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La sua troia - IV - Cam Girl


di NoOne8
20.04.2022    |    2.724    |    0 9.4
"- Daiii, come mi sta il completino? Insistette Serena..."
La telefonata non sembrava finire più. Marco era chiuso nel suo studio alle prese con uno dei clienti più logorroici che avesse mai acquisito. La “conversazione” stava andando avanti da una ventina di minuti, ma in realtà era come ascoltare un podcast, i suoi interventi erano a malapena necessari, tanto che ormai aveva messo il telefono in vivavoce, lanciandolo sulla scrivania. Era intento a cercare alcune informazioni online, visto che comunque di lavorare non se ne parlava proprio.
“… Capito che dico?”
“Sì sì, chiaro.” Rispose Marco senza pensarci.
“Poi invece, per quanto riguarda la nostra offerta, stavo pensando…” Il cliente ripartì in un monologo già sentito almeno tre o quattro volte.
Marco riprese le sue ricerche, quando una delle app di messaggistica sul PC si illuminò con una notifica. Era Serena, intenta anche lei a lavorare dalla sala. Gli aveva mandato un link che aveva tutta l’aria di essere una videochiamata.
- Amore sono in riunione, che c’è?
Le scrisse.
- Lo so, ma dovrei chiederti un parere al volo…
I puntini di sospensione lo incuriosirono. Serena non li utilizzava quasi mai. Il discorso del cliente stava andando avanti senza bisogno di alcuna interazione da parte sua.
- Arrivo
Le rispose nella chat.
- Ma non posso parlare
Aggiunse subito dopo. Quindi, cliccò sul link, aprendo la pagina della videochiamata, abbassando subito il volume delle casse per sicurezza. Entro pochi secondi, sullo schermo apparve il bel visino di Serena, truccato di tutto punto, con un rossetto bordeaux scuro che le esaltava perfettamente le labbra, facendole sembrare ancora più carnose. La moglie iniziò subito a parlare, ma Marco le fece un gesto con la mano per fermarla, scrivendole al volo.
- Ho mutato il PC, ho il cliente in vivavoce
- Tranquillo – rispose lei – se vorrai potrai sempre riattivarlo…
- Cosa devi chiedermi?
- In realtà sono un paio di cose…
L’uso insistente dei puntini di sospensione lo stava incuriosendo sempre di più.
- È che sto provando un paio di cose e vorrei sapere cosa ne pensi.
- Certo, fammi vedere…
Serena si allontanò dalla webcam lentamente, rivelando prima il collo, fasciato da un collarino di cuoio nero con un anello a forma di cuore. Quindi, si accomodò sul divano, mostrando un reggiseno dello stesso completo, borchiato, che le incorniciava le tette senza alcun tentativo di coprirle. Infine, si chinò per abbassare la webcam, svelando un reggicalze abbinato, collegato con dei cinturini a due giarrettiere pendant, che non reggevano alcuna calza, ma che le stringevano le cosce, esaltandone le curve e la loro tonicità. Oltre a quello, indossava solo un perizoma nero molto striminzito, che a mala pena riusciva a coprirle le labbra visibilmente gonfie.
Dall’altra parte dello schermo, Marco strabuzzò gli occhi.
- Che ne dici?
Gli scrisse le in chat.
- L’ho comprato alcuni giorni fa per farti una sorpresa…
- Ti sta molto bene…
Rispose lui.
- Ho pensato che essendo una troia, ed essendo tu il mio padrone, fosse il caso che iniziassi a vestirmi di conseguenza…
- Che brava puttana… finisco con questo e vengo subito a sfondarti
Rispose Marco, sentendo un’erezione crescere nelle mutande.
- No – lo bloccò subito Serena – Avrei un altro paio di cose da chiederti…
- Cosa?
