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trio

Sogno o racconto?


di Membro VIP di Annunci69.it TantraManMassaggio
12.01.2019    |    925    |    2 9.9
"La mattina sentii un breve suono al campanello, mio marito era partito per il suo lavoro e non sarebbe ritornato a breve per cui pensai avesse dimenticato..."
Le splendide vetrate davano luce ed una impressione di libertà ,
sicuramente erano state uno dei motivi per cui era stato scelto l'appartamento dove ci eravamo appena trasferiti.
Mi ero divertita ad arredarlo con mobili moderni ed essenziali, mancavano solo pochi tocchi
per completare il tutto, la settimana seguente sarebbero state consegnate le tende,che avrebbero contribuito alla privacy del salotto e della camera da letto, per ora il vetro anti sfondamento era l'unica cosa che si frapponeva tra le villette costruite una vicina all’altra.
Spesso mi ero soffermata maliziosamente a riflettere, mentre giravo per casa seminuda, sul fatto che se ci fosse già qualcuno nelle villette di fronte, mi avrebbe potuto spiare nell'intimità dei miei momenti quotidiani, ma il falso pudore aveva presto lasciato spazio ad una morbosa consapevolezza della bellezza del mio corpo statuario ed il gioco edonistico mi eccitava profondamente.
La mattina sentii un breve suono al campanello, mio marito era partito per il suo lavoro e non sarebbe ritornato a breve per cui pensai avesse dimenticato qualcosa, quando aprii la porta un profumo mi aggredì morbido e suadente, abbassai lo sguardo e sullo zerbino vidi uno splendido mazzo di rose scarlatte.
C'era un biglietto assieme ai fiori, la curiosità mi assalì e non potei fare a meno di aprirlo subito e leggere....." non posso fare a meno di guardarti, la mia mente e' scossa da pensieri impuri e mi e' impossibile non desiderare il tuo magnifico corpo".
Rimasi allibita, forse qualcuno si era già trasferito nelle nuove ville di fronte, e mi aveva vista
girare nuda per casa, ero imbarazzata, e sopratutto quelle rose dovevano sparire prima che mio marito tornasse dal viaggio.
Mi infilai nella doccia, decisi che sarei uscita per fare un po' di commissioni e me ne sarei liberata.
Mentre l'acqua calda danzava sulla pelle nuda, le mie dita passavano il bagnoschiuma sulle mie tette,
accarezzavano l'areola dei capezzoli per poi scendere lentamente insaponando il ventre e le gambe affusolate.
Sono molto alta e straordinaria, e riflessa sullo specchio del bagno vedevo una splendida Venere, mora con gli occhi lucidi dall'eccitazione e curve che risultavano essere provocanti e volgari se non venissero celate sotto un abbigliamento elegante e di gusto.
Ad un tratto di nuovo quel profumo di rose mi entrò nella testa, sentii che mi scivolava sulla pelle , mi accarezzava i sensi, così intenso ed elegante, ma contemporaneamente carico di un messaggio meravigliosamente erotico e peccaminoso.
La mia mano mi tradì e lo fecero anche i miei capezzoli che si tesero dritti sotto le mie dita.
Iniziai a cercare le note del piacere tra le mie cosce,accarezzandomi in maniera sempre più morbosa,fino a trovarmi seduta, mentre l'acqua mi rimbalzava addosso, con le dita che suonavano una splendida sinfonia sul clitoride che si era erto e sembrava un piccolo cazzo ,e questo mi eccitava ancora di più, fino a far diventare la mia figa oramai gonfissima e fradicia un caldo strumento che stava suonando la più eccitante delle melodie. Venni,rumorosa e volgare, e quando le dita non bastarono più mi aiutai con il flacone del bagnoschiuma, ficcandomelo in corpo per quasi tre quarti, non era piu la mia mente a guidarmi ma il mio ego erotico
Uscii dalla doccia ancora bagnata, ero completamente stravolta, mi recai con addosso solo l'accappatoio in soggiorno, conscia di poter essere spiata dal mio adulatore, mi misi davanti alla vetrata e guardai fuori, mentre lasciai aperto l'accappatoio con i seni ed la mia figa ancora gonfia dagli orgasmi avuti, offerti ai suoi occhi, non vidi nulla ma ebbi la certezza che lui fosse li a desiderarmi ad eccitarsi e forse a donarsi piacere come ho fatto io pensando a Lui
