Gay & Bisex
Rosso di sera...
di Thefab
23.11.2019 |
8.651 |
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"Non lo viene a sapere nessuno dai, che vuoi che sia?”
“Ma io sono vergine, non voglio perdere la verginità con un maschio”
Metto ancora mano alla mia..."
Siamo giunti al nono capitolo sulle mie avventure sessuali. Mi scuso se non rispondo ai commenti, ma ho deciso di lasciarvi commentare liberamente i miei racconti senza intervenire. Rispondo, invece, in privato a qualsiasi domanda e curiosità. Fatta questa piccola ma doverosa precisazione, vado avanti con la narrazione dei fatti. E’ passata l’estate del 2015, io sono un 16enne nel pieno della sua vita sessuale.In questa estate del 2015 ho capito tante cose. Innanzitutto, conosco ancora meglio il mio carattere. Sono un egoista, sono un egocentrico e sono uno che si fa trasportare molto dai momenti. Avevo trovato un bel gruppo di amici e si è rovinato tutto, probabilmente soprattutto a causa mia.
Con i miei comportamenti, ho creato tensioni inutili. Vi premetto una cosa: i mesi che seguiranno sono i più miseri in assoluto, dal punto di vista sessuale, che io abbia vissuto. E’ stato un periodo piuttosto difficile. Ho dovuto, dapprima, riconquistare la fiducia dei miei amici storici, coloro con cui uscivo prima dell’estate e che ho abbandonato a favore del gruppo di Valerio e Francesco. Poi, sono iniziati i problemi col calcio. La società aveva deciso di promuovere quasi tutti noi 99, con un anno di anticipo, alla juniores poiché aveva pochi elementi in categoria. Purtroppo, dopo pochi giorni, ho capito che quel gruppo non faceva per me. Non mi trovavo bene neanche con l’allenatore (tra l’altro sostituito poche settimane dopo) e ho chiesto e ottenuto di tornare con gli allievi.
Fino all’estate successiva, la mia sfera sessuale è stata caratterizzata solo da un episodio, o meglio solo da una persona e l’ho fatto più per noia e disperazione che per altro.
Come detto nel precedente capitolo, col gruppo estivo ho tirato avanti per un altro breve periodo, prima di capire che ormai non c’era più nulla da condividere e tutto si stava sgretolando. In una delle ultime uscite con loro, abbiamo deciso di fare una piccola gita fuori porta.
E’ ottobre e si sta ancora bene, decidiamo di andare con i motorini. Siamo in 6, visto che della squadra che fece quel torneo estivo, manca solo il portiere, che era di Milano ed è ripartito. Abbiamo a disposizione 3 motorini. I 3 a non averlo siamo io, Valerio e il piccolo Andrea. Veniamo, quindi, assegnati ad andare assieme ai 3 possessori. Io decido di andare con Manuel, l’unico con cui ho ancora piena confidenza. Durante il tragitto, mi appoggio spesso a lui, un po' per paura e un po' per abitudine.
Mi accorgo, quasi subito, che Manuel è in imbarazzo e mi sembra che abbia avuto un’erezione. Non so se è una mia sensazione ma la cosa mi viene quasi confermata all’arrivo, perché non fa che sistemarsi il pacco. L’episodio mi stimola. Durante tutto il resto della giornata, sto sempre assieme a lui, visto che gli altri ormai mi considerano poco. Scherziamo, ridiamo e parliamo molto. Sarà l’unico vero amico tra loro che rimarrà a me fedele.
Qualche giorno dopo, mi invita a casa sua. Siamo soli perché con gli altri, ormai, le cose non vanno più. In realtà, Manuel si è un po' impietosito, gli dispiace tanto di vedere come vengo emarginato e non capisce neanche molto il motivo e quindi decide di stare dalla mia. Ora, occorre fare una piccola parentesi su di lui, per capire che tipo è. Fisicamente si presenta come un ragazzo di buona statura, superiore al metro e ottanta, possente pur senza aver fatto palestra, dotato di forza. Ha i capelli rossi tendenti al castano, le lentiggini, il naso un po' a patata. Non si può certamente definire bello, anzi, viene spesso preso in giro dagli altri. E’ un po' tonto e per questo è spesso soggetto di scherzi e umiliazioni. Inoltre, è un grande credulone. Ovviamente, di ragazze, non ne ha mai praticamente viste ed è una cosa che lo fa soffrire.
