salivo le scale sentivo il rumore della TV. "Sarà andata su' a farsi una canna", pensai. Mai avrei immaginato di vedere ciò che ammirai aprendo la porta. La rockettara era a gambe spalancate mentre si infilava un vibratore nella fica pelosa. Sullo schermo un film erotico, di quelli di Lino Banfi. La sua vagina assomigliava terribilmente a quella della Fenech. Sulla quale, da ragazzo, mi ero tirato migliaia di seghe. Lei arrossì e cercò di nascondere la sua nudità. Non so che mi prese ma mi venne spontaneo dirle. "Ti va se ti dò una mano? Anzi, una lingua". Lei mi guardò dubbiosa, io non le lasciai il tempo di dirmi di no. Le tolsi i pantaloni della tuta che la coprivano, le spalancai le gambe ed iniziai a leccarla con ingordigia. Era bagnata ed aveva quel retrogusto (che io adoro) di una fica che ha pisciato da poco. Alla terza leccata la udii dire. "Sei un porco, non lo avrei mai detto. Fammi venire e dopo ti succhio anche le palle". Non mi feci pregare. Le infilai prima un dito in fica. Poi uno in culo. La zoccola gemeva. Io aumentai il ritmo fin quando un'autentica fontana mi lavo'. Aveva squirtato. Io sentivo il cazzo barzotto tra le gambe. Mi misi in posizione eretta, mi abbassai pantaloni e mutande e le misi il mio membro in gola. Senza chiedere permesso, senza dirle nulla. Senza sapere il suo nome. Succhiò con avidità. Alternando ampie boccate (tutto in gola, viste le mie dimensioni, è piuttosto complicato) a leccate dell'asta e delle palle. Senza nemmeno chiedermelo si lecco un dito e me lo fece scivolare in culo. Avevo il cazzo durissimo. A quel punto glielo infilai in fica. "Cazzo siamo due pazzi. Senza preservativo. Almeno, non mi venire dentro eh". Mi disse lei, un po' intimorita. Al quarto colpo, mi affondò le unghie sulle spalle e mi sussurrò in un orecchio. "Ti odio. Sono venuta un'altra volta". Io stavo per scoppiare. Provai a incularla, ma la mia vicina mi bloccò. "Domani voglio camminare. Se me lo metti in culo, quel serpente, poi stanotte non dormo". E così, lo prese in bocca. Io iniziai a dirle "vengo, vengo". Ma lei non si spostò e bevve tutto. Fino all'ultima goccia. Finito ci guardammo. Con imbarazzo. "Sarà il nostro segreto", le dissi. Le mie risposte sorniona. "Io la stra grande maggioranza delle sere sono qua. Sono sicura tornerai. Non fosse altro perché ho una cosa che tu vuoi". A quel punto prese il vibratore e se lo infilò in culo. "La prossima volta potrebbe esserci il tuo cazzo".
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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