Racconti Erotici > Gay & Bisex > Il Venditore Ambulante 4 -Cieca Follia- VII
Gay & Bisex

Il Venditore Ambulante 4 -Cieca Follia- VII


di Soundserio
12.05.2016    |    3.837    |    2 9.6
"Qualcosa di lungo e duro?”- , -“Mi sa tanto che hai indovinato..."
Nei giorni a seguire sbrigai tutti i documenti e iniziai a prepararmi psicologicamente per quell’avventura in montagna, non avevo assolutamente voglia, ma allo stesso tempo ero davvero curioso di vedere la famosa pianta oggetto dello studio e di conoscere gli altri colleghi che avrebbero seguito il progetto. Giunto il sabato pomeriggio ero praticamente arrapato, saper già che per due lunghe giornate non avrei toccato nessun uomo mi rendeva irrimediabilmente insoddisfatto, dovevo placare assolutamente le voglie. Preso da quel caldo interiore iniziai a scorrere in rubrica, cercavo chi potesse soddisfarmi: Edoardo questo week end non era in città, Claudio non voleva più sentirne parlare, Franco stava a lavoro e Luigi non mi sarebbe dispiaciuto, ma avevamo già appuntamento per il pappagallo giovedì prossimo. Continuai a scorrere fino a Marco –“Magari”- esclamai ad alta voce, ma fu abbastanza chiaro, se volevo rivederlo era non dovevo contattarlo. Alla fine tornai su, avevo completamente scordato Bachisio –“Ei bello come va?”- scrissi con velocità e accendendo una sigaretta durante l’attesa –“Tutto bene, festeggio al bar la vittoria con i compagni di squadra, e tu maialina?”- l’idea di tutti quei maschioni in festa mi piaceva assai tanto da provocarmi un ulteriore erezione –“Tutta sola a casa e.. indovina un po’ di cosa ho voglia..”- amavo flirtare con gli uomini –“Fammi indovinare un po’.. qualcosa di lungo e duro?”- , -“Mi sa tanto che hai indovinato.. ho già una mano dentro le mutandine..”- , -“E che fai birichina?”- , -“Mi sto toccando mentre ti penso, mi raggiungi?”- , -“E cosa mi faresti?”- , -“Di cosa ha voglia lo stallone”- cercando di conoscere le sue fantasie giornaliere –“Voglio che mi attendi in ginocchio sul tappetino d’ingresso bendata”- la lettura di quelle parole mi fece quasi sborrare al solo pensiero –“Ti aspetto”- , -“Vuoi prenderlo tutto?”- rispose allegando una foto del suo pacco gonfio nascosto dalla tuta –“Mmmmh lo voglio”- , -“Vieni a prenderlo”-. Ero talmente preso da quel momento che l’avrei raggiunto per davvero –“Dove sei?”- , -“Al bar”- , -“Si, ma dove? Ti raggiungo sul serio”- , -“Fai la brava, è rischioso qui”- , -“Lasciami fare tranquillo. Dove?”- , -“Siamo al ********* conosci?”- , -“Si, ma c’è anche Marco?”- , -“No è andato già via”- , -“Dammi venti minuti”- , -“Ma che vuoi fare?”- non risposi al messaggio. Tutta eccitata dalla situazione che si stava creando filai in camera a indossare qualcosa di comodo, jeans, maglia, tennis e giacchino di pelle. Chiusi la porta alle mie spalle e mi incamminai verso i calciatori non molto distanti da casa, quindici minuti a piedi. Durante il percorso scrissi un sms a Bachisio –“Sto per arrivare, entro prendo un caffè e subito dopo mi dirigo al bagno dove ti attenderò, aspetta il mio segnale”- , -“Sei pazzo”- rispose all’istante. Una volta dentro mi accorsi che il bar era praticamente invaso da calciatori in tuta sportiva che brindavano, fumavano e chiacchieravano sulla partita appena giocata, lanciai un’occhiata all’angolo in fondo dove nella lunga bancata incrociai Mauro, l’amico di Marco che scopava ancora con Marta e, poco più in là Bachisio. –“Un caffè e una gasata grazie”- dissi al barista al bancone –“Tu sei davvero un pazzo furioso”- scrisse Bachisio via whatsap –“Sssh lasciami fare, tra poco vedrai..”