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UNA FAMIGLIA MOLTO MA MOLTO INCESTUOSA 2


di Membro VIP di Annunci69.it TantraManMassaggio
29.11.2023    |    1.784    |    0 9.5
"Chiara a quel punto, sentì un forte dolore e dalla sua bocca uscì un suono acuto e al tempo stesso soffocato Aaahhhiiiiiiiiiii E Dario Zitta troietta, fra un..."
Ok, vado a mettermi qualcosa addosso e vengo anch'io a tavola, ciao fratello supermaschione!!! Si ok dai ti aspetto di la .
A pranzo, tutto si svolse come al solito, Dario e Mario parlavano di calcio, mentre la mamma, Marta e Chiara discutevano sul colore dei capelli che Alessia aveva deciso di farsi applicare dalla parrucchiera. A fine pranzo come da abitudine nella stagione estiva, la mamma portava il gelato fuori sul terrazzo e tutti attorno al tavolo si gustavano con ingordigia e golosità le varie creme e i gusti alla frutta. Al pomeriggio, verso le quindici i genitori ripartirono per il lavoro e rimasero in casa solo Chiara, Dario e Marta. Loro avevano un lavoro part time e al pomeriggio erano liberi. Si ritrovarono, dopo la abitudinaria pennichella, verso le diciassette, in salotto, a guardare i programmi della tv. Chiara viveva quella giornata con i sensi in subbuglio, prima il video choc della sua famiglia che faceva sesso sfrenato incestando alla grande, poi suo fratello che le aveva fatto vedere il monumento che aveva parcheggiato fra le gambe, poi ancora la mano di Dario fra le cosce, con le dita che scivolavano fra le labbra della figa fradicia, insomma, troppe emozioni in un solo giorno e lei avrebbe voluto staccare mentalmente la spina per rilassarsi e ricompattare con calma le proprie idee. L'abbigliamento di Dario e di Marta non l'aiutava di certo, lui aveva dei pantaloncini estivi corti molto larghi, e stava seduto in poltrona di fronte a lei con una gamba sollevata appoggiata al bracciolo. Chiara pensò che lui si fosse messo in quella posizione apposta. In effetti dal suo punto di osservazione Chiara vedeva il pene di suo fratello che spuntava fuori dalla parte della gamba sollevata, si vedeva perfettamente la cappella, che fuoriusciva per intero e faceva capolino contro la coscia di suo fratello. Anche Marta seduta di fianco a lei, di sicuro aveva notato il cazzo di Dario fuori dai pantaloncini, ma sembrava ostentare assoluta indifferenza. Chiara non resistette più e sbottò. Cavoli Dario! Hai tutto il cazzo fuori dai pantaloncini!! Sembra di essere sul set di un film porno! Dai ricomponiti! Ehi sorellina, ma prima di pranzo in camera mia non facevi tanto la vergognosa!! Ti piaceva guardarmi il cazzo duro vero? Intervenne Marta Che cazzo dici Dario! Gli hai fatto vedere il cazzo a tua sorella più piccola? Ha solo diciannove anni la creatura, ma sei scemo? Senti troia, tu stai zitta, che è una vita che me lo succhi e lo prendi in tutti i buchi che hai! Ma cosa dici!! Non ci credere Chiara è un racconta palle!!! Ehi ragazzi, ma con chi credete di avere a che fare? Ho solo diciannove anni è vero, ma non sono una deficiente! E una vita che prendo cazzi a destra e a manca! Non sono più una verginella!!! Dario a questo punto si alzò dalla poltrona e si sfilò i pantaloncini rimanendo nudo completamente, il suo cazzone duro svettava davanti a se e mentre si avvicinava alle ragazze, si muoveva leggermente a destra e a sinistra, sembrava indicare ora una ora l'altra sorella. In piedi in mezzo alle ragazze, lui le prese per i capelli e le tirò con forza avvicinando a pochi centimetri le loro bocche al glande gonfio e gocciolante. Chiara fu la prima a impugnargli il pene e a infilarselo velocemente in bocca, dopo alcuni colpi lei se lo sfilò e sempre tenendolo in pugno e segandolo lo offrì alla sorella, Marta si mise dapprima a leccargli la cappella suggendogli le gocce che fuoriuscivano dal meato, poi con mestiere lo prese in bocca, e lentamente lo fece scomparire del tutto dentro la sua cavità orale. Chiara si domandava dove sua sorella fosse riuscita a nascondere il lungo e grosso tronco di Dario, lei aveva provato a ingoiarne il più possibile ma era riuscita a farlo penetrare al massimo