- Innanzitutto, dovresti dirmi se secondo te questo completo mi fa il culo grande…
Senza dargli il tempo di rispondere, Serena si girò mettendosi a pecora sul divano, appoggiandosi allo schienale, mostrandogli le chiappe che, incorniciate dal set di pelle, sembravano disegnate con un compasso. Il perizoma scompariva assolutamente impotente. Quindi, si piegò ancora più in avanti, cominciando a far rimbalzare il culo su e giù, rivelando anche la butt-plug con gemma rossa che aveva indossato quella mattina.
Dopo alcuni lunghissimi secondi, si rimise seduta sul divano, scrivendo.
- Allora, che ne pensi del mio culo?
- Penso che sembra un po’ vuoto senza il mio cazzo in mezzo.
- Daiii, come mi sta il completino?
Insistette Serena.
- Non lo so, in effetti sei un po’ lontana dalla webcam, perché non ti avvicini un po’ per farmelo vedere meglio?
La moglie sorrise leggendo il messaggio, quindi si alzò dal divano. Il PC si trovava chiaramente sul tavolinetto da caffè lì davanti, quindi la webcam si ritrovò a inquadrare il monte di venere completamente rasato, malamente coperto da quel perizoma minuscolo.
Si girò, piegandosi in avanti e spingendo lentamente il culo indietro, continuando fino a ché le chiappe non toccarono quasi lo schermo del computer, mostrando bene il plug e il filo interdentale che Marco le avrebbe voluto strappare coi denti.
Senza neanche rendersene conto, l’uomo infatti aveva iniziato a massaggiarsi il cazzo da sopra i jeans, mentre il telefono continuava a emettere suoni fastidiosi.
- L’hai visto bene questa volta?
Gli scrisse una volta tornata al suo posto.
- Sì sì, ti sta veramente bene. Mi piacerebbe leccarlo.
- Peccato che tu stia in riunione…
- Già.
Marco aveva capito che Serena aveva voglia di giocare.
- C’è altro che vorresti chiedermi?
- In effetti sì…
Dopo qualche secondo arrivò un altro messaggio.
- Sai, l’altro giorno mi hai veramente sfondata col tuo cazzone…
- E ti è piaciuto?
- Da morire, mi hai godere come una vera troia… Ma mi sono resa conto che sarebbe il caso che abituassi i miei buchi a essere usati…
- Quindi?
- Secondo te, cosa dovrei fare con questo?
Serena allungò una mano fuori dallo schermo, riportandola nell’inquadratura chiusa attorno al grosso cazzo di gomma trasparente che Marco aveva trovato nella scatola pochi giorni prima.
- Puttana…
Scrisse il marito, frustrato dalla sua situazione, ma molto eccitato da quella che stava già pregustando.
- Già… e tutta tua. Allora, secondo te che dovrei farci?
L’uomo ci pensò un attimo prima di rispondere, infastidito da quell’insulsa voce al telefono.
- Aspetta un attimo, mi metto le cuffie così posso sentirti.
- Bravo.
Marco tirò fuori uno dei due auricolari dall’astuccio sulla scrivania, infilandoselo nell’orecchio, trovandolo già collegato al computer.
- Parla
Scrisse alla donna.
“Ti piace lo spettacolino che ti ho preparato?” Chiese Serena a voce, strusciandosi il fallo libidinosamente sul perizoma.
- Sì, non sembra male
Rispose con un messaggio.
Adesso che poteva farsi sentire, la donna si mise più comoda sul divano, allontanandosi abbastanza dalla videocamera per farsi riprendere quasi a figura intera, solo le caviglie e i piedi erano tagliati dall’inquadratura.
“Aspetto consigli…” gli disse, continuando a stuzzicarlo con il dildo tra le gambe semiaperte.
- Secondo me per cominciare dovresti esercitarti con un bel pompino…
“Perché, pensi che non sia abbastanza brava?” chiese, cominciando a baciare lentamente il giocattolo.