- poggiai il telefono e sorseggiai il caffè bevendo un sorso d’acqua, pagai e domandai dove si trovasse il bagno –“Deve scendere le scale in fondo e lo trova davanti”- , -“Ok grazie”- e, a passo spedito, scesi giù per le scale sotto l’occhio curioso del calciatore. Una volta dentro l’atrio mi accorsi che le porte con i gabinetti erano due, entrai in quella a sinistra, per fortuna a terra era pulito, mi inginocchiai, tirai fuori dalla tasca una piccola benda che, mi portai appositamente dietro, legai intorno agli occhi. Afferrai il telefono e cercai di inquadrarmi dall’alto scattando un selfie con lingua di fuori e la inviai allo stallone –“Ti aspetto nel bagno a sinistra”-. Riposi il telefono nella giacca e attesi l’arrivo dell’uomo abbandonandomi alla piacevole sensazione del buio. Qualche minuto dopo sentii la porta dell’atrio aprirsi, dei passi sempre più vicini e la porta cigolò . Davanti a me sentivo la presenza di una figura in piedi, stavo morendo dalla voglia di cazzo, tirai fuori la lingua e nell’attesa di ricevere il salsiccione cominciai a leccarmi i baffi –“Sei completamente pazza”- udii dall’alto mentre una mano sulla nuca mi spintonò contro un uccello duro e voglioso –“Prendilo tutto dai”- non feci in tempo a dire niente che subito mi ritrovai l’intero cazzo in gola –“Cosi succhia bene”- non riuscii ad assaporare bene e con calma il gusto, Bachisio era di fretta, la mano alla testa era possente e veloce, un sapore dolciastro mischiato a sapor di pipì inondarono il palato –“Brava cosi”- sussurrava in maniera eccitata –“Ti piace?”- dissi con il glande sulla lingua –“Si lecca in silenzio porca!”-. L’utilizzo delle mani era vietato, avevo già la sua che dava il ritmo al pompino –“Siii fammi sborrare dai”- , -“Leccami i coglioni su”- sfilò il palo inserendo una ad una le palle gonfie e piene che leccai avidamente e ciucciai a meraviglia. La stretta sulla nuca si fece forte e tenendomi fermo con un colpo di reni iniziò a scoparmi con grinta e forza –“Siii cosi cosi”- dava di matto nel bagno –“Sei la mia puttanella”- poco dopo rallentò i colpi lasciandomi libero di succhiarlo come meglio credevo. Lo sentii chinarsi e portare una mano lungo la schiena che poi entrò a frugare dentro le mutandine a sditalinarmi il buchetto –“Oooh guarda qua già calda e dilatata”- esclamò spingendo il cazzo in gola e il dito medio dentro il culetto –“Ti sistemo per le feste”- disse prima di ansimare più intensamente e –“Aaaahh sborro”- esclamò tornando su e inondandomi completamente la bocca di succo dolce e caldo –“Mmmmm”- gemetti rileccandomi i baffi e ingoiando tutto –“Ciao maiala”- si risistemò l’uccello nella tuta e sparì dal bagno. Slegai la benda dagli occhi portandomi in piedi, mi diedi una sistemata e uscii al lavandino dell’atrio per specchiarmi e sciacquarmi bene. Tornai su e facendo finta di non vederlo andai subito via per l’uscita, salutai il barista e subito il telefonò cominciò a squillare –“Pronto?”- , -“Ciao Gabriele, scusa il disturbo, ma volevo avvertirti che lunedì mattina si parte in pullman, alle otto e trenta in facoltà”- era Luca –“Va benissimo, ti ringrazio per l’avviso”- chiusi la chiamata e trovai un sms: –“Sai, dopo la scorsa volta pensavo a come sarebbe eccitante farlo a tre”- era Edoardo
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.6
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Il Venditore Ambulante 4 -Cieca Follia- VII:

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni