Scambio di Coppia
La perversione può essere “amica”


24.04.2025 |
1.658 |
18
"Quella sera eravamo così, con la voglia di divertirci, qualche drink ci aveva resi più leggeri con la testa e avevamo voglia di provare sensazioni, senza..."
La nostra trasgressione percorre varie direzioni, non abbiamo un approccio lineare nei riguardi del mondo scambista, perché ci piace sperimentare. L’unica cosa certa è che siamo coppia e dunque i piaceri devono passare attraverso il nostrolegame, con lo scopo di arricchirlo di sensazioni, grazie all’interazione che si viene a creare con gli altri.
Decidiamo insieme se percorrere una strada, se interromperla o deviare il nostro cammino, rallentare o prendere la rincorsa.
Non capita quasi mai di prevedere ciò che potrà accadere ed è proprio questo il bello davanti a quel pizzico di ignoto che ci porta a viaggiare con la mente, ad immaginare, desiderare che quel brivido ci percorra tutta la colonna vertebrale, rizzando ogni pelo del nostro corpo.
Quella volta, però, siamo”inciampati”in un’esperienza inaspettata, infatti, causa un mio racconto, siamo stati contattati da una coppia molto interessante a dire il vero, di quelle che raramente si incrociano, una coppia unita, felice e complice come noi.
Partendo da un complimento per il racconto, siamo stati pervasi dalla voglia di approfondire questa conoscenza. Dopo esserci scambiati il contatto telefonico, abbiamo provveduto prima ad uno scambio di foto, cosa che facciamo sempre per capire se c’è un minimo di interesse reciproco, pur consapevoli del fatto che la conoscenza di persona faccia proprio la differenza.
Arrivato il momento di scambiarci le foto, abbiamo avuto una sorpresa inaspettata… quelle due persone interessanti le conoscevamo già; sono due amici “verticali”, vale a dire amici della vita come dire ‘ordinaria”, amici con cui abbiamo fatto anche un viaggio di piacere innocente. Questa sorpresa inizialmente ci ha destabilizzato, questa eventualità non l’avevamo considerata e dunque dopo aver scherzato in chat, con battute sul gioco, ci siamo salutati con una frase di commiato del tipo”Bene, allora ragazzi, buon gioco”. “Buon gioco a voi”.
Ma non era finita lì…
Dopo circa un mese abbiamo ricevuto da loro un invito: “Ragazzi abbiamo il piacere di invitarvi al nostro matrimonio, vorremmo condividere con voi il nostro momento speciale” ed hanno aggiunto “Se vi fa piacere possiamo inserivi in un tavolo di scambisti, nostri amici del club, coppie esuberanti e giocose”. Da non credere! Un tavolo di scambisti in mezzo a tutti gli altri di parenti e amici in un contesto trasgressivo di tipo trasversale.
Quel giorno è stato molto interessante, abbiamo conosciuto bellissime persone che ancora frequentiamo e ci siamo stuzzicati tra noi, in mezzo a parenti ed amici ignari.
Tra balli apparentemente innocenti, ci siamo sfiorati al centro pista con movimenti sinuosi ed accattivanti, mascherati da sorrisi ed abbracci goliardici.
Naturalmente pensavamo che il nostro rapporto sarebbe stato comunque sempre soltanto di amicizia condito da qualche discorsetto intrigante, ma nulla di più…
Ho imparato col tempo a comprendere che proprio quando proferisco le parole magiche:”Ma mai potrebbe accadere qualcosa di più”, ecco che la cosa avviene ed anzi, molto spesso, inconsciamente sono io che faccio in modo che accada.
Che cosa avrò in questa testolina perversa? Qualcosa che porta ad ampliare la mia percezione del mondo e degli altri in generale e soprattutto mi fa capire che ci sono degli aspetti di me che ho tenuto celati anche a me stessa e che quando vengono fuori mi soddisfano in modo incredibile.
Dopo qualche giorno dall’evento “matrimonio”’, ci siamo ritrovati in un privé, quello che loro frequentano da anni e di lì a poco sono accadute tante cose interessanti.
Come quella sera incredibile nella quale il caldo, le luci, la musica, un po’ di alcol che scorreva nelle nostre vene, hanno dato avvio ad un’esperienza molto molto intrigante e produttiva .
Eravamo tutti e quattro a chiacchierare, scherzare come sappiamo fare noi, da amici, semplici amici almeno fino a quel momento…
Ad un certo punto abbiamo pensato, forse anche un po’ in modo goliardico, di andarci a fare un giro su per le stanze dove l’eros si scatena: ambienti nei quali è consentito chiudersi a chiave per garantire la privacy; altre ,invece, presentano delle aperture; circondate su uno o più lati da sbarre, tra le quali qualcuno dall’esterno oltre a poter guardare meglio, può allungare un braccio o … qualcos’altro.
L’atmosfera è particolare, le luci soffuse danno vita ad un ambiente molto intimo.
Quella sera eravamo così, con la voglia di divertirci, qualche drink ci aveva resi più leggeri con la testa e avevamo voglia di provare sensazioni, senza sapere ancor ben identificare quali fossero.
Mentre salivo le scale ero divertita ma allo stesso tempo agitata e questa agitazione mi faceva sentire viva. Sentivo dentro di me delle bollicine nella testa che mi solleticavano e da lì si propagavano in tutto il corpo, sentivo il mio passo un po’ tremolante ma la cosa mi eccitava moltissimo.
Mano nella mano col mio uomo mi sono recata, insieme a Camilla e Francesco, verso il primo piano. Man mano che salivo, sentivo l’esigenza di deglutire, immaginavo com’era il mio viso sorridente, con quella risata coinvolgente e piena, quasi come se stessi per salire su una giostra adrenalinica.
Sapevo che qualcosa sarebbe accaduto, che quei momenti li avrei ricordati e che avrebbero arricchito la mia esperienza in questo mondo.
Anche Dino, mio marito, Camilla e Francesco erano sorridenti, ci sentivamo come quattro bambini che stavano per fare una marachella. Anche solo l’idea di spiare qualcuno mentre era intento a godersela ci eccitava, ma quella sera abbiamo fatto di più…
Siamo quattro esibizionisti, per cui non abbiamo certo scelto una stanza chiusa da esplorare, bensì una provvista di una poltroncina tipo quella del ginecologo, intima per le dimensioni ma non per il resto perché è circondata su due lati da barre verticali, una sorta di gabbia.
Indossavo una minigonna ed un gilet, non avevo il reggiseno; Camilla ha un seno prorompente, evidenziato dalla sua lingerie sexy, mi attraeva e non sono riuscita a tenere le mani a posto… avevo voglia di toccarlo. Recentemente ho scoperto una certa attrazione per le donne, per quelle con la “D” maiuscola, che sprizzano sensualità da tutti i pori. Camilla è proprio una di loro: già quando la vedi sorridere ti ammalia, ha una voce molto calda, risulta apparentemente timida, ma quando si lascia andare è molto passionale e coinvolgente.
Una volta nella stanza dove loro diverse volte hanno giocato esibendosi davanti a spettatori arrapati, mi sono tolta il gilet bordeaux, ho sfilato il gonnellino, rimanendo in reggicalze e slip, ho chiesto a Camilla di farmi vedere come si utilizza quella poltroncina molto particolare; ho appoggiato le gambe sugli braccioli, le ho aperte, proprio come se mi dovessi sottoporre ad una visita, la visita più eccitante della mia vita!
Mentre mi sistemavo. baciavo Camilla che mi coinvolgeva con la sua lingua morbida e calda, è stato un turbinio di emozioni. Le ho toccato i ricci morbidi e profumati, all’inizio l’ho guardata, poi ho chiuso gli occhi e mi sono lasciata andare alla passione.
Inutile nascondere che ero eccitatissima e qualcuno già cominciava a presentarsi dietro le grate per guardare quello spettacolo Improvvisato.
Camilla sa perfettamente come donare piacere ad una donna, oltre che all’uomo: è istintiva, dolce ed appassionata. Lei, mio marito e Francesco si sono dedicati a me con grande abilità; come dicevo, ero già bagnata ma ad un certo punto accarezzata, leccata baciata da tutti e tre, ho perso completamente il controllo : il mio corpo godeva indipendentemente da quello che pensavo, godeva e basta, schizzava gocce di piacere dappertutto, ero completamente in estasi.
Ero con il capo chinato all’indietro ed ho visto che Francesco era dietro di me, l’ho toccato senza esitazione: era la prima volta che lo facevo e la cosa mi ha provocato eccitazione con un pizzico di imbarazzo che però ha amplificato la mia voglia… ecco, in quel momento ho sentito che stavo varcando una soglia, che entravo in una dimensione trasgressiva condivisa in quattro, qualcosa di più forte di un semplice incontro, la scelta di andare oltre il proibito che avrebbe concesso a noi l’opportunità di provare delle sensazioni molto forti e ci avrebbe messo di fronte ad una nuova dimensione di noi e della nostra amicizia.
Questa è vera trasgressione, è andare oltre, fare qualcosa che non avresti mai immaginato, anche durante i tuoi sogni più perversi che alle volte ti colgono durante la notte.
Dopo aver toccato il suo membro ho appoggiato la mano su una sbarra, mi sono inarcata quasi ad agevolare l’ingresso di lingue e mani dei miei compagni di gioco che avrebbero potuto fare in quel momento qualunque cosa di me, avevo chiuso gli occhi per godermi intensamente quel momento; è bastato poco per farmi schizzare e poi gocciolare per terra: stavo squirtando!!!
Mentre ciò accadeva improvvisamente ho aperto gli occhi e ho visto proprio lui che con la mano mi stava provocando quel piacere, mentre Camilla e mio marito si occupavano del resto del mio corpo. Che dire, è stato incredibile, non so quali aggettivi utilizzare, ciò che so è che bagnata e tremolante mi sono alzata da quella poltrona, mi sono guardata intorno e ho notato una ventina di spettatori eccitati in silenzio, presi da gesti e gemiti, inchiodati lì da un’attrazione fisica e mentale.
Paga e piena di energie mi sono alzata, lasciando il posto a Camilla con l’intenzione di farle provare quel piacere che lei aveva donato a me insieme a suo marito ed a Dino.
Mi sono lasciata travolgere dal mio istinto l’ho toccata, baciata, leccata, assaporata, sentendo in modo palpabile gli effetti turbolenti che si sprigionavano dal suo corpo; sentivo di essere per lei dolce come una donna ed allo stesso tempo dominante come un uomo, accompagnata dai miei compagni di gioco maschili che sapevano perfettamente come donarle piacere, tant’è che che in pochi ed intensi istanti Camilla è esplosa… è una forza della natura e quando comincia a godere non riesce a contenersi. È un piacere vederla godere, è l’emblema della femminilità, ammalia il modo in cui la sua sensibilità possa trasformarsi nel piacere più alto che una donna possa provare.
Questo ha fatto sì che i nostri uomini tenessero il loro membro ritto, come dicono alcuni in modo esplicito “avevano il cazzo a mille”, la nostra reciproca eccitazione aveva ammaliato le loro menti e i loro corpi.
Naturalmente sia Camilla che io ne abbiamo approfittato assaggiandoli e succhiandoli avidamente.
La stanza era pregna dei nostri umori, per terra avevamo generato un laghetto, ci siamo ricomposte come se nulla fosse accaduto anche se sulle labbra mostravamo un sorrisino di compiacimento; io ho rimesso a posto l’intimo che era stato scostato e dunque era inevitabilmente bagnatissimo, ho infilato la gonna e richiuso il gilet; , Camilla è rimasta senza mutandine, lasciandosi libera sotto la gonna, provando quel sottile godimento per le labbra ancora umide, che si sfiorano mentre camminava, passo dopo passo.
Usciti da quella stanza siamo scesi al piano di sotto senza parlare, Camilla ed io ci siamo guardate; i nostri occhi erano sommersi da immagini, ricordi recenti, emozioni, sensazioni fortissime che non si possono spiegare fino in fondo.
Tutti e quattro eravamo stati complici di una serata speciale che merita di essere ricordata non solo per le sensazioni provate, ma soprattutto per aver dato vita ad una grande complicità che ha arricchito la nostra amicizia.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Commenti per La perversione può essere “amica”:
