Lui & Lei
Cristina sogna una donna - Parte 2
di NoOne8
17.02.2022 |
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"Tirò indietro la testa, chiuse gli occhi e si concentrò sulla lingua di Francesco, che adesso stava leccando delicatamente il suo clitoride..."
VStando attento a non farsi sentire, con i jeans ancora aperti e il cazzo duro di fuori, Francesco si lanciò in ginocchio tra le gambe di Cristina.
Lo spettacolo che si trovò d’avanti era meglio di quanto non stesse immaginando da quando avevano iniziato quel gioco. La figa di Cristina non era semplicemente bagnata, era un lago, tanto che notò una macchia umida sul divano.
Vista la condizione della sua donna, non riuscì a trattenersi ulteriormente e cominciò a leccarla avidamente, prima bevendo ogni singola goccia, quindi baciando e succhiando le sue labbra.
“Cosa cazzo??” La reazione di Cristina non tardò ad arrivare, urlando la sua sorpresa con un misto di rabbia e piacere estremo.
Francesco sapeva benissimo che se non fosse riuscito a farsi perdonare quell’interruzione, l’avrebbe pagata cara.
“Chiudi gli occhi, lasciatela leccare…” Rispose tra un colpo di lingua e l’altro.
“C’ero quasi!” Si lamentò.
“Lo so, pensa che io sia una di quelle due zoccolette…” le consigliò.
Cristina considerò l’idea per un attimo, quindi decise che a questo punto tanto valeva continuare, perdere quell’orgasmo non avrebbe avuto alcun senso. Tirò indietro la testa, chiuse gli occhi e si concentrò sulla lingua di Francesco, che adesso stava leccando delicatamente il suo clitoride.
Decisa a vivere al massimo quella fantasia, con una mano spinse la testa del suo uomo tra le gambe, per non lasciargli alcuna via di fuga, non che servisse.
“Più forte…” gli ordinò ansimando.
Ovviamente Francesco fu ben felice di obbedire, accelerando il movimento della sua lingua sul clitoride, sentendosi il viso sempre più impregnato degli umori della sua donna.
“Lo senti quanto sono bagnata? Ti piace?” gli chiese, tra un gemito e l’altro.
“Mmmm…” fu l’unica cosa che riuscì a rispondere l’uomo, intenzionato a non staccarsi mai più da lì.
“Sììì… così… leccamela… fammi godere con quella lingua…”
Francesco scese a leccare quella caverna calda grondante di umori, assaporandone ogni goccia, scopando Cristina con la lingua e, in preda all’eccitazione, le afferrò le gambe poggiandosele sulle spalle, tirandosi su così da poter preme ancora di più la sua lingua su quella figa. Intanto, con le mani stava esplorando tutto il corpo della donna.
Cristina, ancora con gli occhi chiusi, si sentiva quasi in preda a una piovra. Francesco era ovunque. La lingua continuava a dedicarsi alla sua figa gocciolante, ma le sue mani erano prima sulle gambe, risalendo poi verso il culo, sui fianchi, fino ad arrivare alle tette, che adesso stava stringendo proprio come piaceva a lei. Forse non aveva fatto male a interromperla.
Senza neanche rendersene conto, cominciò a muovere il bacino assecondando i movimenti della bocca di Francesco, facendolo impazzire. Man mano, entrambi accelerarono il ritmo fin quando Cristina non gli stava letteralmente scopando la faccia, imbrattandogli il viso a ogni spinta.
Francesco non capiva più nulla, stava continuando a leccare forsennatamente quella figa, stuzzicando i capezzoli di quelle tette che gli riempievano le mani, mentre anche lui stava involontariamente spingendo con il bacino, scopando l’aria con il suo cazzo sempre più duro e gonfio, che gli sembrava stesse per scoppiare.
“Aahhh… Così… Così… Non fermarti!”
Le gambe di Cristina si chiusero attorno alla testa di Francesco, stringendola e spingendolo ancora di più contro il clitoride. L’uomo quasi non riusciva più a respirare, ma era arrivato a un’eccitazione tale da non fregargliene più nulla.
“Sììììììììì” Cristina cominciò a godere a squarciagola, tremando sotto i colpi di lingua e le mani di Francesco, che non si fermò neanche per un istante. Non voleva darle tregua.