- No, ma devi imparare a prenderlo tutto in bocca, lo sai che mi piace scoparti quel bel faccino…
Rispose Marco strusciandosi ancora da sopra i pantaloni.
“Aaaah… certo…” Commentò Serena continuando a leccare il dildo.
“Mi sembri un po’ teso…” osservò, iniziando a segare il fallo, spalmando la saliva su tutta la sua lunghezza, “Perché non te lo tiri fuori?”
Marco la guardò attraverso la webcam alzando un sopracciglio. Era chiaro che volesse farlo, voleva solo essere convinto.
“Dai…” continuò Serena, “voglio guardarti mentre seghi quel cazzo duro per me…”
- Convincimi.
“Non vuoi immaginare che sia il tuo cazzone questo?” Gli chiese, prima di infilarselo in bocca, spompinandolo per bene.
- Brava puttana, succhialo come se fosse il mio.
Serena accolse la richiesta con entusiasmo, infilandoselo sempre più a fondo, rigirandolo e pompandolo con entrambe le mani.
- Smettila di ingoiare la saliva, voglio vederti sbavare come una cagna in calore.
Senza una parola o un cenno che avesse letto il messaggio, entro pochi secondi il pompino si fece molto più bagnato, la donna era quasi arrivata fino in fondo e dalle labbra le colavano lunghi fili di saliva, che le scivolavano lungo il mento, cadendo sulle tette esposte dall’imbracatura di pelle. Dopo aver capito come evitare i conati, la donna arrivò rapidamente alle palle, cominciando a scoparsi la bocca da sola.
- Sì, così, ingoialo tutto, troia.
Finalmente Serena tirò fuori il giocattolo, riprendendo fiato rumorosamente.
“Aaaah!” Il fallo le stava grondando saliva sulla faccia e il rossetto le si era sbavato tutto intorno alle labbra.
“Come sono andata?”
- Bene, adesso sbattitelo sulla faccia e sulle tette, veneralo come se fosse il mio cazzo.
“Fammi vedere quanto te l’ho fatto venire duro…” lo supplicò.
- Guarda puttana, guarda che hai fatto…
Scrisse, prima di sbottonarsi i pantaloni per tirare fuori il suo uccello già duro come il marmo e bagnato sulla punta.
“Ti piace eh? Ti piace vedermi giocare con questo cazzone come una pornostar…”
Lo stuzzicò rimbalzandosi il fallo sulle guance e sulla lingua.
- Sì, mi piace quando fai la troia.
“Toccati porco, voglio che ti spari una bella sega mentre stai al telefono con quello stronzo, guardando come mi scopo questo cazzo…”
La richiesta era semplicemente irresistibile, considerando che nel frattempo si stava stringendo una tetta, schiaffeggiandola con il fallo.
- Sei proprio una zoccola…
Scrisse Marco prima di cominciare a strofinarsi l’uccello duro.
- Adesso fammi vedere quella figa
Serena tirò l’elastico del perizoma, mostrando le labbra già gonfie e lucide.
“Questa?”
- Sì
“È già bagnata sai?” Gli disse con tono provocatorio, allargando le labbra con due dita, strusciandone un terzo al centro.
- Assaggiati…
“Intendi così?” Serena si infilò il dito nella figa, quindi se lo portò in bocca, facendolo scomparire tra le labbra.
“Mmmmh…” apprezzò sonoramente.
“Se fossi qui non riusciresti a staccare la lingua da questa figa…”
- Lo so
Rispose Marco sconsolato, ancora costretto ad “ascoltare” il monologo del cliente, limitandosi a risposte e osservazioni monosillabiche giusto per far sentire che era ancora in linea.
“La vuoi vedere meglio?”
- Sì.
Serena si alzò dal divano e aprì completamente il portatile, mettendo una gamba sul tavolinetto, così che la webcam riuscisse a inquadrarla perfettamente da sotto, offrendo a Marco non solo un’ottima ripresa della figa bagnata, ma anche delle tette gonfie e dei suoi capezzoli turgidi.
“Ti piace questa angolazione?” Fece capolino con la testa.
L’uomo si stava segando vigorosamente.
“Guarda quanto è bagnata…”
Serena stavolta si infilò due dita, allargandole bene per mostrargli quanto fosse lubrificata.
- Continua…
“Sì? Ti piacere vedere la tua puttana sditalinarsi in cam?”
Serena prese il via, penetrandosi con lussuria, mentre l’altra mano andò a stringersi il seno, stimolando capezzoli alternandoli. La sega di Marco stava diventando furiosa.
“Mmmh… quanto vorrei che ci fosse il tuo cazzo qui…”
- Scopati con il dildo, la voglio vedere spalancata quella figa.
“Sì eh? La vuoi bella aperta?”
- Sì.
“Vuoi vedermi godere con la figa piena di questo cazzone?”
Gli chiese stuzzicandolo, strofinando la punta tra le labbra, lasciando che le schiudesse, passandoselo su e giù per tutta la loro lunghezza.
- Sì, voglio che ti scopi quel cazzo come se fosse il mio, voglio sentirti urlare come una troia in calore.
Serena cominciò a penetrarsi con il fallo, prima lentamente, accelerando a poco a poco fino a quando non iniziò anche a muovere il bacino con ampi movimenti sensuali.
“Aaah… è proprio grosso come il tuo… Toccati come se fossi qui… voglio che ti seghi proprio come se stessi scopando questa figa calda e bagnata… Fammi godere…”
Sentire la moglie parlare così stava eccitando Marco da morire, che si attaccò letteralmente al cazzo con ancora più foga, emettendo un grugnito di piacere.
“Tutto bene, Marco?” Chiese il cliente dal telefono.
“Ooops…” Commentò Serena dall’altra parte dello schermo.
“Sì sì, scusa Antonio, è solo che mi sento un po’ raffreddato…” rispose con il cazzo ancora in mano.
Serena, nel frattempo, aveva interrotto la sua masturbazione, ma per far impazzire il marito in quella situazione scomoda, si era girata, rimettendo il culo davanti alla webcam.
“Oh, non è che hai il Covid?” scherzò il cliente.
“No, ma che, mi sarò preso una freddata ieri…”
Intanto Serena si stava divertendo a stuzzicare il marito, giocando con la butt-plug, facendola uscire e rientrare lentamente con le mani.
“Aaaah…” le uscii un gemito di piacere.
“Ma sì, figurati… Guarda per oggi tanto penso di averti detto tutto, ci sentiamo la settimana prossima per quelle cose allora?” gli chiese Antonio.
Marco non rispose, troppo preso dalla moglie, intenta a scoparsi l’ano con la plug, toccandosi la figa con la mano libera.
“Marco, ci sei?”
“Aaaah! Aaaaaah!” Serena si stava avviando verso l’orgasmo.
“Sì sì, scusa, stavo ricontrollando gli appunti per assicurarmi di non essermi perso nulla…”
“Tutto ok?”
“Sì certo Antonio, allora alla prossima settimana, in caso di aggiornamenti ti scrivo!”
“Sììììì! Sììììì! Attacca! Godi con me!!”
“Va bene, allora a presto! Buona serata!”
“Anche a te!”
Finalmente la telefonata era finita. Marco era al limite della sopportazione, riuscire a fare finta di nulla gli aveva richiesto uno sforzo sovraumano. Adesso, col cazzo ancora in mano, si tolse l’auricolare e alzò il volume del computer al massimo, riempendo il silenzio dello studio con le urla goduriose di Serena.
“Smettila subito e rimettiti sul divano, puttana.” La rimproverò Marco bloccandola.
“Ben tornato padrone, peccato, stavo per venire…”
“E volevi venire senza di me, troia? Allarga le gambe.”