fin poco oltre la metà. Poi poco alla volta lo rivide comparire, sembrava che questa escursione non finisse mai e quando la cappella fu finalmente libera Marta lo offerse a lei dicendogli. Dai Chiaretta, ora provaci tu, lo devi sentire contro la gola e poi con movimenti leggeri poco alla volta farlo scendere dentro la faringe molto lentamente, cosi a te non viene il vomito e lui gode moltissimo Chiara seguì i consigli di Marta e con grande sorpresa riuscì quasi a ingoiarlo tutto, poi sentì che gli veniva da vomitare e se lo sfilò rapidamente respirando affannosamente. Devi fare piano, te l'ho detto, se no ti viene il vomito, guarda me. E così Marta lo fece sparire ancora una volta completamente nella sua bocca, poi iniziò a velocizzare l'azione tenendo per i coglioni Dario e tirandolo verso di se, e lui Continuaaaa, troiaaaa, daiii, leccamelo mentre mi pompi!!! Dai che puttanona che sei, la maestra del pompinoooo!!! Ti ficco in bocca anche i coglioni!! E tu verginella mettimi un dito in culo dai scopami il culoooo!!! Siiii brava la porcellina siii mettine un altro allargami il culo, dai che sborrooo, dai sborroooo, troieeee, mi fate godereee, che sorelle troie che ho!!!! Ummmhhhh, daiiiii , vengo, sborro, wowwwww, siiiiiiiiii, aagghhhhh, mmmmm, vi voglio sborrare in facciaaaa! Voglio vedervi piene di schizzateeee!!!! Riprendendo possesso del suo membro il giovane lo usò come un estintore, dirigendo gli schizzi caldi ora verso il viso di una ora verso quello dell'altra, alla fine loro lo pulirono con le lingue voraci che gli nettarono completamente il cazzo ormai mezzo floscio. Marta raccolse con le dita la sborra sul proprio viso e se la mise in bocca, e lo stesso fece con quella presente sul viso della sorella, poi prese il viso di Chiara fra le mani e avvicinandosi la baciò ficcandogli la lingua in bocca e riversando lo sperma, trattenuto, nella cavità orale della giovane sorella. Si scambiarono la sborra a lungo le due sorelline fin quando decisero di deglutirne una parte per ognuna. Esse aprirono poi la bocca per dimostrare a Dario di averla ingoiata tutta da brave bambine. E Dario Marta cosa ne dici, insegniamo a Chiara quel giochetto delle manette eccetera eccetera? Che gioco è? Vedrai ti piacerà, almeno lo speriamo, vero Dario? Si dai, eh, eh , eh, vedrai ci piacerà, di sicuro a noi due piacerà vero Marta? Dario a questo punto la prese per un braccio e la condusse su per le scale nella mansarda e una volta arrivati senza mollarla un attimo la fece appoggiare alla rastrelliera dove lui faceva degli esercizi di ginnastica. A destra e a sinistra in alto vi erano delle manette in acciaio e Dario provvide a legargli un polso con una di queste. Poi tirò su l'altra mano e gli bloccò anche l'altro. Le caviglia subirono lo stesso trattamento, Chiara era bloccata come Cristo in croce, completamente nuda alla mercé di suo fratello e sua sorella, senza la possibilità di effettuare qualsiasi movimento. Marta gli si avvicinò con in mano una specie di museruola di cuoio e gliela piazzò sulla bocca allacciandola con delle fibbie metalliche dietro la nuca. Poi prese una pallina bianca di plastica dura e tirando la museruola verso di se inserì tra il cuoio e la bocca la pallina. Chiara non riusciva più a parlare e respirava a fatica con il naso, si sentivano solo dei lamenti sordi, soffocati, ma i due complici la guardavano e la deridevano Ecco la troietta, pronta all'uso Vuoi scopartela o vuoi che la scopo io con il mega vibratore? Dici quello gigante, quello tutto nero? Si dai con quello la sfondiamo la porcella Aspetta Marta, prima divertiamoci un pò con il frustino e le mollette cosa ne pensi eh? Si dai, guarda che bei capezzolini che ha, gli mettiamo le mollette leggere o quelle più forti? Subito quelle forti, cosi vediamo se gli piace alla troia Poverina, ha i capezzolini delicati, magari gli facciamo male, oppure dici di andarci decisi con la nostra sorellina troietta? Dario aprì un armadietto, tipo angoliera, in legno chiaro, che stava appunto, in un angolo, della mansarda e Chiara vide disposti su uno dei piani interni, una serie di