Appena sentì la fine della fase più potente dell’orgasmo, abbassò la testa per bere tutto quel ben di Dio che stava uscendo dalla figa di Cristina, senza perdersi neanche una goccia. Quindi, mentre Cristina stava ancora ansimando, provando a riprendere fiato, si alzò saltando sul divano con uno scatto felino, baciandola, facendole sentire il suo sapore in bocca.
VI
“Lo senti?” le chiese staccandosi un attimo e quindi ribaciandola subito.
“Lo senti quanto sei buona?” Insisté prima di baciarla ancora una volta.
Questa volta Cristina lo accolse calorosamente, iniziando a rispondere al bacio con foga, vorticando con la sua lingua intorno a quella di Francesco, leccandola, succhiandola.
Intrecciati in quella posizione, la mano della compagna trovò il cazzo duro di Francesco, cominciando a segarlo vigorosamente, ancora a occhi chiusi.
Intanto, anche l’uomo allungò la mano tra le gambe della sua donna, infilandole un dito nella figa per sentire quanto fosse ancora calda e bagnata. La sensazione superò ogni aspettativa, l’indice di Francesco venne quasi risucchiato dal buco per quanto era ancora lubrificato e lui non riuscì a esimersi dal cominciare un delicato su e giù. La reazione di Cristina a questa penetrazione fu quella di ansimargli in bocca, senza interrompere il bacio.
Il compagno si sentì incoraggiato a inserire anche l’indice, cominciando a sditalinarla con due dita, sempre più deciso, aumentando il ritmo, assecondando quella della sega che stava ricevendo, fin quando lei non si staccò definitivamente dal bacio, gemendogli sonoramente in faccia.
“Aaaah…”
Eccitato da quell’urlo di piacere, Francesco si chinò verso il suo orecchio.
“Ti piace, eh?” le sussurrò.
“Sìììììì…”
Senza altri convenevoli, Francesco aggiunse anche l’anulare, iniziando a scopare vigorosamente la figa di Cristina con la mano, deliziato nel sentire quanto fosse stretta intorno alle sue dita.
“Sei fracida, è questo l’effetto che ti fa l’idea di scopare con una ragazza?”
La donna non ci capì più nulla, iniziò ad assecondare le spinte della mano con il suo bacino, assicurandosi che le dita andassero sempre più in profondità.
“Toccati, voglio sentire la tua figa godere con la mia mano dentro…”
Cristina non se lo fece ripetere due volte, senza smettere di segare il suo uomo portò l’altra mano sul clitoride, cominciando a massaggiarlo rapidamente.
“Lascia il cazzo, ti stai facendo scopare da una ragazza, no?” la sega si stava facendo insostenibile e Francesco non aveva la benché minima intenzione di venire prima di averla fottuta a dovere.
Quasi a malincuore, Cristina lasciò il bastone del suo uomo per dedicarsi al seno, stringendoselo nella mano, passando ripetutamente pollice e indice sul capezzolo, sempre più duro.
Francesco pure si staccò dall’orecchio della compagna, fiondando le sue labbra sull’altra tetta, risucchiandola, riempendosi la bocca, cominciando a dare dolci schicchere con la lingua al capezzolo, girandoci intorno e mordicchiandolo delicatamente.
Con tutti quegli stimoli, non passò molto tempo prima che Cristina cominciasse a dare i primi cenni di un nuovo, squassante orgasmo in arrivo.
“Aaah… Ahhh…” urlò dentro l’orecchio del suo uomo, che rispose accelerando il ritmo, scopandola sempre più forte con la sua mano, senza staccarsi un attimo dal capezzolo su cui ormai stava sbavando.
“Oddio… oddio… togli la mano!” Incuriosito dalla richiesta, Francesco si staccò dal seno della compagna, notando immediatamente che la sua mano sinistra stava sfregando il clitoride, come se stesse provando ad accendere un fuoco.
Facendo appena in tempo a togliere la mano da quella figa cremosa, Cristina esplose in un orgasmo dirompente, sollevando in aria entrambe le gambe, completamente distese fino ai piedi ancora coperti dai tacchi a spillo.
“Vengooooooo…”
L’urlo annunciò una serie di copiosi schizzi, che arrivarono a imbrattare anche il tavolinetto davanti al divano. Lo squirt di Cristina non accennava a smettere, tanto che la sua mano si stava ancora sgrillettando convulsamente.
Francesco ne raccolse un po’ nella sua mano già ricoperta di umori della sua donna, ficcandogli tutte e tre le dita in bocca.
“Assaggiati… senti quanto è buono il tuo orgasmo.”
Le labbra di Cristina si serrarono attorno alle dita del suo compagno, leccandole come se fossero il suo cazzo, ingoiando ogni goccia.
A poco a poco smise di tremare, liberando anche la mano di Francesco dalla sua morsa. Lo guardò fisso negli occhi, con sguardo adorante, prima di chiedergli decisa:
“Scopami, ti prego, scopami.”
Francesco non aspettava altro.
VII
Impaziente di scopare finalmente la figa calda e bagnata della sua dea, Francesco la sollevò quasi di peso, tirandola su per le braccia, spingendola quindi in ginocchio sul tavolinetto davanti al divano, fiducioso della robustezza del legno.
“Ma che fai?” chiese Cristina, un po’ preoccupata dalla tenuta del mobile.
“Tranquilla che regge, non vorrai mica perderti il film no? Ti stava piacendo così tanto…” la tranquillizzò il suo uomo.
“Sì ma…” provò a controbattere.
“Zitta, mettiti a pecora, voglio sfondarti…” con una mano sulla schiena la spinse giù in posizione, chiudendo la discussione.
Finalmente, Francesco si trovò di fronte lo spettacolo che tanto aveva desiderato.
Cristina se ne stava a quattro zampe sul tavolo, porgendogli il culo con la schiena inarcata, incorniciato dalle autoreggenti bagnate di sudore e umori. Le gambe erano abbastanza allargate da far vedere la sua figa aperta e bagnata, ancora gocciolante. Così, perse la testa.
Si buttò in ginocchio per terra, lanciandosi di faccia in quel ben di Dio, prima leccando la donna tra le sue labbra, ripulendola da ogni goccia di quella squirtata, quindi salì fino al buchetto, dove sì divertì a far guizzare la lingua, facendo avanti e indietro lungo tutto il solco tra le natiche diverse volte.
“Dai… voglio sentire il tuo cazzo dentro di me… viene a sentire che lago che c’è qui…”
Francesco però si stava prendendo i suoi tempi. Cristina si era divertita a giocare, adesso toccava a lui. Dopo aver finito di leccarla, passò a baciarle tutte le gambe, poi risalì lentamente, baciando umidamente i glutei, la schiena, le spalle e il collo.
Una volta arrivato in cima, le slacciò il reggiseno con nonchalance, lasciandolo cadere sul tavolo, mentre il suo bastone strusciava contro le labbra umide di Cristina, che intanto trasaliva in attesa di essere scopata a dovere.
Tornato in posizione eretta, Francesco si ritrovò a guardare il grande schermo, dove il porno stava ancora andando avanti. Adesso l’uomo era finalmente entrato in gioco e stava appassionatamente scopando la sua ragazza, mentre lei sembrava molto impegnata a leccare la figa della sua migliore amica, tra una spinta e l’altra.
“Ecco perché! È questo quello che vuoi? Vuoi essere scopata mentre lecchi anche tu la figa a qualche zoccoletta?” Fece due più due.
“Ma che dici?” Fu la risposta quasi stizzita, ma assolutamente non credibile di Cristina.
Per stuzzicarla, Francesco cominciò a strusciare la sua cappella tra le labbra della donna, su e giù, senza mai accennare a entrare.
“Dai, puoi dirmelo, non devi vergognarti…” Insisté lui.
“Ecco… forse…” cominciò a ritrattare la compagna.
Adesso l’uomo si stava di Cristina facendo passare l’asta lungo il solco della figa, deliziato da come le labbra gonfie di desiderio gli stavano abbracciando il cazzo, quasi a volerlo far scomparire lì in mezzo.
“Sì, va bene?” Cedette la ragazza.
“No, non va bene. Se lo vuoi, devi chiedermelo. Devi chiedermi di scoparmi mentre lecchi una figa. Fammi sentire quanto lo vuoi.”
“Voglio sentire il tuo cazzo caldo riempirmi, voglio essere scopata mentre lecco una figa bagnata, voglio…”
Senza aspettare un secondo di più, Francesco penetrò immediatamente Cristina, entrandole dentro fino alle palle.
“Aaah!”
