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PadroneAnziano 1


di FeBOMo79
27.04.2025    |    832    |    1 9.4
"PadroneAnziano: "Buonasera, piccola..."
Era una sera qualsiasi. Elisa, avvolta nella noia tipica dei suoi diciannove anni, si era sdraiata sul letto, le gambe nude intrecciate nelle lenzuola leggere. Aveva addosso solo una canottiera sottile, senza reggiseno, e uno slip di cotone chiaro.
La luce fioca del suo smartphone illuminava il suo viso giovane, occhi stanchi ma pieni di curiosità.
Ad un tratto una notifica di Skype con una nuova chat, il nickname le provocò n brivido le scivolò lungo la schiena: PadroneAnziano.
C'era qualcosa di irresistibilmente proibito in quel nome.
Istintivamente, cliccò.
PadroneAnziano: "Buonasera, piccola. Dimmi cosa cerchi?"
Elisa sorrise. Quel tono così diverso, così adulto, la colpì subito.
Elisa: "Non so… forse qualcosa che non riesco nemmeno a definire."
PadroneAnziano: "A volte, chi cerca senza sapere, trova esattamente ciò di cui ha bisogno."
Quelle parole sembravano sfiorarle la pelle.
Sentì i capezzoli indurirsi sotto la stoffa leggera.
Era strano, eppure eccitante.
La conversazione scivolò fluida.
PadroneAnziano non era mai volgare. Non le chiese foto, non forzò nulla. Era maestro di una seduzione lenta, fatta di sguardi immaginari e sospiri taciuti.
Le parlava di musica, di arte, di viaggi — ma ogni frase era carica di un doppio senso sottile, come una carezza che sfiora senza toccare.
Elisa si accorse che si stava toccando i capelli, arricciandoli tra le dita, come faceva quando era nervosa... o eccitata.
Dopo un'ora di chiacchiere, arrivò la domanda:
PadroneAnziano: "Cosa indossi in questo momento, Elisa?"
Il cuore le batté più forte.
Era una domanda semplice, eppure, nella sua bocca virtuale, suonava come un ordine sussurrato all'orecchio.
Elisa: "Solo una canottiera… e uno slip."
Dall'altra parte, nessuna risposta per lunghi secondi.
Quel silenzio la fece fremere più di qualsiasi parola.
Poi finalmente:
PadroneAnziano: "Immagino la tua pelle morbida sotto il tessuto. I tuoi capezzoli che tradiscono il tuo desiderio. E la tua piccola bocca leggermente aperta, in attesa."
Elisa si morse il labbro.
Sentì un'ondata di calore tra le cosce.
Non era mai stata così reattiva a semplici parole.
Si sistemò meglio sul letto, divaricando appena le gambe, sentendo il tessuto umido contro di sé.
PadroneAnziano: "Posso guidarti? Solo con la voce?"
Aveva la sensazione di precipitare, eppure desiderava quella caduta più di ogni altra cosa.
Elisa: "Sì… Padrone."
Fu la prima volta che lo chiamò così.
E, mentre lo scriveva, si rese conto che una parte di lei si stava già donando.
PadroneAnziano: "Solleva lentamente la tua canottiera, Elisa. Scopri i tuoi seni. Voglio che sentano l'aria della stanza. Fallo piano, come se le tue mani fossero le mie."
Tremando leggermente, Elisa seguì le istruzioni.
La stoffa salì, scoprendo due seni piccoli ma sodi, con capezzoli tesi e arrossati.
PadroneAnziano: "Ora, con la mano destra, accarezza il tuo petto. Devi immaginare che siano le mie dita esperte, lente, decise."
Chiuse gli occhi.
La sua mano seguì il percorso delle parole.
Sfiorò un capezzolo, pizzicandolo leggermente, e il piacere le esplose a ondate morbide, profonde.
PadroneAnziano: "Molto bene, piccola. Ora l’altra mano... voglio che scenda."
Il battito di Elisa sembrava quello di un tamburo tribale.
Spostò la mano libera lungo il ventre, sfiorando l'elastico dello slip.
PadroneAnziano: "Non ancora sotto. Voglio che senta solo l'attesa. Accarezzati sopra il tessuto. Fallo bagnare per me."
Un gemito le sfuggì.
Sentiva il proprio calore, la propria eccitazione bagnare il sottile strato di cotone.
Era completamente persa in quel gioco.
E ogni secondo voleva solo di più.
PadroneAnziano: "Quando sentirai che non ne puoi più, e solo allora, infila un dito sotto. Sarà il nostro primo segreto."
Elisa tremava tutta.
Non sapeva più distinguere dove finisse la sua volontà e iniziasse quella di lui.
Era un piacere nuovo, fatto non solo di carne, ma di mente, di sottomissione dolce, di voglia di compiacere.
E sapeva che quella era solo la prima notte.

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