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Gay & Bisex

Il mal di schiena 1


di RazorJack
07.01.2025    |    54    |    1 8.3
"Ripete l'operazione sull'altra gamba, fino alla fine, in cui in sostanza mi ritrovo con le gambe aperte, le ginocchia piegate e i piedi che si appoggiano..."
I lavori del trasloco mi hanno distrutto la schiena. Montare mobili, trasportarli e via dicendo non è un lavoro per tutti, specialmente per chi fa l'impiegato e se va bene va in palestra una o due volte a settimana. Mi metto così alla ricerca di un massaggio che sia rilassante e soprattutto decontratturante, ma come se le spese non bastassero mai, mi rendo anche conto dei prezzi di questi servizi. Per carità, è normale, ma comunque la mia ricerca è lunga. Finalmente trovo un ragazzo, massoterapista, operatore olistico che fa, tramite il suo social, la pubblicità del regalo di Natale ai suoi pazienti: un'ora e mezza di massaggio allo stesso prezzo del trattamento base di mezz'ora. Lo contatto e facciamo due chiacchiere al telefono. Ha una voce molto dolce, quasi effeminata e mi spiega per filo e per segno i benefici del massaggio olistico. Mi dice che, perché sia più rilassante sarebbe il caso di farlo da nudo, se per me non è un problema. In effetti non ci vedo niente di male, anche perché ha un profilo pubblico, non mette video di trattamenti di dubbio gusto e poi è simpatico. Parliamo a lungo, mi rassicura molto e alla fine prendo appuntamento con lui. Lavora in uno studio condiviso con altri colleghi, in cui ognuno prenota una stanza e la utilizza. È anche molto vicino a casa mia quindi ci metto poco ad arrivare, al punto che arrivo prima di lui e rimango fuori a congelare aspettando l'ora dell'appuntamento.
Quando finalmente arriva, mi rendo conto che alla voce in effetti si accompagna un ragazzo molto esile, giovane e basso di statura rispetto a me. Dopo le presentazioni di rito saliamo e mi fa aspettare mentre prepara la stanza. Mi fa accomodare alla scrivania e ricominciamo a parlare dei contenuti del massaggio: gli spiego la situazione, il mio mal di schiena, è psicosomatico oltre che dovuto ai movimenti pesanti. È il modo in cui il mio corpo metabolizza lo stress. Mentre parliamo mi sta sempre vicino, mi tocca le spalle e la schiena per decretarne la contrazione cronica in cui i miei muscoli si trovano, e mi accarezza le spalle.
Terminata la spiegazione del problema, mi invita infine a spogliarmi e accomodarmi sul lettino, su cui lascia due asciugamani arrotolati. Io mi spoglio davanti a lui con naturalezza, in fondo è un professionista e io sono solo un corpo da trattare.
La stanza è già molto calda, abbassa le luci e tira un po' giù la tapparella, mentre fa partire musica rilassante da una cassa bluetooth.
Mi stende addosso un asciugamano caldo per coprirmi dal freddo e, sedendosi su uno sgabello dietro di me, inizia a massaggiarmi le spalle.
Ha le mani calde, e con piccoli movimenti rotatori mi tocca la testa, scende dietro al collo, arriva alle scapole, mi tocca le spalle e finalmente giunge sul petto.
Sta usando un olio che odora di agrumi, mentre mi spiega le sue proprietà benefiche.
Ripete questi movimenti mentre si muove sempre più verso l'addome lasciando indietro le spalle.
Io chiudo gli occhi e mi lascio cullare dai suoi movimenti armonici. Sento che si alza, e mi viene di lato, massaggiandomi il petto e l'addome con due mani.
Risvolta l'asciugamano per avere un migliore accesso alla mia pelle mentre mi massaggia la pancia come se stesse impastando il pane. Le sue mani si spostano impercettibilmente sempre più in basso, finché non inizia a toccarmi sotto l'ombelico, a metà strada tra la pancia e la base del mio membro rilassato e a riposo.
I movimenti rotatori a due mani, si concentrano sulla zona sopra linguine, ma si fanno sempre più ampi e si dirigono in basso. Sento una sensazione di calore che mi pervade, sono davvero rilassato in testa, nel silenzio delle voci, immerso nella musica rilassante.
