Gay & Bisex
Una prima volta meravigliosa, travolgente
di Thefab
12.11.2019 |
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"Lui mi segue a ruota, viene quasi subito dopo, mi schiaffa la lingua in bocca e svuota ancora tutto nel mio culo..."
Eccomi per la quarta parte sulle avventure riguardanti le mie prime esperienze sessuali. Nei primi 3 capitoli ho raccontato della mia cotta per Alberto, un ragazzo di due anni più grande che, inizialmente, aveva cominciato ad abusare di me assieme ad un suo amico. Successivamente, credevo si fosse instaurato un certo sentimento tra di noi. Sognavo di perdere la verginità con lui e di poterci iniziare una storia d’amore. E invece ho sofferto per la prima volta in vita mia.Sono passati diversi giorni dall’episodio a casa di Alberto. Ne sto pian piano uscendo fuori e devo ammettere che lui non è scomparso e che si interessa sempre a me. Mi scrive quasi ogni giorno, si vuole assicurare che io stia bene, si sente in colpa.
Mi ha raccontato tutto: la sua storia con Leonardo è iniziata ufficialmente qualche giorno prima che io lo scoprissi. Allo stesso modo, lui si era accorto di quanto io desiderassi fare l’amore con lui ma non ha voluto perché stava, per l’appunto, valutando con Leo la possibilità di una relazione tra di loro. Mi ha anche spiegato di come avesse proibito a Enea di scoparmi e per questo il ragazzo diciottenne si era tirato indietro proprio nel momento migliore.
Con il senno di poi, devo ammettere che in quest’ultimo caso, sono stato fortunato. Sarebbe stato un peccato sciupare la mia prima volta con un ragazzo che non mi piaceva, solo per farmi trasportare dalla passione del momento o per fare un dispetto ad Alberto.
Detto ciò, continuo a fare allenamento. Come detto, sono stato aggregato per un periodo alla Juniores e non mi diverto molto. Il gruppo non mi piace e io e Damiano veniamo presi molto di mira. Siamo i più piccoli, sia di età che fisicamente e ci considerano anche i più stupidi. Veniamo comandati a bacchetta, ci costringono a raccogliere tutto il materiale e ci fanno un sacco di dispetti.
In questi giorni, ho avuto un solo rapporto ed è stato nuovamente con Enea. Non avrei voluto farlo ma avevo bisogno di sfogarmi. È successo al termine di uno di questi allenamenti. Lui, in questo periodo, si sta allenando con la prima squadra assieme ad Alberto e Leo. Quel giorno, tuttavia, avendo un impegno in serata, ha chiesto e ottenuto di fare allenamento con noi della Juniores. A fine seduta, dopo le docce, mi ha dato un passaggio a casa. Avevo voglia e gli ho chiesto, senza troppi giri di parole, se volesse un pompino. Ha fermato l’auto e mi sono fatto sborrare in bocca dopo una decina di minuti di dettagliato lavoro.
Per il resto, mi sono concesso solo tante seghe, mi aiutano a sfogarmi e a pensare meno ad Alberto. Intanto, durante un allenamento, io e Damiano veniamo costretti, come sempre, a raccogliere il materiale a fine seduta. Il mister ha un impegno, si raccomanda con noi e deve correre via. Abbiamo il campo tutto per noi e, non avendo l’allenatore che ci mette fretta, ci intratteniamo a fare dei tiri in porta da soli. Da quando Alberto e Leo hanno smesso di abusare di lui, Damiano ha cambiato atteggiamento con me ed è tornato il ragazzo di prima. Parliamo spesso e lo vedo decisamente più sereno, nonostante il bullismo a cui siamo sottoposti ad ogni allenamento. Mentre ci divertiamo a tirare in porta, scambiandoci nel ruolo di portiere, prendiamo per la prima volta il discorso del periodo degli abusi sessuali. Damiano mi ringrazia.
Nella sua testa, pensa che il mio gesto di ribellione, con l’abbandono della casa di Alberto, sia servito per far uscire anche lui dal giro. Mi racconta come lo hanno coinvolto la prima volta ed è molto simile alla mia vicenda. Non so il motivo, ma mentre parla mi sento il cazzo duro. Mi inizia a premere all’interno della tua e ogni tanto me lo sistemo con le mani. Restiamo lì a lungo e, quando rientriamo nello spogliatoio, gli altri hanno tutti finito di fare la doccia.
La maggior parte di loro sono già andati via, i pochi rimasti si stanno finendo di vestire. Il custode rientra, convinto di poter chiudere tutto ma trova me e Damiano ancora vestiti da calcio. Ci prendiamo una bella ramanzina, poi ci spiega che sta per arrivare la prima squadra e quindi lui va via per un’oretta. Si raccomanda di spegnere le luci e chiudere la porta dello spogliatoio nostro.
Nel frattempo, sono andati tutti via e io e Damiano iniziamo a spogliarci. Io mi denudo rapidamente, ho bisogno di una bella doccia calda. Il mio pisello è ancora barzotto e non nascondo minimamente la cosa a Damiano, fermandomi tranquillamente a parlare davanti a lui nudo.
Qualche istante dopo ci ritroviamo sotto la doccia. Lui è di spalle e si sta sciacquando il corpo. Lo osservo e devo ammettere che non è niente male. Non è il mio tipo, preferisco i ragazzi più grandi, eppure non riesco a staccare gli occhi da lui.
Siamo molto simili, entrambi biondini e con gli occhi azzurri, bassi e glabri. Lui è più magro di me, è quasi scheletrico. Io, ad esempio, ho cosce più muscolose e un bel sedere carnoso, mentre lui ha delle chiappette più ossute. Anche a cazzo, sto messo decisamente meglio io, il suo è meno largo e più corto, scappellato in punta. Spesso, in questi anni, ci hanno scambiato l’uno per l’altro e la cosa ci ha anche fatto innervosire delle volte.
Intanto, non riesco a staccargli gli occhi di dosso e il cazzo mi è diventato di marmo. Ormai è evidente, ho voglia di lui. Provo a scacciare il pensiero, mi giro di spalla e mi rilasso a occhi chiusi sotto il getto dell’acqua. Ma il solo pensiero che ho in testa, siamo io e Damiano che facciamo l’amore. Non capisco cosa mi prende. È impossibile che io mi senta attratto da lui, eppure è così.
A questo punto, prendo una decisione, sicuramente dettata dal momento, dall’istinto, dalla voglia: ci voglio provare. Male che va mi manda a quel paese ma tanto di più non può fare visto che ha anche lui esperienze, seppur forzate, con dei ragazzi. Con la scusa di andare a prendere l’accappatoio, torno verso l’altra stanza e chiudo a chiave la porta di ingresso del nostro spogliatoio. I ragazzi della prima squadra stanno arrivando e, pur avendo un loro spogliatoio, potrebbero entrare, quindi meglio prevenire.
Torno di nuovo nudo nella zona docce e Damiano è insaponato ed è ancora di spalle. Non si è accorto del mio ritorno. Mi avvicino pian piano. È la prima volta in vita mia che faccio una cosa del genere. Non sono mai stato io a provarci per primo con un ragazzo.
Sono alle sue spalle, gli metto una mano sulla schiena e faccio finta di insaponarlo. Intanto lo sto accarezzando. Lui si blocca, non mi dice niente, è in imbarazzo. Mi avvicino ancora di più, sono attaccato a lui e il mio cazzo sfiora il suo culo. Lo abbraccio da dietro e gli poggio il cazzo sulle chiappe, poi inizio a baciargli il collo.
“Che cazzo fai” mi sussurra lui, ma non è molto convinto di quello che dice.
“Ti voglio” rispondo io con voce libidinosa.
“No, vattene” dice lui ma nel mentre non mi sposta e continua a farsi baciare. Allungo la mano e cerco il suo cazzo. Sono di spalle e lui è molto vicino al muro, faccio fatica a vederglielo ma quando lo tocco è duro. Capisco che sta gradendo. Non mi ferma, lo impugno e inizio a segarlo.
“Stai tranquillo che la porta è chiusa a chiave, ora girati, per favore” gli chiedo.
Lui esegue, ora è di fronte a me. Siamo alti quasi uguali, quindi risulta anche comodo baciarci. Gli infilo la lingua in bocca e iniziamo a pomiciare animalescamente. Siamo completamente nudi sotto il getto caldo dell’acqua e i nostri cazzi di marmo si toccano. Ci strusciamo l’uno con l’altro, ci baciamo, ansimiamo. Lui mi afferra le chiappe, inizia a palparle con foga, le strizza, le pizzica, le accarezza. Sonda il mio buchino, ha coraggio e iniziativa e ci spinge un dito dentro. Io ansimo di piacere e lo lascio fare.
Mi sta sparando un bel ditalino nel culo mentre io lo sego a tutta forza. Intanto, non smettiamo di baciarci o di ansimare l’uno in faccia all’altro. Mi mette le mani sulle spalle e, lentamente, mi spinge verso il basso, invitandomi a inginocchiarmi. Mi accuccio di fronte al suo cazzo.
Damiano non ci pensa due volte, me lo infila in bocca. Sa di profumato, si è appena lavato. Non è molto grosso né molto largo, è il tipico cazzo di un ragazzino che non ha ancora sviluppato del tutto. Ce l’ho in bocca e lo sto succhiando. Dicono che sono bravo a farlo e a dirsi dalla reazione di Damiano, credo che abbiano ragione. Ansima, fa piccoli urletti. Sa che non possono sentirci perché c’è il getto dell’acqua e hanno anche messo la musica nello spogliatoio loro, come da abitudine.
Viene avanti col bacino, mi sta dando il ritmo e io eseguo alla perfezione, spazzolo tutto, uso la lingua per leccarlo e le labbra per stringerlo. Ho delle belle labbra carnose, mi aiutano molto nei pompini. E poi sono troia, maledettamente troia e lo sto scoprendo ogni volta di più.
Damiano non dura molto, lo sento contrarre i muscoli, diminuisce la forza della spinta del bacino, poi distende i muscoli delle gambe, mi ferma la testa sul suo cazzo e mi spara tutto in bocca. Bevo tutto, di gusto. Ora rimango fermo alcuni istanti. Ho paura della sua reazione.
Ho paura che, una volta finita l’eccitazione del momento, dopo la sborrata, possa pentirsi di quanto fatto. Sto lì a testa bassa. Lui mi prende nuovamente il viso tra le mani e mi aiuta ad alzarmi. Mi guarda, mi bacia. Riprendiamo a pomiciare e impugna il mio cazzo, poi si accuccia e me lo prende in bocca. È la prima volta che mi fanno un pompino.
Sono sempre stato io a farli, al massimo sono stato segato. Non so se è bravo, non ho metri di paragone, però mi sta piacendo. È una bella sensazione, lo vedo trattare con amore il mio cazzo, lo bacia, lo lecca, lo succhia. Io sto godendo maledettamente. Inizio a gemere come una cagna, rovescio la testa indietro e mi lascio andare. La mia faccia è sicuramente una maschera di piacere, non faccio nulla per trattenermi. Sono a bocca spalancata che ansimo e lo incito a continuare con la mia vocetta femminile da ragazzino. Sborro quasi subito.
È una sborrata liberatoria, non so quanto liquido mi esca ma non si ferma più. Damiano ne manda giù un po', poi è costretto a sputarla e ci mettiamo a ridere. Mi prende per la mano e mi porta verso l’attaccapanni. Mi aiuta a infilare l’accappatoio e io faccio lo stesso con lui. Poi andiamo sulle panche, ci sediamo e ci mettiamo a pomiciare.
Mi guarda con amore e io faccio lo stesso, ci teniamo la mano. Siamo quasi tentati dal riprendere il nostro atto d’amore ma il suo telefono suona. È il padre che lo sta aspettando da tempo fuori dallo stadio, lo esorta a muoversi. Ci asciughiamo i capelli e ci vestiamo, senza mai smettere di baciarci e di coccolarci. Prima di andare via, lo tiro a me, gli tiro ancora fuori il cazzo e glielo bacio. Lui mi guarda, mi sorride, si sistema nuovamente e va via.
Per tutta la sera, non smetto di pensare a Damiano. Ci scambiamo messaggi per tutto il tempo su Whatsapp, alternando momenti di scherzo e battute ad altri di dolcezza estrema, con l’invio di cuori e frasi dolci. Dice che gli piaccio da tanto, che mi ha desiderato tanto negli ultimi mesi. Mi spiega che, vedermi assieme ad Alberto e Leo, per lui è stato motivo di grande delusione.
Mi addormento felice, non prima di essermi segato assieme a lui con tanto di invio di numerose foto dei nostri cazzi, dei nostri culi e perfino dei nostri piedi. Perché da quella volta con Alberto, non sono più insensibile al fascino degli arti inferiori, inizio a capire il piacere dei feticisti e non mi vergogno di chiedere foto dei piedi a Damiano. Lui me le manda senza problemi e mi chiede anche di ricambiare. Sborriamo a distanza, ma è come se fossimo insieme, nello stesso letto.
Penso a lui tutta la mattinata a scuola, ho la testa tra le nuvole e vengo spesso richiamato all’attenzione. Sono talmente preso dalla situazione, che senza pensarci molto, prendo il cellulare e chiedo a Damiano se il pomeriggio voglia venire un po' a casa mia per stare insieme.
