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Gay & Bisex

Quando metti il piede (e altro) in troppe scarpe


di Thefab
21.11.2019    |    9.520    |    8 9.0
"Io non so cosa fare, non so perché ma gli confido di Antonio..."
Sono trascorse solo poche ore dagli strani avvenimento della nottata di Ferragosto. Con la mia proverbiale fortuna, il 16 agosto capita di domenica e quindi mi vedo costretto ad aspettare la sera per poter fare un po' di chiarezza. Passo la mattina a dormire e il pomeriggio a riflettere. Non so se possa essere vera la cosa su Valerio e Lorenzo, mentre è verissimo quello che è successo tra me e Francesco e andrà affrontata a tempo debito.
La sera, abbiamo tutti appuntamento al nostro abituale chalet. Quando arrivo, sembra essere tutto normale. Francesco fa palesemente finta di niente, Valerio mi sorride come se nulla fosse, Lorenzo fa lo sborone come sempre e si comporta da ragazzo ben più adulto rispetto ai suoi 18 anni. Non so come fare a prendere il discorso con Valerio, per cui la serata sembra scorrere via senza possibilità di approfondire la cosa. Cerco di stare attento ai comportamenti generali, ma non noto alcuna anomalia.
Quando sto per andare via, ormai stanco e ancora con le scorie della nottata precedente, Valerio decide di seguirmi. Incrocio al volo lo sguardo di Francesco, è scocciato come sempre. Nonostante tutto, so che a lui la relazione sessuale che ho col fratello proprio non va giù. Per questo mi autoconvinco, sempre più, che possa essersi inventato tutto riguardo a Lorenzo.
Sono un po' freddo nel tratto di strada che facciamo insieme con la bici ma Valerio ha voglia di me e mi propone di andarci ad appartare da qualche parte. Dopo che la notte prima sono stato praticamente beccato a farmi scopare in culo da Francesco da un gruppo di ragazzi, non ho voglia di rischiare, per cui gli propongo di andare nella mia cantina, che è un posto sicurissimo.
Leghiamo le bici, scendiamo le scale fino al sottoterra, apro la porta della cantina ed entriamo dentro. Ci sono tante cose sparse qua e là ma è molto ampia e ci sono diversi posti su cui poggiarsi, tra cui un bel tavolo. Ma prima di fare qualunque cosa, ho bisogno di parlarci.
Sono sincero, non è che in fondo mi interessi particolarmente se ha scopato con Lorenzo o meno ma mi sembra doveroso fare chiarezza. Forse, in realtà, sono più interessato a sapere se Lorenzo va con i ragazzi che a scoprire se sono stato tradito.
“Vale, ti devo parlare prima”
“Che succede?” mi risponde lui, decisamente preoccupato.
“Ieri girava una voce, non so se scherzavano…hai scopato con Lorenzo?”
Lui straluna gli occhi, sembra davvero cadere dalle nuvole. La sua reazione mi sembra sincera.
“Ma sei scemo? Ma secondo te quello, che si scopa tutte le fighe che vuole e pensa solo a quello, viene a scopare con me?”
Non so se posso fidarmi, ma non mi sembra comunque disposto a confessare. Anzi, mi pare onesto in ciò che dice o comunque molto bravo a recitare.
Lo tranquillizzo, passo un po' per il geloso di turno che voleva chiarezza e a lui sembra fare piacere. Lo avvicino a me, iniziamo a baciarci. Ha sempre un buon sapore in bocca, sarà per le gomme alla menta che mastica sempre ma amo baciarlo. Le nostre lingue si intrecciano in un vortice di passione e iniziamo a spogliarci, completamente nudi. I nostri vestiti volano, di volta in volta, da ogni parte della mia cantina. In poco tempo, siamo nudi.
Stiamo continuando a baciarci e, in più, ci siamo impugnati i rispettivi cazzi. Sento quello di Valerio, in tutto il suo vigore, nella mia mano destra. Lo stringo, lo strizzo, lo palpo, poi inizio a far scorrere la pelle avanti e indietro, ogni tanto gli accarezzo la cappella. Lui gradisce, ansima come una troietta e ricambia. Anche il mio cazzo è nella sua mano e me lo sta segando con buona foga, mi piace.
Gli inizio a leccare un orecchio, poi cerco ancora la sua bocca, infine scendo. Gli mordicchio il collo, i capezzoli, gli lecco il petto, la pancia, passo la lingua su tutta la lunghezza del suo cazzo, succhio i coglioni.
Lo spingo verso il tavolo, lui ci sale sopra e allarga le gambe, io continuo a leccarlo ovunque. Scendo sulle gambe, nonostante la giovane età sono abbastanza possenti, da buon calciatore qual è. Poi arrivo ai suoi bellissimi piedini. Li desidero moltissimo, inizio a leccarli, a lui piace. Non rimango troppo tempo, sono stanco e ho voglia di arrivare al sodo. Torno su con la lingua, arrivo fino al suo culo, lo tiro sul bordo del tavolo, mi carico le gambe sulle spalle e mi accuccio. Inizio a leccargli il buco.