Proprio di ragazze iniziamo a parlare una volta giunti a casa sua. Io faccio il gradasso, inizio a raccontare i dettagli delle mie scopate, mai avvenute, con Beatrice. Inoltre, mi vanto della conquista fatta a Ferragosto. Non lo faccio con cattiveria, come si potrebbe pensare. Non è un modo per umiliarlo o fare distinzioni tra me e lui. Sono discorsi che lui gradisce, mi fa domande, è curioso. Lo faccio per coinvolgerlo.
L’argomento diventa il fulcro del nostro pomeriggio e finiamo per segarci insieme. E’ capitato molte volte, in comitiva, durante l’estate, quindi non c’è nulla di anomalo se non il fatto che inizio a sentirmi attratto dal suo enorme cazzo. Ce l’ho in testa, non riesco a non pensarci. Tornato a casa, mi masturbo furiosamente, infilandomi le dita nel culo. Ci rifletto e decido: ci provo con Manuel, è talmente plasmabile e ingenuo che alla fine potrei sempre dirgli che stavo scherzando. Nei giorni seguenti elaboro per bene la strategia. Non voglio che si innamori, non voglio che soffra in alcun modo.
Quindi niente baci, niente carezze, niente coccole o smancerie. Soltanto una dose abbondante di sesso animalesco, col suo enorme cazzone impalato nel mio bel culetto.
Inizio a prenderlo per la gola. Nelle nostre seghe pomeridiane, che diventano quasi abituali, scelgo sempre più spesso video porno a stampo anal. Lentamente, inizio a stimolarlo su questa precisa pratica. Gli dico che è meglio del sesso vaginale, che è come stare in paradiso. Lui crede che l’abbia fatto assieme a Beatrice, io glielo lascio pensare. Parliamo a lungo di questo, lui è estasiato dall’idea di avere un culo.
“Oddio, ho troppa voglia di provare a scoparmi un culo” mi dice spesso e volentieri.
Lo sto cuocendo a puntino, mi manca il colpo di grazia e ho già in mente come fare. L’occasione giusta, si presenta un pomeriggio, a casa sua. Ho meschinamente preso delle foto di un culo di una ragazza da internet. Manuel crede che siano le chiappe di Bea. Gli dico che è la prima persona a cui permetto di vederle e di non dire niente a nessuno. Di lui posso fidarmi, è sincero e buono, quindi Bea non lo saprà mai e neanche chi la potrebbe conoscere.
“Ma che culo ha? E’ fantastico! Che fortuna che hai avuto a scopartela in culo” mi dice.
A questo punto, mentre ci prepariamo alla sega, decido di spogliarmi completamente nudo, anziché abbassarmi solo le mutande come faccio di solito. Lui è un po' perplesso per la mia scelta ma non dice niente.
“Sai, mi hanno detto al campo che ho un culo troppo bello”
“Chi te l’ha detto?” mi chiede lui, imbarazzato.
“Quelli della Juniores” dico io, poi mi giro e glielo inizio a mostrare. Lui mi osserva, e io rincaro la dose:
“Che ne pensi?”
“Beh si, dai. Hai un bel sedere” mentre lo dice, gira lo sguardo. E’ molto a disagio.
“Secondo te è un po' femminile come culo?”
“Si” risponde Manuel.
Ora, faccio veramente la troia. E’ parte del piano. Mi piego a pecora, poggiandomi su un tavolino che c’è in camera sua.
“Dai avvicinati un attimo, guardalo da vicino”
“No dai, non mi va” dice lui, ma non è convinto.
“Eddai su, mica stiamo facendo niente di male!”
Si avvicina, lentamente. Mi guarda il culo, pian piano allunga una mano, me lo accarezza.