Mi risponde un’oretta dopo e dice che per lui va bene. Ci accordiamo e ci diamo appuntamento attorno alle 16, a casa mia.
Sono solo, come ogni giorno, i miei lavorano e non saranno di ritorno prima delle 19:30. Anche mia sorella è fuori tutto il pomeriggio per lavoro e quindi non ho alcun tipo di preoccupazione. Accendo per bene il riscaldamento, in modo che l’ambiente sia confortevole. Damiano arriva abbastanza puntuale. Non è uno che tiene molto alla sua estetica e infatti è in tuta. Ci baciamo subito, anche se noto un leggero imbarazzo iniziale da parte sua. Poi, passiamo almeno un’oretta, a giocare alla Playstation come due deficienti. Lui non prende iniziativa e capisco di doverlo fare io, se voglio concludere qualcosa. Lascio il joystick e mi avvicino.
“Basta giocare ora, ti voglio” gli dico con decisione.
Mi siedo accanto a lui e prendo a baciarlo, lo faccio stendere sul letto e inizio a palparlo per bene. Strofino la mia mano sulla patta della sua tuta e sento il suo cazzo alzarsi e farsi duro. Io ho i jeans e il cazzo me lo sento intrappolato. Spero che lui se ne accorga e per fortuna lo fa. Me lo libera, sfilandomi via i jeans. In poco tempo rimango solo in calzini mentre lui si spoglia tutto nudo. Riprendiamo a baciarci, ci strusciamo, il mio cazzo è a contatto col suo. È una sensazione bellissima. Ci mettiamo a 69 e ci iniziamo a leccare e succhiare i cazzi a vicenda.
Io trovo anche il modo di baciargli e leccargli i piedi. Sono molto delicati, piccoli, gradevoli. Mi piacciono da morire. Poi nella mia testa inizia a farsi largo una sola idea. Voglio scopare. Non me ne frega nulla, oggi voglio perdere la verginità.
E’ da tempo che lo desidero, Alberto non ha voluto concedermi questo piacere, Enea mi ha fermato sul più bello, Leonardo non si è mai spinto oltre un semi penetrata di ispezione. Invito Damiano a stendersi a pancia in su e io gli salgo sopra. Ci stiamo baciando e il mio culo è a stretto contatto col suo cazzo. Inizio a muoversi di conseguenza, lo tocco con le mie chiappe, mi struscio.
Il suo cazzo è durissimo ed è a pochi centimetri dal mio buchino. So che non sentirò tanto dolore, in questo periodo mi sono penetrato il culo ogni giorno, anche più volte al giorno. Ormai riesco a far entrare 3 dita senza sofferenza e anche qualche ortaggio o qualche oggetto.
Ora, l’unica mia preoccupazione è riguardante il fatto che Damiano possa fermarmi. Decido di provare a fare il passo decisivo, a valutare la sua reazione. Mi aiuto con la mano, impugno il suo pisello e lo inizio a far premere in direzione del mio buco. Damiano non mi ferma, anzi viene in su col bacino e con un colpo secco mi penetra.
Ho sottovalutato la cosa, sto sentendo dolore. Non è insopportabile ma lo sento assolutamente. Evidentemente, prendere un cazzo vivo, che si muove, non è la stessa cosa che infilarsi dita o oggetti. Metto la testa sul cuscino, per resistere al dolore. Lui mi chiede se debba fermarsi ma lo invito a scoparmi senza remore. Inizia a spingere. Pian piano inizio a sentire calore, è una sensazione bellissima.
Non è ancora passato del tutto il dolore ma il piacere sta prendendo il sopravvento. Alzo la testa dal cuscino e guardo Damiano. È eccitatissimo, ha la bocca spalancata, è rosso in volto e sta ansimando. Io faccio lo stesso, ci osserviamo a pochi centimetri e gemiamo come due vacche. Inizio a muovermi, do io il ritmo alla scopata. Non siamo ancora molto coordinati e ogni tanto il suo cazzo scappa via dal culo e sono costretto a rinfilarlo dentro.
Sembra più una strusciata che altro, anche se il cazzo è tutto dentro. Lui mi regge per le chiappe, io gli accarezzo il petto e ogni tanto lo bacio. Poi cambio posizione, mi metto quasi seduto sul suo cazzo e inizio a saltellare. Va meglio, troviamo il ritmo, mi piace, è fantastico, perdo ogni freno.
