tradimenti
Pulizie in smart 2
di RazorJack
19.11.2024 |
8.122 |
7
""Ti sei bagnata per così poco?" Le chiedo mentre apre l'acqua..."
Al mio posto, chiunque ne avrebbe approfittato subito della situazione, ma io no, questa tortura mi piaceva. Mi rimetto a lavorare mentre lei, mestamente finisce di pulire il bagno e torna in camera. Ritorno da lei che sta pulendo l'armadio. Le passo dietro, nel passaggio tra armadio e letto, toccandole il culo col mio membro sempre barzotto. Prendo una cosa dal comodino e ripeto il passaggio, lei non dice niente. Sembra concentrata a pulire, ma sento un fremito quando le passo dietro. Mi sembra che si sia inarcata apposta, e con meno spazio, appoggio la mano sulla sua schiena sudata per stare in equilibrio. "Sei davvero sudata, magari dopo che finisci fatti una doccia"
Lei accetta e ci separiamo di nuovo.
Dopo un po' viene in sala e annuncia di aver finito. "posso farmi la doccia ora?"
"Ma certo" le dico, e alzandomi la accompagno in bagno. Lei entra nella doccia, separata da me solo da un vetro trasparente, mentre io mi siedo sul gabinetto.
"Cosa fai? Te ne stai lì?"
"Considerando come hai pulito oggi, devo controllare che tu non faccia altri danni, lavati pure"
Lei mi sorride, si toglie le mutandine, fradicie anch'esse e me le lancia. Le prendo al volo, le esamino, le annuso. Non è tanto il sudore ad averle bagnate, c'è un fondo biancastro in mezzo al tessuto e profuma dei suoi umori.
"Ti sei bagnata per così poco?" Le chiedo mentre apre l'acqua. Lei si vergogna, cerca di ignorarmi e si gira mentre l'acqua scorre. Io sono lì in prima fila a guardare il suo corpo insaponato. Mi tengo le sue mutandine sul naso e inizio a toccarmi. Quando lei se ne accorge è stupita. "Ma sei serio? Mi sto lavando e tu ti seghi?"
"Non hai detto che volevi guardare? Guarda come sono duro per te, continua pure"
Non se lo fa ripetere e si insapona di nuovo. Ora però lo fa in modo sensuale, strofina i seni sul vetro, allarga le gambe e ne solleva una per insaponarsi la figa, aperta davanti a me. Si tocca, si masturba sempre più forte. Siamo io e lei, un uomo e una donna che si guardano pieni di desiderio, e si masturbano nel farlo. Lei chiude gli occhi, sta per venire, ma io mi alzo, la raggiungo e le fermo la mano.
"Non così in fretta"
"Ma come? Ero così vicina cazzo, perché mi hai fermata?"
"Perché non ti ho dato il permesso di venire. Sto ancora pagando per il tuo tempo. E poi guarda, sei ancora piena di sapone. Devo lavarti io, ora stai ferma"
Lei mi ubbidisce, mi porge la spugna e si mette sull'attenti mentre l'acqua le scorre addosso. La chiudo e la inizio a insaponare io. Passo la spugna sul suo petto, tutt'intorno ai seni, passo la parte ruvida sui capezzoli. Le insapono la pancia, il basso ventre. Passo alle cosce, dall'interno all'esterno, arrivo alle ginocchia, le faccio sollevare prima una gamba, poi l'altra e le passo la spugna tra le dita. Ritorno su lentamente, uso la parte ruvida per ripartire dall'interno coscia, e gliela strofino sul monte di venere. Lei sta soffrendo, ma è ancora con l'orgasmo in testa. Pensa a quello, non all'irritazione.
La faccio girare e le strofino la schiena. Le faccio alzare le braccia e passo la spugna sul collo, sotto le ascelle e infine ritorno giù. Le passo la mano sotto, insapono tra i glutei.
Mi avvicino ancora di più, la punta del pene la sta toccando, sta proprio in mezzo. Mentre le lavo la schiena fa un movimento, si inarca piano, mi porge il suo bel culo. Ora ho la punta appoggiata sull'ano chiuso. Lei spinge, la mia cappella la bacia, con un movimento alternato avanti e indietro. Con una mano lo prendo, e glielo strofino addosso. Passo la punta nel solco, dall'alto fino a sentire i peli in basso. Lei sta tremando, ma io non smetto.
Le sue grandi labbra mi desiderano, sono calde e sento il profumo del suo piacere che sale.
Lei sta ansimando, non desidera altro che essere posseduta lì eppure io la torturo proprio con lo strumento del piacere che desidera. La tocco con le dita, infilandole dentro di lei, solo per sentire quanto sia bollente dentro.
"Quanto lo vuoi?"
"Tanto....ti prego, sto impazzendo"
"Non sei stata molto brava finora, non so se te lo meriti"
"Ti prego, ti supplico, che cosa vuoi?"
"Pregarmi va già molto bene, supplicarmi anche meglio. Sappi però che...questo non è un gioco per me. Non sarei soddisfatto nel prendere una troia qualsiasi che mi desidera. Io voglio possederti, non solo fisicamente."
Le parlo nell'orecchio, mentre continuo a masturbarla.
"Se ti prendo ora, non potrò lasciarti andare finché non sarò del tutto soddisfatto e soprattutto...se non sarò sicuro che tu mi abbia dato tutto quello che potevi. Capisci cosa intendo? Puoi avermi, ma...io voglio una schiava. Te la senti?"
"Sì..."
"Pensaci bene, questa non è una botta e via. Fatti rimorchiare da qualche sfigato se vuoi una scopata a caso. Pensaci bene! Vuoi essere la mia schiava?" E nel dirlo infilo le dita ancora più in profondità, e col pollice le stuzzico l'ano.
"Sì...padrone."
Continua
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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