bdsm
Puttana IVA 2
di RazorJack
11.11.2024 |
2.497 |
4
"Non è leggerissima ma ora lui mi aiuterà, anche perché ha capito perfettamente dove voglio arrivare..."
Dal racconto precedente:Mi faccio un bidet, mentre noto un dettaglio del suo bagno, un nuovo giocattolino da usare, un nuovo strumento di tortura. Ho il cazzo intorpidito, due orgasmi a così breve distanza non ricordo più quando li ho avuti. Mi lavo e in quel momento suona il campanello.
Decido di ignorarlo e termino di lavarmi. Torno di là, lei è ancora a terra ma vedo che si sta toccando, fortunatamente non ne ha ancora abbastanza. Con una mano si stringe un seno, mentre l'altra masturba la sua fighetta ancora gonfia e colante. Torno da lei, e la sollevo. "È ora di lavarsi cagnetta, su!"
La sollevo tirando il guinzaglio artigianale e la porto in bagno. La libero dei vestiti e la metto nella vasca, distesa e con le gambe aperte e poggiate sui bordi. "Stai ferma ora che devo lavarti"
Apro l'acqua dal doccione, fredda, e la innaffio. Lei emette un grido per il freddo mentre la spruzzo. Chiudo l'acqua e inizio a insaponarla con la spugna. La passo su tutto il suo corpo con la parte morbida, e con la parte ruvida sui seni e sul pube, tutte zone intorpidite dal freddo e che per il freddo sono turgide e dure. Riapro l'acqua per lavare via il sapone, riporto la temperatura sul tiepido, mi prendo cura di lei.
La faccio alzare e riposizionare di schiena per dedicarmi alla sua parte posteriore. È bellissima, tutta bagnata e pulita.
A questo punto possiamo ricominciare.
La faccio mettere a 90 e regolo il doccione sul getto concentrato, mirando in mezzo alle gambe. Lei sente in colpo e si irrigidisce. Mi avvicino sempre di più alla sua figa, che tengo aperta con le dita, lavandola in profondità con questo getto tagliente.
Finalmente le sfilo il dildo dal culo. Il buchino è arrossato e stanco, ma pronto ad essere usato ancora.
Chiudo l'acqua. Inizio a spalmarle il sapone, e ripeto l'operazione sul mio cazzo di nuovo duro e pronto. Lei è aperta e ancora vogliosa, non trovo alcuna resistenza quando la penetrò nell'ano.
Inizio a scoparla nel culo, a ritmo sostenuto, e lei ricomincia a godere.
"Goditela ora, dopo dovremo ricominciare a lavorare. Chi sarà stato prima? Aspettavi visite? Puoi rispondere"
"Non aspettavo nessuno padrone, non vorrei fosse il vicino"
"Che vuole da te? Ti fai scopare anche da lui? Mi hai mentito?"
"Ah non credo, figurati"
Sonoro schiaffo sul gluteo, che torna ad arrossarsi.
"Non credo, padrone. È un bravo ragazzo, lavora in ospedale, ma è gay, non credo sia interessato. Ha anche il suo viavai da quello che sento di solito, le pareti qui sono sottili"
La colpisco ancora.
"E brava la mia cagnetta, che si eccita ad ascoltare gli uomini che scopano. Sei veramente una puttana ingorda"
Incalzo il ritmo, mi infilo nella profondità del suo intestino, la scopo forte e poi, la prendo per i capelli per farle inarcare la schiena.
La mia eccitazione è di nuovo al massimo, e dopo pochi colpi, col mio cazzo completamente avvolto dal suo culo che spasima e spasma, vengo ancora. Do un colpo per ogni getto, e le continua a gemere.
Non sono soddisfatto, sento di essere durato troppo poco, ma questo suo buchino stretto e irresistibile non mi ha permesso di giocarci di più.
"Hai un bel culo stretto puttana, fin troppo. Devo addestrarti a tenerlo più aperto. Stai ferma ora"
Esco dal suo corpo, riapro, l'acqua e procedo al lavaggio. Il suo buchino si è richiuso, colpa del freddo, ed è tutto arrossato. Sul mobile del lavandino c'è una peretta.
Mentre la prendo, il campanello suona ancora.
"Vado a vedere che cazzo vuole, tu stai qui e lavati il culo, ora che torno lo ispeziono"
Lei annuisce e prende dalle mie mani la peretta, mentre io ancora nudo mi dirigo alla porta. Il mio pene non è più duro e pendendo gocciolo sborra in tutto il corridoio. Guardo nello spioncino, c'è un ragazzo alto, un po' robusto con gli occhiali. Apro la porta.
"Si può sapere che vuoi, che continui a suonare? Ti serve qualcosa?"
Lui rimane senza parole. Mi guarda, lo sguardo si sofferma sulla mia nudità e non dice niente. "Ascolta, fa freddo e come vedi sono occupato, che ti serve insomma?"
Lui, arrossito, inizia a balbettare "no, scusa, no è che sentivo dei rumori, non capivo, mi sono preoccupato e sono venuto a vedere"
"Sei un bell'impiccione tu eh, i suoni non erano difficili da interpretare direi"
Lui si vergogna, è eccitato e paonazzo.
"No, sì, scusa, è che non si sente mai niente e stavate facendo rumore. I suoni sì, li Ho capiti, però boh, cioè sentivo anche dei colpi, e le urla, ecco... cioè si sentono tante storie, lei vive sola, non viene mai nessuno, mi sono preoccupato "
In effetti non è che mi sia limitato stamattina, non ha tutti i torti. Meglio un ragazzo curioso di qualche vecchietta bigotta e pettegola però.
"Non hai tutti i torti, ti ho disturbato?"
"No tranquillo, anzi..."
"I miei occhi sono qui" gli faccio e lui arrossisce.
"Vieni, vedi da te che va tutto bene" lui è imbarazzato ma entra senza dire nulla e chiudo la porta. Noto che guarda il disordine e le gocce sul pavimento. Ci dirigiamo verso il bagno, dove lei, che ha finito di lavarsi, si è seduta sulle ginocchia a terra, ma quando vede il suo vicino, si spaventa e prende un asciugamano per coprirsi.
Io glielo tolgo. "Cosa, fai, ti copri? Guardala, sta bene, fin troppo bene mi sembra. E tu tranquilla, lui ormai mi sta solo guardando il cazzo, non credo sia interessato. Dico bene?"
A lui manca il fiato, ma annuisce, visibilmente eccitato dalla situazione.
"Ora ti spiego, per venire ad aprirti la porta, ho dovuto lasciare questa troietta a lavarsi il culo dove ho appena sborrato. Siccome non ho potuto controllare come ha fatto, ora controllerai tu".
"In che senso?"
La faccio alzare, piegarsi con le mani sul lavandino.
"Tu sarai più pratico di me, controllale il culo, avanti"
Lui, è curioso, arrossisce ma si lascia comandare, e in ginocchio dietro di lei, la scruta, la tocca, allarga il buchino con le dita.
"Con la lingua la devi controllare, avanti"
Lei si agita, si sta vergognando troppo, ma una sculacciata la riporta al suo posto.
"Tu stai ferma, e tu, avanti, assaggiale il culo, se sei fortunato saprà ancora della mia sborra"
Non se lo fa ripetere due volte, e inizia a baciarle l'orifizio, infila dentro la punta della lingua, sotto la mia supervisione.
"Usa le dita, controlla bene"
Timidamente inizia ad esplorare, il buchino è ancora voglioso e non oppone resistenza al dito indice che lo penetra. Lo tira fuori e se lo lecca.
"Sa di cazzo in effetti, non si è lavata bene"
Sono compiaciuto della piega che sta prendendo questa visita inaspettata.
"Bisognerà lavarla ancora allora, ma per farlo bene devi aprirla meglio"
La scena mi eccita, e lui se ne accorge dato che non le guarda più il culo ma ha occhi solo per il mio membro di nuovo in tiro. Mi chiede se intendo occuparmi io della dilatazione.
"Certo, ma non pensare che rientri così senza lubrificazione. Vieni qui"
Lui si sposta sempre in ginocchio e viene da me. Inizia a succhiarmi mentre lei è ancora lì ferma a quattro zampe.
Fa molta saliva, è anche più bravo di lei a prenderlo e non c'è neanche bisogno del mio intervento perché riesca a infilarselo in gola.
"Guarda come si fa puttanella, lui sì che è una troia professionale"
Vedo un'ombra di invidia e rabbia nei suoi occhi, vuole le mie attenzioni ma deve rimanere immobile in attesa.
Lo faccio mettere da parte e mi dirigo verso di lei. "Lubrificale il culo e aprilo per me, e chiamami padrone"
Lui ubbidisce e si posiziona al suo fianco. Sputa sull'ano e inizia ad aprirlo con le dita. Mi posiziono dietro di lei e procedo. Entro senza difficoltà nel suo culetto vizioso e voglioso, e mentre la fotto lui continua a leccare la moa base che entra ed esce. Poi si sposta e si mette sotto di noi. Sento la sua lingua sulle mie palle, mi fa quasi il solletico. Non ha bisogno di istruzioni questo ragazzo, evidentemente sa già cosa deve fare. Il nostro incastro prosegue, ma guardando dietro di me vedo che anche lui è duro nei pantaloni.
"Sei bravo, ti meriti un premio. Mettiti davanti a lei. Tu, succhiagli il cazzo, lui si merita una gratificazione"
Siamo quindi lì, in quel bagno disordinato, lei è tra noi. Ha il mio cazzo nel culo e quello del ragazzo in bocca. La scopiamo a ritmo da due lati, usciamo ed entriamo in sincronia. Decido di cambiare, e senza dire niente inizio a scoparle la figa senza interrompere il ritmo.
È caldissima e di nuovo bagnata, meravigliosa.
"Però così non va bene, hai il culo libero, dobbiamo cambiare posizione. Alzati in piedi schiavo, mi servono le tue braccia."
Lui si alza, e faccio girare lei.
"Tocca a te scoparle il culo ora, te la preparo"
La prendo in braccio da sotto le ginocchia, penetrandola ancora davanti. Non è leggerissima ma ora lui mi aiuterà, anche perché ha capito perfettamente dove voglio arrivare.
Si mette dietro di lei, la sodomizza e unisce le braccia alle mie, alleggerendomi il carico.
Siamo in piedi, lei ha entrambi dentro di sé e sta godendo come una pazza.
"Mi state aprendo in due, padrone, è troppo...grazie"
Continua
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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