L'indomani il campanello suono' di nuovo ,questa volta un pacco bianco con un fiocco di velluto rosso aspettava ai miei piedi.
Lo aprii curiosa come una bambina che apriva i regali di Natale, all' interno trovai un cellulare;
il simbolo dei messaggi lampeggiava,toccai lo schermo e lessi: “La mia vita ora non e' più scandita dall'alba e dal tramonto, il giorno per me e' quando posso spiare la tua pelle sensuale, e la notte nera e disperata e' quando guardo nel tuo soggiorno e non ci sei"
Rimasi stupita, eccitata e confusa,istintivamente guardai fuori, poi le mie mani tirarono fuori dalla scatola una tutina nera a rete, la fissai e mi diressi in bagno.
Mi spogliai completamente e me la feci scivolare sulla pelle.
Indossata era tremenda, non avevo mai immaginato di poter indossare un indumento così volgare, la maglia mi aderiva al corpo come una seconda pelle, dividendo la mia carne in centinaia di sensuali rettangoli, i seni erano contenuti come due frutti proibiti, da quella rete corvina, i capezzoli dritti spuntavano attraverso le aperture come due oscene antenne in cerca di peccato.
La cosa più morbosa era il mio sesso depilato con le labbra scure e ancora gonfie che spuntavano impertinenti , incorniciato da un apertura che esponeva figa e culo liberamente.
Qualora qualcuno avesse deciso di prendermi , lo avrebbe potuto fare comodamente, senza neppure spogliarmi, come fossi una puttana di strada, pronta ad offrirsi al primo arrivato.
Il telefono mi segnalo' un nuovo messaggio:"ti sto guardando" ; a quel punto decisi che ne avevo abbastanza di questo gioco , volevo scrivergli che doveva smetterla immediatamente, ma quando le mie dita sfiorarono lo schermo, il demone che avevo tra le cosce rispose per me: "sono pronta ora potrai vedermi conciata come una troia, preparati”
Infilai una vestaglia da camera, mi recai in soggiorno, guardai fuori dalla finestra,e lo vidi,aveva un binocolo ed era a torso nudo.
In lontananza potevo distinguere i lineamenti regolari del viso, e boccoli sale pepe che gli davano l'aspetto di un perverso angelo custode.
Mi girai con le spalle alla vetrata, un semplice gesto e la vestaglia fu ai miei piedi.
Nuda strizzata dalla tutina, ero alla merce' del mio spasimante e di chiunque si fosse affacciato dalle ville di fronte
Mi sentivo strana, rapita dall' eccitazione e dalla voglia di trasgredire, iniziai a scendere lentamente con le mani lungo le cosce fino a trovarmi chinata ad angolo retto, la figa oscenamente offerta alla vetrata, mi sentivo il fuoco nel ventre, iniziai a masturbarmi
lentamente, avevo preso dal mio comodino il cazzo di silicone splendidamente morbido che avevo comprato via mail per appagare la solitudine dei lunghi viaggi di mio marito e me lo sono ficcato tutto dentro sicura che i suoi occhi fossero sulla mia carne.
Il rumore delle chiavi nella serratura fu una secchiata di acqua gelata, mio marito era a casa, prima del previsto per qualche strana ragione, avevo solo pochi istanti per ricompormi e salvare almeno le apparenze, la vestaglia era ai miei piedi, mi chinai..........Raccolsi il telefono e digitai una sola parola: "Guardami!"
Mio marito mi vide e rimase a bocca aperta, prima che potesse parlare mi avvicinai a lui inguainata nella rete, come una sirena resa schiava da un pescatore crudele.
Lo baciai, gli iniziai a slacciare la camicia bianca che indossava, e gli sussurrai che c'era un uomo che mi stava spiando, che la cosa mi eccitava enormemente e che ora lui mi avrebbe scopata li sul divano in modo che potesse vedere tutto nei minimi particolari.
Lui non rispose, mi scivolò in ginocchio dinanzi alle gambe ed iniziò al leccarmi l'interno delle cosce, io ero già fradicia, e quando sentii la sua lingua calda sfiorarmi il clitoride, la schiena mi fu' attraversata dal brivido feroce di un caldo orgasmo.
Bastarono pochi abili colpi di lingua e gli venni sulle labbra pisciandogli la mia dolce sborra in bocca che lui bevve golosamente come fosse acqua di fonte.

Cercai il misterioso angelo con lo sguardo e lo trovai immobile a spiarmi,appoggiai le mani al vetro della finestra, offrendo a lui la vista del mio seno e dei miei occhi, in modo che potesse vedermi comodamente, ed a mio marito da dietro,il mio caldo frutto bagnato.
Quando la carne di mio marito entrò nella mia figa fradicia, spalancai la bocca in un gemito sordo, i suoi assalti rabbiosi facevano oscillare sempre più volgarmente il mio seno ad ogni colpo, le mie tette imprigionate nella rete sbattevano selvaggiamente, poi ad un tratto inarcai la schiena e venni urlando, anche il mio spasimante poté capire chiaramente cosa stava accadendo dalla vetrata, ero piegata sul cazzo fradicio di mio marito che ora cercava di concludere la splendida cavalcata nel mio culo.
Mi girai e fissandomi negli occhi vidi un animale in calore, gli dissi: "aspetta amore voglio fargli vedere chiaramente che ora mi stai per rompere il culooo......."
Intanto che preparavo lo scabroso spettacolo, premetti il tasto chiamata sul telefono e misi il viva voce.
Ci mettemmo di profilo, io ero a carponi, completamente esposta ,lui me lo pianto' nelle viscere con studiata lentezza.I colpi furono sensuali e profondi, sentivo i suoi addominali zeppi dei nostri umori contro le mie natiche sode, il suo sedere potente
sfruttava i muscoli per darmi colpi decisi che mi sfondavano il culo.
Urlavo come una bestia conscia che il mio angelo custode stava sentendo tutto,mio marito mi era sopra e lo sentivo prossimo all'orgasmo.
Il suo getto caldo nelle viscere fu una liberazione, la sua mano tra le mie cosce mi regalo' un ultima intensa scarica di piacere.
Uscì' da me, trascinandosi fuori un caldo fiotto dei nostri umori, sbrodolai lungo le cosce lasciando una chiazza bagnata sul parquet sotto di me.
Presi il telefono ed ansimando lo portai alle labbra, potevo sentire il respiro di lui pesante dal microfono......."spero tu sia soddisfatto,mio angelo custode, ora perdonami, se mi dovrò inginocchiare e non mi vedrai per un po' , ma mio marito ha sporcato per terra ed e' mia abitudine quando accade pulire usando la bocca ........
Questa sera, volevamo invitarti a cena da noi e deve essere tutto in perfetto ordine"
Scesi sul parquet e mentre la mia lingua sfiorava la calda chiazza dolce dei nostri fluidi, dal telefono sentii distintamente il gemito di un orgasmo Intenso e liberatorio, il nostro vicino era cotto a puntino e sicuramente la serata si sarebbe rivelata molto calda, li volevo dentro tutti e due, e presto sarei stata impalata da quei due splendidi stalloni.



Ecco mia dolce e meravigliosa Marta

Spero che leggendo questo racconto la tua splendida fighetta si sia bagnata e tu abbia sentito il bisogno di sfogarti con le tue splendide mani da pianista per suonare sul tuo clitoride un'altra sinfonia.



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