Quando arriva a sfiorare la base del pene, procede allargando e stringendo le mani. Passa così a toccarmi la coscia destra, con movimenti delle mani avvolgenti, sotto l'asciugamano, sfiorandomi il membro con le nocche ad ogni passaggio. Questi microtocchi iniziano a risvegliare la mia virilità ma entrambi facciamo finta di niente. C'è un momento in cui i dorsi delle sue mani si avvicendano in carezze "involontarie", che continuano a farmi inturgidire.
Continua a scendere lungo la gamba, districando ogni fibra muscolare coi movimenti rotatori dei suoi pollici, fino ad arrivare ai piedi. Separa le dita e fa forza sui punti di pressione che la riflessologia plantare di cui mi ha parlato contengono la chiave di sblocco dello stress.
Massaggiando il dorso del piede, ricomincia a salire, e da quella posizione si sporge in avanti per raggiungere il ginocchio. Sotto al piede percepisco il tessuto del suo camice, e poi il suo corpo, come se si stesse appoggiando per piegarsi verso di me. Posso sentire che il suo fisico asciutto rimane comunque tonico, ma sotto al tallone che sento che c'è qualcos'altro che si sta indurendo.
Risalendo, mi tocca l'esterno e l'interno coscia allo stesso tempo, col mio membro barzotto sempre appoggiato al dorso della sua mano.
Ritorna quindi sull'inguine dove riprende il massaggio di prima, spostandosi verso la mia sinistra per cambiare lato.
La procedura è la medesima, ma anche se siamo in silenzio, mi chiedo come faccia ad ignorare la mia erezione, che confinata sotto l'asciugamano, è quasi d'impiccio nel massaggio alla coscia.
Decido di rompere io il ghiaccio e gli propongo di togliere l'asciugamano. Lui si premura che non abbia freddo e poi procede a rimuoverlo, piegarlo e riporlo sulla sedia. La stanza è molto calda, l'unica differenza è che il tessuto non mi infastidisce più.
Riprende il massaggio alla gamba, arrivando di nuovo in fondo, al piede, e ripete anche lo stesso movimento di prima, piegandosi verso di me, per lavorare sui lati della coscia, ma a questo punto è chiara anche la sua erezione, sicuramente più forte della mia.
Riapro gli occhi per guardarlo lavorare, ma forse non se lo aspettava, perché vedo che non sono le gambe ciò che sta guardando. Esegue movimenti meccanici ma il suo sguardo è fisso sul mio pene in erezione.
"Vuoi che rimetta l'asciugamano? Ti metto a disagio?" Gli chiedo.
"Nono, scusa stai tranquillo, è che vedo che ti stai proprio rilassando. Guardare ma non toccare è la mia regola, stai tranquillo".
Gli dico di non preoccuparsi, io sono di natura molto reattivo, lo avevo avvisato d'altronde quando mi ha proposto di fare il massaggio naturista.
"Anzi, è proprio l'indicazione che stai facendo un buon lavoro caro. Non mi dà fastidio se guardi, né se mi sfiori"
Lui mi sorride in silenzio e procede col massaggio. È il momento di lavorare sulla flessibilità delle articolazioni, con una mano mi tiene la caviglia e con l'altra sotto al ginocchio, mi fa compiere dei movimenti rotatori della gamba. Alla fine me la fa poggiare, piegata verso l'esterno con il piede sul lettino. Ripete l'operazione sull'altra gamba, fino alla fine, in cui in sostanza mi ritrovo con le gambe aperte, le ginocchia piegate e i piedi che si appoggiano tra loro coi palmi.
"Riesci a rimanere così per qualche minuto? Questa parte serve a sciogliere i tendini delle gambe, è la posizione del (parola indiana che non so ripetere), necessaria per lo stretching che andiamo a fare."
Io annuisco e lui continua. Alterna una leggera pressione sulle ginocchia alla spinta delle caviglie, con lo scopo di farmi aprire le gambe e portare i talloni verso la parte alta del corpo. Il suo tocco e i suoi sfioramenti, mantengono viva la mia eccitazione, mentre io mi abbandono completamente a quel massaggio ristoratore.
Sporgendosi di lato per divaricarmi piano, si avvicina sempre di più, finché non riesco a sentire il suo respiro sulla punta del mio membro ormai completamente eretto.

CONTINUA
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