“Ecco, così. Toccalo, strizzalo se vuoi, dimmi se ti piace”
“Mi piace molto” dice lui, mentre continua a toccarmelo.
“Ti andrebbe di scoparlo?”
“Ma che cazzo dici?” mi chiede, sconvolto.
“Beh, se vuoi per me va bene. Non lo viene a sapere nessuno dai, che vuoi che sia?”
“Ma io sono vergine, non voglio perdere la verginità con un maschio”
Metto ancora mano alla mia abilità oratoria e lo convinco che la verginità si perde solo infilandolo in una vagina. Gli faccio l’esempio delle ragazze arabe che devono arrivare vergini al matrimonio e danno il culo prima per divertirsi. Lui mi crede, come un pollo. E alla fine accetta, mi dice di provare.
Lo faccio spogliare completamente nudo e lo faccio stendere sul letto. Ha il cazzo di marmo, è enorme, è tutto in tiro. Il suo cappellone violaceo è gonfio ed è ben scappellato. Mi avvicino, glielo impugno e inizio a segarlo. Lui ha un brivido. E’ la prima volta nella sua vita che una persona gli tocca il cazzo, e sono io a farlo. Lo sto segando con cura, lui mi guarda ed è molto teso.
Con l’altra mano, gli accarezzo un po' il petto per tranquillizzarlo. E’ una sorta di coccola, mi ero prefissato di non farle ma ho bisogno che si rilassi, altrimenti mi muore di infarto. Ha il cuore che pompa a mille, è rosso come un peperone in faccia.
Lentamente, mi accuccio, sono a pochi centimetri dal suo cazzo. Non so se si sia lavato, non è che sia proprio un mostro di igiene ma ormai sono qui e devo agire. Affondo il primo colpo con la lingua, glielo lecco per bene. E’ larghissimo, all’incirca come quello di Antonio. La cosa che mi stimola, è che attorno a tutti peli arancioni. Non so perché, ma i rossi mi arrapano in una maniera clamorosa, anche se sono bruttini come Manuel. Come avevo temuto, non è proprio pulitissimo e sento un forte sapore di cazzo ma non è un grosso problema. Lui si contorce, sta apprezzando troppo la mia pratica. Impazzisce quando glielo prendo in bocca. Con i pompini, ormai, ci sono fare, e lui sente che sta già per venire. Ansima un po', viene in su col bacino, è molto teso. Capisco che non è il caso di andare oltre, altrimenti addio scopata e mi ritroverei solo con un po' di sborra in bocca che, per carità, non sarebbe niente male ma non è quello a cui ambisco. Mi fermo un attimo, lo faccio rifiatare e intanto gli tocco le palle. Appena lo vedo leggermente più rilassato, gli salgo sopra.
“Ma non ci facciamo male?” mi chiede lui.
“No, stai tranquillo, io sono abituato e a te non farà altro che piacerti”
“Come sei abituato?” risponde perplesso Manuel.
“Si, ma ne parliamo dopo. Ora stai rilassato”
Mi lavoro un po' il culetto con le dita e la saliva. Sono tantissimi giorni che non scopo, da quando Francesco mi fece il culo l’ultima volta. Intanto, posiziono la sua enorme cappella nei pressi del mio forellino. Inizio a strusciarla tutt’attorno, lentamente si fa spazio, un pezzetto è dentro, la punta. So che sentirò comunque un po' di fastidio, non l’ho lubrificato se non con un po' di sputo. Inizio lentamente a muovermi, ho dentro poco meno di metà del suo cazzo e mi sta già piacendo.
Manuel è rilassatissimo, sente tutta la parte alta del suo cazzo esplodere di piacere e ancora non è niente rispetto a quello che gli garantirò tra poco.
I miei movimenti sono circolatori, in modo da far scivolare sempre più a fondo il suo cazzone. Credo di averne dentro metà, gli dico che ora lo spingerò tutto dentro. Lui annuisce con la testa, io spingo verso il basso e lo accolgo tutto. Digrigno i denti per il dolore, non pensavo fosse così difficile. Anche se sono abituato, quello di Manuel lo sto sentendo. Lui, invece, è in paradiso, fin da subito. Nessun dolore, nessun fastidio, solo tanta goduria.
