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Gay & Bisex

La prima volta


di mascvers
14.11.2020    |    10.779    |    34 9.9
"Aveva un petto villoso e spalle larghe..."
Questo è il racconto della prima volta del mio compagno.

Ciao, questa storia che scrivo è realmente accaduta e si tratta della mia prima esperienza sessuale con un uomo. E' il primo racconto , spero venga pubblicato e commentato, nel bene e nel male. Grazie.

Mi chiamo Andrea e all'epoca dei fatti avevo 16 anni, era il 1984. Abitavo a Milano e lavoravo come fattorino i un negozio di drogheria. Ogni mattina , uscito di casa, il percorso era lo stesso, prendevo il tram e dopo qualche fermata scendevo e da lì proseguivo a piedi per Corso ::: e sino all'angolo del Viale dove c'era il negozio.Il tratto a piedi era un po' lungo , ma grazie al walkmen potevo ascoltare la mia musica e il tragitto sembrava più corto.
Un giorno incrociai lo sguardo di un uomo maturo che guardandomi mi sorrise. La stessa cosa accadde anche in altri giorni a seguire e io ricambiavo sempre i suoi sorrisi .
Passo' circa un mese , di sorrisi e sguardi quando ci si incrociava, finchè una mattina di un sabato, uscito prima dal lavoro, lo intravidi proprio all'inizio del corso. Ero incuriosito da quell'uomo , così rallentai la camminata quasi a prepararmi all'incontro. Quando fummo vicini, si fermò e disse
-Ciao, anche questa mattina la lavoro?-
-Sì- risposi -anche oggi-
E lui - ti vedo tutte le mattine con quel tuo passo veloce e spedito, senza guardare niente e nessuno-
-Sì- dissi- non posso arrivare in ritardo al lavoro altrimenti sono guai-
-Come ti chaimi-, mi chiese ,
-Andrea e tu?-
-Luciano , fai molta strada per arrivare al lavoro?-
-Si, abbastanza, abito in una traversa di Viale::::, prendo il tram e poi proseguo a piedi.. Tu dove abiti?- chiesi.
-abito a Melegnano, prendo il pullman per venire a Milano al lavoro e anche io utilizzo poi il tram-
-che lavoro fai?- chiesi io tra l'imbarazzato e l'incuriosito.
-sono un infermiere-
-Ok-, ma non avevo il coraggio di andare oltre.
- e tu che lavoro fai, sei giovane , molto- chiese lui
-lavoro come fattorino in una drogheria gestita a livello famigliare, dove ancora si espongono fuori le merci da vendere-
-Ti va di bere un caffè insieme o è troppo tardi per te?- mi chiese sfoderando un sorriso ancora più grande.
Guardai l'orologio e dissi
-ho un quarto d'ora circa di tempo, va bene per il caffè-
Non sò se fu per la leggerezza dell'età o per l'ormai forte curiosità, che accettai volentieri . Ci avviammo vero un bar lì vicino , entrammo e ci bevemmo i caffè seduti ad un tavolo. Mi domando la mia età , se il lavoro mi piacesse e mi parlo' un po' del suo.
Uscimmo, ci salutammo stringendoci la mano e mi auguro' buon lavoro.
Come ho detto, tutto questo accadde di sabato. Il lunedì successivo, mentre camminavo verso il lavoro,lo vidi da lontano e, quando fummo abbastanza vicini, gli sorrisi e lui si fermo'. Questa volta lo osservai con più attenzione, aveva capelli corti , occhi castani e due labbra carnose, era alto, almeno 1.80 e ben piazzato. Come al solito mi saluto' stringendomi la mano con entrambe le sue e, mentre mi chiedeva come stavo, sentii una delle sue dita che mi accarezzava il palmo.
-perchè qualche giorno non ci troviamo? Se vuoi possiamo andare da me , sono bravo a cucinare , mangiamo qualcosa insieme-disse
Rimasi di stucco ed imbarazzato a quella proposta e dissi : - di solito vado a casa a mangiare in pausa , ma a volte mi fermo a mangiare sul lavoro-
-Allora, accetti? Poi ti riaccompagno io-
Io ero imbarazzato, non sapevo che fare .