Inizio a muovermi come un pazzo, mi aggrappo al suo piede destro e al suo petto. Saltello con ritmo, sono in estasi, urlo. Ho la faccia grintosa di chi vuole essere sfondato, il culo mi gronda di liquido, sono in paradiso. Mi inizio a segare il cazzo a tutta birra. È un piacere pazzesco, soprattutto quando tocco la parte alta del mio cazzo. Mi concentro su quella, quasi me la strizzo, me la stuzzico.
Sto per sborrare, Damiano se ne accorge e mi impugna il cazzo. Inizia a segarmi a mille, sono scatenato, sto per avere un mancamento per quanto sto urlando e muovendomi. Sono sudato, anche per via del riscaldamento, sono tutto rosso, sono una maschera di piacere.
Non me ne frega niente di niente, neanche che i miei vicini possano sentire. Stiamo ansimando entrambi, Damiano si accoda a me e mi incita a venire.
“Dai amore, dai, sborra” mi dice.
Io eseguo, ho un orgasmo violentissimo e inizio a schizzare sborra ovunque. Un getto, potentissimo, colpisce Damiano in pieno volto, un altro gli finisce nei capelli, poi via via sporco il letto, il cuscino e il suo petto. Sono svuotato di ogni goccia, ho provato un piacere devastante e le gambe mi stanno crollando. Damiano mi fa girare a pecora, si mette alle mie spalle e mi penetra ancora.
Anche lui è in dirittura d’arrivo, sta gemendo, sembra un toro e immagino sia una visione abbastanza ridicola quella di vedere un ragazzino così dolce, innocente e magro che fa quei versi animaleschi.
Dopo circa 3 minuti di chiavata, lo sento adagiarsi sulla mia schiena, nel mio culo sento schizzare sborra. Rimane in quella posizione per alcuni istanti, forse per un minuto. Si libera di ogni goccia, poi crolla su di me. Guardiamo l’orologio, abbiamo ancora tempo.
Riprendo a baciarlo, ho ancora voglia di lui, è una voglia infinita. Questa pomiciata dura tantissimo, è infinita e dolcissima. Più passano i minuti e più le nostre mani tornano a farsi garibaldine.
Siamo di nuovi duri, lui prende iniziativa e scivola verso il basso. Sono pronto a ricevere un pompino, ne ho voglia. E invece mi sorprende e inizia a leccarmi il culo. È la prima volta che una persona me lo fa. È una sensazione incredibile. Mi sento in estasi, inizio a muovermi, sto perdendo di nuovo la ragione.
Gli prendo la testa e gliela guido nei punti in cui voglio essere leccato, è meraviglioso. Damiano mi sta scopando il culo con la lingua e io ansimo come una mignotta. Sento i brividi per tutto il corpo, le dita dei piedi mi si intorbidiscono, il mio cazzo è sul punto di esplodere.
Damiano capisce che sono di nuovo al limite e decide di sostituire la lingua col suo cazzo. Mi prende a missionaria e mi penetra. Riprendiamo a baciarci e la sua bocca sa della sborra che era rimasta nel mio culo e del mio culo stesso. Mi piace e lo bacio con più passione.
Godo, godo da morire, lo prendo per le chiappe e lo tiro tutto dentro di me. Ho il suo cazzo tutto dentro, fino all’ultimo centimetro. Mentre continuo ad urlare di piacere, lo guardo. Ha i capelli e il viso incrostati di sborra, così come il petto e ha una faccia da vero maiale.
È la goccia che fa traboccare il vaso, ho un orgasmo violentissimo non appena mi tocco il cazzo. Sborro come un cammello e urlo come un pazzo. Lui mi segue a ruota, viene quasi subito dopo, mi schiaffa la lingua in bocca e svuota ancora tutto nel mio culo.
Siamo stanchi, sudati, sporchi e soddisfatti. Pomiciamo per un altro po', poi lo prendo per mano e lo porto in bagno, apro il getto dell’acqua calda e ci infiliamo sotto la doccia.
Mi piacerebbe fare ancora l’amore con lui ma non ne ho più l’energia ed è anche abbastanza tardi. Ci limitiamo a baciarci e a insaponarci a vicenda. Poi gli presto il mio accappatoio, lo aiuto ad asciugarsi e a rivestirsi. Alle 7 arriva il padre, sulla porta ci baciamo. Prima di uscire mi chiede se stiamo insieme e io gli dico di sì.
Ho un nuovo ragazzo e ho perso la verginità, a 15 anni. In questo momento, sono la persona più felice del mondo e ho solo voglia di stare con Damiano, ogni attimo della mia giornata.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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