Gli dico di stare fermo, di non dare colpi fino a che il mio culo non si abitua bene. Comincio lentamente a muovermi, le cose migliorano. Sento ancora fastidio ma ormai so come contrastarlo. I movimenti si fanno sempre più intensi, inizio a saltellargli sopra. Il piacere comincia a prendere il sopravvento, sto impazzendo. Comincio ad ansimare, come al mio solito, con la mia vocetta da troia.
Sono una maschera totale di piacere, guardo Manuel in faccia, sto godendo come un pazzo. Inizio a muovermi in modo circolare, disegnando dei cerchi col mio culo mentre mi muovo. E’ bellissimo quello che stiamo facendo.
Un cazzo del genere non potevo certo farmelo scappare e ora voglio godermelo fino in fondo, spero per più tempo possibile. So che Manuel sta per venire, era già al limite durante il pompino e lo vedo respirare in modo affannoso, per cui tento un’ulteriore mossa per allungare quella libidine.
Mi stacco, gli dico di cambiare posizione e di provarmi a scopare a pecora. Perdiamo un po' di tempo nel cambio, in modo che lui riprenda un po' di fiato e allontani l’imminente orgasmo. Lo aiuto a penetrarmi di nuovo, sono a pecora sul letto, con la testa poggiata sul suo cuscino.
Mi entra dentro piuttosto facilmente, inizialmente non sa molto come muoversi, è impacciato. Imbranato di suo e senza esperienza ma chiaramente lo capisco. Alla fine, trova un modo per darmi comunque un buon piacere e trovare un suo ritmo. Mi sta chiavando, i colpi non sono vigorosi come vorrei ma va bene così, imparerà col tempo. Gli dico di aggrapparsi ai miei fianchi, lui esegue. Preso dal momento, prende anche un po' di iniziativa e mi schiaffeggia il culo, probabilmente pensando ai video porno anal che abbiamo visto nell’ultimo periodo.
Lo incentivo a farlo ancora, lui esegue. Improvvisamente lo vedo aumentare il ritmo, mi sta scopando più forte. Gli chiedo di spingere più che può, sento il suo cazzo spingersi fino a fondo, le sue palle enormi sbattono sulle mie chiappe e il rumore rimbomba per tutta la stanza. Lui grugnisce, ansima, mi si appoggia sulla schiena e spinge con tutta la forza che ha. Sento uno schizzo, poi due, tre e così via. Mi spara tutta la sborra che ha nel culo e ne è una marea. Aspetto che si finisca di svuotare, poi crolliamo sul materasso, uno di fianco all’altro.
“Ti voglio bene, è stato bellissimo” mi dice con dolcezza. Decido di mettere subito le cose in chiaro.
“Anche io ti voglio tanto bene, sei il mio migliore amico. Però non dobbiamo rovinare il nostro rapporto, lo possiamo rifare ma rimanendo sempre e solo amici” gli spiego.
“Certo, è una cosa che facciamo per divertirci ma senza rovinare l’amicizia”.
Gli ho confidato che io avevo già esperienze, chiaramente senza fargli alcun nome. Ho parlato di esperienze passate con ragazzi più grandi, senza entrare nei dettagli.
Da quel momento, Manuel diventa il mio amante. Scopiamo praticamente sempre, facendolo anche per interi pomeriggi. Non ci siamo mai baciati, sempre e solo sesso con me passivo e lui a farmi il culo o a farsi succhiare il cazzo. E’ diventato sempre più bravo e io ho goduto immensamente con lui.
Preso dalla curiosità, mi ha anche provato a chiedere di farlo da passivo ma non ho mai desiderato scoparmelo, in fondo non mi piace, mi attizza solo. Per cui l’ho dissuaso dal farlo, con la scusa del dolore.