Lui continuò :- lunedì ho un turno diverso ,finisco alle 14,00, ci troviamo in Piazzale::: , saro' lì ad aspettarti, alla fermata del bus-
-va bene, ma se ci ripenso?- dissi io
-Amici come prima- rispose- continueremo a berci i caffè al bar-
Passai i giorni successivi a pensare a questa cosa, non sapevo che sarebbe successo, o meglio un po' lo immaginavo, non avevo ancora avuto esperienze sessuali, anche se avevo certamente capito che mi interessavano gli uomini. La mia vita sessuale era sino a quel punto fatta di seghe, immaginando uomini maturi e ben messi, anche di sotto, e guardando porno etero, dove erano gli attori maschili e i loro attributi ad eccitarmi.
Arrivò il fatidico lunedì, avvisai a casa che non sarei rientrato per il pranzo perchè avevo del lavoro arretrato da recuperare.
La mattina, al lavoro, ero preoccupato ma nello stesso tempo ..eccitato.finii alle 13.00 di lavorare e mi incamminai verso il luogo dell'appuntamento. L'ansia saliva man mano che mi avvicinavo e mi fece venir fame.Così strada facendo comprai un panino e lo mangiai.
Arrivai in anticipo, mi guardai in giro, ma non lo vidi e nella mia testa ci fu una specie di black out, non sapevo se essere contento di non affrontare l'avventura o esserne triste.Ad un tratto mi sentii chiamare, mi girai ed era Luciano, era dall'altra parte della strada e salutandomi con la mano sfodero' il suo bel sorriso. Attraversai la strada, ci salutammo e mi strinse energicamente la mano, salimmo sul pullman, ci accomodammo in fondo, c'erano due posti liberi vicini. Le nostre ginocchia erano vicine, il suo comprimeva il mio.
Arrivammo al paese, erano quasi le 15.00 e mi accompagno' a casa sua. Mi disse di accomodarmi e mi chiese cosa volessi mangiare. Vista l'ora, decidemmo che un panino ed una birra andavano benissimo.
Finito di mangiare, lui si sedette su una poltrona, mi guardava , io anche e d'impulso andai a sedermi a cavalcioni su di lui e lo abbracciai, ero intimorito ; ci guardammo e ci baciammo , un bacio profondo , ripetuto, mi cercava la lingua per succhiarmela. Io , per non essere da meno facevo altrettanto.
- Non hai mai fatto sesso con un uomo Andrea ?- mi domandò.
- No non ho mai fatto nulla con nessuno-risposi
Mi sollevò come prendermi in braccio ( sebbene fossi atletico ero alto solo 1.70) e mi porto' nella camera da letto , dove mi adagio', si stese vicino a me ed iniziò ad accarezzarmi.Io ero imbarazzato, pensavo se fossi a posto e pulito ma, nonostante la quotidiana doccia mattutina, gli chiesi se potevo prima utilizzare il bagno per rinfrescarmi; la cosa mi dava più sicurezza. Mi accompagnò verso il bagno , mi diede un telo e aprì il getto della doccia,; io mi tolsi i vestiti, girandomi per nascondermi un po' al suo sgurdo e mi buttai sotto l'acqua. Mi insaponai e mi sciaquai, e mi resi conto che lui era seduto su uno sgabello e mi guardava.
Mi passo' il telo, anzi me lo avvolse addosso ed inizio' a baciarmi e a stringermi. La sua lingua frugava letterlmente ogni angolo della mia bocca . Il mio uccello cominciava ad indurirsi ed anche il suo, visto che era stretto a me potevo sentirlo dai pantaloni. Andammo in camera, e si spogliò anche lui. Si sedette sul letto tendo solo gli slip bianchi, da cui potevo intravvedere la forma del suo cazzo e le grosse palle. Aveva un petto villoso e spalle larghe. Mi sedetti vicino a lui, avevo ancora il telo, e tremavo. Mi prese la mano e mi accarezzo' il viso e cominciò a baciarmi. Prima solo sulla bocca, poi comincio a frugarci dentro con la lingua. Io ricambiavo , lui mi risucchiava la lingua dentro la sua bocca: avevo il cazzo durissimo. Mi fece sdraiare, lui si mise di fianco a me e ci guardammo negli occhi : mi accarezzò il volto, scese sul collo e sulle spalle, sul torace e mi strinse delicatamente i due capezzoli. Io ero impacciato, volevo fare tutto ma non sapevo cosa e come. Lasciai che fosse lui a giudarmi .