Valerio impazzisce di piacere, è scatenato. Mi stropiccia i capelli, alterna momenti in cui me li accarezza ad altri in cui sembra quasi volermeli strappare. E poi urla, urla come una lurida troia. Alzo un attimo lo sguardo, ha un’espressione di puro piacere stampata sul volto. Sembra sorridere, ha gli occhi chiusi, sta sudando e ansima.
Riprendo a leccare come uno scannato, alterno anche l’inserimento di un dito, poi ne metto un secondo. Valerio è in totale perdizione e non ragiona più.
“Scopami, scopami cazzo, scopamiiii” inizia a dire. Mi eccita il fatto che lo sussurri, perché comunque, stando in cantina, le voci potrebbero udirsi nel corridoio qualora qualcun altro facesse accesso alla zona.
Decido di accontentarlo, mi rialzo in piedi, lo tiro ancora un po' di più verso di me perché sono basso e faccio fatica ad arrivare. È in una posizione scomodissima, quasi sospeso nel vuoto con io che lo aiuto a reggersi ma non dice niente, quindi decido di procedere.
Punto il mio bel cazzo all’altezza del suo buchino, faccio dei piccoli movimenti rotatori, lo stimolo dall’esterno. Lui è sul punto di esplodere, vedo il suo cazzo ormai di marmo che si muove da solo, con tutte le vene cariche. Colpo secco e finalmente lo penetro. Sono dentro Valerio e inizio a spingere.
Inizialmente faccio piano, sono colpi esplorativi, sto cercando di trovare la giusta posizione e il ritmo e di farlo abituare. Lui mi guarda, è totalmente impazzito di piacere. Non smette un solo secondo di ansimare, è tutto sudato e io anche, mi eccita da morire la situazione. Lo avvicino a me, lo bacio, intanto aumento lentamente il ritmo. Valerio risponde al mio bacio, sento la sua lingua esplorarmi tutto il palato. Lo lascio fare, la tira fuori e inizia a leccarmi le labbra, il viso, il naso, le orecchie.
Il ritmo sale sempre di più, stiamo chiavando come due animali, io spingo a tutta forza, vado a mille, sono scatenato. Lo sto montando con tutta la forza che ho e ansimiamo come due pazzi. Valerio si impugna il cazzo, dà pochi colpi e sborra all’aria. Ha un orgasmo violentissimo. Rovescia la testa all’indietro e io in quel momento ne approfitto.
“Ti sei scopato Lorenzo? Dai che mi eccita saperlo”
Lui, in preda alla perdizione più totale, mentre gli parte il primo schizzo di sborra, confessa.
“Si mmm, si mmm, abbiamo scopato…è un toro mmm, siiiii” e si lascia andare al più totale piacere.
Penso solo a finire la mia scopata, continuo a sbatterlo meccanicamente ma con la testa sono ormai altrove. Mi ha mentito, gli avevo anche creduto. Dopo circa 5 minuti, sento arrivare l’orgasmo. Ho voglia di smontarlo, inizio a spingere come un toro, me lo tiro verso di me e do colpi fortissimi. Lui sgrana gli occhi, ha un’espressione dolorante stampante sul volto. Gli vengo nel culo.
Appena finiamo, non dico niente. Raccolgo le mie cose, lui le sue. Mi rivesto, apro la porta della cantina.
“Ora vattene” gli ordino.
“No amore, chiariamo prima, ti prego.”
“Non chiamarmi amore, vai via per favore, ne parliamo domani”
Valerio esegue. Sono combattuto. Io ho fatto di peggio, mi sono scopato il fratello e gli ho tenuto nascosto tutto. Mi sento una merda ma sono un egoista e predomina la parte di me che si sente offesa.
Il giorno seguente, viene al mattino a casa mia. Siamo soli, i miei sono a lavorare. Lo aspetto sul letto, sono in mutande. Lui trova la porta già aperta, la chiude, mi raggiunge in camera. È in imbarazzo.
Toglie le ciabatte infradito e si accomoda affianco a me. Parliamo per tanto tempo.
Mi confida tutto: fa sesso con Lorenzo da prima di farlo con me, anzi, fa sesso con Lorenzo praticamente da quando hanno 12 anni ma non lo sapeva nessuno prima di questo momento. Dice che anche lui è rimasto ammaliato dal fascino di quel ragazzo e che si è fatto trattare come una puttana.
Lorenzo se l’è sempre scopato a seconda delle sue voglie, senza mai concedergli una dolcezza, una speranza, un niente di più del suo enorme cazzo.