A Capodanno, ci siamo ritrovati ad una festa in una villa di amici di amici. Una cosa fatta un po' all’ultimo momento, quasi da imbucati, perché la mia comitiva non aveva trovato nulla. Manuel, ormai, usciva con me e i miei amici storici. Anche lui aveva abbandonato definitivamente il gruppo di Valerio e Francesco. Quel pomeriggio, prima del cenone, io e Manu abbiamo rifatto sesso, a casa mia. Ci siamo promessi di farlo solo e soltanto se entrambi fossimo tornati a casa a mani vuote. Lui aveva grosse aspettative su quel capodanno, pronto a fare sesso con qualche ragazza.
Io, invece, di fare sesso con una ragazza non avevo alcuna intenzione. Avrei fatto la solita scenetta, ormai abituale, di rimorchiare la prima interessata a me. E così è successo. Ho trovato questa ragazza di un anno più piccola di me. Mi ha fatto il filo tutta la sera, ci siamo bevuti qualcosa insieme, poi mi ha preso per la mano e mi ha portato in una delle camere. Manu ci ha visti e ci è rimasto male. Lui, come sempre, non ha concluso nulla. Purtroppo, alle ragazze non piace, lo trovano brutto e imbranato, nonché poco affascinante anche da un punto di vista comportamentale.
Alla delusione di non aver concluso niente, si aggiunge anche quella di vedermi andar via con una ragazza. Pensa che, a quel punto, la nostra promessa sarebbe venuta meno visto che io avevo probabilmente concluso. Una volta in camera, la ragazza, particolarmente ubriaca, si è mezza spogliata, io anche. Ci siamo baciati, ci siamo un po' strusciati. Lei avrebbe voluto fare sesso, io non ho voluto dicendo che non avevo il preservativo e non avevo voglia di andarne a cercare uno. Mi ha fatto un pompino e io le ho leccato la figa. Sono riuscito a sborrare dopo parecchio, ho chiuso gli occhi e ho pensato ai ragazzi che più mi piacevano, ho immaginato che fosse Alberto a succhiarmi il pisello e alla fine sono capitolato, tutto nella sua bocca.
Uscito dalla camera, ho cercato Manu e gli ho raccontato tutto, dicendogli di non preoccuparsi, ho voglia di scopare con lui anche se ho rimorchiato. L’occasione si presenta in tarda nottata, quando ormai tutti sono strafatti e il degrado è totale. Gli dico di seguirmi, cerchiamo un posto libero dove poterlo fare, alla fine ci dobbiamo accontentare di un bagno all’ultimo piano. Il proprietario della casa ci aveva detto di non salire fino a sopra ma noi disobbediamo e ci chiudiamo dentro a chiave.
Sappiamo di rischiare e di non avere molto tempo, quindi ci diamo subito da fare. Ci abbassiamo i pantaloni. Succhio un po' il pisello di Manu, è già abbastanza duro ma lo aiuto ad arraparsi per bene.
Poi mi metto a pecora, poggiandomi sul lavandino, lui mi viene dietro. Ormai ha preso confidenza, lo abbiamo fatto talmente tante volte che è diventato bravo e non ha più bisogno del mio aiuto. Me lo lubrifica un po', usiamo un po' di sapone, poi punta il suo enorme cazzo dal ciuffo rosso verso il mio buchino e mi penetra.
Ho un sussulto, è meraviglioso. Sono abbastanza ubriaco da potermi lasciar andare e la musica che arriva dal piano terra mi rende anche abbastanza tranquillo. Inizio ad ansimare, come mio solito. Lui mi stantuffa da dietro, siamo più presi del solito. Riesco a sentire le sue palle sbattermi sulle chiappe, inizio a segarmi il cazzo. Lui sostituisce la mia mano con la sua, mi sta segando. E’ la prima volt che lo fa e mi piace molto la sensazione. Sento il suo fiato sul mio collo, siamo molto vicini. Potrei girare il viso e baciarlo, ma non voglio farlo, o almeno mi trattengo dal farlo.
Manuel non dura molto, dopo circa 5 minuti di scopata furiosa si scarica tutto nel mio culo, io vengo poco dopo grazie alla sua sega, imbratto tutto il lavandino e il pavimento. Ci sistemiamo, soddisfatti e ci diamo gli auguri di un buon 2016, all’insegna delle nostre scopate.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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