“Oddio quanto sei fracica!” Iniziò subito a pompare, tenendola stretta per la vita.
“Ti piace?” chiese lei.
“Da morire… sei un burro… e a te?”
“Sìììì… sei così grosso e duro…”
“Beh, mi stavi facendo impazzire prima, sai?”
Francesco aumentò il ritmo, scopandola più forte, mentre con una mano agguantò una tetta che stava oscillando di più a ogni spinta, stringendola fino al punto che sembrava stesse per scoppiare come un palloncino.
“Sì… me ne sono accorta…”
“Speravo fosse per me e invece stavi pensando ad andare con una donna…” si lamentò per finta Francesco.
“Chi ti ha detto che tu non c’entrassi nulla?” lo corresse la compagna immediatamente.
“Sì, eh? Vuoi che ci sia anche io?”
“Certo…”
“Raccontami questa fantasia…”
“Beh, mi piacerebbe che tu mi guardassi mentre gioco con una donna…”
“Posso solo guardare?” Chiese Francesco, modificando il ritmo della scopata, cominciando a uscire quasi del tutto, per poi rientrare violentemente, infilandolo fino alle palle con una sola spinta, facendola urlare di piacere e dolore ogni volta sempre di più.
“Ahhh… No… Intanto, voglio che… Ahhh, ti tocchi…”
“E basta?” la apostrofò con una spinta più forte delle altre.
“Aaaaah! Beh, a un certo punto… Aaaah… magari potresti… Aaah… scoparmi…”
“Solo te?” la stuzzicò, sapendo che non sarebbe stata d’accordo con l’idea di vederlo andare con un’altra.
“Certo! Aaaah… Il tuo… Ahhhh… cazzone è solo… Ahhh… mio…”
“E vuoi che ti scopi fino all’orgasmo, vero?”
Questa volta Cristina non rispose verbalmente, ma fu molto più eloquente cominciando a muovere avanti e indietro il suo culo, assecondando i movimenti di Francesco, scopando il suo cazzo tanto quanto lui le stesse scopando la figa.
“Sììì! Sìììì! Cosììì…” Confermò lei.
Francesco si avvolse i capelli di Cristina intorno al pugno, usandoli come briglia, alzandole la testa verso l’alto.
“E allora godi Porca, vieni con questo cazzo!”
I due cominciarono a fottere sempre più forte, mentre Cristina fissava ancora il televisore con la bocca spalancata e la lingua di fuori, godendo della situazione e sognando di infilarla nella figa di qualcuna, fino a quando non liberò anche il suo ultimo orgasmo.
“Sìììì… Sììì… Ahhh… Vengoooooooo!”
Tenendosi sempre saldo per i capelli, Francesco strinse ancora di più la presa al seno di Cristina, picchiettando il capezzolo con piccole schicchere dell’indice, continuando a cavalcarla fino a quando non sentì l’orgasmo della donna spegnersi lentamente.
VIII
“Vieni, senti quanto piace il cazzo alla tua figa.” Disse Francesco uscendo da Cristina, portandola in ginocchio accompagnandola per i capelli.
“Leccalo, assaggiati.” Invitò la sua donna. Cristina iniziò a leccare lentamente l’asta impregnata, partendo dalle palle e arrivando fino alla cappella, raccogliendo gli umori di entrambi.
“Ti piace?”
“Sì” rispose Cristina staccandosi, guardando il suo uomo con aria adorante.
“Quale sapore preferisci, il mio cazzo o la tua figa?”
“Il tuo… il tuo cazzo…” la risposta della donna uscì intervallata dai colpi di lingua.
“Lo vuoi?” Cristina annuì silenziosamente, ma Francesco non soddisfatto allontanò l’uccello dalla lingua della compagna. Voleva vendicarsi per il modo in cui lo aveva fatto diventare scemo prima.
“Ti ho fatto una domanda. Rispondi.” La apostrofò un’altra volta.
“Sì.” Rispose rapidamente Cristina, provando a riallungare la lingua verso quell’asta dura e gonfia. Francesco però voleva altro.
“Sì, cosa?” continuò, cominciando a sfregare il suo cazzo bagnato sul viso della donna, che provava fugacemente a leccarlo quando passava da una guancia all’altra.
“Voglio il tuo cazzo.” Provò più decisa.