Dopo esserci ancora baciati, profondamente e con passione, mi bacio' sul naso, sulla fronte, sugli occhi e sul collo, per ripartire da lì e ritornare sulla bocca.Mi prese la mano , l'appoggio sulla sua coscia e poi me la guido' sugli slip. Lo toccai e strinsi delicatamente, sentivo le palle e l'uccello già duro.Continuai a toccare e muovere la mano sino a che sentii la carne della cappella uscita dall'elastico. La guardai , era grossa e rossa e lui mi sussurro' che potevo toccarla e anche baciarla se volevo. Il mio cuore batteva all'impazzata, lui si tolse gli slip e vidi finalmente quanto avevo solo sognato sino ad ora: un uccello grosso e venoso largo....mi avvicinai a quello che era un vero e proprio randello di carne, appoggiai la bocca sulla cappella pulita e profumata, presi l'uccello con la mano , che non si chiudeva tutta tanto era largo, e cominciai a baciarla ed a leccarla.Vidi che una goccia usciva dal buchetto sulla punta , la leccai e l'assaporai..un po' salata , un po' gelatinosa, ma mi piaceva. Cercai di ciucciare e mettermi in bocca quanto potevo della cappella ma non era facile, tanto era grossa ; con la mano intanto stringevo l'asta facendo su e giù ed accarezzavo le palle gonfie e pelose. Mi piaceva leccare e ciucciare quel pezzo di carne tanto desiderato, cominciai anche a tenermi il glande in bocca muovendoci sopra la lingua e segando l'asta. Poi mi staccai, leccai l'asta e scesi giù sino alle palle, ero eccitato e mi veniva d'istinto coccolarmi con mani bocca e lingua quell'uccello. Lui gemeva e mi accarezzava la testa e a volte mi teneva stretto il viso sul suo cazzone. Mi stavo abituando, mi accorsi che avevo la cappella completamente in bocca, mi colava la saliva e lui in quel momento spinse e mi arrivo' quasi alla gola. Mi uscivano lacrime dagli occhi e non riuscivo a respirare. Lui allento' la presa , io tira fuori l'uccello dalla bocca, lui mi tiro' su e ci baciammo cercandoci le lingue . Mi fece girare a pancia in giù, mi sfilo' il telo e comincio' ad accarezzarmi la schiena e subito dopo il culo, a piene mani.
- che bel culetto che hai- disse- bello tondo e sodo- in quel momento io pensai al mio corpo da adolescente ma atletico e muscoloso nei punti giusti per via delle mie camminate , dei km in bici e dei pesi sollevati al lavoro.
Il mio viso era appoggiato sulle lenzuola , avevo la testa girata di fianco e gli occhi chiusi, sentii le sue mani che mi accarezzavano il collo, la schiena, sino a giungere sul culo, stringeva una natica e poi l'altra e mi passava anche nello spacco.
-cazzo, mi fai impazzire- disse con voce bassa e roca. Ero eccitato, l uccello mi faceva male perchè era duro e compresso tra la pancia ed il materasso. Mi salì sopra , il suo corpo era pesante, mi sentivo schiacciato, si mosse appoggiandomi l'uccello tra le chiappe, poi si scosto' per strusciarlo sulla schiena, scese ancora e si fermò appoggiandolo sul buco e muovendosi come per farmelo sentire su tutto lo spacco. Divarico' le mie gambe al massimo, per accomodarsi bene ed inizio' a leccarmi il collo, mi leccò le labbra e le orecchie, succhio' i lobi e passò la lingua anche dentro le orecchie. Ero in suo potere. Ansimavo e gemevo, era un vortice di lussuria, non avevo più volontà, speravo solo che non si fermasse tanta era la goduria. Anche lui gemeva ed ansimava, poi si fermò prese un tubetto di crema che aveva appoggiato sul letto ed il preservativo lì vicino, si mise in ginocchio se lo infilò. Prese un po' di crema e cominciò a lavorare il mio buchetto vergine, lo faceva piano, prima infilo' un dito e comincio' a far dentro e fuori. Mi diede un po' fastidio all'inizio, ma poi la cosa mi piacque. prese ancora della crema e se la spalmo' sul cazzo , nel frattempo' mi sussurro' di stare tranquillo, di rilassarmi che non mi avrebbe fatto male che anzi avrei goduto .
Si sistemo' su di me, appoggio' la cappella sul buco si appoggio' sulle mie spalle, capii che con una mano centrò bene il grosso arnese sul buco e spinse, dentro in un sol colpo. Mi sfondo' letteralmente. Lanciai un urlo pazzesco, dai miei occhi uscivano lacrime, non potevo muovermi ed il dolore lancinate mi faceva quasi mancare il respiro. Cercai di scostarmi per sfuggire alla presa, ma le sue mani presero le mie e mi blocco' le braccia , ero chiuso in una morsa. Mi disse - calmo calmo , adesso passa _ e nello stesso istante cominciò a muoversi dentro. Mi sentii svenire, tanto era forte il dolore. Il suo movimento era lento e profondo, non si fermava. Forse il movimento lento, forse il fatto che non potevo muovermi, cominciai a sentire meno dolore e sentii il mio corpo che si accaldava...il bastone grosso e nodoso dentro di me che si muoveva lento ed imperioso comincio'a piacermi, sentivo qualcosa di stranamente piacevole ad essere pieno di minchia. Lui mi lascio' una mano e toccò il cerchio del mio culo e mi disse - è bello teso sento il mio cazzo dentro-
Diede un affondo, sembrava che il suo cazzone mi arrivasse alla bocca dello stomaco. Cazzo, ero pieno di un bellissimo pezzo di carne e cominciavo a godere. Mi piaceva sentirmi allargato e scopato bene, lento e profondo.Lo sentii ansimare e godere e io lo incitai ad andare più in fondo , a tenermi dentro dentro la sua minchia. Lui rispose con affondi sempre più forti tanto che il letto sobbalzava, lo avevo infoiato con le mie parole.
- Sei un cattivo ragazzino- disse-che si prende gli uomini come vuole e io ti castigo scopandoti duro -
Ad un certo punto sentii che dentro di me ero umido..lo percepivo, impazzivo per le sue grosse palle che sbattevano sulle mie quando affondava.
Persi ogni freno inbitore, lo incitai a scoparmi come una vacca, ad usarmi per fare godere la sua minchia, il mio corpo aveva degli scossoni per i brividi che provavo, ogni tanto ancora un po' di dolore ma la maggior parte era goduria pura. Lui cominciò a muoversi più frenetico, veloce , io avevo l'uccello che mi scoppiava e sentivo di essere vicino all'orgasmo.
Capii che lui stava raggiungendolo e ad un certo punto urlò- ti sborro tutto-
Nello stesso istante venni anche io, senza toccarmi, in un orgasmo violento e fortissimo.
Si accasciò su di me, stanco e soddisfatto, io sotto di lui ancora dolorante ma preso ancora dal mio orgasmo violento. Ero sfranto, come mi fosse passato sopra un buldozer.
Si scostò, stammo ad occhi chiusi per un po' respirando forte.
-cazzo, disse, neanche dieci donne insieme mi avrebbero fatto godere così-

Ci lavammo e mi accompagnò al pullmann, non prima di esserci scambiati i numeri di telefono.Ci vediamo ancora qualche volta?
Sul pullman, al ritorno, capii che qualcosa in me non sarebbe stato più lo stesso. Avevo perso la mia verginità, in modo doloroso certo, ma avevo capito la mia strada e ne ero felice.

Il mio prossimo racconto sarà
Incontri all'idroscalo
Sarà il seguito delle mie seconde e terze volte








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