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Gay & Bisex

Da un avventura...all'amore - parte prima


di mascvers
23.11.2020    |    881    |    7 9.8
"Cominciai a baciarla sulla punta, poi aprii la bocca per farmene entrare il più possibile, non ci stava tutta tanto era grossa..."
Stavo facendo un giro con la mia bicicletta, era una giornata di primavera bella e luminosa, il sole era tiepido ed i primi colori della natura facevano dimenticare il grigiore dell'inverno. Ritornavo quindi anche ad allenare le mie gambe, dopo aver potuto solo fare pesi ed un po' di stretching a casa. Abitavo nell'hinterland di milano e conoscevo le strade dove potevo pedalare e che a me sembravano sicure. O quasi.
Mentre pedalavo abbastanza veloce , ma anche piano per godermi il paesaggio, un grosso camion mi supero' ; andava spedito ed io , non so se perchè mi colse all'improvviso o perchè ero distratto, persi il controllo e mi trovai a terra.L'autista vide la scena dallo specchietto laterale e si fermo' più avanti in una rientranza.
Ero ancora a terra, un po' spaventato ed ero anche un po' intontito, quando vidi questo..gigante che si avvicinò con passo veloce e , dicendo qualcosa in una lingua che non conoscevo, si chinò e mi allungo il braccio per aiutarmi ad alzarmi. Praticamente mi sollevò senza fatica ( ero alto solo 170 e pesavo circa 60 kg, quindi per lui fu davvero facile). Oltre ad essere un gigante era anche forte.
Quando fui in piedi, lo ringraziai ,lui mi sorrise. Mi chiese, usando qualche parola di italiano e a gesti, se stessi bene o avessi del "male" . Io risposi " no, tutto ok" ma nello stesso istante senti un dolore alla schiena. Lui se ne accorse e a gesti mi fece segno di girarmi che voleva vedere; mi sfilai la polo, mi girai, lui osservò, ci passo' delicatamente la mano e mi fece capire che era rossa e c'era probabilmente qualche livido. A quel punto lo osservai: era alto, robusto, non grasso, ma massiccio, un po' di muscoli sicuramente non dovuti alla palestra ma al lavoro.
Aveva capelli brizzolati molto corti, barba piena , ma rasata e ben tenuta . Occhi scuri, profondi e sguardo serio, ma nello stesso tempo buono e dolce. Indossava una canotta bianca e pantaloncini da cui sbucavano un paio di gambe pelose e muscolose e....un accentuata forma all'altezza del pube.
Nonostante il dolore alla schiena, capivo che stavo un meglio, perchè notai tutti questi particolari che mi colpirono non poco. Ma distolsi dal guardarlo, per controllare la mia bici: la ruota anteriore era completamente storta e quindi non potevo usarla per tornare a casa. Mi guardai intorno e vidi poco distante un distributore , pensai di portare la mia bici là e lagarla in qualche posto con catena e lucchetto. A gesti e con qualche parola in inglese gli spiegai cosa volessi fare, lui annuì , prese la bici e mi fece cenno di seguirlo, incamminandoci così verso il distributore. Camminavo più lentamente di lui e quindi posai lo sguardo sul suo sedere: un bel culo da maschio. Lo spavento era decisamente sparito.
Non parlava bene l'italiano, ma comunque si faceva capire, tanto che , lasciata la bicicletta, mi disse che mi avrebbe portato con il camion dove avrei voluto.
Raggiungemmo il mezzo ,lui mi aprì la portiera della cabina e mi aiuto' a salire.
"Boris, disse, io Boris".
L'interno della cabina era carina, pulito , con un misto di profumo di focaccia e acqua di colonia, un mix particolare.Mi fece cenno di aprire un casssetto del cruscotto, lo aprii: vidi un barattolo di vetro con dentro un qualcosa.Mi fece cenno di prenderlo; preso lo aprii, ne usci un profumo di canfora, sembrava uno di quegli unguenti/creme universali per vari utilizzi, lividi ecc ecc.
Lo richiusi e vidi Boris che prese da dietro il suo sedile di guida una piccola cassetta di legno da cui tiro' fuori un thermos, lo agito' e mi disse " caffè, bevi buono", me ne versò un po' in un bicchiere di plastica e me lo offrì ; lo assaggiai, era dolce e forte, con un leggero sapore di liquore: Lo bevvi, era caldo e mi piacque. Lo ringraziai , sorrise poi prese dalla mia mano il barattolo di vetro e ne svitò il tappo. Disse " questo ok per male" e indicò la mia schiena. Mi fece cenno di togliermi la polo , lo feci e mi girai un poco dandogli le spalle. Confesso che mi sentivo un po' in imbarazzo. Si mise un po' di unguento sulle mani, se le strofino' un po' e me le appoggiò sulla schiena, ne sentii il calore; una bella sensazione.
Cominciò a massaggiarmi con un movimento ampio e continuo, andando da una spalla all'altra e dal collo giù sino alla cintura dei pantaloncini. La tensione si allentava, prese le mie braccia e le tirò con forza, senza però farmi male.Continuo' con il massaggio, le grosse mani facevano una leggera pressione , muovendosi su tutta la schiena. Si fermò e mi disse " tu ok ?"; in effetti mi sentivo meno contratto ed il dolore alla schiena era attutito. Mi girai e dissi " si, ok", gli sorrisi , lui ricambiò e d'impulso gli diedi un bacino sulla guancia. Mi ritrassi pero' subito, temendo una sua brutta reazione, ma vidi che aveva ancora il sorriso sulle labbra e mi indicò col il dito l'altra guancia.
Mi avvicinai e gli baciai l'altra guancia, sentii sulla barba un buon profumo, di pulito , infatti il mio secondo bacino durò qualche secondo in più. Presi coraggio e gliene diedi un'altro; il mio corpo cominciava a reagire , ero un po' in subbuglio ed il mio uccello dava segni di agitazione dentro i miei slip. Lo guardai e vidi che il suo sguardo ora era di uno che non era affatto dispiaciuto dei baci di un ragazzo, anzi. L'idea che mi potesse desiderare non mi dispiaceva affatto. Abbassai gli occhi guardando i suoi pantaloncini , e vidi che c'era un gonfiore molto evidente. Lo guardai di nuovo in viso, e notai i suoi lineamenti e altri dettagli che me lo facevano apparire sempre più bello. Mi avvicinai al suo volto, guardai la sua bocca dalle labbra piene e carnose, incrociai i suoi occhi che pareva mi dessero il permesso di continuare.....appoggiai le mie labbra sulle sue, erano morbide; mi staccai un attimo , il tempo di guardarlo e di capire che potevo farlo ancora , ma fu lui a questo punto che mi prese con la mano la nuca e delicatamente mi tirò a sè, fu lui a baciarmi, aprimmo la bocca e le nostre lingue cominciarono a cercarsi e ad esplorare ogni angolo delle nostre bocche, ce le succhiavamo. Cominciai a gemere per l'eccitazione; ci staccammo e lui accarezzandomi il viso mi disse " bello, tu bello..tu fare amore con me? Si? tu volere?Me?"
"certo, si che voglio" risposi e lo abbracciai, lui ricominciò a baciarmi , passò all'orecchio ed al collo, io ansimavo, mi prese la mano e l'appoggiò sul suo pacco, era grosso e duro come il marmo; la sua mano invece cominciò ad accarezzarmi la schiena , in basso, verso il sedere.Lo guardai e mi sorrise come gli sorridevo io, continuava il leggero e cauto massaggio nella parte bassa della mia schiena, poi pero' infilo la mano dentro i miei pantaloncini e ai mei slip e mi sentii afferrare con dolce forza il culetto.Ero eccitato come non mai, ci sapeva davvero fare con le mani. Si staccò da me e chiuse le portiere del camion con la sicura, mi prese poi la mano e mi fece segno di andare dietro i sedili dove c'era una specie di letto , che probabilmente lui usava per riposarsi durante le soste dei suoi lunghi viaggi. Non era grande ma neanche piccolo, abbastanza spazioso. Si sedette e mi fece segno di sedermi vicino a lui.
Andai sicuro, ormai ero partito , anche se rimaneva il timore di stare da solo con una persona che non conoscevo, ma nello stesso tempo i suoi gesti ed il suo modo di fare sino a quel momento mi davano una strana sensazione di tranquillità.
Mi tolsi le scarpe da tennis ed i pantaloncini, lui si tolse la canotta e io guardai quel bel petto forte e peloso, poi lo fissai in volto, mi diede un buffetto sulla guancia, mi prese la mano e la appoggiò sul suo viso, lo accarezzai, i suoi occhi erano lucidi ed intensi .
