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LA MIA DOMESTICA


di Membro VIP di Annunci69.it TantraManMassaggio
11.10.2022    |    1.626    |    7 8.8
"RACCONTO VERO Silvia aveva perso da poco il suo lavoro, ma in fin dei conti non le importava, non era il lavoro che sognava e non le dava nessuna..."
RACCONTO VERO
Silvia aveva perso da poco il suo lavoro, ma in fin dei conti non le importava, non era il lavoro che sognava e non le dava nessuna gratificazione, ma ora si ritrovava ad avere un affitto da pagare, così si rivolse a me che sono il proprietario dell'appartamento per avvertirmi che probabilmente dal prossimo mese sarebbe dovuta andare via.
Io sono un professionista che spesso lavora nello studio di casa, lei una ragazza molto bella, aveva un caschetto nero, un viso delizioso e un corpo che faceva impazzire qualsiasi uomo, ma nonostante ciò era una ragazza semplice.
Io all'inizio ero dispiaciuto della notizia, ma riuscivo a nasconderlo bene con il mio essere sempre serio, mai fuori luogo, le dissi che stavo cercando una donna che facesse le pulizie di casa e glielo proposi come lavoro temporaneo da svolgere mentre cercava un nuovo lavoro, lei non si senti umiliata per questa proposta, non le importava, anche perchè la sua natura da slave, che compresi piu tardi, non le faceva vivere questi ruoli a disagio.
Io le dissi se per lei era un problema il fatto che mentre faceva le pulizie ci fosse stato anche io a sbrigare il mio lavoro ma lei rispose di no e così inizio il suo lavoro a casa mia, lei si dedicava alle pulizie e io al mio lavoro ,
Lei mi chiese se volevo un the, forse iniziava a piacermi il fatto che una donna fosse al mio servizio, noi ci davamo sempre del lei, c'era sempre molto rispetto.
Passarono giorni e ormai il nostro era diventato un appuntamento abituale, entrambi inziavamo a sentire sensazioni nuove, a me piaceva, l'avevo sempre trovata bella, ma essendo più giovane rispetto a me non ero mai andato oltre, anche perchè ci tenevo a mantenere il mio ruolo professionale anche al di fuori dell'ambito lavorativo, ormai l'uno si era abituato alla presenza dell'altro, io le passavo accanto per prendere qualcosa e sentivamo una sorta di attrazione, come una tensione magnetica nell'aria,avrei voluto baciarla ma non lo feci.
Un giorno lei lesse qualcosa di diverso nel mio sguardo ma non capiva di cosa si trattava...io aveva uno sguardo severo e allo stesso tempo euforico, lei era di spalle e senti la mia voce affascinante risuonare nelle orecchie ...
-voglio che lei oggi indossi questo per me mentre fa le sue pulizie..
lei si girò e vide che avevo la mano poggiata su una busta nera, era sorpresa perchè non sapeva di cosa si trattava e soprattutto non si aspettava nessuna richiesta, prese la busta cercando una risposta nel mio sguardo ma non capi niente, all'interno c'era un completino intimo da cameriera con tanto di giarrettiera e cuffietta.. e dei tacchi alti neri. era così che volevo vederla? volevo forse umiliarla nel ricordarle il suo ruolo di cameriera? ma lei non penso a niente di tutto ciò perchè un brivido di eccitazione si fece largo tra le sue gambe, anzi era proprio il sentirsi quasi umiliata che la faceva eccitare, forse lui si aspettava un no, uno schiaffo, una porta sbattuta prima di andarsene..ma lei prese la busta e si diresse in bagno, si spoglio e inizio ad indossare le varie parti di quel completino, aveva un corpetto nero aderente con tutti i suoi dettagli bianchi, come un nastrino bianco che scendeva dal petto verso il basso ad incrocio, una gonnellina che non copriva praticamente niente, la giarrettiera, le calze autoreggenti nere, un perizoma e la cuffietta.
Uscì dal bagno e vide l'eccitazione nei miei occhi, ma lei non rimase a guardarmi, riprese le sue pulizie come io le avevo detto di fare, era esposta in modo quasi osceno, io fingevo di svolgere il mio lavoro ma in realtà non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso..
passo mezz'ora... forse era proprio così che volevo vederla, al mio servizio mentre indossava ciò che io le avevo imposto di indossare, la osservavo mentre avanzava lungo la cucina, mentre si chinava, ad un certo punto mentre era assorta nelle faccende domestiche senti la mia presenza dietro di lei, ma rimase di spalle senza muoversi, sentiva il mio profumo e il mio respiro dietro di lei, avvicinai ancora di più, le presi i polsi, come se fossi impaziente.... come se avessi aspettato abbastanza, la feci poggiare al muro e glieli bloccai con una mano, l'altra mano la infilai nelle sue mutandine scoprendo quanto era bagnata, muovevo la mia mano calda in modo così sapiente in quelle labbra così delicate, che lei si lascio andare completamente a me, le strappai il perizoma e le slacciai il corpetto lasciandola seminuda, aveva solo la giarrettiera, le calze e la cuffietta...
Lei fece cennò per toglierla ma le bloccai il polso con una mano, il mio sguardo le intimò di non farlo, le baciai il collo prima di girarla e farla inginocchiare
Ora volevo vedere le sue dolci labbra dedicarsi al mio piacere, la sua bocca e la sua lingua, con quella cuffietta che le stava d'incanto con il suo viso, era la mia cameriera che senza discutere si dedicava al piacere del suo Padrone.. sino a quando non lo portò al culmine che lasciò scivolare nella sua bocca.
Ma non avevo ancora finito con lei, volevo avere ogni parte del suo corpo, la portai verso il tavolo, il bacino poggiava sul legno, presi i suoi capelli senza farle male, non ne aveva bisogno, era così obbediente, lentamente le spinsi la testa sul tavolo, le sue mani poggiavano sul piano in legno, era una posizione che la faceva sentire così "puttana", nuda, esposta, pronta per essere usata.
E così entrai dentro di lei, mi muovevo senza fretta, volevo gustare ogni momento, le mie mani scorrevano lungo tutto il suo corpo e mentre la scopavo le dissi che oltre ad essere la mia domestica sarebbe stata anche la mia schiava, la mia troia e che ci sarebbero state delle regole da rispettare, lei senti un brivido di eccitazione tra le gambe, si bagnava e mi accoglieva sempre più a fondo, sino ad ansimare ad ogni spinta, cosi le tappai la bocca con una mano mentre continuavo a tenerla per i capelli e a scoparla.
Per ora ti ho lasciato fare, ma d'ora in poi sarò più severo e pignolo, ti controllerò mentre fai le pulizie , dovrai essere obbediente, soddisfare sempre le mie richieste e impegnarti sempre nel lavoro che svolgi per il tuo padrone, perché se sbagli qualcosa te lo farò notare la prima volta con una punizione non severa, ma se ricapita le punizioni saranno sempre più importanti.
Quelle parole la eccitarono sino a farle raggiungere un orgasmo e anche io venni sulla sua schiena e sulle natiche...
Lei sentiva il mio liquido caldo che colava sulle sue cosce, aspettò il mio ordine prima di andare a ripulirsi e mi ringraziò.
"Domani tornerai qui alla stessa ora, indosserai un vestito senza intimo e inizierà il tuo percorso di addestramento come mia schiava"
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