“Ma che ci vuoi fare? Non preferivi leccare una passera? Eh?” Iniziò a schiaffeggiarla, godendo di quel sonoro ciaf ogni volta che il suo arnese sbatteva contro la faccia bagnata di Cristina.
“Voglio baciarlo, voglio succhiarlo, voglio sentire la tua sborra colarmi addosso.”
“Brava… allora prendilo in bocca. Succhialo.” Senza farselo ripetere due volte, la donna presa dalla foga afferrò il cazzo con forza sbattendoselo sulla lingua due volte prima di farlo scomparire tra le sue labbra, lanciandosi in un pompino a dir poco ispirato.
“Sì… così… continua…” la incoraggiava Francesco accarezzandole la testa e accompagnandone dolcemente il movimento.
“Toccati. Voglio vederti venire mentre pensi a una zoccoletta che lecca la tua bella figa e io ti riempio la bocca di sborra.”
Quasi ipnotizzata dalla fantasia e dal comando autoritario del suo uomo, Cristina iniziò a toccarsi con la sinistra, continuando a pomparsi tra le labbra il cazzo di Francesco con la mano libera.
In un crescendo di eccitazione, le dita di Cristina correvano sempre più rapide e decise sul suo clitoride, cercando occasionalmente di lubrificarle allungando il movimento fino a dentro le labbra e quindi inserendone due o tre nella figa fradicia, assolutamente incurante della pozza di umori che stava colando sul pavimento.
Anche Francesco stava perdendo la testa, guidato dall’impeto della sua donna, accesa e vogliosa come non l’aveva mai vista prima. Tenendo il tempo della mano di Cristina, ormai le stava scopando la bocca godendosi lo spettacolo, allontanando il cazzo dalle sue labbra solo per ammirare quel viso sporco di umori e vedere come lei lo cercava immediatamente, quasi ne avesse bisogno per godere.
Finalmente, Francesco sentì tutti i muscoli di Cristina irrigidirsi in preda a un altro squassante orgasmo. Le labbra di lei si aggrapparono saldamente al cazzo duro del suo uomo, provando a emettere un grido di piacere soffocato sul nascere.
Deciso a non rovinare il momento della sua donna, Francesco chiamò a raccolta tutto il suo autocontrollo per sfilare l’uccello dalle labbra di Cristina, piuttosto che pompare sempre più forte per venirle in bocca come avrebbe voluto.
I suoi sforzi furono subito ripagati. Non appena finito di gemere in preda all’orgasmo infatti, fu proprio Cristina a incoraggiarlo:
“Sborrami addosso!”
Francesco iniziò subito a segare la sua asta a pochi centimetri dal viso della compagna.
“Cristo sì.”
Cristina spalancò la bocca tirando fuori la lingua, porgendogli le tette in offerta, gonfie tra le sue mani. Sapeva che non ci avrebbe messo molto a questo punto.
Vedendo la sua donna in ginocchio, con il trucco sfatto, la lingua grondante di umori e saliva e quelle tette sode impegnate a raccogliere il tutto, non riuscì più a trattenersi.
L’orgasmo di Francesco arrivò potente e copioso, accompagnato da un grido di sollievo. I primi schizzi riempirono la bocca di Cristina, inizia subito a colare lungo la lingua, il mento, trovando riposo tra le tette della donna. Quelli successivi andarono a imbrattare anche le guance della compagna, che mantenne la sua posa fino all’ultimo schizzo.
Passata l’ondata di piacere, Francesco rimase a osservare la sua donna con gli occhi sgranati, dapprima intenta a massaggiarsi lo sperma sulle sue tette neanche fosse una crema di bellezza e quindi recuperando quella in eccesso sul viso, assaporandosi le dita e godendosi ogni goccia.
“Cazzo quanto sei sexy.” La complimentò il suo compagno. Era una visione, sarebbe potuto venire un’altra volta solo guardandola in quello stato.
“Sì?”
Francesco rispose silenziosamente afferrando il suo telefono dalla poltrona, inquadrando Cristina con la fotocamera. Senza bisogno di richieste, la donna tirò fuori la lingua spalancando la bocca.
“Che troia che sei. Penso che la metterò come sfondo.”
Cristina sorrise orgogliosamente.
“Bene, penso proprio che sia il caso di trovarti una ragazza.”
“Davvero?”
Quando lasciarono il salone per andare sotto la doccia, il video era già finito da un po’.
Continua...
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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