vibratori di diverse misure sia di circonferenza sia di lunghezza, disposti uno di fianco all'altro, essi formavano una scala dal più corto al più lungo. Su un altro piano vi erano alcune fruste di color nero, delle quali lei non riusciva a distinguerne le differenze. In un altro piano si notava, una scatoletta quadrata, larga circa dieci centimetri con dei fili collegati ad essa e delle pinzette metalliche ai capi dei fili che erano di colore diverso tra di loro. Nella parte superiore, si vedevano tre manopoline, anch'esse di colori diversi e un pulsante rosso. In un contenitore di plastica trasparente vi erano vari oggetti, ma Chiara, dalla posizione in cui stava, non riusciva a distinguerne le forme. In basso si vedevano chiaramente alcune matasse di corde di diverse lunghezze e dimensioni, a fianco a queste vi erano dei pesi di forma cilindrica in materiale metallico, anche questi pesi, una decina in tutto, erano di grandezze diverse, disposti sul piano in modo tale da formare una scala dal più piccolo al più grande. A fianco di questo armadio, vi era un tavolo in legno massiccio, di colore noce scuro, circa due metri per uno, discostato dalla parete di circa un metro e mezzo, con nella parte superiore delle strane morse in legno, situate nei quattro angoli del tavolo stesso. La particolarità di questo tavolo, era che il piano superiore, non era formato da un unico grande asse di legno, ma era diviso in varie parti. A fianco del tavolo, in corrispondenza di queste aperture, fuoriuscivano dei cilindretti di ferro, dentro i quali vi erano infilati dei perni lunghi, il tutto, somigliava vagamente ad una morsa da banco, di quelle usate dai falegnami. Marta, sai da cosa cominciamo? Iniziamo a usare la macchinetta speciale eh? Va bene, ma tienila bassa, se no gli fai troppo male, alla nostra maialina! Ok, cominciamo Dario prese la scatoletta con i fili e si avvicinò a Chiara, le accarezzò i capezzoli fino a farglieli ergere e indurire, poi aprì con due dita una delle pinzette e vi chiuse in mezzo il capezzolo destro.Chiara a quel punto, sentì un forte dolore e dalla sua bocca uscì un suono acuto e al tempo stesso soffocato Aaahhhiiiiiiiiiii E Dario Zitta troietta, fra un pò ti divertirai ancora di più, vero Marta? Si certo, ti facciamo divertire, verginella santa, credevi di provocarci con la figa al vento eh? Ti facciamo capire cosa vuol dire, appartenere al nostro clan E Dario stringendo fra le dita l'altra molletta Senti che bello, amoruccio del fratellino tuo, ti piace di più adesso? Aaaaaahhhhiiiiiiiiii, mmmmmmmm, aaoooooo Adesso viene il bello, te lo garantisce la tua sorellina, guarda cosa sta facendo Dario, lo vedi? Sta collegando il filo alla corrente, sentirai che figata pazzesca!! Dario inserì la spina nella presa di corrente e poi girò appena, appena, la manopola verde.Chiara sobbalzò, spingendo in avanti il bacino arcuandosi più che poteva, cercava di attenuare il dolore che sentiva sui capezzoli. Dario a questo punto riportò la tensione a zero e attese che Chiara finisse di lamentarsi, poi posò la piccola macchinetta in terra e slacciò la museruola dalla bocca, togliendole la pallina che ne limitava il respiro e che la rendeva praticamente muta. A questo punto Chiara Siete dei bastardi! Liberatemi subito! Lo dico a papà e mamma appena tornano stasera, sono cavoli vostri! Toglimi ste cazzo di pinze dal seno, mi state rovinando le tette, figli di puttana! Ehi, la creatura si ribella, cosa ne pensi Dario, le facciamo chiedere pietà? Ok Marta, ora la facciamo divertire ancora più di prima, vedrai che godi come una vacca! Maledetti! Lasciatemi! Giuro che ve la faccio pagare! Toglietemi le manette!! Bastaaaaa!!! Dario riprese la macchinetta, ma Marta gliela tolse di mano e disse Voglio divertirmi un pò io adesso, sai che sono più sadica di te no?Vacci piano sorella mia, che questa ci sviene qui appesa! Marta agì sulla manopola verde ma molto lentamente, mentre Chiara lamentandosi ad alta voce inarcava di continuo il corpo e si lasciava ricadere contro la spalliera. (continua)
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