La moglie, tornata sul divano, allargò le gambe come richiesto, mostrandogli la figa bagnata.
“Di più, sollevale, voglio vedere anche il tuo buco del culo aperto.”
Serena si sdraiò leggermente, alzando le gambe e tirandole indietro il più possibile, mettendo in primo piano la figa e l’ano, ancora tappato dal plug.
“Oddio, è faticosissimo.”
“Immagino. Reggi le gambe con le braccia e levati il plug.”
Lentamente, Serena si sfilò il giocattolo dal culo, lasciando il buchino aperto per quanto ci aveva giocato prima. Quindi, si appoggiò le gambe sulle braccia, lasciando i piedi nudi penzolare ipnoticamente.
“Ora sì che sembri una vera troia che aspetta solo di essere sfondata in tutti i buchi. Infatti, voglio che prendi quel cazzo e ti ci scopi la figa fino a quando non ti sento urlare e godere come una cagna.”
Forse perché esposta in quel modo, o forse era solo il fatto di aver accettato la sua nuova natura di puttana e schiava, ma Serena era palesemente in uno stato di eccitazione febbrile. Impugnando saldamente il fallo dalla base, avvicinò la punta tra le gambe, schiudendo le labbra, penetrandosi lentamente. Quindi, aumentò gradualmente il ritmo.
“Oddio, così aperta lo sto sentendo tutto…”
“Ti piace?”
“Sììì…” gemette Serena.
“Vorresti che fosse il tuo eh?” Aggiunse subito dopo per stuzzicare il marito.
“Sì, ti scoperei come una bambola, sfondandoti tutta…”
“Aaaaah!” Urlò la donna.
“E intanto strizzerei quelle tette fino a farle scoppiare…”
“Aaaaah!” Continuò Serena, “Così?”
Si portò la mano libera al seno, stringendolo e gonfiandolo il più possibile.
“Sì, sì! Stringerei quei bei capezzoli tra le dita fino a farti urlare!”
La donna replicò quel desiderio sul suo corpo.
“Aaaah!”
Il cazzo di gomma le stava pompando la figa come un pistone, emettendo suoni sempre più bagnati.
“Toccati troia, sgrillettati fino a venire, voglio vederti godere!”
Serena obbedì, lasciandosi il seno, cominciando a muovere le dita all’impazzata sul clitoride.
“Aaaah! Aaaaah! Anche tu! Anche tu! Segati! Sborrati addosso!!!”
“Poi mi vieni a ripulire con la lingua, vero puttana?” Le urlò Marco, masturbandosi con furia.
“Sì! Sììì!! Sììììì!!! Me la bevo tutta!”
“E perché?”
“Perché sono la tua puttana! Faccio tutto quello che vuoi!”
“E allora godi, cagna!”
Sembrava che Serena stesse aspettando solo quel comando. Le gambe cominciarono a tremare da sopra le braccia, irrigidendo i piedi, stirandoli per il piacere.
“Aaaah! Aaaaaah! Vengoooo!”
Si tirò fuori il dildo lasciando la sua figa aperta e grondante di umori a contrarsi in preda all’orgasmo. Anche Marco si buttò indietro sulla poltrona, puntandosi l’uccello verso lo stomaco, aumentando la velocità della sega.
“Cazzo sì, così! Godo!”
L’uomo iniziò a sborrarsi addosso, creando una piscina di sperma sulla pancia.
“Sì! Sìììì! Sborra per me!!”
“Aaaaah!” Grugnì l’uomo sonoramente.
Finalmente, Serena abbassò le gambe, tornando a sedersi composta sul divano, avvicinandosi allo schermo.
“Oddio quanto sei venuto…” commentò con aria adorante.
“Già, adesso vieni a ripulirmi come una brava troia.”
“Sì, padrone…” rispose Serena con un sorriso prima chiudere la videochiamata.
Continua...
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