Si alzò un poco e si allentò la cintura dei pantaloncini, la tolse , si sbottonò i pantaloncini e io feci altrettanto.
Portava delle mutande bianche , quasi aderenti ma non del tutto, che lasciavano chiaramente vedere quanto c'èra dentro: una forma piena, che non vedevo l'ora di stringere tra le mani e vedere. Si sdraiò sul lettino e mi fece il gesto di stendermi vicino a lui.
Cominciò a baciarmi , prima le labbra, poi gli occhi, la fronte, il naso, ma subito si riprese la mia bocca: sì, la prese veramente con un bacio profondo, passionale di chi cerca un atto intenso ; nell frattempo mi accarezzava le braccia, il petto glabro , sfiorandomi i capezzoli scese sino all'ombelico e più giù sino a sfiorami l'elastico degli slip.
Si stacco' dalla mia bocca e mi guardo', mentre la mano scese sulle mie gambe accarezzandole a mano piena. Guardava il mio corpo mentre continuava questo su e giù con le mani . " bello, tu vero bello" disse.
Mi mise un braccio dietro il collo, quasi ad abbracciarmi da dietro, l'altra mano accarezzò ancora il petto , si fermò sui capezzoli e arrivò giù infilandosi dentro gli slip. Il mio uccello era di marmo, lo strinse , poi mi fece inarcare poco le gambe e mi sfilò gli slip completamente.
Mi menava lentamente l'uccello, io ansimavo ed anche lui. Mi girai per sdraiarmi sopra di lui.
Lo baciai sulla fronte, lui era sotto di me e volli condurre un po' il gioco. Mi attaccai letteralmente alla sua bocca, le nostre lingue si cercarono , succhiai la sua , succhiai le labbra carnose, poi andai giù piano, mi fermai sul collo, scesi sul petto e gli bacia i capezzoli, glieli succhiai , diedi loro dei piccoli e leggeri morsi, annusai il suo pelo profumato, scesi all'ombelico in cui infilai la lingua ed intanto gli accarezzavo le braccia, scesi un pò più giù per accarezzargli le gambe muscolose e pelose, mi fermai alle ginocchia e risalii su scivolando verso l'nterno coscia sino alle mutande. In quell'istante lo guardai e misi la mano sopra per palpare e stringere, raggiunsi ancora la sua bocca mentre infilai una mano dentro e toccai una meraviglia di uccello: grosso , carnoso, non riuscivo a tenerlo completamente con la mano, accarezzai le palle importanti e pelose, senti un calore incredibile sulla mano. Continuavo a massaggiarlo dentro le mutande mentre lo guardavo e lui disse : "tu può fare che vuoi, io pulito sai", allora scesi verso il pacco, tolsi le mutande con il suo aiuto e finalmente mi trovai col viso vicino al suo uccello: era grosso,veramente grosso, nodoso, la cappella scoperta e duro come il marmo ; gli baciai quel cappellone enorme, pulito e profumato di maschio, lo strinsi con le mani e leccai tutto come un gelato, quell'asta che già bagnata di precum,la leccai con la lingua e con le labbra socchiuse la insalivavo, annusai e leccai le palle a lingua piena, erano sode e gonfie, ritornai sull'asta e mi accinsi ad assaggiare davvero la cappella. Cominciai a baciarla sulla punta, poi aprii la bocca per farmene entrare il più possibile, non ci stava tutta tanto era grossa. Lo sentii gemere e nello stesso istante sentì un sapore leggermente salato: mi staccai e vidi che emetteva goccie di precum che d'istinto leccai via golosamente. sbavai ancora sull'asta e sulle palle per poi tornare di nuovo al glande. Bocca e lingua stavano gustandosi ogni centimentro di quella meraviglia di carne. Vidi una densa goccia di precum uscire e la succhiai letteralmente via: ero infoiato come non mai. Pensai che il mio uccello duro era la terza parte di quel bestione. Avevo la bocca umida per l'eccitazione e per tutte le gocce che leccai via, alzai il viso per guardarlo negli occhi, lui allora mi prese la testa e mi tiro' su e mi baciò con passione , quasi volesse dividere con me il sapore della sua minchia. " ora io e te fare amore vero" mi disse : voleva scoparmi. Si sposto' e mi fece sdraiare a pancia in giù, con una delle sue gambe divaricò le mie al massimo, si piegò su di me, con le mani mi accarezzava le chiappe mentre la sua lingua leccava con foga il mio buco. Sentii la sua lingua che si gustava ogni parte attorno al forellino ,mi baciava poi le natiche, ritornando al buchetto. Alzai un po' la testa e mi girai, vidi che si succhiava e insalivava una delle sue dita . Sputo' sul buco e ci appoggio' il dito spingendo un po'. sino a che non fu tutto dentro. Sentii un po' di fastidio , anche perchè una delle sue dita erano il doppio delle mie. Lo' tiro' fuori ed io timoroso gli chiesi se fosse pulito." Sì, disse, tu pulito ok" meno male perchè sarei morto di imbarazzo se non fosse stato così. Sentii ancora che sputo' e reinfilo' dentro il dito. Questa volta la sensazione era meno sgradevole , comincio' a muoverlo dentro un po' piano piano. Poi lo estrasse, si scosto e mi fece mettere su di un fianco, Prese un po' di crema da una barattolo che gli vidi in mano , me la spalmo' sul culo e sullo spacco, poi ne mise anche sul buco spingendone un po' dentro. Ne mise anche sul suo uccellone, specialmente sulla cappella e pensai che il preservativo che tenevo nel portafoglio era inutile, troppo piccolo. Ero un po' spaventato, temevo di sentire molto dolore, anche se il desiderio di averlo dentro di me era tantissimo Gli feci capire di non venirmi dentro, annuì con la testa.
Si stese al mio fianco, dietro di me, mi cinse la schiena con un braccio attirandomi verso di lui, girai il collo per guardarlo e mi bacio', la stessa cosa fece con il lobo dell'orecchio e , intanto sentii l'asta che si posizionava tra le natiche e cominciava un movimento lento come a massaggiarmi lo spacco. Si fermo' e puntò la cappella sul buco tornando a baciarmi.
Allungai una mano per aprirmi le chiappe e sentii che stava cercando di entrare . Spinse un po' e poi si ritrasse, continuando a sfregarmi l'asta sul buco. Mi alzo' una gamba e lo appoggiò ancora sul buco e riprese a baciarmi e leccarmi il collo. Forzo' ancora, molto lentamente , io sentivo che mi stavo un po' allargando, accogliendo la punta della cappella. Forzò ancora un po' ma sentìì dolore, lo fermai con la mano . Si fermo' , continuando pero' a leccarmi collo ed orecchie. Prese la mia mano ed incrociammo le nostre dita, come due veri amanti. Ricominciò a spingere , e lentamente fece entrare la cappella. Gemetti per il dolore ma volli resistere, Lui si fermo', mi bacio' e mi abituai piano ....Spinse e affondò ancora e io urlai, era enorme mi sentivo lacerato, lo estrasse, prese il mio volto tra le sue mani e mi guardo' con voglia e dolcezza insieme, Aspetto' un po' e ricomincio' ad infilare quel bestione dentro. sentii ancora dolore, ma venni pervaso da un'ondata di calore incredibile..con pazienza e delicatezza, tirandolo fuori ogni tanto, riuscii alla fine a metterlo dentro tutto. In quell'istante mi manco' quasi il respiro, ero pieno, sentivo quel bellissimo pezzo di carne, che mi aveva aperto letteralmente, fermo dentro di me. Comincio' a muoversi, lento ma inesorabile, il mio cuore batteva all'impazzata , mi sentivo pieno, unito a lui. Lui mi strinse , mentre i sui fianchi dettavano il movimento del suo cazzo dentro di me. Un ritmo lento ma continuo. Provai sensazioni fortissime e sconcosciute, di eccitazione e dolore insieme, brividi fortissimi. Diede un coplo più forte e fu tutto davvero dentro, lo sentii come se fosse nello stomaco. Mi misi a piangere, lui si fermo' e fece per uscire , ma io spinsi il culo contro di lui e gli strinsi il fianco per impedirglielo . Ricomincio' a muoversi, io gemevo e piangevo per una serie di sensazioni che non avevo mai provato. Sentii che ansimava, godeva ed anche io . Mi sentivo aperto e deflorato,come assorbito ma godevo come non mai. Accelero' il ritmo, ed io cercai di muovermi per assecondare i suoi movimenti dentro di me, mi lamentai davvero solo per il piacere in quel momento, sentii i suoi colpi sempre più decisi e lui gemere, stavamo godendo insieme Sentii dal mio uccello uscire una quantità copiosa di precum mentre la nerchia dentro di me sembrava gonfiarsi di più , sfondando e fottendo . All'improvviso si fermo', usci lentamente ,mi fece posizionare a pancia in su, prese le mie gambe e se le mise al collo, appoggiò l'uccello al buco ed entrò ancora con lentezza ma senza fermarsi sino a che non sentii le sue palle che toccavano il mio culo. Ricominciò il ritmo dentro di me, non capivo più nulla, godevo come un maiale , lo guardai ,lui mi sorrideva . Si piego' un po' in avanti e aumento' il ritmo della scopata, , vidi la sua faccia contorcersi e fare smorfie di piacere. Gli toccai i capezzoli , avrei voluto succhiarli ma da quella posizione non riuscivo, mi sentivo martellare, invadere dalla passione di quel maschio possente . Poi emise un forte gemito, quasi un urlo, il suo corpo tremo' e sentii un fiume caldo dentro di me. Scossoni che non finivano mai e che spinsero il suo uccello ancora più dentro. Venni anch'io, senza toccarmi, schizzi così potenti che mi arrivarono al mento. Si chino' su di me e mi bacio' con passione, eravamo entrambi sfatti dal piacere. Uscì e si stese di fianco a me, sempre da dietro. mi giro' il viso e mi bacio', poi vide delle goccie della mia sborra sul mento, le raccolse con le dita , me le mise in bocca e mi bacio' ancora. Mi strinse forte con le braccia, appoggiò il suo viso sui miei capelli, sentii il suo respiro farsi normale. Io spostai la mano ed il braccio in modo da poter raggiungere il suo uccello e stringerlo. Era umido, bagnato, non più duro ma ancora barzotto, corposo Lo tenni in mano e ci addormentammo.
Mi svegliai di soprassalto, fuori dai finestrini era buio, si sveglio' anche lui, mi accarezzo' il viso, mi bacio' sulla fronte e mi prese la testa e se la appoggiò sul petto.Stemmo un po così, infine mi chiese , facendosi capire, se avessi fame "sì, ok " risposi. Mi diede delle salviette umidificate per pulirmi un po' e lui fece la stessa cosa. Rivestiti, ci spostammo sui sedili , accese il motore e partimmo.
Dopo circa una ventina di minuti, vedemmo un chiosco, di quelli dove fanno panini di ogni genere, e accostò. Scesi, tirai fuori il portafoglio, ma lui mi fece segno di no. Mi mise un braccio sulla spalla e andammo al chiosco.Scelsi un panino con la porchetta e una birra, lui panino ma una bibita, mi fece capire che doveva guidare. Mangiammo con voracità, poi ci rilassammo un attimo e tiro' fuori dal portafoglio una foto, me la mostro' e mi spiego' che era la sua famiglia: una moglie davvero bella, due bei figli che, mi disse in qualche modo, avevano 16 e 18 anni. Si commosse, mi guardò e mi spiegò che erano passati 8 mesi dall'ultima volta che li vide. Trasportava merci ovunque, dormiva sul suo camion. Mi mostro' altre foto fatte da qualcuno durante i sui viaggi: una dove era appoggiato al camion con il mare di sfondo ed un'altra in mezzo alla neve, probabilmente nel periodo di natale viste le illuminazioni e gli addobbi.
Disse" vita così, brutta vita" Io presi il cellulare e gli feci capire di farmi uno squillo con il suo cell ; gli mostrai il numero e lui mi chiamò.
Misi il numero in rubrica e glieo mostrai: "ora io ho tuo numero , ok? E tu mio numero , ok?"
Rispose " ok, bene" e mi sorrise.
Da seduto, il mio culo da qualche segno di insofferenza, cercai di trovare una posizione comoda sulla sedia, lui capì e mi diede un buffetto sulla guancia. Si avvicinò e mi baciò sulla bocca. Pago' il conto, ci alzammo e ci avviammo verso il camion, a gesti e parole mi fece capire che domani doveva alzarsi molto presto per andare in germania, ma soprattutto disse " me piacere dormire con te, ma io molto presto domani".
"Anche a me Boris, I'd like sleep with you" gli dissi.
Ci avvicinammo al camion, doveva dormire perchè l'indomani era un'alzataccia.

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