Gli domando se Francesco lo sa, mi dice che lo sospetta. Io, dentro di me, so invece che sa tutto ma evito. Non gli dirò di quello che è successo, sarebbe una cosa troppo grave tra due fratelli e non voglio rovinare il loro rapporto.
Valerio si mette a piangere, apre il suo cuore. Dice di sentirsi attratto fisicamente da Lorenzo ma di non sopportare niente della loro relazione, di amarmi, di volere solo me. Io non so cosa fare, non so perché ma gli confido di Antonio. Lui mi guarda con le orbite fuori dagli occhi, in questo momento è schifato.
“Ti fai scopare da quel vecchio porco?”
Annuisco. Lui abbassa lo sguardo. C’è un imbarazzo incredibile nella stanza. Valerio è rimasto basito, non mi vede più con gli stessi occhi. Quella mattina è terminata la nostra storia. E pian piano, è finita anche la nostra amicizia. Abbiamo continuato a frequentare per alcuni mesi la stessa comitiva ma tra me e lui si è spenta la fiammella.
Sono trascorsi alcuni giorni e ho combinato un casino. Con Antonio, come detto, la storia sta andando a morire, mentre quella con Valerio è bella che sepolta. Sono senza cazzo e inoltre, non riesco più a guardare Lorenzo con gli stessi occhi. Lo bramo. Non so se sia più bello lui o Alberto, ma mi dà sensazioni similari. Mi sento maledettamente attratto da lui. Alberto, forse, era più delicato nei lineamenti, era più il classico twink perfetto, disegnato col pennello, mentre Lorenzo, nonostante i suoi 14 anni, è più uomo: fisicato, un po' peloso, alto, cazzo enorme e personalità da vendere.
Gli ultimi giorni dell’estate passano così, con me che desidero un cazzo e mi faccio mille pippe mentali su Lorenzo. Non c’è giorno in cui non torni a casa e mi masturbi pensando a lui. Sono ossessionato e quando si è ossessionati si fanno stupidaggini. È un pomeriggio, uno degli ultimi liberi perché sto per iniziare la preparazione calcistica. Quest’anno sono passato alla categoria juniores, si inizia prima e sarà più dura. Siamo in spiaggia, è una delle ultime partite di calcio che ci facciamo tutti insieme. C’è un mare di gente al campetto, così siamo costretti a formare più squadre e improvvisare un piccolo torneo per poter giocare tutti. Io non riesco a togliere lo sguardo da Lorenzo.
E’ meraviglioso, è così spavaldo, è così sexy. Ha un costume abbastanza attillato, vedo la forma del suo cazzone e vorrei possederlo. Mi accorgo che sto diventando paranoico e decido di concentrare la mia attenzione altrove.
Come capita sempre in questi casi, mi fisso su un’altra persona: un certo Michele. Ha la mia età ed è molto carino, oltre al fatto di essere fortissimo a giocare a calcio. Lo conosco da molto ma non ci ho mai realmente pensato in chiave sessuale. È un po' più alto di me, molto magro, carnagione scurissima sia di natura che per via dell’abbronzatura, capello chiaro. Ha due sostanziali difetti: è molto brufoloso purtroppo, nonostante il bellissimo viso, ed è tremendamente antipatico.
Pur conoscendoci da anni, non mi ha mai dato confidenza. Si ritiene troppo per me e non mi degna di alcuna attenzione. Non ricordo mai di averci parlato davvero, forse qualche rara volta mi ha salutato, ma sempre con distacco. È affascinante anche lui però, lo vedo trottare con classe attorno alla palla, è un piccolo fenomeno.
Sto bramando soprattutto i suoi piedi, non riesco a staccare gli occhi da loro. Faccio una fatica enorme anche quando mi tocca giocarci contro, cerco in tutti i modi il contatto, soprattutto con i piedi. Per fare questo, mi propongo di marcarlo e gli sto sempre addosso. Lui si spazientisce e mi reagisce un paio di volte, per lo più verbalmente. Quando finiamo la partita, la mia squadra si ferma per un turno e la sua anche. Michele va verso la spiaggia a farsi un tuffo assieme ai suoi amici, io resto là e improvvisamente impazzisco. Non so perché lo faccio, non ragiono più. Mi guardo attorno, non mi sta osservando nessuno.
Mi avvicino al posto dove tutti noi abbiamo posato i nostri oggetti personali, prendo la mia roba, nella fattispecie il mio zainetto. Poi mi do un altro sguardo attorno, nessuno mi guarda. Prendo le scarpe di Michele. È venuto al mare con delle scarpe da ginnastica nelle quali ha riposto i suoi calzini. Le infilo dentro al mio zaino, lo chiudo e lo allontano. Poco dopo, invento una scusa per andare via.
I miei amici si spazientiscono, abbiamo ancora da giocare una partita ma non posso rischiare. Dico che ho da fare una commissione urgentissima con mio padre e scappo.
In realtà, i miei sono ancora a lavoro e avrò casa libera per almeno un’ora. Torno, mi spoglio immediatamente nudo e mi metto sotto la doccia, mi do una rapida sciacquata e poi, senza vestirmi, torno in camera mia.
Dallo zainetto tiro fuori le scarpe e i calzini di Michele. Da quel momento, per diverso tempo, diventeranno il mio giocattolo preferito.
Mi stendo sul letto, inizio ad annusare le scarpe e i calzini. Sanno di sudore, impazzisco. Comincio a segarmi, uso anche calzini e scarpe per farlo, cercando sempre di avere una delle due cose sul volto per inebriarmi dell’odore. Sborro all’interno della scarpa da tennis. Le nascondo, saranno parte della mia vita per molto tempo.
Con Michele non riuscirò a fare mai nulla, ve lo premetto. Però l’episodio porta ad un’ulteriore svolta. È notte, ricevo un messaggio. È di Francesco. Dice di dovermi parlare, ci diamo appuntamento al mattino seguente da me.
Al suo arrivo, entriamo in camera, si siede e mi guarda:
“Perché hai rubato le scarpe di Michele?”
Mi sento gelare, mi ha visto.
“Oddio Fra, mi hai visto?”
“Si, e non sono cose da te, non sei mai stato un ladro. Sei la persona più onesta che io conosca e non ti posso vedere a fare certe cose”
Gli dico la verità, so che mi giudicherà male ma preferisco essere sincero, meglio passare per un depravato feticista che per un morto di fame. Tiro fuori le scarpe, gliele mostro e gli dico quello che ci ho fatto. Mi guarda un po' sconvolto, non sa se mettersi a ridere o altro. Poi mi sorprende: scalcia via una ciabatta e mi mette il piede davanti, come ad offrirmelo.
“Dai, divertiti” non so se sta scherzando, ma propone una seconda volta la cosa e io accetto.
Inizio a leccargli il piede, con ferocia. Sono scatenato, lui mi lascia fare ma non capisco se gradisce o meno. Ad un certo punto, sento che poggia l’altro piede sul mio pacco. Inizia a strusciare, è un godimento totale.
“Spogliati” mi ordina. Io eseguo, lancio via il sotto e sono nudo. Continua a segarmi col piede, ma stavolta a contatto con la pelle. Io, intanto, non smetto un solo istante di leccargli i piedi.
Francesco si è tirato fuori il cazzo, mi dice di fermarmi un attimo e si spoglia anche lui. Mi fa stendere sul letto, mi sale sopra e ci baciamo. È la prima volta che capita. Durante la nottata è stata una scopata violenta e senza emozioni. Oggi è diverso.
È un bel ragazzo, non come il fratello ma mi piace. Ha un viso meno regolare, soprattutto il naso, però è davvero caruccio e mi eccita. Mentre ci baciamo, i nostri cazzi si strusciano.
Lui, improvvisamente, scende verso il basso e si mette un mio piede in bocca. Non sapevo gli piacessero queste cose ma me lo sta leccando per bene. La cosa mi eccita e mi inizio a segare ma so che durerò poco. Ho una voglia matta e gli chiedo di scopare prima che sborri.
Fra accetta, mi prende a missionaria e mi penetra. Ho il suo cazzo dentro, si muove in me. Avevo troppa voglia di scopare, stavo per scoppiare. Duriamo veramente poco, lui si e no due minuti, poi mi sborra completamente nel culo. Io qualche istante in più, lui mi vede che sto per sborrare e poggia ancora il piede sul mio cazzo. Lo struscia, è sudato, scivola bene e mi fa impazzire. Vengo urlando, gli imbratto tutto il piede.
Restiamo stesi per un po' là. Francesco si apre finalmente. Mi dice di avere una guerra dentro, di aver sempre fatto l’omofobo ma di sentirsi bisessuale. Che, allo stesso tempo, non riesce ad accettare la totale omosessualità e la passività del fratello.
La nostra lunga chiacchierata sembra aprire importanti orizzonti per il nostro futuro, purtroppo non sarò così. Francesco si pentirà poche ore dopo di avermi detto tutto e di quello che abbiamo fatto e anche il nostro rapporto andrà, lentamente, a spegnersi. Non so se i due fratelli si siano mai rivelati la verità, se Valerio sa che Francesco mi ha scopato due volte. Io non ho mai più trovato il coraggio di affrontarli. Li incontro, ci salutiamo, a volte ci fermiamo a parlare. Ma il nostro rapporto è morto quell’estate, con i mesi successivi passati a tirare avanti più per le amicizie comuni che per altro. Per quanto riguarda Lorenzo, in molti mi chiedete: vi dico solo di ricordare il suo nome ma di avere pazienza!
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